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Inviato

Salve oltre alle ben note lettere e segni di controllo per saggiare la moneta da eventuali suberature, mi affascina il fatto che alcune monete abbiano scritte con vari significati che danno ancora più valore storico alla moneta. Allego un esempio di una moneta con scritta philo che ho tradotto se non sbaglio figlio.

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Inviato

Interessante.

Io penso piuttosto alla traslitterazione dal greco philo- che, come noto, indica apprezzamento o addirittura amore.

Forse era l'iniziale di un soprannome


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Inviato

Philo era un nomen ma anche un cognomen romano


Inviato

Tempo fa avevo aperto una discussione sui graffiti monetali nella sezione "Sicilia e Magna Grecia" proprio in virtù dell'importanza rivestita da questi elementi epigrafici. A questo proposito mi sembra interessante che l'iscrizione PHILO si trovi anche in ambito greco:

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102 Kunstfreundes 78.jpg

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Inviato
9 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Interessante.

Io penso piuttosto alla traslitterazione dal greco philo- che, come noto, indica apprezzamento o addirittura amore.

Forse era l'iniziale di un soprannome

 

Non avendo studiato il latino sfortunatamente ho usato il traduttore di google, ed ho visto che in latino significa figlio e in greco ha 2 significati tra cui anche filo oltre a quello che hai detto.  Mi sorge una domanda perché avrebbe scritto in caratteri latini e non in greco.


Inviato
6 ore fa, Vel Saties dice:

Philo era un nomen ma anche un cognomen romano

 

Sì certo, quando ho scritto "soprannome" intendevo cognomen


Inviato
39 minuti fa, Franco123 dice:

Non avendo studiato il latino sfortunatamente ho usato il traduttore di google, ed ho visto che in latino significa figlio e in greco ha 2 significati tra cui anche filo oltre a quello che hai detto.  Mi sorge una domanda perché avrebbe scritto in caratteri latini e non in greco.

 

La scrittura "PH" non è di per se stessa latina; veniva utilizzata in Latino proprio per traslitterare la labiale aspirata greca Φ (che noi, oggi, ancora chiamiamo giustappunto "phi"). Ammesso e non concesso che il graffito risalga all'età classica (nulla esclude che sia medievale, moderno o contemporaneo), il solo fatto che utilizzi "PH" attesta che è una traslitterazione greca. La traslitterazione dal Greco, per i nomi propri, è ampiamente attestata in letteratura latina: ad esempio, Perses ("Persiano"; la finale -es non è latina), Syracusae (la lettera "Y" non è latina, rende un suono a metà fra "I" e "U" che i Romani non utilizzavano), Thebae ("TH" viene utilizzato per rendere la dentale aspirata greca, , che noi oggi chiamiamo "theta"), etc. etc.

Philo o Philon era appunto usato come nome, per traslitterazione da Φίλων; ad esempio, è noto un filosofo che si chiamava così, https://en.wikipedia.org/wiki/Philo

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Inviato

Quindi potrebbe essere un cittadino romano di origini greche che ha scritto il nome. Altri esempi su denari romani non ne trovo su internet a quanto pare sembra più usato nelle monete greche questa usanza.


Inviato

Immagino di sì, ma non ne riesco a intuire il motivo.


Inviato
6 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Immagino di sì, ma non ne riesco a intuire il motivo.

 

Anche in tempi moderni sui usa scrivere nomi o messaggi sulle banconote, forse oggi di meno, ma io ricordo molte banconote in lire piene di messaggi.


Inviato

Anche io ho trovato lettere su denari romani, in una inciso al dritto e al rovescio RISTIANI con una lettera A particolare senza trattino in mezzo con doppia linea iniziale..

 

 


Inviato

Il mio pensiero è comunque che la maggior parte delle persone in quel epoca avevano più problemi di oggi a scrivere,  alto tasso di analfabetismo e in oltre non era semplicemente illegale ma rischiavi anche con la vita un atto del genere era immorale, quindi teoricamente dovrebbe avere un significato diverso dalle semplici scritte sulle banconote degli anni 90. Magari dissenso politico o in ambito di culti degli antenati magari.


Inviato
1 ora fa, Franco123 dice:

Il mio pensiero è comunque che la maggior parte delle persone in quel epoca avevano più problemi di oggi a scrivere,  alto tasso di analfabetismo 

 

Non è vero. 

 

1 ora fa, Franco123 dice:

 e in oltre non era semplicemente illegale ma rischiavi anche con la vita un atto del genere era immorale, 

 

?????? 

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Inviato

Mi riferisco al fatto che non molti sapevano scrivere come adesso. Poi sia per la tosatura e per la deturpazione delle monete era illegale anche in quel periodo. E comunque incisioni così piccole richiedevano abilità che magari la persona che sapeva a stento scrivere il suo nome non sarebbe riuscito a fare. Solo la mia opinione.


Inviato (modificato)

PH in Latino è una questione piuttosto intricata, almeno per me, non avendo mai trovato chiarezza definitiva: si leggeva molto probabilmente come P, almeno fino all'età imperiale, più tardi scomparso...Anzi quasi, dato che in francese il dittongo ph esiste tuttora.

Sta di fatto che il nome PHILO era diffuso, che si leggesse Pilo o Filo, basti pensare al console Publio Emilio Philo. E poi il diffuso nome Filodemo per esempio.

La lingua Greca si sa era ampiamente diffusa e persino di moda potremmo dire, quindi non era necessariamente un nome di un soggetto di origine Greche (*).

Sta di fatto che questo graffito monetale è affascinante, se coevo.

Un'ultima nota a sostegno della relativa alfabetizzazione del popolo Romano, non soltanto di casta elevata, anche all'epoca della moneta in questione (circa 75 aC / gens Cornelia): 

https://www.ultimaedizione.eu/2013/04/30/listruzione-nella-roma-antica-niente-politica-senza-la-cultura/1418/#:~:text=Pensare che nell'antica Roma,nazione alla metà del 1900.

"Pensare che nell’antica Roma la cultura della popolazione fosse scarsa è assolutamente errato. Nel periodo dei Cesari, infatti, l’alfabetizzazione degli abitanti dell’Urbe era di molto superiore a quella della nostra nazione alla metà del 1900".

(*) E’ fondamentale ricordare come l’Impero Romano sia stato sempre bilingue, tanto che fin dall’epoca di Plauto (250 a.C.) la popolazione meno colta era già in grado di comprendere perfettamente i termini greci di cui le sue commedie erano infarcite. Quindi i ragazzi che uscivano da questo secondo ciclo scolastico parlavano e scrivevano perfettamente sia in latino che in greco.

 

 

 

 

 

Modificato da vickydog
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Supporter
Inviato
Il 24/1/2023 alle 16:04, Franco123 dice:

Mi riferisco al fatto che non molti sapevano scrivere come adesso. Poi sia per la tosatura e per la deturpazione delle monete era illegale anche in quel periodo. E comunque incisioni così piccole richiedevano abilità che magari la persona che sapeva a stento scrivere il suo nome non sarebbe riuscito a fare. Solo la mia opinione.

 

Per quanto riguarda l'illegalità di deturpare monete ai tempi dei romani, abbiamo qualche fonte? Investigando un po' tra qualche fonte online e qualche pubblicazione, non ho trovato nulla a riguardo. 

Immagino sia abbastanza plausibile comunque 


Inviato

Nel articolo mi pare che si parli del urbe di Roma soprattutto. Io intendevo più in generale è ovvio che nelle grosse metropoli il tasso era alto e comunque si parla di alto tasso in un preciso periodo repubblicano.


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