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IGNORED

C. COELIVS CALDVS


VALTERI

Risposte migliori

un non comune esemplare di denario al nome e con testa di Celio Caldo, con al rovescio testa del Sole tra scudi e con leggenda .

Sarà il 6 Marzo in vendita Gorny&Mosch 293 al n. 436 .

001 Gorny&Mosc293 n. 436.jpg

002 Gorny&Mosch 293 n. 436.jpg

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Bellissima emissione, con un ritratto di straordinario realismo.

 

Sono noti due Gaio Celio Caldo, il console del 94, al quale è attribuita la moneta RRC 318/1 (alla cui nota si rinvia), e il questore che nel 50 serviva in Cilicia sotto Cicerone, che lo nomina nel suo epistolario. Con riferimento a loro:

-       per Babelon, un Gaio, figlio del console, è autore di questo denario (RRC 437/1) e della recedente emissione RRC 318/1, mentre un suo omonimo figlio Gaio (nipote quindi del console) avrebbe curato le emissioni RRC 437/2 e 3;

-       per Crawford, Belloni, Grueber e Harlan il console è autore del solo denario RRC 318/1, mentre il questore è autore di tutta la serie RRC 437, datata al 51, quando si preparava per le elezioni alla questura. Tuttavia, i primi due autori ritengono che il questore fosse figlio del console, gli altri due che ne fosse il nipote, in quanto figlio di un Lucio a sua volta figlio del console.

Per quanto riguarda l’iconografia:

-       la figura al D/ è il console, unico della gens, homo novus; la tavoletta con L(ibero) e D(amno) si riferisce alla sua lex tabellaria.

È un ritratto fra i più efficaci per realismo e vivezza psicologica, caratterizzato dalla fronte ampia e segnata da rughe, il naso lungo e diritto, le labbra piene (Belloni). Rimarchevole il fatto che il progressivo accentuarsi della personalizzazione della propaganda gentilizia abbia condotto a commemorare, sulle monete, antenati così prossimi come addirittura il padre (o nonno);

-       il Sole potrebbe essere un tipo parlante, riferito al cognomen Caldus (così Eckhel - che cita Varrone “Comitiis cum sole caldo ego et Q. Axius senator tribulis suffragium tulissemus” - e, dubitativamente, Belloni) oppure, vista anche la presenza dello scudo macedone una rievocazione di successi militari in Macedonia - ormai ignoti - conseguiti da un altro antenato, Lucio Coilio, legato nella guerra contro Perseo (probabile autore dell’emissione RRC 154/1);

-       in alternativa, lo scudo ovale potrebbe riferirsi a vittorie riportare dal console contro i Celti (Crawford) o in Oriente (Harlan).

 

Modificato da L. Licinio Lucullo
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