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Una doppia arcata del rio Batario


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Dal cantiere davanti al Florian emergono i resti del Rio Batario coperto quasi mille anni fa per raddoppiare la superficie del salotto cittadino. Il canale portava l’acqua della laguna fin dentro alle Procuratie

 

142427025-dafbda92-f27b-4a84-bb71-8d0bc0 La doppia arcata del rio Batario, che ancora oggi scorre sotto la piazza 

In mezzo a metri cubi di fango melmoso nascosto sotto i masegni di San Marco riemergono tracce antiche di storia cittadina. Merito degli operai immersi con tute e stivali nelle viscere di Venezia per mettere al riparo la Piazza dalle acque alte.

L’antico rio a pochi metri dal Carnevale

E così mentre a pochi metri di distanza impazza il Carnevale tanto amato dai turisti e dalle famiglie, ecco che dai cantieri davanti alle Procuratie Nuove spuntano le volte realizzate dopo la chiusura del rio Batario, un canale che correva lungo le Procuratie, prima di arrivare alla laguna.

Il canale, che fu interrato dal doge Sebastiano Ziani fece interrare intorno all'anno 1172 per ampliare la superficie della Piazza, aveva alle sue estremità due chiese, oggi scomparse: a est quella dedicata a San Teodoro, il primo santo patrono della città, e a ovest quella intitolata a San Geminiano.

 

La Basilica di San Marco sarebbe arrivata solo all'inizio del IX secolo. Piazza San Marco fu selciata con mattoni disposti a spina di pesce circa cent'anni dopo la morte del doge Ziani, mentre fu lastricata con gli attuali masegni durante il dogado di Alvise III Sebastiano Mocenigo, nel corso del XVIII secolo.

Le acque in mezzo alla piazza. Anche oggi

«Quelle riemerse sono le vestigia antichissime del rio Batario che anticamente divideva in due l’attuale piazza San Marco», spiegaCesare Peris, presidente della Società di mutuo soccorso carpentieri e calafati, dopo aver notato gli scavi, «Il rio, “tombà” non “terà”, scorre ancora sotto le volte portando l’acqua della laguna fin nel cuore della piazza. Un piccolo evento storico-culturale che però vale di certo una visita straordinaria a un posto noto ma non del tutto».

E in perpendicolare rispetto al rio Batario, gli operai al lavoro hanno trovato anche l’imbocco del rio della Luna, interrato nel 1800, che collegava San Marco ai Giardini Reali.

Oggi quell’imbocco è stato tappato con un pannello in legno per evitare sversamenti ma nelle prossime settimane dovrà essere ripulito.

Intervento piuttosto delicato, se si considera che nessuno ci ha messo mano nell’ultimo secolo e che il rio della Luna corre per una ventina di metri verso il bacino San Marco e sotto le Procuratie Nuove.

Insomma, una vera e propria pagina di storia di Venezia coperta da decenni e decenni di sedimenti e oggi tornata nuovamente alla luce per il tempo necessario a completare i lavori di impermeabilizzazione della Piazza.

 

 

142433746-33c3fbcd-97d5-46ee-9648-d6f128 La pulizia a mano dei rifiuti accumulatisi nel rio tombato sotto i masegni della piazza San Marco 

 

Il canale va liberato dai rifiuti

Complicati non solo per la mole di fango e sedimenti accumulati, ma anche per i tanti rifiuti (tra cui ad esempio stoviglie, pezzi di metallo, bottiglie in vetro risalenti a inizio secolo, tubature in gas) emersi nel corso degli scavi per i quali è stato anche necessario procedere alla parziale demolizione delle volte del rio Batario, risalenti secondo le prime indicazioni al diciannovesimo secolo.

Anche in questo caso, si dovrà procedere alla pulizia dei collettori, alla rimozione dei liquami, l’impermeabilizzazione delle pareti in mattone che dovranno essere sigillate per non far entrare l’acqua.

Il tutto immergendosi sotto terra, circondati da una puzza di gas e benzina provocata dalle tubature sotterranee ormai abbandonate nel corso degli anni, con i piedi sopra quintali di melma da scavare e da accatastare in contenitori bianchi, pesanti quintali, che dovranno poi essere smaltiti.

Ecco cosa sarà fatto

«Abbiamo scoperto un doppio collettore in quello che fu il rio Batario», spiega Sergio Bosetti, dipendente della società Renzo Rossi Costruzioni, impegnata nei lavori in Piazza, «che poi si restringe in un’unica volta. È pieno di sedimenti da togliere a mano per una profondità di due metri e un’altezza di un metro e mezzo. La volta in mattoni dovrà poi essere ricostruita prima di ricoprire questo pezzo di Piazza San Marco con la nuova pavimentazione».

Tra i disagi dei commercianti alle prese con gli operai davanti alle vetrine e con i plateatici costretti a traslocare per lasciare spazio ai cantieri, i lavori a San Marco regalano in questi giorni un raro squarcio di storia veneziana destinato a tornare sotto terra nel giro di qualche mese.  

 

 

 

https://nuovavenezia.gelocal.it/regione/2023/02/15/news/venezia_canali_segreti_sotto_piazza_san_marco-12645026/

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