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Un ripostiglio di monete anglosassoni nel foro romano. Più di 800 monete che hanno viaggiato da Londra a Roma come dono al papa.


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relativa al ritrovamento di una moneta di Rouen del X secolo rinvenuta in Svezia è stato affermato che queste monete dovevano viaggiare parecchio in Europa visto che 34 esemplari sono stati rinvenuti a Salerno arrivati, probabilmente, al seguito di qualche soldato normanno.
Questa cosa mi ha fatto rammentare di un altro interessante rinvenimento "esotico": Il tesoretto di monete anglo-sassoni rinvenuto nell'atrium Vestae del Foro Romano pubblicato nel numero 55-56 del Bollettino di Numismatica del 2011.

https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/BdN/copertine/media/BDN_55-56.jpg
Si tratta di un ripostiglio scoperto l’8 novembre 1883 nel corso degli scavi dell’Atrium Vestae nel Foro Romano, noto anche come Casa delle Vestali. Il ripostiglio era composto da 830 monete, più alcuni piccoli frammenti, quasi tutti penny d’argento inglesi del tardo IX secolo. Tutti i pezzi identificabili, eccezion fatta per sei, furono infatti coniati in Inghilterra tra gli anni ‘80 del IX e gli anni ‘40 del X secolo, a nome dei re anglosassoni compresi tra Alfred the Great (871-899) e suo nipote Edmund (939-946); pochi invece a nome di Plegmund, arcivescovo di Canterbury (890-923) o dei sovrani vichinghi di York
Probabilmente la data di occultamento va dal 942 al 946, sotto il pontificato di Marino e il regno di Edmund in Inghilterra.

Insieme alle monete inglesi sono state trovate una moneta francese, una della Baviera, una della Lotaringia, un solido bizantino dell’imperatore Teofilo (829-842) e due denari pavesi a nome di Berengario (915-924), Ugo e Lotario II (931-947). Il solido bizantino è l’unico pezzo in oro e la moneta più antica del ripostiglio. Queste sei monete potrebbero essere state aggiunte nel corso del viaggio dall’Inghilterra a Roma.

il ripostiglio fu trovato sotto una larga pietra mentre stavano ripulendo la pavimentazione di un edificio altomedievale nell’angolo più a nord dell’antica Casa delle Vestali, circa 1,6 metri sopra il livello di calpestio dell’Atrium Vestae romano. Al momento del rinvenimento il ripostiglio era contenuto in quella che venne descritto dagli archeologi come una ciotola di rozza terra cotta.

L'analisi delle monete fa pensare che Londra sia il più probabile centro di origine del ripostiglio giunto a Roma non come preda di guerra, come soldo di militari o dovuto a scambi commerciali bensì come Peter’s Pence, noto in italiano come “obolo di San Pietro”, cioé il nome medievale – mai usato in epoca anglosassone – del censo versato annualmente dall’Inghilterra al papato come segno di pia devozione. L'indizio primario della connessione con il papato è costituito dal paio di fermagli d’argento con il nome di papa Marino II rinvenuti arrieme alle monete. Sembra assai probabile che il ripostiglio fosse originariamente contenuto in una borsa o una sacca appositamente preparata per essere consegnata al Pontefice in persona.

Il BDN in questione è reperibile qui: https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/BdN/pdf/BOLLNUM-55-56.pdf

La casa delle Vestali

Casa delle Vestali - Wikipedia

 

Casa-vestali.png

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https://penelope.uchicago.edu/Thayer/I/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/Forum_Romanum/_Texts/Huelsen*/2/33.html

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Cita

Nell'angolo nord-ovest del cortile (presso v) sono tre grandi basi di marmo, scavate precisamente in quel luogo nel 1883. Esse avevano servito per materiale da costruzione in una casupola medioevale. Sotto il pavimento di mattoni di una delle camere, fu rinvenuto un vaso di terracotta con 835 monete, delle quali 830 erano di conio anglo-sassone e portavano i nomi dei re Alfredo il Grande (876‑904), Edoardo I (900‑924), Athelstan (924‑940; questi sono i più numerosi), Edmondo I (940‑946), e i nomi altresì di alcuni arcivescovi di Canterbury. Questo ripostiglio rappresenta un obolo di S. Pietro, spedito, come sovente accadeva, dal secolo ottavo in poi a Roma, dai Britanni cristiani. Insieme con le monete stava nel vaso una fibula d'argento con l'iscrizione: Domno Marino papa. Tali fibule servivano come insegne di ufficiali superiori della corte pontificia nel medio evo; e quindi è da credere che un impiegato del papa Marino II (942‑946) avesse quivi nascosto il tesoro a lui affidato, forse per ripararlo in occasione di una delle scorrerie dei Saraceni allora frequenti. Anche queste monete ora sono conservate nel Museo delle Terme.

 


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Pensate che Intorno all’anno 720 si venne a creare, tra la Basilica di San Pietro ed il Tevere, il Borgo dei Sassoni, proprio a servizio dei tanti pellegrini anglosassoni che giungevano a Roma.
Sotto papa Leone IV nel 847, un violento incendio, appiccato dai Saraceni che avevano risalito il Tevere, distrusse il Borgo.

Intorno al 1200 fu edificato nel Borgo il primo Ospedale d’Italia e tra i primi in Europa, detto appunto Santo Spirito in Sassia, a servizio dei pellegrini e dei romani.

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Resoconto ben documentato di questo 'antico' , interessante ritrovamento, che non conoscevo . 

 

Modificato da VALTERI

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