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Potnia, la dea degli animali ritrovata al Brotton esposta per la prima volta al museo

Il gruppo Crt offre la teca per la decorazione romana, trovata nel 1965 a Vicenza in via Brotton, che sarà esposta per la prima volta al pubblico.

Il gruppo di volontari diventa mecenate e restituisce alla città un pezzetto della sua storia. È il Crt, il Gruppo archeologico di Vicenza, ad acquistare la teca in vetro che consentirà per la prima volta dopo quasi 50 anni di mostrare ai vicentini un reperto romano che non hanno mai visto.

Potnia, la terracotta romana della dea degli animali

La prima esposizione di “Potnia Theron“, la dea degli animali, terracotta che probabilmente decorava un edificio sacro, avverrà il 27 novembre nella due giorni di convegno che il Crt ha organizzato in città.

“Dialoghi intorno alla donna tra passato e presente” è il tema del forum che si aprirà sabato 26 al teatro Astra dove per tutto il giorno «studiosi e docenti di università e musei discuteranno della condizione femminile nell’antichità e nella società contemporanea» come spiega la presidente Elena Marzola, archeologa.

Il programma del forum

Il giorno dopo, la domenica, dalle 10 alle 12, al Museo naturalistico archeologico di S.Corona, si inaugura l’allestimento della lastra fittile nella sala del mosaico.

Al progetto ha collaborato il Soroptimist Club di Vicenza, che ricorda così una socia e presidente illustre, Maria Teresa Canivet, archeologa vicentina, famosa per aver scoperto a Cesarea marittima in Israele la pietra col nome di Ponzio Pilato. Proprio Canivet esaminò i reperti rinvenuti nel 1965 nell’area esterna a Porta S.Croce tra via del Brotton e via Alfieri e Gioberti e ne ricavò un saggio con le sue ipotesi su questa figura. Domenica si rievocherà questo scritto ma anche la storia di quello scavo singolare, perchè a ritrovare quel reperto rotto in cinque pezzi e poi ricomposto fu un ragazzino, Andrea Testa, poi divenuto artigiano orafo, che ha mantenuto per sempre la passione dell’archeologia.

Il ritrovamento del reperto 57 anni fa

Testa ha firmato quattro capitoli del libro divulgativo “Vicenza romana“ a cura di Franco Mattiello, uscito nel 2021. In uno di questi, ripercorre cosa accade mezzo secolo quando non lontano dal Bacchiglione si stava tracciando una nuova strada - via Giacosa - e affiorarono frammenti di vasi, canalette d’acqua, tubi probabilmente dell’acquedotto romano che arrivava in Lobia. Tra i tanti frammenti raccolti in quel cantiere dove i ragazzi giocavano, Testa raccolse anche due esemplari di quella che poi venne identificata come Potnia Theròn: una alata anche se senza testa, in terracotta rossa; l’altra meno conservata, senza testa, un busto con monconi di ali.

Altri bambini nel 1966 trovarono una statuina maschile di metallo. Va detto che più tardi Testa consegnò regolarmente i reperti alla Soprintendenza archeologica.

Al di fuori delle mura i resti di un tempio dedicato a Brotonte

Gli scritti di Gian Battista Velo alla fine del Settecento e ritrovamenti di monete, statuine, coppi avevano ipotizzato che in quell’area fuori delle mura scaligere, a Santa Croce, ci fossero i resti di un tempio dedicato a Brotonte - dio tonante - come richiamava il toponimo Brotton. Così lo storico Maccà, poi il Da Schio e l’archeologo dilettante De Bon. 

I ritrovamenti di 50 anni fa confermarono queste tesi o comunque la presenza di recinti sacri, forse legati al culto dell’acqua. La dea con l’abito trasparente, la gonna mossa, i due leoni su cui si posano le 

mani richiama il culto di una grande antica madre dotata di forza, una Artemide dei boschi che familiarizza con le bestie selvatiche, un culto nordico e retico, ma anche mediterraneo ed egizio.

La signora dei leoni

L’archeologa Canivet nel suo saggio datò i reperti della zona all’età del bronzo e il tempio tra il primo secolo a.C e i primi decenni del primo secolo d.C. Il panneggio della veste ad altri studiosi suggerisce una datazione tardiva, al III secolo d.C. La signora dei leoni era una decorazione, un fregio lungo il perimetro dell’edificio, forse sul tetto, coperta di colore, come altri esempi rinvenuti in provincia di Chieti. Un mistero, quello di come si sono sovrapposte le divinità sui culti locali, che ancora oggi non smette di appassionare gli archeologi.

https://www.ilgiornaledivicenza.it/argomenti/cultura/reperto-archeologico-potnia-la-dea-degli-animali-ritrovata-a-vicenza-esposta-al-museo-1.9742122?refresh_ce

 

 

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Inviato

Grazie mille per la segnalazione che si terrà nella mia città natale.

Vediamo se riesco a farci un giro

 

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