Vai al contenuto
IGNORED

Il guerriero sarmata delle steppe e il suo tesoro


Risposte migliori

Inviato (modificato)
 

Il guerriero sarmata delle steppe e il suo tesoro

Nel 2013 l’archeologo Leonid T. Yablonsky ha compiuto una serie di scoperte nella necropoli russa di Filippovka, ancora avvolta dal mistero

 

Filippovka, località alla confluenza dei fiumi Ural e Ilek, nei pressi della città russa di Ufa, è una delle necropoli più ricche e importanti di un’antica popolazione delle steppe euroasiatiche della fine del I millennio a.C. L’identità di questo popolo è ancora incerta; tuttavia, poiché il sito si trova nella regione dove un tempo vivevano gli sciti, molti ritengono che si tratti dei sarmati, un popolo iranico nomade conosciuto anche con il nome di sauromati.

/medio/2023/02/10/scheletro-con-il-corredo-funerario-disposto-intorno-al-corpo-cosi-come-e-stato-scoperto-dagli-archeologi-nella-campagna-del-2013_a97131d3_800x600.jpg

 

La necropoli di Filippovka consiste di ventinove tumuli di terra, chiamati kurgan, di dimensioni variabili, disposti in una fila irregolare ad arco di circa sei chilometri con orientamento est-ovest. All’interno i sarmati disponevano i corpi dei defunti, accompagnate da lussuosi corredi funerari.

 

Tra il 1986 e il 1990 l’Istituto di storia, lingua e letteratura dell’Accademia russa delle scienze di Ufa, sotto la direzione di Anatoli Pšenišnjuk, iniziò gli scavi nella necropoli. L’obiettivo era il kurgan numero 1, posto al centro del complesso e battezzato “tumulo regale” per le sue notevoli dimensioni (più di sei metri di altezza). La sepoltura era stata ripetutamente saccheggiata, tuttavia all’interno della camera funeraria e nel corridoio è stata rinvenuta una notevole quantità di manufatti diversi: vasi di ceramica, legno, bronzo, argento e oro, armi e bardature di cavalli, ornamenti e oggetti da toeletta. Di grande interesse è stata la scoperta di un gruppo di oggetti in stile animalistico, tra cui ventisei statuette lignee raffiguranti dei cervi, scolpite a tutto tondo e rivestite di lamine d’oro e d’argento.

Una ricca sepoltura

Nel complesso di Filippovka fu completata l’ispezione di diciassette tumuli - quella del tumulo regale rimase inconclusa - così, è stata organizzata nell’estate del 2013 una nuova campagna di scavi. La campagna ha permesso di completare l’esplorazione di una parte del kurgan numero 1 che misura circa cinque metri di altezza e cinquanta di lunghezza: gli archeologi hanno trovato un passaggio ipogeo nel lato orientale che conduce all’interno della tomba.

/medio/2023/02/10/orecchino-in-oro-decorato-con-figure-di-animali-fantastici-e-smalti-colorati-rinvenuto-vicino-al-cranio-dello-scheletro-nel-kurgan-1_9ebd0f71_800x800.jpg

Orecchino in oro decorato con figure di animali fantastici e smalti colorati, rinvenuto vicino al cranio dello scheletro nel kurgan 1

Foto: Leonid Yablonsky

Una volta entrati, gli archeologi hanno trovato un calderone di bronzo fuso, del diametro di 102 centimetri. Le maniglie erano modellate secondo lo stile animalista scita-siberiano, con l’immagine di due grifoni. Giunti alla fine del passaggio, gli archeologi hanno trovato una camera sepolcrale di quattro metri per cinque di diametro e quattro di profondità, che a prima vista sembrava non essere stata violata. Nella parte inferiore giaceva uno scheletro umano e nei diversi strati del terreno è stato rinvenuto un corredo funerario particolarmente ricco e vario.

 

Gulnara Obydennova, archeologa e componente della squadra di ricerche del 2013 di Filippovka, afferma: «Il ritrovamento è veramente sensazionale perché la tomba era intatta: gli oggetti e i gioielli si trovavano esattamente nello stesso luogo originario […]. Gli elementi degli abiti e i ciondoli erano ben conservati. Lo scheletro era ancora coperta di gioielli e decorazioni e la sua mano sinistra teneva uno specchio d’argento con un manico d’oro ornato. I polsi erano adorni di bracciali». Vicino al cranio del defunto, agghindato con orecchini d’oro decorati con smalto cloisonné, vi era un piccolo scrigno di vimini pieno fino all’orlo di oggetti, tra cui un contenitore in argento con un coperchio, un pettorale d’oro, bottiglie in vetro, recipienti in argento e terracotta e denti di cavallo che contenevano pigmenti di colore rosso.

Sul vestito che copriva il corpo erano ancora in parte visibili ricami di motivi floreali, rosette e una placca in oro con rappresentazioni di animali. Sono state rinvenute anche 395 lamelle in foglia d’oro che erano state cucite ai pantaloni, alla camicia e a uno scialle con frange, tenuto assieme da una catena d’oro. Le maniche della camicia erano state ricamate con perline multicolore. Infine, vicino al corpo gli archeologi hanno rinvenuto un set completo per realizzare tatuaggi, composto da tavolette di pietra, aghi placcati d’oro, cucchiai in osso probabilmente usati per mescolare i colori e coltelli in ferro.

/medio/2023/02/10/specchio-in-argento-con-figure-dorate-di-animali-stilizzati-nel-manico-si-tratta-di-unaquila-circondata-da-sei-tori-alati_3827ff5a_800x445.jpg

Specchio in argento con figure dorate di animali stilizzati nel manico: si tratta di un’aquila circondata da sei tori alati

Foto: Leonid Yablonsky

 

Chi vi è sepolto?

La necropoli di Filippovka è da considerarsi il cimitero di un clan che esercitava un importante ruolo militare. I sontuosi corredi e, soprattutto, la qualità tecnica e artistica dei manufatti in stile animalistico consentono di equiparare i kurgan di questa necropoli ai più noti “kurgan regali” scito-sarmatici. Più di mille reperti sono stati ritrovati nella sepoltura, i quali costituiscono una risorsa inestimabile che puà far luce sulla storia del continente eurasiatico. Considerando la ricchezza del corredo funerario ritrovato, è molto probabile che la tomba appartenesse a un membro importante dell’aristocrazia sarmata.

Inizialmente, considerando la tipologia di oggetti rinvenuti, si riteneva che il proprietario della tomba fosse una donna; in realtà, le analisi osteologiche sembrano indicare, al contrario, che si trattasse di un uomo. Questa eventualità sembra sorprendere gli esperti, poiché è raro ritrovare la sepoltura di un guerriero sarmata circondato da oggetti personali anziché da armi.

 

https://www.storicang.it/a/il-guerriero-sarmata-delle-steppe-e-il-suo-tesoro_16014

Scheletro con il corredo funerario disposto intorno al corpo, così come è stato scoperto dagli archeologi nella campagna del 2013

Foto: Leonid Yablonsky

scheletro-con-il-corredo-funerario-disposto-intorno-al-corpo-cosi-come-e-stato-scoperto-dagli-archeologi-nella-campagna-del-2013_a97131d3_800x600.jpg

Orecchino in oro decorato con figure di animali fantastici e smalti colorati, rinvenuto vicino al cranio dello scheletro nel kurgan 1

Foto: Leonid Yablonsky

orecchino-in-oro-decorato-con-figure-di-animali-fantastici-e-smalti-colorati-rinvenuto-vicino-al-cranio-dello-scheletro-nel-kurgan-1_9ebd0f71_800x800.jpg

Modificato da ARES III
  • Mi piace 1

Inviato

Specchio in argento con figure dorate di animali stilizzati nel manico: si tratta di un’aquila circondata da sei tori alati

Foto: Leonid Yablonsky

specchio-in-argento-con-figure-dorate-di-animali-stilizzati-nel-manico-si-tratta-di-unaquila-circondata-da-sei-tori-alati_3827ff5a_800x445.jpg

filippovka-tsar-tumulus.png

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

.

 

 

Modificato da ARES III

Inviato

 

Filippovka 1 (Russie): A Sarmatian burial mound excavated

http://www.archeolog-home.com/medias/images/burialsarmatian.jpg?fx=r_550_550

Burial chamber showing skeleton accompanied by rich assortment of grave goods. Image: Leonid Yablonsky

Leonid T. Yablonsky

 

A Sarmatian burial mound excavated this summer in Russia’s Southern Ural steppes has yielded a magnificent but unusual treasure. The artefacts contained within the mound are helping to shed light on a little-known period of the nomadic culture that flourished on the Eurasian steppe in the 1st millennium BC. The archaeological study of this remarkable ancient tomb, or kurgan, was carried out by the expedition of the Institute of Archaeology (Russian Academy of Sciences), led by Professor Leonid T. Yablonsky.

No written language

The nomadic peoples had no written language therefore scientists can only learn about their cultures and traditions through archaeological data. The kurgans which are scattered across the steppes contain many Scythian and Sarmatian relics and while the nomads successfully interacted with the Persian Achaemenid and Greek civilizations, they still preserved a unique culture of their own.

Completing the study of an extraordinary monument

This year archaeologists excavated the eastern part of Mound 1 at Filippovka 1 kurgan in the Orenburg region. This section was approximately 5m high and 50m long and was left unexplored by the previous expedition more than 20 years ago. The aim was to complete the study of this extraordinary monument, which had already famously entered the annals of world culture with the discovery of 26 “golden” deer statuettes. Another major challenge for the archaeologists was to ensure the preservation of this unique cultural heritage which faces a large number of imminent threats with robbery being a major problem.

Massive cast bronze cauldron 

An underground passage near the entrance was the first area of exploration this season. A massive cast bronze cauldron with a diameter of 102 cm was discovered there. 

http://www.archeolog-home.com/medias/images/01-large.jpg?fx=r_550_550

Cast bronze cauldron with griffin handles. Image: Leonid Yablonsky

Its handles were fashioned in the traditions of the Scythian-Siberian animal style with an image of two griffins, beak to beak.

http://www.archeolog-home.com/medias/images/02-large.jpg?fx=r_550_550

Detail of the griffin handles. Image: Leonid Yablonsky

Burial chamber

Under the eastern mound an undisturbed burial chamber was discovered measuring approximately 4x5m and 4m deep. At the bottom of the chamber several stratified layers of debris were excavated to reveal exceptionally rich and varied grave goods accompanying a human skeleton. The material associated with the burial seemed to belong to a woman as it contained what is regarded as representing typically female artefacts and jewellery.

http://www.archeolog-home.com/medias/images/03-large.jpg?fx=r_550_550

Cast lidded silver container. Image: Leonid Yablonsky

However, initial osteological examination of the skeletal morphology revealed the occupant of the burial to be male; though DNA-analysis is still to be carried

Grave goods

A small wicker chest that is thought to be a vanity case was found near the skull. It was filled to the brim with items including a cast silver container with a lid, a gold pectoral, a wooden box, cages, glass, silver and earthenware bathroom flasks, leather pouches, and horse teeth that contained red pigments. Nearby lay a large silver mirror with gilded stylized animals on the handle and embossed decoration on the back with the image of an eagle in the centre, surrounded by a procession of six winged bulls.

http://www.archeolog-home.com/medias/images/04-large.jpg?fx=r_550_550

Silver mirror with gilded and embossed decoration. Image: Leonid Yablonsky

The garments were decorated with several plaques, depicting flowers, rosettes and a panther leaping on a saiga’s (antelope) back.

http://www.archeolog-home.com/medias/images/05-large.jpg?fx=r_550_550

Golden plaque depicting panther leaping on a saiga’s (antelope) back. Image: Leonid Yablonsky

There were also 395 pressed pieces of gold leaf sewn onto the breeches, shirt and scarf. A fringed shawl was held together with a golden chain and the sleeves of the shirt were embellished with multicoloured beads, forming a complex geometric pattern. Two cast gold earrings decorated in places with cloisonné enamel were found in the area of the temporal bones.

http://www.archeolog-home.com/medias/images/06-large.jpg?fx=r_550_550

Cast gold earring with cloisonné enamel decoration. Image: Leonid Yablonsky

The archaeologists also uncovered equipment used in the art of tattooing, including two stone mixing palettes and iron, gold covered needles, as well as bone spoons used to blend paints and pens decorated with animals. More than one thousand artefacts were recovered from the tomb and they constitute an invaluable research resource that will add to the growing corpus of data that is shedding light on the history of the Eurasian continent. This excavation represents a major breakthrough in the study of the mysterious Sarmatian culture of the Early Iron Age.

More Information

 

Nomads of the Eurasian Steppes in the Early Iron Age [pdf] Jeannine Davis-Kimball (Editor), Vladimir A. Bashilov (Editor), Leonid T. Yablonsky (Editor)

http://www.archeolog-home.com/pages/content/filippovka-1-russie-a-sarmatian-burial-mound-excavated.html

Burial chamber showing skeleton accompanied by rich assortment of grave goods. Image: Leonid Yablonsky

sarmatian-burial-800x1200.jpg

Cast bronze cauldron with griffin handles. Image: Leonid Yablonsky

kazani.jpg

Detail of the griffin handles. Image: Leonid Yablonsky

02-large.jpg


Inviato

Cast lidded silver container. Image: Leonid Yablonsky

03-large.jpg

Silver mirror with gilded and embossed decoration. Image: Leonid Yablonsky

04-large.jpg

Golden plaque depicting panther leaping on a saiga’s (antelope) back. Image: Leonid Yablonsky

05-large.jpg

Cast gold earring with cloisonné enamel decoration. Image: Leonid Yablonsky

06-large.jpg

  • Mi piace 2

Inviato
29 minuti fa, VALTERI dice:

Ritrovamenti molto interessanti di una cultura altrettanto interessante : @ARES III grazie

 

Mi fa piacere, grazie.


Inviato

Scoperta più unica che rara, mai visto un kurgan inviolato ,

Corredo principesco ,veramente degno di nota.

Grazie @ARES III.


  • 2 settimane dopo...
Inviato
 
Resti dei più antichi cavalieri al mondo scoperti vicino al Mar Nero
 
Un nuovo esame dei resti scheletrici di cinque persone appartenenti all’antica cultura europea Yamnaya rivela segni di stress fisico che suggeriscono l’uso di cavalli per il trasporto circa 4.500-5.000 anni fa.

I ricercatori hanno scoperto le prove dell’equitazione studiando i resti di scheletri umani trovati in tumuli funerari chiamati kurgan, che avevano tra 4.500 e 5.000 anni. I tumuli di terra appartenevano alla cultura Yamnaya. Gli Yamnayan erano emigrati dalle steppe del Ponto-Caspio per trovare pascoli più verdi negli odierni paesi della Romania e della Bulgaria fino all’Ungheria e alla Serbia. Gli Yamnayan erano pastori mobili di bovini e pecore, che ora si credeva fossero a cavallo. “L’equitazione sembra essersi evoluta non molto tempo dopo il presunto addomesticamento dei cavalli nelle steppe eurasiatiche occidentali durante il quarto millennio a.C.. Era già piuttosto comune tra i membri della cultura Yamnaya tra il 3000 e il 2500 a.C.“, afferma Volker Heyd, professore di Archeologia presso l’Università di Helsinki e un membro del team internazionale che ha effettuato la scoperta. Queste regioni a ovest del Mar Nero costituiscono una zona di contatto in cui gruppi mobili di pastori della cultura Yamnaya incontrarono per la prima volta le comunità di agricoltori di lunga data delle tradizioni del tardo neolitico e del calcolitico. Per decenni, l’espansione della prima età del bronzo delle popolazioni della steppa nell’Europa sud-orientale è stata spiegata come un’invasione violenta. Con l’avvento dell’antica ricerca sul DNA, le differenze tra questi migranti dall’est e i membri delle società locali sono diventate ancora più pronunciate. “La nostra ricerca sta ora iniziando a fornire un quadro più sfumato delle loro interazioni. Ad esempio, i risultati della violenza fisica come previsto sono praticamente inesistenti finora nella documentazione scheletrica. Iniziamo anche a comprendere i complessi processi di scambio nella cultura materiale e usanze funebri tra i nuovi arrivati e la gente del posto nei 200 anni successivi al loro primo contatto”, spiega Bianca Preda-Bălănică, un altro membro del team dell’Università di Helsinki.

 
 
yamnaya-horse-rider-skeleton-l-1-1-500x2

L’utilizzo degli animali per il trasporto, in particolare del cavallo, ha segnato una svolta nella storia dell’uomo. Il notevole guadagno in termini di mobilità e distanza ha avuto effetti profondi sull’uso del suolo , sul commercio e sulla guerra. La ricerca attuale si è concentrata principalmente sui cavalli stessi. Tuttavia, l’equitazione è un’interazione di due componenti – la cavalcatura e il suo cavaliere – e i resti umani sono disponibili in numero maggiore e in condizioni più complete rispetto ai primi resti di cavalli. Poiché l’equitazione è possibile senza attrezzature specializzate, l’assenza di reperti archeologici relativi all’equitazione più antica non è inaspettata. “Abbiamo studiato oltre 217 scheletri provenienti da 39 siti di cui circa 150 trovati nei tumuli funerari appartengono agli Yamnayan. La diagnosi dei modelli di attività negli scheletri umani non è univoca. Non ci sono tratti singolari che indicano una certa occupazione o comportamento. Solo nella loro combinazione , in quanto sindrome, i sintomi forniscono spunti affidabili per comprendere le attività abituali del passato”, spiega Martin Trautmann, bioantropologo a Helsinki e autore principale dello studio pubblicato . Se l’uso principale dell’equitazione fosse per comodità in uno stile di vita pastorale mobile, per consentire un allevamento più efficace del bestiame, come mezzo per incursioni rapide e di vasta portata o semplicemente come simbolo di status necessita di ulteriori ricerche. “Una tomba datata intorno al 4300 a.C. a Csongrad-Kettöshalomin, in Ungheria, a lungo sospettata dalla sua posa e dai manufatti di essere stata un immigrato dalle steppe, ha sorprendentemente mostrato quattro delle sei patologie dell’equitazione, forse indicando l’equitazione un millennio prima di Yamnaya. Un caso isolato non può supportare una conclusione definitiva, ma nei cimiteri neolitici di quest’epoca nelle steppe, i resti di cavalli venivano occasionalmente collocati in tombe umane insieme a quelli di bovini e ovini, e mazze di pietra venivano scolpite a forma di teste di cavallo. questo metodo a collezioni ancora più vecchie.” Gli Yamnayan erano una popolazione e una cultura che si sono evolute nelle steppe del Ponto-Caspio alla fine del IV millennio a.C. Adottando l’innovazione chiave ruota e carro, sono stati in grado di migliorare notevolmente la loro mobilità e sfruttare un’enorme risorsa energetica altrimenti irraggiungibile, il mare di erba della steppa lontano dai fiumi, consentendo loro di mantenere grandi mandrie di bovini e ovini. Impegnandosi così in un nuovo stile di vita, questi pastori, se non i primi veri nomadi nel mondo, si espansero notevolmente nei due secoli successivi fino a coprire più di 5.000 chilometri tra l’Ungheria a ovest e, nella forma della cosiddetta cultura Afanasievo, Mongolia e Cina occidentale a est. Dopo aver seppellito i loro morti in fosse comuni sotto grandi tumuli, chiamati kurgan, si dice che gli Yamnayan siano stati i primi ad aver diffuso le lingue proto-indoeuropee.

 

https://www.scienzenotizie.it/2023/03/04/resti-dei-piu-antichi-cavalieri-al-mondo-scoperti-vicino-al-mar-nero-1466724


Inviato
L'uomo cominciò ad andare a cavallo 5.000 anni fa

Erano pastori nomadi della cultura Yamnaya, lo racconta il loro scheletro

Pitture rupestri con uomini a cavallo in Ciad (fonte: Valerian Guillot da Flickr) © AnsaFOTO
L’uomo ha cominciato ad andare a cavallo già 5.000 anni fa.

 

 

 

La storia di questi primi cavalieri è scritta sulle loro ossa, trovate in tumuli funerari chiamati ‘kurgan’ risalenti al 3000 a.C. e situati in diverse località dell’Europa orientale: erano pastori nomadi della cultura Yamnaya, emigrati dalle steppe eurasiatiche per trovare pascoli più verdi negli attuali paesi di Romania, Bulgaria, Ungheria e Serbia.

 

La scoperta, pubblicata sulla rivista Science Advances e guidata dall’Università finlandese di Helsinki, getta luce anche sui primi incontri e scambi culturali tra i nuovi arrivati e le comunità di agricoltori che si erano stanziate in quelle zone.

L'utilizzo degli animali, del cavallo in particolare, per il trasporto ha segnato una svolta nella storia dell'uomo. I ricercatori guidati da Martin Trautmann hanno studiato oltre 217 scheletri provenienti da 39 siti: di questi, circa 150 appartenevano agli Yamnaya, che sono stati analizzati alla ricerca di segni distintivi lasciati sulle ossa del bacino, sul femore e sulle vertebre dall’attività dell’equitazione.
 
e188e78f8b0f606c09d2ad4191040630.jpg
La tomba di un cavaliere Yamnaya scoperta a Malomirovo, in Bulgaria (fonte: Michał Podsiadło)
 
 
 
I risultati dimostrano che almeno 9 individui erano cavalieri con altissima probabilità, e altri 24 con buona probabilità. “L'equitazione sembra essersi evoluta non molto tempo dopo il presunto addomesticamento dei cavalli nelle steppe eurasiatiche occidentali, avvenuto durante il IV millennio a.C.”, commenta Volker Heyd, uno degli autori dello studio. “Era già piuttosto comune nei membri della cultura Yamnaya tra il 3000 e il 2500 a.C.”.
Ma la data dell’avvento dell’equitazione potrebbe essere spostata addirittura più indietro nel tempo: “Una tomba in Ungheria datata intorno al 4300 a.C. mostra quattro dei sei segni distintivi associati all’andare a cavallo”, dice David Anthony dell’americano Hartwick College, co-autore dello studio: “forse questo individuo cavalcava già un millennio prima degli Yamnaya”.  
 

 
 

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/ragazzi/news/2023/03/06/luomo-comincio-ad-andare-a-cavallo-5.000-anni-fa_24959969-6ecf-49dd-a1cd-3a2f63b3e7df.html


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.