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IGNORED

Tessera di Carità dell'Ospedale dei poveri di Varese


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Salve.

Dall’asta Varesi 80 una tessera di carità di Varese.

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Lotto 960. VARESE Tessera di Carità dell'Ospedale dei poveri (fusione del XVII Secolo) Ot g 5,29 mm 22.

 

Come il gioco enigmistico “cambio di vocale”.

apollonia

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Secondo me, sul dritto è raffigurata la Madonna che sorregge sulle ginocchia il figlio appena deposto dalla croce. Il soggetto è quello del gruppo scultoreo della Pietà di Michelangelo, dove però la posizione di Gesù è diversa in quanto la sua testa a destra della Madonna.

Le tre lettere sul rovescio sono probabilmente delle iniziali ma non saprei di quali parole. Forse P = Poveri, C = Carità, V = Varese?

Nella didascalia la tessera è definita una fusione in ottone se Ot indica, come penso, la lega metallica di cui è composta. Queste tessere sono nella maggior parte dei casi fusioni in bronzo, ma in qualche raro caso possono anche essere fusioni in ottone.

Sono anticipatamente grato a chi può dare informazioni, ma anche indicazioni e commenti, su questa tessera.

apollonia

Modificato da apollonia
errore di battitura (Vigevano invece di Varese)
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La risposta ESATTA è nella discussione in alto a questa pagina: DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO... alla pagina 2 numero 28 e numero 165 + 166 tessere della stessa emissione

P C V = PANIS CHARITAS VARISIUM

Modificato da giancarlone
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3 ore fa, giancarlone dice:

La risposta ESATTA è nella discussione in alto a questa pagina: DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO... alla pagina 2 numero 28 e numero 165 + 166 tessere della stessa emissione

P C V = PANIS CHARITAS VARISIUM

 

Interessante. La tessera fa parte di una serie distinta dal tipo di carità alla quale dava diritto: vino, pacchi o pane a seconda dell’iniziale a h 12 del rovescio.

apollonia


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Un esempio di fusione in ottone è dato da questo medaglione francese della David-Coin.

Franse-messing-gegoten-medaillon-1788-vz.jpg.b5e10a89a957781a3819cdfd344c74e2.jpg

apollonia


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Sull’Ospedale di Varese

L'Ospedale di circolo di Varese ha origini assai antiche. Il primo istituto ospedaliero della città fu l'Ospitale Nifontano, fondato nella seconda metà del XII secolo; più tardi, intorno alla prima metà del XIV secolo, sorse l'Ospedale S. Giovanni, situato nel centro di Varese. Nel 1567 il cardinale Carlo Borromeo, constatando, durante la sua visita pastorale, lo stato di decadimento di entrambi gli ospedali, ne suggerì la fusione, che fu realizzata qualche anno dopo. Fu così costituito l'"Hospedale de' poveri", che ebbe come prima sede quella dell'Ospedale S. Giovanni; un secolo più tardi fu trasferito in un edificio in località Biumo Inferiore.
Durante la Repubblica cisalpina l'ente assunse la denominazione di Ospedale civico e più tardi, quando nel 1807 l'amministrazione passò alla Congregazione di carità, fu chiamato "Ospedale civico di Varese e luoghi pii uniti".
Trasferito in un edificio nuovo nel 1848, l'ospedale disponeva di una settantina di posti letto, aumentati poi a 93 verso la fine del secolo. Nel 1908 iniziò la costruzione dell'attuale sede ospedaliera, terminata nel 1910 ed in seguito arricchita di nuovi padiglioni. In particolare nel 1930 fu aperto il padiglione Emma e Silvio Macchi; nello stesso anno fu costituita in ente morale la Fondazione Emma e Silvio Macchi come organismo separato dall'ospedale, sotto la diretta amministrazione della Congregazione di carità [...] (1).
Dal 1975 è sede di facoltà universitaria. Ha ospitato, infatti, la II facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia, successivamente riconosciuta autonoma con l’istituzione dell’Università degli Studi dell’Insubria.
L’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi è una struttura ospedaliera di rilievo nazionale e alta specializzazione dal 1995 (2).

 

1.Fonte: Regione Lombardia, Settore cultura e informazione "Gli archivi storici degli ospedali lombardi. Censimento descrittivo", "Quaderni di Documentazione Regionale", Milano, 1982.
2.Fonte: Sito web www.ospedalivarese.net, 23 luglio 2010.

L. Borri, Lo spedale de' poveri di Varese. Notizie e documenti, Arti grafiche varesine, Varese 1909

A. G. Ghezzi, Carlo Borromeo e la fondazione dell'Ospedale dei poveri di Varese, bollettino del Consiglio dei sanitari, XIV, 1985, n. 7 - 8, 67 - 85
 

apollonia


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Storia dell'Ospedale di Circolo

 

L'Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi è una struttura ospedaliera di rilievo nazionale e alta specializzazione dal 1995.

Dal 1975 è sede di Facoltà universitaria. Ha ospitato, infatti, la II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Pavia, successivamente riconosciuta autonoma con l'istituzione dell'Università degli Studi dell'Insubria.

L'Ospedale di Circolo ha, in realtà, una storia lunga 800 anni. Il primo insediamento ospedaliero risale al 1173 sulle colline di Bosto per opera di una comunità religiosa che assisteva poveri e infermi. Nel '400 ecco il Lazzaretto e poi lo Spedale di San Giovanni Evangelista. Nel '500 nacque l'Ospedale dei Poveri, al centro del borgo, ampliatosi poi in Civico o Luoghi Pii uniti, fino al 1848, quando la città -giardino poteva vantare già 93 letti per degenza. A partire dall'800 Varese diviene luogo d'incontri e di studi per scienziati e illustri clinici: Sacco, Bizzozzero, Riva Rocci e Golgi. L'insediamento dell'Ospedale nell'attuale sito, il parco della villa del tenore Francesco Tamagno, è del 1929.

https://www.asst-settelaghi.it/ospedale-di-circolo/presentazione/la-storia


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