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IGNORED

Brutus e Lentulus Spint


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Supporter
Inviato

Parlerei di "strafottenza" , non penso che questi signori non abbiano internet o non sfoglino i cataloghi di altre aste.

La rete permette oggi un confronto attivo immediato.

Queste monete, fatte indubbiamente in ottimo modo :) probabilmente non destano attenzioni.

Dovremmo essere noi collezionisti a bombardarli di email e chiedere spiegazioni, un commerciante che "sente problemi" e ci tiene al suo nome ci penserebbe due volte poi a rifarlo.

La spiegazione per la fuoriuscita di queste monete tutte insieme sul mercato volendo la si trova naturalmente poi bisogna darle una certa consistenza ed è qui che casca il venditore ;)

Voglio essere buono, diciamo che nessuna di queste case d'asta ha notato monete da stessi coni ed in ottima conservazione presenti sul mercato, anzi visto che i commercianti tra loro non comunicano probabilmente la mancanza di dialogo a portato a questa situazione, colpa poi del malpensare dei collezionisti ignoranti che reputano impossibile la presenza contemporanea di tali monete sul mercato.

Detto questo da ignorante che sono mi limito a mandare alcune email, magari le mandassero un buon numero di collezionisti probabilmente in mancanza al momento di un SERPICO B) nel mondo numismatico si inizierebbe a muovere qualcosa.


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Inviato

Francamente non capisco il senso di molti di questi commenti...

Le monete postate non rappresentano un'area di mio interesse ne' di mio expertise, se pero' lo fossero andrei a fondo a piu' non posso (con numismatici seri, che ne capiscono e che non giocano a fare la vispa teresa) e saprei provenienza (se c'e' una provenienza) storia e miracoli di questi pezzi.

Sono vere ? provengono da un ripostiglio ? Bene prendo le mie decisioni.

Sono fasulle ? tutti, tranne gli ignari, lo sanno ? Non mi scandalizzo piu' di tanto, ne' mi straccio le vesti, sto solo super-bene attento a non cascarci ...

Oppure qulacuno e' cosi' ingenuo da paensare che queste cose possano essere impedite ? Ragazzi sveglia per favore, non facciamo gli ingenui in un mondo d'oggi dove i falsi pullulano come non mai.. Stiamo piuttosto attenti a non essere fatti fessi, anche perche' la roba buona per fortuna c'e', basta essere capaci di riconoscerla.

Ma se pochi mesi fa una casa d'aste nota e conosciuta (NON CNG come qualcuno, ignorandolo, ancora si ostina a quotare - se dovete dare un'informazione per favore verificate che sia corretta, siamo su un forum pubblico) ha proposto in vendita un decadramma di Atene a oltre 200.000$ , un'altra casa blasonata tedesca ha proposto -in copertina- un tetra di Naxos poi risultato e riconosciuto falso e - grazie a Dio - ritirato, e voi vi scandalizzate per qulache denarietto romano da poche migliaia di euro ??

Se poi qualcuno pensa che questo mercato delle monete sia diventato il Far West, bene gli consiglio vivamnete di andare a fare due chiacchiere con chi, professionalmente, commercia in quadri, libri o mobili antichi, e poi ne riparliamo..

numa numa


Inviato

Numa Numa, il senso dei commenti è il seguente: questi falsi sono ben fatti, vengono venduti da case d'asta rispettabili e comunque (anche se per te sono pochi) costano migliaia di euro. Mi sembra ce ne sia abbastanza.


Supporter
Inviato

Egregio Numa il senso dei miei interventi è molto semplice, collezionando da una quindicina d'anni ( forse pochi rispetto ai suoi ) posso dire che ultimamente la presenza di monetei are provenienti da stessi coni e tutte in spl sia sensibilmente in aumento.

I falsi ci sono sempre stati, lo sanno tutti, ma una cosa è la svista( ? ) della moneta di naxos ( vendita gorny), altra cosa è la truffa del decadrammo di atene ( vendita hjb e freeman affidata loro da un collezionista che la aveva comperata dal CNG ad essere chiari ).

La discussione verte sul come sia possibile contemporaneamente la presenza sul mercato di tanti esemplari di monete guardacaso tutte rare contemporaneamente e tutte proveniente da stessi coni

Una risposta come " i coni usati per alcune monete erano pochi " al limite la posso accettare se detta dal gatto e dalla volpe a Pinocchio, purtrroppo invece è la risposta che mi è stata data da uno di questi venditori.

Risposta giusta, come è giusto che io mi faccia una certa idea di questo venditore.


Staff
Inviato

e voi vi scandalizzate per qulache denarietto romano da poche migliaia di euro ??

229633[/snapback]

Temo però che proprio questo sia il punto...

Quanti possono permettersi una tetra da 200.000 $? Non molti credo....

Per un "denarietto repubblicano" da poche migliaia di euro invece, ci potrebbe essere chi, non navigando nell'oro, compie significativi sacrifici per mettere da parte quel gruzzoletto utile a fare forse "l'acquisto della vita" o comunque un acquisto per lui importantissimo...non minimizzerei troppo la cosa.

E a chi rivolgersi se non a blasonate case d'asta nazionali ed internazionali?

Il rischio di essere fatti fessi è sempre presente, ma è altresì vero che in questo settore un minimo di fiducia ci deve essere, è fondamentale per tutti, venditori e compratori. Se così non fosse smettiamola di criticare ebay, compriamo tutto lì che tanto le garanzie sono le medesime... (è un esempio ovviamente eccessivo, ma il succo del discorso è questo).

Questo è semplicemente il mio punto di vista.

:)

Awards

Inviato

Mi sbaglierò, ma inizio a pensare che numa numa di professione sia un commerciante numismatico.

Correggimi se sbaglio ;)


Inviato

Il senso del mio intervento è questo: case d'aste di un certo livello teoricamente dovrebbero garantire la genuinità dei pezzi in vendita, al fine di tutelare la loro rispettabilità e quella dell'utente, ma nella pratica ciò non avviene.

Anch’io trovo singolare il fatto che all’improvviso salti fuori un numero relativamente cospicuo di monete rare e reputo pertanto legittime le perplessità avanzate in merito all’autenticità degli esemplari e alla buona fede dei venditori.

B)


Inviato

e voi vi scandalizzate per qulache denarietto romano da poche migliaia di euro ??

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Temo però che proprio questo sia il punto...

Quanti possono permettersi una tetra da 200.000 $? Non molti credo....

Per un "denarietto repubblicano" da poche migliaia di euro invece, ci potrebbe essere chi, non navigando nell'oro, compie significativi sacrifici per mettere da parte quel gruzzoletto utile a fare forse "l'acquisto della vita" o comunque un acquisto per lui importantissimo...non minimizzerei troppo la cosa.

E a chi rivolgersi se non a blasonate case d'asta nazionali ed internazionali?

Il rischio di essere fatti fessi è sempre presente, ma è altresì vero che in questo settore un minimo di fiducia ci deve essere, è fondamentale per tutti, venditori e compratori. Se così non fosse smettiamola di criticare ebay, compriamo tutto lì che tanto le garanzie sono le medesime... (è un esempio ovviamente eccessivo, ma il succo del discorso è questo).

Questo è semplicemente il mio punto di vista.

:)

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... che quoto in toto!


Inviato

Sapevo di gettare un sasso nello stagno..

Rispondo con ordine.

Non sono un commerciante numismatico, rassicuratevi. Anzi le monete che compro per me non le vendo quasi mai.

Quello che ho detto non e' una difesa dei commercianti, ne' delle case d'asta.

Ho voluto solo rappresentare una situazione reale, nascondere la realta' non serve.

Serve invece prenderne coscienza per potersene difendere:

conosci il uo nemico diceva un'antico stratega cinese..

Avevo gia' segnalato in altri post che l'incremento del numero dei collezionisti (in questi ultimi anni grazie ad Internet) e l'incremento di interesse verso la numismatica come possibile investimento alternativo, ha portato alla diffusione purtroppo anche di un crescente numero di falsi.

Nessuno ne e' immune (anche case blasonate in buona o cattiva fede che sia).

Credo fermamente che l'unico dovere che si abbia verso noi stessi come collezionisti e cultori della materia, sia di sapersi difendere da tutto questo.

E cio' si puo' fare quanto piu' si studia, si e' informati, si conosce a fondo la materia e chi se ne occupa.

Tutto qui.

numa numa


Inviato
andrei a fondo a piu' non posso (con numismatici seri, che ne capiscono e che non giocano a fare la vispa teresa) e saprei provenienza (se c'e' una provenienza) storia e miracoli di questi pezzi.

Caro Numa Numa, a questo punto mi piacerebbe sapere quali sono questi numismatici seri, se delle maggiori case d'asta non ci si può fidare. Cioè se passano falsi che è un piacere da CNG e tutte le altre case blasonate adesso coinvolte, chi sono gli esperti veri ?? Non è una domanda retorica, mi piacerebbe saperlo per davvero...

Caius


Inviato

Se mi è permesso vorrei dire la mia opinione sull'argomento dei falsi, ma senza entrare nello specifico del Denario in questione perchè ho imparato - a mie spese - che per dare un giudizio sereno e maggiormente affidabile bisogna eseguire un esame diretto, non da foto e sopratutto non basandosi solo su un elemento (quello della ripetitività del conio) sicuramente raro a trovarsi, ma non per questo impossibile. La mia maggiore preoccupazione è che si crei allarmismo per un fatto - la presenza dei falsi - che sicuramente esiste ma che, per fortuna, non è così esasperato come si potrebbe credere. Qualcuno ha sostenuto che sarebbe la stessa cosa comprare su ebay anzichè da rinomati professionisti o case d'asta perchè "tanto si prende comunque la fregatura"; niente di più sbagliato, ovviamente. Abilità professionali a parte, (il che già non è poco) la differenza maggiore non risiede nella capacità di riconoscere il falso, ma nel riconoscere un proprio errore e, in questo caso, rifondere l'acquirente; in questo senso sbaglia "Dracma" quando afferma che le Case d'Asta non garantiscono l'autenticità; la garantiscono eccome. Garantiscono che - a loro giudizio (perchè nessuno può sostenere che una moneta E' senza dubbio alcuno autentica, può solo sostenere che A SUO AVVISO lo è) quanto proposto è autentico ma SE dovesse risultare il contrario loro sono pronti a risarcire.... più garantiti di così.

Il falso esiste, sia chiaro, nessuno lo deve negare, ma esiste anche l'altro lato della medaglia, ovvero la fobia del falso. Possiamo non credere alla storia del ripostiglio (ma le monete, da sempre, ci pervengono anche grazie a questo evento fortuito) ma la bocciatura di una moneta deve essere supportata da ragioni tecniche (paleografia, tipo di metallo, caratteristiche metrologiche ecc. ecc.) e/o stilistiche, e non solo per il fatto che, improvvisamente, se ne trovano tanti esemplari simili (vedi Koson) o addirittura identici (vedi il Denario)

Sbaglia, a mio modesto avviso, chi fa del qualunquismo come Luigi78 quando afferma “continuiamo a credere al mint state dei follis o degli antoniniani, ai decadrammi di atene, alle monete di naxos, alle monete bolognesi assurde o ai multipli veneziani"; non metto in dubbio che possano esserci dei falsi tra le monete che ha indicato, ma "bollare" come tali tutte quelle appartenenti a quelle categorie mi sembra eccessivo (ho dei follis FDC che, A MIO AVVISO, sono assolutamente autentici). Eminenti studiosi inglesi hanno stilato la percentuale dei falsi presente sul mercato dell'arte? Con tutta probabilità non hanno neanche preso in considerazione la numismatica (per loro più legata al discorso archeologico che artistico). Anche il catastrofismo di Caius mi sembra fuori luogo: primo perchè si parte dal presupposto (infondato) che le Case d'aste "ci giochino" (cosa non vera, ed il fatto che alcune monete vengano ritirate prima della vendita è un punto a favore della credibilità e della serietà di questi commercianti) e secondo perchè sembra che i collezionisti non abbiano in collezione altro che patacche.......

E' giusto invece che i collezionisti tutti, da quello più "in erba" a quello più esperto, si scambino le opinioni tanto sulle monete quanto sui venditori affinchè possa "crescere" la loro cultura numismatica. Anche i commercianti dovrebbero visitare i siti come questo per "sintonizzarsi" sulla vostra stessa lunghezza d'onda, anzichè credere, come spesso avviene, di essere i depositari della verità; gli esempi che ci sconfessano sono - purtroppo - numerosi.

Un cordiale saluto a tutti


Inviato

Molte grazie al Sig Varesi per la risposta, il punto di vista di un commerciante , uno dei più stimati d'Italia, è molto importante (e rassicurante).

Caius


Staff
Inviato
Qualcuno ha sostenuto che sarebbe la stessa cosa comprare su ebay anzichè da rinomati professionisti o case d'asta perchè "tanto si prende comunque la fregatura"; niente di più sbagliato, ovviamente.

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Ringrazio anch'io per il preziosissimo contributo il Sig. Varesi.

In riferimento al discorso ebay sottolineo che la mia frase era volutamente eccessiva.

Il mio intento era quello di valorizzare l'importanza del fattore fiducia che, come anche lei correttamente sostiene, deve essere sempre presente e mantenuto ai massimi livelli possibili.

Ci vuole tanto a farsi un nome e molto poco a rovinarselo... questo vale in tutti i settori ed in questo in particolare.

la differenza maggiore non risiede nella capacità di riconoscere il falso, ma nel riconoscere un proprio errore

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...è una mia personalissima impressione... credo però che un po' più di umiltà da parte di tutti, case d'asta blasonate in particolare, non guasti.

Awards

Inviato

...è una mia personalissima impressione... credo però che un po' più di umiltà da parte di tutti, case d'asta blasonate in particolare, non guasti

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Sono d'accordo


Supporter
Inviato

Egregio Varesi, il mio qualunquismo lo lasci stare, quando parlo di monete specifico cosa scrivo,lo rispecifico, quindi Naxos (gorny), decadramma di Atene ( hjb e freeman) monete assurda di Bologna ( lo scorso anno S.Marino), se vuole aggiungo pure monete celtiche da barzelletta ( Leu).

Non volevo certo dire che tutti gli esemplari di queste monete son falsi.

Possibile che la IANP non conosca ste cose?

Sarebbe bello che alcuni soci IANP facessero notare ad altri soci IANP che l'etica non è solo una parola da vocabolario ma anche un concetto da applicare.

Essere iscritti ad una associazione non deve essere un'autorizzazione a poter fare di tutto.

La serietà di una ditta commerciale è non nell'asserire ad ogni costo che le proprie monete in vendita son buone ma è sopratutto nella capacità di ritirare un proprio lotto anche a pochi minuti dall'asta.

Tipo quella casa d'aste italiane che ritirò una banconota rarissima pochi minuti prima dell'asta, penso che lei conosca bene questa casa d'aste.

Saluti


Inviato

Luigi (mi permetto di darti del tu perchè credo tu sia molto più giovane di me, ma se ti da fastidio dimmelo pure, non mi offendo) l'impressione che ho avuto nel tuo precedente intervento con la frase "è ora di finirla di credere ai Follis FDC......multipli di Venezia ecc. ecc." mi ha fatto ritenere lo stesso quantomeno precipitoso, se non addirittura qualunquistico; se così non è chiedo scusa.

Torniamo ora al vivo della discussione: premesso che NESSUNA Casa d'Aste che opera a San Marino è iscritta alla IAPN, la quale quindi non si occupa più di tanto di ciò che avviene ai piedi del Titano, credo che esempi di Ditte che hanno ritirato la/le moneta/e prima della vendita ci siano e questo dimostra certamente che si tratta di persone, e come tali non infallibili (nessuno lo è), capaci comunque di un comportamento eticamente corretto, ed è esattamente ciò che si chiede agli associati, ovvero non di avere doti divinatorie ma, se è il caso, di cospargersi il capo di cenere ed ammettere l'errore (ed io che sono un "addetto ai lavori" so quanto brucia fare pubblica ammenda)

Quanto poi ad un controllo da parte delle Associazioni sul lavoro dei propri iscritti, la IAPN impone che si ritiri quanto oggetto di contestazione se a sollevare il problema è uno dei suoi iscritti (e non crediate che gli associati siano disposti ad insabbiare l'errore del rivale - pardon - collega) ed è sempre pronta a "defenestrare" quanti dimostrino di lavorare in maniera poco corretta. E' inoltre attenta alle segnalazioni dei privati che dovessero vedere gli iscritti proporre monete "da barzelletta"....

Voglio che sia chiaro che non intendo prendere le difese ad oltranza dei commercianti (come in tutti i settori ci sono anche da noi le "mele marce"), ma non posso e non voglio credere che Ditte con una reputazione costruita con decenni di onesto commercio si giochino tutto "sputtanandosi" (scusate il vocabolo, ma rende bene l'idea) con un falso messo in bella evidenza, magari proprio in copertina, (per la serie "speriamo che nessuno lo veda ???") per guadagnare poi il 10 o il 15% ? Mi sembra poco credibile. A mio avviso si tratta di errori in buona fede. Discuterne ora, a bocce ferme basandoci sul "sentito dire" e senza aver esaminato "de visu" le monete e, sopratutto, senza sapere cosa realmente sia accaduto prima e dopo la vendita, ovvero se la moneta è stata ritirata perchè ritenuta falsa o restaurata o proveniente da furto o quant'altro non mi sembra ci porti da nessuna parte.

Un saluto a tutti, nessuno escluso


Inviato

Torniamo ora al vivo della discussione: premesso che NESSUNA Casa d'Aste che opera a San Marino è iscritta alla IAPN, la quale quindi non si occupa più di tanto di ciò che avviene ai piedi del Titano, credo che esempi di Ditte che hanno ritirato la/le moneta/e prima della vendita ci siano e questo dimostra certamente che si tratta di persone, e come tali non infallibili (nessuno lo è), capaci comunque di un comportamento eticamente corretto, ed è esattamente ciò che si chiede agli associati, ovvero non di avere doti divinatorie ma, se è il caso, di cospargersi il capo di cenere ed ammettere l'errore (ed io che sono un "addetto ai lavori" so quanto brucia fare pubblica ammenda)

Quanto poi ad un controllo da parte delle Associazioni sul lavoro dei propri iscritti, la IAPN impone che si ritiri quanto oggetto di contestazione se a sollevare il problema è uno dei suoi iscritti (e non crediate che gli associati siano disposti ad insabbiare l'errore del rivale - pardon - collega) ed è sempre pronta a "defenestrare" quanti dimostrino di lavorare in maniera poco corretta. E' inoltre attenta alle segnalazioni dei privati che dovessero vedere gli iscritti proporre monete "da barzelletta"....

Voglio che sia chiaro che non intendo prendere le difese ad oltranza dei commercianti (come in tutti i settori ci sono anche da noi le "mele marce"), ma non posso e non voglio credere che Ditte con una reputazione costruita con decenni di onesto commercio si giochino tutto "sputtanandosi" (scusate il vocabolo, ma rende bene l'idea) con un falso messo in bella evidenza, magari proprio in copertina, (per la serie "speriamo che nessuno lo veda ???") per guadagnare poi il 10 o il 15% ? Mi sembra poco credibile. A mio avviso si tratta di errori in buona fede. Discuterne ora, a bocce ferme basandoci sul "sentito dire" e senza aver esaminato "de visu" le monete e, sopratutto, senza sapere cosa realmente sia accaduto prima e dopo la vendita, ovvero se la moneta è stata ritirata perchè ritenuta falsa o restaurata o proveniente da furto o quant'altro non mi sembra ci porti da nessuna parte.

Un saluto a tutti, nessuno escluso

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Concordo,sbagliare sul lavoro è molto più facile di quello che si crede.

Sono un piccolo commerciante e ammetto di essere terrorizzato dalla paura di dare per buono un pezzo che non lò è,

anche perchè c'è molta voglia di castigare chi cade nell'errore e si pensa sempre più volentieri alla malafede che all' errore, se poi anche ritirare un pezzo una volta che sopraggiungono dubbi o ritirarlo all' acquirente che ne dimostra la falsità non è più sufficente , cosa bisogna fare?

Un Saluto

Meja


Inviato

Anch’io ringrazio il sig. Varesi per il suo intervento, ma vorrei fare alcune precisazioni.

Pur non essendo un collezionista, tempo fa mi è capitato scrivere ad un egregio e stimato venditore chiedendo informazioni in merito all’autenticità di una moneta acquistata da un mio collega, il quale, essendo un semplice appassionato, ha chiesto il mio modesto parere in merito. Ho ricevuto una risposta telegrafica: “Assolutamente autentica”. Sono tornato alla carica per cercare di ottenere maggiori informazioni. Risultato: “si fa seguito alla precedente comunicazione per ribadire che l’esemplare è autentico”.

Non convinto, ho fatto periziare la moneta da tre esperti, fortunatamente è risultata autentica, a giudizio unanime (ma certo non infallibile). Orbene, se la garanzia del venditore si sostanzia in due parole, mi perdoni ma un pò di quella che lei definisce “fobia del falso” non mi pare ingiustificata. Certo tutti possono sbagliare, ma ci sia aspetta anche una maggiore collaborazione del commerciante quando l’utente richiede un chiarimento in merito ad un acquisto: anche da questo si deduce la serietà e la professionalità di chi vende. In questo caso il commerciante (o chi per lui) ha, come dire, garantito l’autenticità, ma non ha saputo, su mia richiesta, suffragarla e discuterla, come lei afferma, con quelle “ragioni tecniche (paleografia, tipo di metallo, caratteristiche metrologiche ecc. ecc.) e/o stilistiche” il cui esame consente di riconoscere la genuinità del pezzo.

Non reputo fondato, inoltre, l’accanimento verso la scuola anglosassone, che la numismatica la prende in considerazione eccome e che si è sempre distinta, a mio avviso, per serietà, competenza e qualità scientifica dei suoi studi. L’affermazione “con tutta probabilità non hanno neanche preso in considerazione la numismatica” andrebbe pertanto suffragata con prove ben più dirimenti di un generalizzato probabilismo. Mi lascia poi perplesso l’affermazione “legata più al discorso archeologico che artistico” che, forse per mia ignoranza, non riesco a comprendere a fondo.

Cordiali saluti


Staff
Inviato
Pur non essendo un collezionista, tempo fa mi è capitato scrivere ad un egregio e stimato venditore chiedendo informazioni in merito all’autenticità di una moneta acquistata da un mio collega, il quale, essendo un semplice appassionato, ha chiesto il mio modesto parere in merito. Ho ricevuto una risposta telegrafica: “Assolutamente autentica”. Sono tornato alla carica per cercare di ottenere maggiori informazioni. Risultato: “si fa seguito alla precedente comunicazione per ribadire che l’esemplare è autentico”.

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Esercito una professione completamente differente ma nel mio, come in molti altri lavori, può capitare che il proprio operato venga messo in discussione o vengano richieste, a tutto diritto del cliente, delucidazioni o spiegazioni su quanto fatto. A qualsiasi questione, anche "stupida o banale" (lo può essere per me, ma non per il cliente), rispondo sempre in maniera il più completa possibile, corredando le mie argomentazioni con riferimenti e/o stralci di normative e leggi. Non rispondo "E' così perchè lo dico io che sono un professionista" ma dimostro la mia professionalità. So bene che questo è un settore particolare ma a mio avviso le parole che vengono utilizzate valgono molto...una risposta idonea potrebbe essere "Ad un attento esame, secondo la nostra esperienza, la moneta non presenta nulla che ci possa indurre a ritenerla un falso, la preghiamo di segnalarci le eventuali anomalie da lei riscontrate per un approfondimento" e non "E' autentica, arrivederci e grazie".

E' una questione di professionalità e di educazione, è un atteggiamento che si apprezza molto in un piccolo venditore ed è un atteggiamento che si deve esigere da una rinomata casa d'aste... purtroppo o per fortuna, da quel che leggo, questo tipo di educazione e professionalità la si può spesso trovare tra i piccoli e medi commercianti, mentre agli altissimi livelli pare proprio di avere a che fare con delle divinità scese in terra, che snobbano il piccolo cliente... peccato che uno dei concetti principali di "qualità di un servizio" sia proprio quello di gestire e trattare allo stesso modo sia il cliente che spende un patromonio che quello che spende un euro.

Awards

Inviato

Scusate il ritardo, ero via per lavoro.

Carissimo Dracma, concordo pienamente col suo pensiero in merito alla scarsa disponibilità al dialogo dimostrata da taluni commercianti che si ritengono, probabilmente, i depositari della verità.... Una risposta secca come quella che ha ricevuto non fa fare una bella pubblicità alla Ditta che l'ha fornita.

Nel mio primo intervento ho specificato però che "la BOCCIATURA di una moneta deve essere supportata da ragioni tecniche....". Perchè questo ? Semplicemente perchè è troppo facile contestare l'autenticità di una moneta sulla base di una semplice analisi visiva, ovvero di una sensazione. Ma, chissà perchè, a chi fornisce tale giudiczio non si chiede altro mentre al venditore viene richiesta "la prova provata" dell'autenticità. Ovvero, due pesi e due misure. Nel primo caso basta un parere verbale, mentre nel secondo caso quasi si vorrebbe la foto dell'epoca che ritrae Kimon mentre incide i conii.....

Nessun accanimento poi nei confronti della "scuola" anglosassone, ma anche in questo caso vediamo il famoso bicchiere (mezzo pieno o mezzo vuoto) da due punti di vista differenti. Luigi78 ha scritto che "eminenti studiosi inglesi" (chi sono ?) "hanno esaminato il mercato dell'ARTE" attenzione, NON della numismatica, ma bensì quello dell'arte e la scuola inglese ritiene la numismatica (in particolare quella antica) molto più affine all'archeologia che all'arte in generale (pittura, scultura ecc. ecc.).

RITENGO quindi che i succitati studiosi non abbiano preso in cosiderazione la numismatica per stilare la famosa percentuale di oggetti falsi. Potrei sbagliare, ovviamente, ma non spetta a me provarlo; al contrario spetterebbe proprio agli studiosi anglosassoni supportare la loro teoria con dati oggettivi (ovvero; "analizzate tot aste pubbliche inglesi piuttosto che italiane..." oppure "esaminato il materiale di tot commercianti.....abbiamo potuto appurare che su tot oggetti, tot sono risultati falsi"). Vogliamo ricevere risposte esaurienti e poi ci accontentiamo di affermazioni anonime e qualunquistiche ? Così nasce la fobia del falso di cui ho accennato....

Come sempre un cordiale saluto a tutti


Inviato (modificato)

Quoto quanto detto dal Sig.Varesi

Così messa, mi sembra ormai una questione di lana caprina, e ne vedo difficile

trovare una soluzione e le posizioni sono abbastanza ferme a quanto osservo.

Allora :

1)

Perchè le Associazioni o chi di "potere" non si siede a tavolino con le Autorità

competenti uscendone finalmente con una normativa "ben interpretabile" per il

commercio delle monete "antiche" ?

2)

Perchè ogni commerciante o casa d'asta non rilascia la moneta venduta od aggiudicata con un documento siglato,

ufficiale e con foto che ne garantisce l'autenticità ?

3)

Non è ora di agevolare commercianti e collezionisti permettendo loro di creare

un database dell'esistente ben documentato, verificato e giudicato quindi autentico ?

4)

Perchè non sanare il passato e tirare una linea di partenza permettendo la

dichiarazione certificata e regolare delle collezioni ?

5)

Perchè non creare una "commissione" specializzata all'analisi e rilascio delle

certificazioni di originalità delle monete ?

6)

Quali sono gli strumenti "meccanici" atti a poter dimostrare l'autenticità delle monete?

(oltre al fiducia del commerciante onesto.....

che ti dice....." per me lo è ") ?

Sono tutte idee, che magari considererete ridicole e che butto lì,

però ho l'impressione che attualmente ci si trovi tutti in un pantano

dal quale (e non sò per quali strani interessi ) nessuno fà nulla per uscirne.

Modificato da commodo

Inviato

Quoto quanto suggerito da Commodo e vedrò di discuterne nella prossima (imminente) assemblea NIP, sperando di poter iniziare qualcosa di costruttivo: CHI HA IDEE IN PROPOSITO SI FACCIA AVANTI !!!!!!!!


Inviato

I punti elencati da Commodo sono già un buon inizio, comunichi gentilmente ai suoi colleghi di farsi vivi su questo forum, magari con nome e cognome come fa lei, sarebbe costruttivo per noi collezionisti e per voi commercianti.

Grazie

Lorenzo


Inviato
I punti elencati da Commodo sono già un buon inizio, comunichi gentilmente ai suoi colleghi di farsi vivi su questo forum, magari con nome e cognome come fa lei, sarebbe costruttivo per noi collezionisti e per voi commercianti.

Grazie

Lorenzo

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Concordo....ci proverò


Inviato

Aggiungo questo nuovo denario della serie, stesso conio D/ e R/, sempre in condizioni eccezionali .

Nella descrizione della moneta troviamo questa frase “Choice Superb EF. " Almost As Struck". A Choice Example of this rare issue.” Mi piacerebbe sapere con quale criterio una moneta viene giudicata rara.

Brutus.jpg


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