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IGNORED

"Cara vado a fare un tuffo e torno subito"... con 53 monete d'oro romane


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Supporter
Inviato

Il titolo è un po' fuorviante della vera storia di questo ritrovamento il cui grande protagonista è il fattore c.... O, se preferite, essere nel posto giusto al momento giusto.
Prendete due cognati Luis Lens e César Gimeno in vacanza a Xàbia (una rinomata località turistica sulla costa mediterranea della Spagna), metteteli a passare le giornate facendo skorkeling con della maschere comprate dal giornalaio ed il gioco è fatto: uno dei due avvista una cosa luccicante sul fondo a 7 m e pensa che sia una monetina da qualche euro cent che, ovviamente si rivela una moneta aurea di tardo impero.

Trascorrono così due ore a dissotterrare altre monete "incastonate in una fessura della roccia". In tutto, lo spazio conteneva un tesoro costituito da 53 monete d'oro databili tra il IV e il V secolo. Secondo gli esperti, si è rivelata una delle più grandi collezioni del suo genere in Europa. Hanno fatto denuncia e sono tornati sul posto insieme a specialisti in archeologia subacquea della città di Xàbia, a studiosi dell'Università di Alicante (UA) e alla Guardia Civil spagnola. Complessivamente hanno estratto dal fondo del mare 53 monete, tre chiodi che sono probabilmente di rame e resti di piombo deteriorati che sembrano far parte di una cassa che avrebbe originariamente contenuto le monete, come descritto dall'UA.

“Le serie di monete d'oro non sono comuni”, dice Jaime Molina, capo dello scavo e professore di storia antica all'UA, che da tre anni conduce sondaggi nella baia di Portitxol, “dove le navi della [provincia romana in Iberia di] Betica si fermò prima di partire per le Isole Baleari diretti a Roma”. Ancora meno comuni sono le monete trovate in un tale "perfetto stato di conservazione". Il team guidato da Molina ha potuto identificare e associare le monete agli imperatori romani Valentiniano I (tre monete), Valentiniano II (sette), Teodosio I (15), Arcadio (17) e Onorio (10). C'è anche una moneta non identificata. "Non ci sono resti di navi affondate nell'area in cui sono state trovate", dice Molina. «Quindi è stato probabilmente un atto volontario di occultamento dall'avanzata dei barbari, in questo caso gli alani. Il ritrovamento ci parla di un contesto di paura, di un mondo che sta finendo, quello dell'Impero Romano».

La baia di Portitxol de Xàbia è un'area ben nota per l'abbondanza di resti archeologici sottomarini attualmente in fase di studio. Nel 2019 è stato avviato un progetto di ricerca congiunto tra Comune, Università e Generalitat tuttora in vigore che ha portato alla luce ancore, spedizioni di anfore, resti ceramici di epoche diverse, materiale metallico, elementi legati alla navigazione antica, eccetera. Infatti, uno degli archeologi responsabili del progetto, José Antonio Moya, lo ha definito "un libro di storia che stiamo leggendo poco a poco e di cui, fortunatamente, questa pagina non è andata perduta".

Ecco, non so voi ma io un po' li odio.

Some of the gold coins found on the seabed of the bay of Xàbia.

Underwater archaeologists from Alicante University searching the area where two amateur divers found Roman coins

One of the coins found

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Inviato

Certo che senza bombole, a 7 metri di profondità, per 2 ore ( con continue risalite e discese), i signori hanno propri dei gran polmoni ..oltre che C..o 


Inviato

Cone menzionato sopra il fattore c... è stato molto importante. In questi casi un pò di invidia viene naturale, specialmente a quelli come noi che passiamo la vita alla ricerca di quei tondelli luccicanti. Però alla fine questi ritrovamenti fanno sempre piacere.  


Inviato

Chissà quanti tesori sono ancora custoditi dal mare!


Inviato
9 ore fa, Liutprand dice:

Chissà quanti tesori sono ancora custoditi dal mare!

 

Confermo.  🤣

 

octopus.jpg

  • Haha 2

Supporter
Inviato

ah ah ah ah ah ha ha a h ah ah ahah


Inviato

In mezzo al Mediterraneo ci sono le navi di Genserico con il bottino del sacco di Roma... :unsure:

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

Ciao, allora tutti noi in mare con pinne e maschere 🙂

ANTONIO 


Inviato (modificato)

Se qualcuno avesse voglia di approfondire , il ritrovamento dei famosi bronzi di Riace racchiude in se diversi misteri, si pensa sia solo la punta dell'iceberg di un immenso ritrovamento compiuto clandestinamente  in più punti e diversi episodi , tutti reperti finiti tragicamente all'estero, come , purtroppo, la maggioranza di ciò che viene recuperato clandestinamente in Italia, eventi fortuiti e non.. le leggi di tutela del patrimonio storico nella nostra nazione hanno ottenuto l'effetto contrario, da sempre purtroppo.. secondo me un esempio da seguire sarebbero state le leggi del patrimonio storico in Inghilterra, li chiuque compiendo un ritrovamento si sente invogliato a denunciarlo alle autorità, sarebbe stupido non farlo! Il governo vuole solo visionare e catalogare il materiale, addirittura sottoponendolo gratis ad un restauro, in caso poi di reperti di interesse si limita ad esercitare il diritto di prelazione nell ipotesi di una vendità, la maggioranza dei ritrovamenti sono stati fatti cosi! Con cittadini amanti del metaldetector che andavano scorazzando per campi! In Italia tutto ciò è ovviamente utopia, semmai dovesse capitare di trovare qualcosa,per sbaglio, va subito dichiarato alle autorità sperando pure di non incorrere in successivi problemi, va da se che molti , purtroppo e con mio grande disprezzo, finiscono per preferire la strada della rivendita clandestina, tutto finisce all'estero, con estremo scempio per la nostra nazione e per il bene comune..

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