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L'altra vita delle monete: un grosso di Bergamo a nome di Federico II usato come spilla anulare


Vel Saties

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Buongiorno.
Ieri sera stavo casualmente leggendo un articolo di Marsden "THE AFTERLIFE OF COINS che potete trovare qui.

Cita

L'ALTRA VITA DELLE MONETE Il processo di adattamento delle monete, di modifica della loro funzione di base, è andato avanti per molti secoli, scrive il dott. Adrian Marsden, e mentre tali pezzi sono spesso guardati con diffidenza o addirittura disdegnati dai collezionisti, sono degni di studio

In tale articolo, peraltro molto semplice, tratto da COIN COLLECTOR 13, 2021 (ci sono interventi molto più puntuali, scientifici ed esaustivi in materia) Marsden parla degli utilizzi non monetari/simbolici/estetici delle monete che hanno perso la loro funzione primaria e ne hanno assunta una differente.

Ad un certo punto parla delle spille a forma anulare che sono state realizzate asportando la porzione centrale della moneta per realizzare quella che è, sostanzialmente, una rondella e creando un secondo foro passante per pernettere il fissaggio dello spillo. Questo tipo di spille non avevano un fermo per fissare il perno; piuttosto, il materiale veniva appuntato e poi una parte spinta attraverso l'anello. L'autore, archeologo e numismatici, afferma che queste spille erano utilizzate tra il 12 ed il 13 secolo in Gran Bretagna. Venivano spesso usati i penny, il che li rendeva spille abbastanza fragili atte per chiudere esclusivamente solo capelli protetti o tessuti leggeri come un velo. Ma nel prosieguo mi sono stupito di leggere che a volte venivano utilizzate monete straniere leggermente più grandi e più spesse come un grosso di Bergamo (sic) in Italia. Oltre al dolore moderno di vedere una moneta tanto bella così rovinata (dal nostro punto di vista visto che non si tratta più di una moneta tout-court), mi sono stupito in quanto non pensavo avesse un areale di distribuzione che arrivava fini all'attuale Gran Bretagna.
@gpbasetti la conoscevi? è un grosso da 6 denari, giusto?

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Modificato da Vel Saties
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Carissimo, grazie mille per la tua segnalazione e per aver postato l'articolo che leggerò con attenzione. Non ero a conoscenza né dell'articolo né dell'utilizzo qui descritto di monete bergamasche, o perlomeno di questa moneta bergamasca che ti confermo essere un grosso da sei imperiali.

Cordialità.

Gianpietro

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