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Stato, mercato e studiosi. Una situazione difficile


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Inviato

Buongiorno.
Lo spunto per tornare sull'argomento, per capire il pensiero del forum che ha in se' tante anime molto differenziate, mi è nato dall'ennesima lettura di un articolo scientifico dove per creare una tipizzazione di oggetti para monetali quali le tessere (categoria minimamente studiata per varie ragioni) si è serviti prevalentemente di informazioni provenienti dal mercato. Trattasi di Shipping Tesserae from Ostia and Minturnae? by CLIVE STANNARD per i tipi della Royal Numismatic Society, London, 2015 (2015!!! già 8 anni fa).

Si era già parlato anche in questo post

Ormai tutti gli studiosi sondano il mercato nazionale ed internazionale per trovare immagini, ed informazioni sulle monete e per scrivere di archeologia e storia. E' un dato di fatto assodato. Scrive, a tal proposito, ASOLATI (TRA OSTROGOTI E LONGOBARDI: LA MONETAZIONE ARGENTEA DEI GEPIDI in ARGENTUM ROMANORUM SIVE BARBARORUM, 2020 pp 249-269.

Nel corso degli ultimi 15/20 anni i dati si sono moltiplicati in modo incommensurabile rispetto al passato grazie quasi esclusivamente ad aste di case internazionali e a mercati digitali (soprattutto ebay.com, vcoins.com, mashop.com): purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi la verifica autoptica delle monete è impossibile, ma la qualità delle immagini proposte in vendita è quasi sempre tale da consentire un’analisi puntuale delle monete stesse, la cui auten- ticità spesso è garantita dalla condivisione di matrici di dritto e / o di rovescio oppure dai legami di conio con esemplari dai vecchi rinvenimenti segnalati e documentati fotograficamente da Brunšmid, Stefan e Werner, Demo e recentemente anche da Ivanišević e Popović 2017. Dalla ventina di esemplari noti senza l’apporto recente del mercato numismatico si è così passati alla conoscenza di centinaia di pezzi
Proprio la posizione chiara dello studioso che non demonizza il mercato, anzi, ne fa uno strumento di ricerca (e con lui moltissimi studiosi) parrebbe oggetto

A farla da contraltare la "politica" - quella italiana - a mio avviso quella con l'idea distorta che la "politica" debba controllare, regolamentare, irregimentare tutto, diminuendo sempre di più lo spazio di azione del cittadino ridisegnando sempre nuovi concetti di lecito ed illecito. Le parole dell'ex-senatrice Corrado a proposito dei cattedratici che hanno preso parte agli “Stati generali della numismatica”, organizzati il 17 febbraio 2022 nella sala della Minerva del Senato.

"Anche gli accademici hanno fatto la loro parte su questo versante. Così Andrea SACCOCCI, professore ordinario di Numismatica all’Università di Udine, ha sostenuto come la legge del 1909, affermando la proprietà statale dei beni archeologici in qualunque modo rinvenuti, abbia ostacolato la ricerca scientifica, colpendo il collezionismo privato, quello sì un bene culturale da tutelare e fonte primaria dello studio, mentre l’associazione del reperto moneta alla stratigrafia archeologica nulla di significativo offre alla disciplina numismatica.
Una esaltazione dei siti internet delle case d'aste è venuta poi da Michele ASOLATI, professore ordinario di Numismatica all’ Università di Padova, che ne ha segnalato l’importanza per lo studio delle serie monetali.
Infine Bruno CALLEGHER, professore ordinario di Numismatica all’Università di Trieste, ha rilevato come il collezionismo privato debba essere tenuto al centro delle politiche di tutela del patrimonio culturale.
Anche gli accademici hanno fatto la loro parte su questo versante. Così Andrea SACCOCCI, professore ordinario di Numismatica all’Università di Udine, ha sostenuto come la legge del 1909, affermando la proprietà statale dei beni archeologici in qualunque modo rinvenuti, abbia ostacolato la ricerca scientifica, colpendo il collezionismo privato, quello sì un bene culturale da tutelare e fonte primaria dello studio, mentre l’associazione del reperto moneta alla stratigrafia archeologica nulla di significativo offre alla disciplina numismatica.
Una esaltazione dei siti internet delle case d'aste è venuta poi da Michele ASOLATI, professore ordinario di Numismatica all’ Università di Padova, che ne ha segnalato l’importanza per lo studio delle serie monetali.
Infine Bruno CALLEGHER, professore ordinario di Numismatica all’Università di Trieste, ha rilevato come il collezionismo privato debba essere tenuto al centro delle politiche di tutela del patrimonio culturale."

Mi pare che la nostra "politica" voglia fare un grande minestrone che ha come fine ultimo il controllo di tutto. Anche quello che non è di pertinenza italiana. Quindi il mio amico che colleziona antiche monete medioorientali che ha a che vedere con il patrimonio culturale italiano?

Perché sono da demonizzare gli studiosi che "sfruttano" i dati provenienti dal mercato per le proprie ricerche come se fossero persone indegne e complici della criminalità organizzata?
Da ultimo: capisco bene che in politica è necessario creare "il nemico" agli occhi dell'opinione pubblica o dei propri accoliti ma perché apostrofare gli operatori del settore come "degli avvoltoi, delle iene, degli sciacalli che oggi infestano il panorama attratte dall'olezzo ineludibile del denaro"?
E i collezionisti? In piena tempesta

Inviato

Direi di stendere un velomoietoso sulla ex- senatrice Corrado che dopo i 15 minuti di Warholiana celebrità e’ ( per fortuna) toranata ad essere una Carneade e tale ci auguriamo resti dopo le molteplici  insolenze e falsità scritte su numismatici professionisti, professori universitari e le varie associazioni che parteciparono all’ottimo convegno promosso, tra l’altro dsl povero Senatore Astorre , scomparso ieri in modo inaspettato. 
quel convegno vide, tra l’altro, la partecipazione di giudici si primissimo livello, di forze dell’Ordine ( Carabinieri e Finanza) che - quando si potranno leggerne gli atti - hanno espresso parole lusinghiere verso i collezionisti riconoscendo la loro fondamentale opera ( senza le collezioni private non esisterebbero collezioni numismatiche pubbliche) facendo intendere che un certo atteggiamento da parte di funzionari pubblici con intrnti di chiusura e financo persecutori e’ retaggio di cultura storica miope e limitata. In nessun altro Paesi i collezionisti sono tenuti in cosi scarsa considerazione dalla nomenklatura pubblica come in Italia.

infine e’ ormai riconosciuto da moltissime istituzioni culturali internazionali, Università in primis, che l’apporto agli studi dato dalle monete rinvenute da privati ( parlo per Francia, Gran Bretagna, Germania etc - dato che in Italia tale pratica e’ proibita) e’ stato negli ultimi 20 anni FONDAMENTALE
 

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Inviato

Fa parte dell'annosa distinzione tra pubblico e privato.

Il pubblico e' gestito male o malissimo, ed e' un'idrovora instancabile di denaro.


Inviato
12 minuti fa, Alexio85 dice:

Fa parte dell'annosa distinzione tra pubblico e privato.

Il pubblico e' gestito male o malissimo, ed e' un'idrovora instancabile di denaro.

 

questo non è pero' accurato

La parte Pubblica fa cose egregie, se restringiamo il campo alle Belle Arti, fa restauri egregi, forma ottimi tecnici, intraprende progetti di riassetto importantissimi che il Privato (tranne alcuni) non potrebbe permettersi. Accanto a queste belle cose pero' - è vero - vi sono sovente degli sprechi, oppure un utilizzo non efficiente di risorse e competenze e poi - ci tocca piu' da vicino - tecnici numismaticamente non preparati  e purtroppo a volte 'ideologicizzati' mentre preservare una mentalità aperta e culturalmente curiosa dovrebbe essere sempre un 'must'.

 

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