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Cataloghi numismatici: regole di scrittura delle proprietà fisiche delle monete


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Inviato

Salve.

Nella didascalia delle monete catalogate, il diametro di un esemplare si trova espresso a volte come “10 mm” e a volte come “mm 10”. Le due scritture sono equivalenti oppure solo una è corretta?

Premesso che un’unità di misura si scrive con il suo nome per esteso quando non è accompagnata dal valore numerico (“alcuni metri” e non “alcuni m”), quando invece lo è va scritta con il suo simbolo che deve sempre seguire il valore numerico, separato da uno spazio. Quindi la scrittura corretta è “10 mm” (numero e simbolo). Corretta è anche la scrittura “dieci millimetri” (nome del numero e nome dell’unità di misura), ma non “10 millimetri”.

Si osservi che i simboli delle unità di misura non sono mai seguiti dal punto di abbreviazione, mentre possono essere seguiti dal punto di chiusura di un periodo e da altri segni di punteggiatura come la virgola, il punto e virgola, ecc.

apollonia

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Inviato

È evidente che “10 mm” o “mm 10” dà a chi legge la stessa informazione sulle dimensioni della moneta, ma il punto è sull’opportunità o meno di seguire le regole stabilite dalla comunità scientifica nella scrittura delle proprietà fisiche delle monete se la Numismatica è considerata una scienza.

Tra l’altro, se la lingua scritta deve riflettere la lingua parlata, è normale dire (e scrivere) che il diametro di una moneta misura dieci millimetri (10 mm), allo stesso modo di dire che un tratto di strada da percorrere in auto in una città è di tre chilometri (3 km) e non di “chilometri tre”. Come pure dire che il limite di velocità in quel tratto è di cinquanta chilometri all’ora (50 km/h) e non di “chilometri all’ora cinquanta”.

apollonia


Inviato
16 ore fa, apollonia dice:

Nella didascalia delle monete catalogate, il diametro di un esemplare si trova espresso a volte come “10 mm” e a volte come “mm 10”. Le due scritture sono equivalenti oppure solo una è corretta?

Diciamo che entrambi sono comprensibili a chi non sia particolarmente sensibile all'uso corretto delle unità di misura, una delle due (10 mm) è più corretta dell'altra.

Però allo stesso modo non è corretto chiedere i "dati ponderali" di una moneta intendendo "diametro e peso": i dati "ponderali" sono quelli relativi al solo peso...

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Inviato

Mi piace questa attenzione alla forma, in questo caso un po' "scientifica", ma da chimico la apprezzo molto. Forse bisognerebbe porre un po' di attenzione anche alla forma linguistica, visto che spesso la correttezza della lingua italiana è un optional: accenti, apostrofi, doppie ...

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Inviato
8 minuti fa, gpbasetti dice:

Mi piace questa attenzione alla forma, in questo caso un po' "scientifica", ma da chimico la apprezzo molto. Forse bisognerebbe porre un po' di attenzione anche alla forma linguistica, visto che spesso la correttezza della lingua italiana è un optional: accenti, apostrofi, doppie ...

 

Chimico? Allora siamo colleghi https://www.lamoneta.it/topic/56272-che-facoltà-frequentate-o-avete-frequentato/page/2/#comments post# 39

apollonia

 


Inviato

Ho visto il tuo post e ne ho inserito uno anch'io, Colleghi in chimica e in numismatica, anche se con "carriere" diverse: monete di Bergamo e lavoro nell'industria.

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Inviato
58 minuti fa, gpbasetti dice:

Mi piace questa attenzione alla forma, in questo caso un po' "scientifica", ma da chimico la apprezzo molto. Forse bisognerebbe porre un po' di attenzione anche alla forma linguistica, visto che spesso la correttezza della lingua italiana è un optional: accenti, apostrofi, doppie ...

 

Per non parlare della punteggiatura. Anche il più diffuso catalogo italiano pare ignorare completamente la regola base di non interporre la virgola tra soggetto e verbo.

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Inviato

Per i dati ponderali di una moneta chiamati in causa da Fiore151 al post # 3 valgono le stesse considerazioni espresse per i dati dimensionali. Quindi “10 g” (dieci grammi) e non “g 10”.

C’è però da far presente che il dato non esprime il peso ma la massa della moneta, cioè la quantità di materia (lega metallica) da cui è fatta. Infatti il grammo (simbolo g) è l’unità di misura della massa, equivalente a un millesimo di chilogrammo, l'unità base del Sistema Internazionale (SI). Invece il peso è la forza che agisce sulla moneta e che dipende dalla accelerazione di gravità (g, che sulla Terra viene mediamente assunta di 9,8 m/s2). L’unità di misura SI del peso è il newton (N).

Nel linguaggio comune massa e peso sono spesso usati come sinonimi, ma si sbaglia di grosso. Infatti la massa è una proprietà “fissa” di un corpo, uguale in qualsiasi parte del nostro pianeta, in qualsiasi altro pianeta e nello spazio, mentre il peso è strettamente legato all’accelerazione di gravità e cambia con essa, fino a scomparire in assenza di forza di gravità.

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apollonia

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Inviato

Le osservazioni espresse sono tutte valide ma partendo dal presupposto che chi scheda una moneta abbia competenze nella scienza chimica. E ciò non è frequente.

Il peso di una moneta, a quanto mi risulta, è stato sempre espresso in grammi. Che poi non sia scientificamente corretto e si voglia specificare oltre al peso anche la massa è certamente possibile. Bisognerebbe tuttavia prevedere l'ausilio di personale specializzato.

Concordo pienamente sull'esigenza di una maggiore accuratezza nella nomenclatura del bene numismatico. Tuttavia non dimentichiamo che nel 2004 L'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiBACT ha elaborato per la moneta un'apposita scheda denominata NU, ovvero scheda numismatica, che si differenzia non poco da quella RA, ossia di Reperto Archeologico.

La scheda comprende 267 voci e pertanto richiede un notevole dispendio di tempo per la compilazione, specie nel caso di grossi quantitativi di esemplari da classificare. Tendenzialmente, quindi, si preferisce indicare, oltre alla descrizione dei tipi: il tipo di nominale, il metallo, i dati pondo-metrici (peso espresso in grammi e diametro in millimetri), l'orientamento degli assi (non sempre presente), lo stato di conservazione, la provenienza e la bibliografia di riferimento.

Sul fatto che l'unità di misura debba sempre seguire il valore numerico (10 mm e non mm 10; 10 gr e non gr 10) possa essere applicata in campo numismatico nutro seri dubbi perché si osserva esattamente il contrario, come mostra la pagina campione che segue (ma gli esempi sarebbero molteplici):

 

image.png

 

 

 


Supporter
Inviato

Come ho scritto nel post # 2, è evidente che “10 mm” o “mm 10” dà a chi legge la stessa informazione sulle dimensioni della moneta, ma il punto è sull’opportunità o meno di seguire le regole stabilite dalla comunità scientifica nella scrittura delle proprietà fisiche delle monete se la Numismatica è considerata una scienza.

Idem per i dati ponderali.

Le osservazioni espresse sono tutte valide ma partendo dal presupposto che chi scheda una moneta abbia competenze nella scienza chimica. E ciò non è frequente.

Faccio notare che per questi aspetti della “scienza della moneta”, la competenza chimica non c’entra nulla ma bastano semplici nozioni di fisica. La differenza tra massa e peso si spiega in quarta elementare.

apollonia


Supporter
Inviato

Consigliato a chi ha interesse per l'argomento.

7-La Grammatica del linguaggio delle misure.pdf

apollonia

  • Grazie 1

Inviato
20 ore fa, dracma dice:

L'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiBACT ha elaborato per la moneta un'apposita scheda denominata NU, ovvero scheda numismatica, che si differenzia non poco da quella RA, ossia di Reperto Archeologico.

Mi ricordo la scheda NU. Quando era stata creata ho provato a riempirne una. Dopo una settimana mi son detto: possibile che Dio in sette giorni ha creato il mondo e io non riesco a finire di compilare la scheda numismatica NU? Sì, era possibile.

C'è una spiegazione. La scheda è stata concepita per comprendere tutte, e ripeto tutte, le informazioni sulla moneta. Questo doveva favorire la ricerca degli esemplari in rete, partendo da qualsiasi domanda. Esempio: monete di Costantino, monete coniate tra il 307 e il 337, monete con rovescio SOLI INVICTO COMITI, la zecca di Costantinopoli dal 330 al 337, monete dal peso 2,50 g - 3,50 g del periodo 325 - 330... e simili.

Al lato pratico diventa un lavoro enorme. E infatti la maggior parte delle schede che ho visto in rete ha compilate solo le classiche informazioni indispensabili.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
21 ore fa, dracma dice:

Le osservazioni espresse sono tutte valide ma partendo dal presupposto che chi scheda una moneta abbia competenze nella scienza chimica. E ciò non è frequente......

Non me ne voglia Dracma, ma la "pagina campione" non è proprio un buon esempio. Qui non è questione di competenza in chimica o in fisica o in materie scientifiche, ma piuttosto di conoscenza del significato delle parole, delle abbreviazioni e delle convenzioni che le regolano. Potrei sorvolare in questo caso sullo scrivere mm o g prima o dopo il numero: troverei corretto scrivere "diametro 10 mm", ma volendo sintetizzare e non mettere ogni volta "diametro" accetterei la scrittura "mm 10" , dove mm sottintende la parola diametro. Mi fa un po' rabbrividire invece vedere le unità di misura seguite dal punto e grammi indicati con gr, che indica invece "grani". I grammi si indicano con g.

 

 

 

 

 


Inviato
2 ore fa, gpbasetti dice:

 

 

Hai pienamente ragione, infatti lo scopo della pagina campione era proprio quello di far notare che raramente in ambito numismatico vengono seguite le regole dettate dalla comunità scientifica. E di pagine “campione” come quella postata ne esistono a iosa. 
Io mi occupo sostanzialmente di numismatica della Magna Grecia e andando a memoria (ma controllerò), non mi pare di aver visto nei testi numismatici e nei cataloghi Il termine grammi espresso con g. Ma, ripeto, farò una verifica.


Inviato

Il Corpus usa (terribile !!)   "P. gr."; nella serie Monete italiane regionali (M.I.R.) di Alberto Varesi è invece correttamente indicato  g seguito dal valore, facendo la scelta di premettere l'unità di misura per dare evidenza alla voce in questione; io stesso, nel volume "Le monete della civica biblioteca ...." ho utilizzato la stessa forma.


Supporter
Inviato

Dal post # 13

Non me ne voglia Dracma, ma la "pagina campione" non è proprio un buon esempio. Qui non è questione di competenza in chimica o in fisica o in materie scientifiche, ma piuttosto di conoscenza del significato delle parole, delle abbreviazioni e delle convenzioni che le regolano. Potrei sorvolare in questo caso sullo scrivere mm o g prima o dopo il numero: troverei corretto scrivere "diametro 10 mm", ma volendo sintetizzare e non mettere ogni volta "diametro" accetterei la scrittura "mm 10" , dove mm sottintende la parola diametro. Mi fa un po' rabbrividire invece vedere le unità di misura seguite dal punto e grammi indicati con gr, che indica invece "grani".

In passato il simbolo del grammo come unità fondamentale di misura della massa nel sistema C G S è stato anche gm, gr, grm, sempre senza punto, ma oggi il simbolo universalmente accettato è g senza punto.

Il valore numerico deve seguire il simbolo, separato da uno spazio. Questa regola è seguita da Fabio Gigante nel suo catalogo delle monete italiane, dove possiamo trovare la scritta “ø 10 mm – Peso 10 g”. “Peso” andrebbe a rigore sostituito da “Massa”, ma il termine è troppo familiare nella Numismatica per questa metamorfosi.

L’espressione più corretta di una quantità di materiale è conforme all’equazione: Quantità = Valore numerico x Unità, che nel caso di una moneta assume la forma

m(moneta) = 10 g

Nella didascalia delle monete si sottintende la parte a sinistra del numero per risparmiare spazio e personalmente non vedo il motivo di anteporre il simbolo al numero, anche nella scrittura “10 mm” che sottintende la parte precedente “ø =”.

apollonia


Supporter
Inviato

Massa e peso di una moneta.

Pesiamo la moneta con una bilancia a due piatti corredata dalla sua serie di pesi campione.

Inizialmente i due piatti della bilancia sono in perfetto equilibrio (foto sopra), ma come mettiamo la moneta sul piatto alla nostra sinistra, questo si abbassa e quello a destra si alza.

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Ciò è dovuto all'attrazione gravitazionale che dipende dalla massa della moneta e da quella del globo terrestre. La forza che agisce sulla moneta spostandola verso il basso è la forza-peso (o più semplicemente peso), indicata con P nell’equazione P = g m dove g è l'accelerazione gravitazionale (da non confondere con il simbolo del grammo!) e m è la massa della moneta. Nel Sistema Internazionale SI l'unità di misura della forza-peso è il newton (simbolo N).

Ora, sul piatto a destra si mettono dei pesi campione a massa nota (o più semplicemente pesi) in modo da riportare i due piatti della bilancia in equilibrio come all’inizio. In questo modo si uguaglia la forza peso che agisce sulla massa incognita (moneta) e sulla massa campione (pesi): quindi la massa dei pesi corrisponde a quella della moneta e per questo il risultato della pesata non è il peso ma la massa della moneta, cioè la quantità di materia di cui è composta.

apollonia


Supporter
Inviato

Forse faccio una domanda stupida.

Perché nella didascalia delle monete non è mai riportato il valore dello spessore?
 

Domenico


Supporter
Inviato

Qui non si parla di peso ma di massa ed e’ anche inserito lo spessore.

Ritengo quindi che tutto dipenda dal tempo a disposizione e da una certa dose di volontà.

Domenico

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Supporter
Inviato

Il peso è la forza di gravità su una massa e la relazione fra le due grandezze espressa dalla seconda legge di Newton è

F = m•g

dove F è il peso, m la massa e g l’accelerazione gravitazionale, cioè l’accelerazione prodotta dalla forza di gravità sulla superficie di un pianeta.

Assumendo 9,81 m/s² come valore normalizzato dell’accelerazione sulla Terra, il peso in newton (simbolo N) sul nostro pianeta si ottiene moltiplicando 9,81 m/s² (= 9,81 N/kg) per la massa in chilogrammi.

Quindi potremmo aggiungere alla tabella anche la colonna dei pesi delle monete in newton moltiplicando le rispettive masse per 0,00981.

apollonia

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Inviato
Il 17/11/2022 alle 16:06, Arka dice:

Mi ricordo la scheda NU. Quando era stata creata ho provato a riempirne una. Dopo una settimana mi son detto: possibile che Dio in sette giorni ha creato il mondo e io non riesco a finire di compilare la scheda numismatica NU? Sì, era possibile.

C'è una spiegazione. La scheda è stata concepita per comprendere tutte, e ripeto tutte, le informazioni sulla moneta. Questo doveva favorire la ricerca degli esemplari in rete, partendo da qualsiasi domanda. Esempio: monete di Costantino, monete coniate tra il 307 e il 337, monete con rovescio SOLI INVICTO COMITI, la zecca di Costantinopoli dal 330 al 337, monete dal peso 2,50 g - 3,50 g del periodo 325 - 330... e simili.

Al lato pratico diventa un lavoro enorme. E infatti la maggior parte delle schede che ho visto in rete ha compilate solo le classiche informazioni indispensabili.

Arka

Diligite iustitiam

 

http://www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=5708
 

http://www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=154
 


Supporter
Inviato
Il 21/11/2022 alle 23:57, apollonia dice:

Il peso è la forza di gravità su una massa e la relazione fra le due grandezze espressa dalla seconda legge di Newton è

F = m•g

dove F è il peso, m la massa e g l’accelerazione gravitazionale, cioè l’accelerazione prodotta dalla forza di gravità sulla superficie di un pianeta.

Assumendo 9,81 m/s² come valore normalizzato dell’accelerazione sulla Terra, il peso in newton (simbolo N) sul nostro pianeta si ottiene moltiplicando 9,81 m/s² (= 9,81 N/kg) per la massa in chilogrammi.

Quindi potremmo aggiungere alla tabella anche la colonna dei pesi delle monete in newton moltiplicando le rispettive masse per 0,00981.

apollonia

 

Moltiplicando i valori delle masse in grammi per 9,81 si ottengono i pesi delle monete in millinewton (mN): 22,56; 30,02; 38,46; ecc.

apollonia


Supporter
Inviato

Il peso può essere determinato direttamente usando il dinamometro come strumento di misura.

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Il peso di una determinata massa varia al variare dell’accelerazione prodotta dalla forza di gravità nel luogo in cui si effettua la misura. Sulla Terra, per es., la rotazione del nostro pianeta produce una forza centrifuga che si oppone all’attrazione gravitazionale e questo effetto fa sì che l'accelerazione di gravità sia 9,823 m/s² ai poli e 9,789 m/s² all'equatore.

Il valore dell'accelerazione di gravità sulla Luna è g (Luna) = 1,62 m/s², circa ⅙ di quello terrestre, e quindi un corpo sulla Luna ha un peso che è circa ⅙ di quello che ha sulla Terra. Pertanto, ad esempio, un astronauta che sulla Terra ha un peso di 800 N, sulla Luna peserà 800/6 = 133 N.

Il valore dell'accelerazione di gravità sul pianeta Giove è g (Giove) = 24,79 m/s², due volte e mezzo quello sulla Terra, e quindi un astronauta che sulla Terra ha un peso di 800 N, su Giove peserà 8002,5 = 2000 N.

La massa, che può essere definita come la “quantità di materia” che costituisce un corpo, è una proprietà intrinseca del corpo stesso e il suo valore è universale in qualunque punto dello spazio.

A differenza del peso, la massa di un corpo non dipende dalla posizione in cui viene effettuata la misurazione e non varia in presenza di forze a cui viene sottoposto.

apollonia


  • 3 settimane dopo...
Supporter
Inviato

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apollonia

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Inviato (modificato)

A me da fastidio leggere gr. Per me o me o si scrive g o grammi ma non gr.

altra cosa che sarebbe da uniformare e‘ se usare il punto o la virgola tra le unita‘ e i decimali di un numero e inoltre i segni per le migliaia ogni tre cifre che cambiano tra europa e usa (credo).

anche il fatto che per litri si usino entrambi l e L mi disturba molto. Bisognerebbe abolire la L che almeno in svizzera si legge spesso nelle analisi mediche.

Modificato da coinzh

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