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Marino Grimani (1595-1605) - Sesino nuovo.


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gr 1,27

 

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Dal Papadopoli.

SESINO NUOVO

Mistura, titolo 0,046 (peggio 1,098), peso grammi 1,323 (grani veneti 25 60/100).

D/ Croce pisana ornata da 12 bisanti alle estremità delle braccia ed accantonata da 4 stelle di 5 raggi, la leggenda è fra due cerchi di perline.

R/ Leone in soldo, leggenda fra 2 cerchi di perline.

Oltre all’esemplare tipo (156), il Papadopoli segnala 6 varietà, dal 157 al 162 compresi.

Possiamo affermare che il tipo di cui alla presente discussione può senz’altro essere considerato come un’ulteriore varietà.

Relativamente al D/, infatti, la leggenda dell’esemplare è la seguente:

(rosetta) MARINVS (punto) GRIMANO (punto) DVX (punto) VEN (punto)

Tale leggenda è praticamente uguale a quella riportata al D/ dagli esemplari del Papadopoli dal 159 al 161 compresi, salvo che questi ultimi non riportano il (punto) dopo VEN differentemente, come si può notare, dal tipo al post #1.

Il R/ ricalca il 156 e 157:

(croce) (punto) SANCTVS (punto) MARCVS (punto) VENETVS (punto)

Due altre curiosità in relazione alla tipologia:

a) il peso dell’esemplare è pari a 1,27 grammi leggermente inferiore al tipo-Papadopoli.  Al riguardo, il Sesino o doppio quattrino (8 denari) sempre del Doge Grimani ha un peso in grammi compreso tra 1,324 1,281 (rispettivamente corrispondenti a granì veneti 26 60/100 e 24 77/100).

b) Croce pisana. In araldica: è di rosso, alla croce d'argento patente, ritrinciata e pomettata di dodici globi dello stesso. La croce pisana è patente, ovvero con i bracci allargati alle estremità, e pomettata o pomata o, meno signorilmente, pallata, cioè con i globetti. Perché questo tipo di croce non afferente (salvo errori) a Venezia? Forse per agevolare gli scambi commerciali?
 

d

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Riporto una vecchia discussione del 2007.

 

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Il 18/2/2023 alle 19:56, Oppiano dice:

Dal Papadopoli.

SESINO NUOVO

Mistura, titolo 0,046 (peggio 1,098), peso grammi 1,323 (grani veneti 25 60/100).

D/ Croce pisana ornata da 12 bisanti alle estremità delle braccia ed accantonata da 4 stelle di 5 raggi, la leggenda è fra due cerchi di perline.

R/ Leone in soldo, leggenda fra 2 cerchi di perline.

Oltre all’esemplare tipo (156), il Papadopoli segnala 6 varietà, dal 157 al 162 compresi.

Possiamo affermare che il tipo di cui alla presente discussione può senz’altro essere considerato come un’ulteriore varietà.

Relativamente al D/, infatti, la leggenda dell’esemplare è la seguente:

(rosetta) MARINVS (punto) GRIMANO (punto) DVX (punto) VEN (punto)

Tale leggenda è praticamente uguale a quella riportata al D/ dagli esemplari del Papadopoli dal 159 al 161 compresi, salvo che questi ultimi non riportano il (punto) dopo VEN differentemente, come si può notare, dal tipo al post #1.

Il R/ ricalca il 156 e 157:

(croce) (punto) SANCTVS (punto) MARCVS (punto) VENETVS (punto)

Due altre curiosità in relazione alla tipologia:

a) il peso dell’esemplare è pari a 1,27 grammi leggermente inferiore al tipo-Papadopoli.  Al riguardo, il Sesino o doppio quattrino (8 denari) sempre del Doge Grimani ha un peso in grammi compreso tra 1,324 1,281 (rispettivamente corrispondenti a granì veneti 26 60/100 e 24 77/100).

b) Croce pisana. In araldica: è di rosso, alla croce d'argento patente, ritrinciata e pomettata di dodici globi dello stesso. La croce pisana è patente, ovvero con i bracci allargati alle estremità, e pomettata o pomata o, meno signorilmente, pallata, cioè con i globetti. Perché questo tipo di croce non afferente (salvo errori) a Venezia? Forse per agevolare gli scambi commerciali?
 

d

 

Ciao Domenico. In questo momento scrivo con il telefono e quindi errori sono suscettibili. Ti informo che l'utilizzo della croce Pisana risale al Barbarigo ed a mio parere (discusso con la dott.ssa Baldassarri) è un affronto fatto a Firenze ed a Milano (allora alleate) in quanto Venezia sosteneva Pisa. Si parla se non ricordo male del 1494. 

Il riutilizzo della croce Pisana va di pari passo al fatto che i sesisi veneziani erano la risposta ai sesini bianchizadi di Milano che avevano la croce con i ricci.

Potrei darti più informazioni, ma sto scrivendo un articolo che andrà in futura pubblicazione, pertanto ti devi accontentare.😉😊

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Chiamato in causa dalla citazione di una mia discussione di oltre 15 anni fa ho dato una occhiata alla mia classificazione di quei 3 sesini ancora rimasti nella mia  collezione, non avendo allora avuto ulteriori chiarimenti sul diverso peso di uno di loro e sulla presenza del cerchio intorno alla croce pisana, sono rimasti tutti e 3 classificati come Paolucci 18 (3 varianti differenti). Se servisse qualche aiuto posso tirarli fuori e dire qualcosa di più.

Un saluto a tutti

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Bella moneta. Molto bella.

Presenta anche una curiosità, mi pare. Le due E di VENETVS. Il trattino orizzontale superiore dell'ultima sembra interrotto, spezzato, mentre nella prima quel trattino non c'è. Il punzone della E si è spezzato durante la preparazione del conio? Se è così avremmo l'indicazione della direzione in cui venivano incise le lettere del conio, ciò, in questo caso, in senso orario; per altro cosa intuibile per un destrorso.

 

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Ovvia e notissima moneta veneziana è lo sesino, il quale, come dinota il nome, ebbe valore pari a 6 bagattini o a due quattrini. Introdotto per la prima volta nell'anno 1545, sotto il dogado di Francesco Dona continuò a battersi dai susseguenti dogi, escluso Marcantonio Trevisan, fino all'anno 1603, in cui sotto il doge Marino Grimani, ne cessò la fabbricazione e si bandí dagli Stati della Repubblica, per le innumerevoli contraffazioni ch'eransi introdotte dall'estero.” (C.Kunz)

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Il 20/2/2023 alle 17:19, fabry61 dice:

Potrei darti più informazioni, ma sto scrivendo un articolo che andrà in futura pubblicazione, pertanto ti devi accontentare.😉😊

Ottimo. Bravo e complimenti! 

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E che ne pensate della S finale di VENETVS?

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Il 21/2/2023 alle 19:40, Oppiano dice:

Ovvia e notissima moneta veneziana è lo sesino, il quale, come dinota il nome, ebbe valore pari a 6 bagattini o a due quattrini. Introdotto per la prima volta nell'anno 1545, sotto il dogado di Francesco Dona continuò a battersi dai susseguenti dogi, escluso Marcantonio Trevisan, fino all'anno 1603, in cui sotto il doge Marino Grimani, ne cessò la fabbricazione e si bandí dagli Stati della Repubblica, per le innumerevoli contraffazioni ch'eransi introdotte dall'estero.” (C.Kunz)

 

E qui abbiamo un errore? Se i sesini valevano 6 bagattini come facevano a valere 2 quattrini? 😆

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@fabry61 rileva l’errore nel tuo articolo. Non è indicato neanche nella errata-corrige. Testo preso dal vocabolario del Martinori.

 

Modificato da Oppiano
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