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Il mistero che circonda Nefertiti


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Il mistero che circonda Nefertiti

Di Carme Mayans per Storica National Geographic 
(Newsletter di sabato 14 gennaio 2023)

Il 6 dicembre 1912 l'archeologo tedesco Ludwig Borchardt si trovava ad Amarna, dove dal 1907 aveva scavato per conto della German Oriental Society. Pochi giorni prima aveva scoperto il laboratorio dello scultore reale Thutmose, e dalle sabbie del deserto erano riemersi vari busti della famiglia reale amarniana. Quel 6 dicembre Borchardt si trovava nella sua dimora all'interno del cantiere, «poco dopo essersi fermato per il pranzo», quando uno dei suoi collaboratori accorse a reclamare la sua presenza nello scavo. Nello studio di Thutmose era apparso qualcosa di sorprendente. 

Quando Borchard arrivò, ammirò per la prima volta il busto della regina Nefertiti, un bellissimo pezzo alto 50 centimetri sormontato da un'incredibile corona blu. La scultura conservava praticamente intatta la policromia originaria, anche se un orecchio era danneggiato e mancava l'occhio sinistro. Incredulo e pieno di entusiasmo, Borchard scriverà nel suo diario: «Abbiamo tenuto tra le mani l'opera più vibrante dell'arte egizia».

Il ritrovamento, per quanto sorprendente, è stato da sempre oggetto di polemiche. Si dice infatti che lo stesso Borchardt abbia minimizzato il suo valore davanti a Gustave Lefevre, ispettore del Servizio delle Antichità Egiziane, per portare il busto in Germania senza intoppi burocratici. Tuttavia, sebbene fu subito spedito nel Paese tedesco, il pezzo venne esposto al pubblico solo nel 1924, dodici anni dopo la sua scoperta. Il modo "irregolare" con cui era stato portato via dall'Egitto continua al giorno d'oggi ad essere oggetto di contesa tra la Germania e il Paese del Nilo. Le autorità egiziane rivendicano il pezzo perché portato via illegalmente, quelle tedesche invece negano la violazione dei protocolli allora vigenti. image.thumb.jpeg.56a491fb40b17c7858c1c58f239fc5e1.jpeg

foto: Cordon Press
Sia come sia, il busto egizio più famoso della storia è stato esposto in Germania fino a quando lo scoppio della Seconda guerra mondiale ha sconvolto il mondo. Come è noto, i musei di tutto il pianeta si sono affrettati a salvaguardare i loro tesori e hanno attuato piani di emergenza per tenerli al sicuro da possibili bombardamenti. Nefertiti fu inizialmente nascosta nei sotterranei della banca governativa prussiana e nel 1941 fu trasferita in un bunker antiaereo a Berlino.Pochi anni dopo, nel 1945, quasi alla fine della guerra, il busto fu portato in una miniera di sale in Turingia. Lì sarebbe stato scoperto dall'esercito americano e portato a Francoforte. Attualmente è esposto al New Museum di Berlino, dove rimane il pezzo forte della collezione egizia.

È autentico?

Le polemiche attorno a questo iconico pezzo di arte egizia non si sono mai placate, e non riguardano solo il modo in cui ha lasciato l'Egitto. La sua spettacolare bellezza e la sua aria di modernità hanno indotto alcuni ricercatori a sostenere che si tratti di un falso. Così affermano lo storico dell'arte svizzero Henri Siterlin e lo storico Erdogan Ercivan, i quali sostengono che fu proprio per questo motivo che non fu esposto al pubblico fino al 1924. Ovviamente, sia le autorità culturali egiziane che quelle tedesche hanno sempre rifiutato categoricamente queste affermazioni.

Oggi, i progressi nelle moderne tecniche di analisi stanno aiutando a svelare i segreti nascosti nel busto di Nefertiti. Nel 2009 l'oggetto è stato sottoposto a una tomografia computerizzata a Berlino, che ha permesso di determinare che la scultura presenta un nucleo in pietra calcarea su cui si sono accumulati molti strati di stucco di diverso spessore. I ricercatori credono di essere riusciti a intravedere in questo nucleo il vero volto di Nefertiti, una donna con zigomi meno prominenti e pieghe sulle guance e agli angoli della bocca. Lo scultore Thutmose, quindi, ritrasse veramente la regina? Probabilmente sì. La rivista scientifica Science News ha affermato dopo lo studio completo che questo "volto nascosto" dimostrava chiaramente che il busto era autentico.

Ma dov'è sepolta la regina Nefertiti? C'è qualche possibilità di localizzare la sua tomba e ricostruire il vero aspetto dell'influente moglie di Akhenaton? Qualche anno fa, l'egittologa britannica Joan Fletcher affermò che la mummia di Nefertiti fosse la Younger Lady, una mummia scoperta nella tomba KV35 nella Valle dei Re, sebbene la maggior parte degli egittologi non fosse d'accordo con le loro conclusioni. Secondo lo studioso egiziano Zahi Hawass, Nefertiti sarebbe invece una delle due mummie femminili rinvenute in un'altra tomba della valle, la KV21, scoperta da Giovanni Battista Belzoni nel 1817. Nel 2010 l'analisi del DNA su una di esse ha confermato che si trattava della madre dei due feti mummificati rinvenuti nella tomba di Tutankhamon, quindi si tratta quasi certamente di Ankhesenamun, moglie del re e figlia di Akhenaton e Nefertiti. Ma l'altra mummia potrebbe davvero essere quella Nefertiti? Nell'ottobre dello scorso anno l'egittologo ha annunciato che alcune difficoltà nell'ottenere il DNA avrebbero ritardato la tanto agognata identificazione, quindi bisognerà attendere. Se dopotutto sarà confermato che si tratta di Nefertiti, potremo dire che «la bella è arrivata», proprio come recita il suo nome. 

 

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