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IGNORED

Un veneziano ad Albareale


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Inviato (modificato)

Nato in Venezia nel 1011, Pietro Orseolo è figlio di di Ottone Orseolo, doge, e di Grimelda, sorella del re di Ungheria Stefano I .

Rimasto privo dell' unico figlio, Stefano I nomina suo erede il nipote Pietro Orseolo che, alla morte di Stefano nel 1038, gli succede diventando a sua volta re .

Resosi impopolare per la sua politica e per suoi comportamenti, Pietro Orseolo viene deposto nel 1041 .

Rifugiatosi in Austria, ottiene l' appoggio dell' imperatore Enrico III che, dopo la battaglia di Menfo  del Giugno 1044, entra nell' antica capitale Albareale dove Pietro Orseolo riprende la corona del regno di Ungheria, che conserverà fino al 1046 quando, anche per lo scoppio di una rivolta, viene per la seconda volta deposto per poi morire, accecato, il 30 Agosto 1046 .

Al nome di Pietro Orseolo re, sono noti denari in argento con titolatura PANNONIA .

 

401 regno di Ungheria.png

403 Pietro Orseolo di Ungheria.jpg

404 battaglia di Menfo.jpg

405 accecamento di Pietro.jpg

406 Bucephalus 14 n. 1277.jpg

407 Bucephalous 14 n. 1277.jpg

Modificato da VALTERI
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Inviato

Ciao!

Storia sempre interessante; altre volte se n'è scritto sul forum a testimoniare questa "strana" liaison tra il regno d'Ungheria e Venezia, nazioni che avevano interessi comuni nella via della seta e spesso antagoniste per la libera navigazione nell'Adriatico.

saluti

luciano

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Inviato

Pietro di Venezia o Orseolo (tedesco: Peter Orseolo, italiano: Pietro Orseolo; Venezia, 1010 o 1011 - Székesfehérvár, 1046 o 30 agosto 1059) Re d'Ungheria tra il 1038 e il 1041 e il 1044 e il 1046. Suo padre, Ottó Orseolo, era il doge di Venezia, e sua madre, la sorella di István I, Ilona Árpád-házi. Dopo la morte del figlio di István I, il principe Imre, nel 1031, il re nominò Péter suo erede. Durante il suo regno pieno di lotte intestine, l'Ungheria divenne formalmente un vassallo del Sacro Romano Impero e pose le basi per le successive richieste degli imperatori. Principalmente a causa di ciò, fino ad oggi è uno dei sovrani ungheresi considerati più negativamente.

Il nome di sua madre non può essere conosciuto con certezza, gli scrittori la chiamano alternativamente Gizella, Ilona o Mária. Nel 1026  su iniziativa dell'imperatore del Sacro Romano Impero Corrado, suo padre Ottone fu privato del suo potere. Otto fuggì nella Costantinopoli bizantina, mentre Péter e sua sorella Froizza trovarono rifugio in Ungheria con la madre. I signori ungheresi lo considerarono sempre uno straniero e già allora lo chiamavano "Pietro di Venezia".

István amava molto suo nipote e lo nominò uno dei comandanti dei suoi eserciti, e quando suo figlio, il principe Imre, morì in uno strano ncidente di caccia nel 1031, lo nominò erede al suo trono. István ha scelto suo nipote perché ha visto in lui la continuazione verso un'integrazione cristiana dell'Europa occidentale. Non prevedeva che, nominando l'erede, avrebbe spinto il paese nella guerra civile. István non aveva considerato per la scelta al trono i suoi cugini (figli dei fratelli di suo padre) Vazul e László Szár, perché László era ancora un pagano e Vazul era un cristiano di rito bizantino. Tuttavia, la sua decisione ha causato insoddisfazione da Vazul, e poco prima del 1031 ha commesso un tentativo di omicidio contro István. Tuttavia non ha condannato a morte il ribelle Vazul, ma lo ha reso inadatto a governare accecandolo e versandogli piombo caldo nelle orecchie. Ha emesso poi un mandato di arresto contro i figli di Vazul - Levente, András e Béla - ma questi fuggirono prima dal paese. István ha fatto giurato a Péter che gli avrebbe obbedito e rispettato sua moglie Gizella, che non avrebbe danneggiato la proprietà della regina e che l'avrebbe protetta da tutti (il re sapeva della tensione tra loro due, causata principalmente dal fatto che Gizella non voleva vedere Péter prendere il posto di suo figlio). Secondo alcune fonti anche sul letto di morte, István discusse la successione di Péter con i nobili, convincendoli ad accettarlo come re.

Il suo primo regno (1038-1041)

Péter successe a István sul trono nell'estate del 1038. Ha creato leggi e rilasciato diplomi, anche se questi non sono sopravvissuti. Ha coniato denaro, riscosso tasse e ha continuato l'introduzione e la radicalizzazione del cristianesimo. Ha fondato una chiesa e un capitolo a Óbuda e ha costruito una cattedrale a Pécs. Tuttavia, era considerato uno straniero nel paese e gran parte della nobiltà ungherese non accettò la sua regalità. Péter nominò vescovi (sostituì cioè i precedenti), stazionò nei castelli soldati italiani e tedeschi, escluse dal governo i signori ungheresi. I suoi cavalieri purtroppo andavano saccheggiando e facendo cose brutte nel paese. E quando andavano le persone a lamentarsi dal re lui rispondeva: "Farò di tutti tedeschi ed italiani giudici, signori, genetali, governatori e dignitari, e riempirò la terra d'Ungheria di stranieri, così darò ai tedeschi un impero". 

Nel periodo tra il 1038 e il 1041 svolse un'attiva politica estera. Il suo obiettivo principale era quello di indebolire le due grandi potenze vicine, l'Impero tedesco e l'Impero bizantino. Nell'inverno del 1039 e del 1040, durante la guerra contro l'imperatore tedesco, devastò anche i territori del cognato, il margravio austriaco Adalberto. Nell'estate del 1040 inviò tre eserciti contro il sovrano tedesco. Con l'aiuto del principe ceco, Bretiszlav I, che stava combattendo contro Enrico III, le forze ceche integrate dagli ungheresi ottennero una vittoria. Ha sostenuto le aspirazioni indipendentiste dei polacchi e ha anche fornito assistenza a Péter Delján, che ha guidato gli eserciti bulgari contro Bisanzio.

Queste aspirazioni di politica estera superavano di gran lunga le capacità del paese. Ha aggirato il consiglio reale nel processo decisionale; escluse i signori che gli si opponevano e li sostituì con i suoi seguaci, principalmente tedeschi e italiani. Tra i signori banditi dal consiglio c'era Aba Sámuel. Intervenne anche negli affari della chiesa e rimosse dall'incarico due vescovi. Nonostante la sua promessa a István, privò Gizella della maggior parte dei suoi beni e la pose sotto la sua gestione, e tenne la regina vedova agli arresti domiciliari a Veszprém. Tra i suoi favoriti c'era un uomo di nome Budo, presumibilmente di origine tedesca. I trascurati signori ungheresi e Gizella agirono insieme: chiesero l'esilio di Budo, considerato lo spirito maligno del re. Péter rifiutò e i ribelli uccisero Budo e accecarono i suoi due figli. Vedendo la loro determinazione, il sovrano fuggì dal paese nel settembre 1041 e i signori misero Aba Sámuel al suo posto.

 

 

 

 


Inviato

Il secondo regno (1044-1046)

Péter per necessità si rifugiò dal suo ex avversario, Enrico III, che gli assicurò il suo sostegno, poiché considerava comunque l'Ungheria un suo feudo. Aba Sámuel, temendo che il re esiliato sarebbe tornato, fece irruzione nel margravio austriaco nel 1042. Per questo motivo iniziò una guerra di tre anni tra ungheresi e tedeschi, alla quale Péter partecipò personalmente. I tedeschi risposero all'invasione di Aba Sámuel nell'autunno e iniziarono una campagna di rappresaglia. Aba sapeva di non avere alcuna possibilità contro i tedeschi e rinunciò al territorio e ai prigionieri. Nella battaglia di Ménfő il 5 luglio 1044, il re Sámuel fu tradito, sconfitto e assassinato. Poi Enrico III rimise personalmente Péter sul trono a Székesfehérvár nel luglio 1044, segnalando così i mutati rapporti di potere. Ovviamente Enrico si aspettava qualcosa in cambio del suo aiuto.

Per la prima volta il diritto tedesco è entrata in vigore in Ungheria, abbandonando così il percorso di István. Nella Pentecoste del 1045, l'imperatore tornò in Ungheria e Péter simbolicamente, sotto forma di una lancia dorata, consegnò il paese a Enrico, rendendolo così un vassallo dell'Impero tedesco. L'imperatore portò a Roma la lancia e la sua corona. Nel frattempo, anche la vedova del re István, Gizella, lasciò il paese e tornò nella sua terra natale, la Baviera. Peter ricominciò ancora una volta ha piazzare gli stranieri nelle prime posizioni del regno.  Questo peggiorò di nuovo la sua situazione; già nel 1045 furono organizzati contro di lui due attentati. Uno è stato scoperto. In questo caso, i figli di Gyula Prokuj Boja (Bolya, Bua) e Bonyha (Bunha), proprietari terrieri ungheresi, cospirarono con Viské, un ex confidente, ma furono giustiziati sul banco delle torture.

L'altro gruppo di cospiratori, guidato dal vescovo Szent (Santo) Gellert di Csánád, offrì il trono ai figli di Vazul. Gellért andò con molti altri vescovi a ricevere András e Levente. Nel frattempo, nell'estate del 1046, scoppiò anche la ribellione pagana di Vata, che si diffuse rapidamente dalla regione di Körös. I leader di questa rivolta incontrarono i principi András e Levente ad Abaújvár nel settembre 1046. I ribelli pagani avevano chiesto il ritorno alla loro fede pagana. I principi accettarono questo patto, poiché altrimenti non avrebbero potuto avere al loro fianco le truppe pagane nella lotta contro Pietro. András (il più anziano), Levente (il più giovane ed anche pagano), diedero la loro benedizione allo sterminio dei sostenitori e dei seguaci dei cristiani e di Pietro. In seguito anche Gellert ne fu vittima.

Pietro cercò di nuovo di fuggire dal paese e le truppe imperiali che venivano in suo aiuto si stavano già radunando ad Augusta. Al confine, l'emissario di András lo raggiunse, per negoziare. Péter non aveva altra scelta, poiché il confine era già controllato dai ribelli pagani tornò indietro. Gli uomini di András cercarono di catturare il re in ritirata nel villaggio di Zámoly, ma Péter e i suoi pochi seguaci si rinchiusero in una casa padronale e si difesero risolutamente per tre giorni. Dopo che i suoi compagni caddero nella lotta impari, anche Pietro fu fatto prigioniero e nell'ottobre 1046 fu privato della vista per renderlo inadatto a governare.

 

 

 

 


Inviato (modificato)

La sua morte

Le fonti sono contrastanti sulla sua morte. Secondo una versione, morì a Székesfehérvár nel 1046, poco dopo essere stato accecato. Secondo l'altro, sposò ancora Judit Schweinfurti, la vedova del principe ceco, Bretiszlav, e morì il 30 agosto 1059 a Székesfehérvár. Non sappiamo dei suoi discendenti. Il suo corpo fu sepolto nella cattedrale di San Pietro e Paolo a Pécs, che aveva costruito. La sua presunta prima tomba fu trovata nel 1782 in una camera sepolcrale.

3.jpg

cultura-orseolo-peter-sirhelye-pecsi-szekesegyhaz-kicsi.jpg

La Basilica di Pécs (Ungheria)

be7faac469e0178cccb4e7b586716caf93b00b8a.jpeg

smarthaus-bazilika-pecs-epuletautomatizalas.jpeg

pecsi_szekesegyhaz_01.jpg

Cripta

Orseolo Peter sirja.jpg

images (7).jpeg

szekesegyhaz-altemplom-asatas08-kozepes.jpg

 

 

Modificato da ARES III

Inviato (modificato)

 

 

Qualche spiegazione delle miniature:

in questa troviamo due scene il giuramento di András e l'accecamento di Péter

1280px-András_fogadása,_Péter_megvakítása._Miniatúra_a_Képes_Krónikából._jpg.jpg

Modificato da ARES III

Inviato (modificato)

In quest'altra abbiamo Péter che dona la lancia dorata ad Enrico III in segno di vassallaggio

Peter_of_Hungary_and_Henry_III_(Chronicon_Pictum_053).jpg

Qui viene rappresentata la battaglia di 

43 minuti fa, ARES III dice:

Ménfő

nella quale le truppe imperiali vincono quelle ungheresi (notare il gonfalone bianco e rosso della dinastia degli Árpád in basso e quello con l'aquila imperiale in alto) e il re ABA Sámuel viene ucciso

Chronicon_Pictum_P050_A_ménfői_csata.JPG

Aba_Sámuel_meggyilkolása.JPG

Modificato da ARES III

Inviato

Immagine di Péter dalla cronica del 1488

Peter_(Chronica_Hungarorum).jpg

Altre immagini del '600

Peter_Orseolo_Litho_3.jpg

Peter_Orseolo,_König_von_Ungarn~2.jpg


Inviato (modificato)

Denari di Péter

photo40113.jpeg

Orseolo_Péter_(1038-1041)_és_(1044-1046)_ezüstpénze_CNH._I._8.jpg

Modificato da ARES III

Inviato (modificato)

Denaro di Aba Sámuel

4.jpg

Modificato da ARES III
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Inviato

Complimenti @ARES III per l' ottima e ben documentata narrazione di quel particolare periodo storico  .

Avrei aggiunto un mi piace ma li ho provvisoriamente esauriti .

Una buona giornata 

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Inviato
43 minuti fa, VALTERI dice:

Avrei aggiunto un mi piace ma li ho provvisoriamente esauriti .

Lo potrai fare domani...

Scherzo naturalmente, ti ringrazio delle belle parole.


Inviato (modificato)

Nel primo link troverete anche un articolo in lingua italiana da scaricare.

 

Modificato da ARES III
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