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Nella prossima asta Noonans, la n. 264 del 15-16 novembre, verrà venduto un interessante lotto che con buona probabilità finirà poi nel mercato a breve spezzettato a dovere. Si tratta del Lenham Hoard, un ripostiglio di circa 1000 antoniniani rinvenuto nel Kent nel 2012.

Il ripostiglio consta di 1062 antoniniani radiati emessi tra il 250 e il 283 d.C (sostanzialmente da Gallieno a Probo) e si presenta in conservazione medio-bassa, con alcune monete ridotte in frammenti e altre molto usurate. Il ripostiglio è stato rinvenuto in buona parte agglomerato e in parte con monete "sciolte" disperse nel terreno di scavo, ma anch'esse - sia per datazione che per conservazione - molto probabilmente sono ascrivibili al deposito originario.

Di seguito la composizione sommaria del tesoretto:

Impero centrale

Regno congiunto di Valeriano e Gallieno 253-60 d.C
Salonino, 1

(Regno congiunto o unico)
Salonina 2

Regno da solo di Gallieno
Gallieno, 119
Salonina 5

Claudio II, 96
Divo Claudio II, 10
Quintillo, 5
Aureliano, 14
Tacito, 16
Probo, 28
Caro, 1

Impero gallico
Postumo, 24
Leliano, 3
Mario, 4
Vittorino, 209
Divo Vittorino, 1
Tetrico I, 276
Tetrico II, 135

Imperatore gallico incerto, 40

Imperatore incerto, 55 (+ 19 frammenti)

Imitative,18

Totale 1062 (+ 19 frammenti)

Nello scavo, associati al ripostiglio, sono stati trovati quattro grossi frammenti di ceramica grigio-marrone chiaro con alcuni inclusioni scure che facevano parte di un grande vaso piuttosto largo e con pareti spesse.

Sono stati rinvenuti anche sette frammenti di lamina metallica in lega di rame con uno dei frammenti con tracce di metallo bianco aderente alla superficie (smalto?).

Infine è stato rinvenuto anche un vaso di rame ridotto in tre grandi frammenti e quindici più piccoli. Il recipiente aveva pareti sottili e doveva avere una base del diametro di circa 12 cm e un diametro massimo di 15.

Interessante come, associato al ripostiglio, siano stati trovati anche nove agglomerati (scorie) di ferro e uno di lega sconosciuta. Il più grande di questi agglomerati ferrosi misura 79.7 mm x 67.7 mm x 40.7mm e pesa 293.6 grammi.

Di seguito alcune immagini:

The Lenham4.jpg

1) Lo stato delle monete al momento del ritrovamento.

The Lenham1.jpg

2) Il ripostiglio nel suo insieme con i frammenti metallici.

The Lenham2.jpg

The Lenham3.jpg

3) Alcune monete componenti il ripostiglio (dritto e rovescio).

L'aspetto interessante di questo ripostiglio (oltre ovviamente alla presenza di ben tre antoniniani di Leliano) è il materiale ferroso-bronzeo associato che, unitamente alla pressoché totale assenza di moneta imitativa (solo 11 radiati!) fa pensare che la destinazione d'uso e conseguente creazione del ripostiglio fosse legata a un centro di produzione locale di moneta imitativa. Il deposito si chiude con le monete del regno di Probo e quindi attorno al 283-284 ed è proprio a partire dagli anni '80 del 200 che si colloca la produzione dei radiati imitativi noti con il nome di minimi per le loro dimensioni ridotte rispetto ai radiati imitativi gallici "ordinari" coevi o di poco successivi ai Tetrici.

Mille antoniniani sono un gruzzolo relativamente modesto quanto a valore, non rappresentano certo i risparmi di una vita o un accantonamento in vista di tempi duri di restrizione e nemmeno non fanno supporre a un accumulo di introiti di pagamento (cassa di qualche mercante o di qualche conduttore di una villa rustica) né tantomeno rimanda a un uso militare (cassa di pagamento dei soldati). L'esiguità del ripostiglio, la bassa conservazione delle monete (che quindi sono state sottratte dal flusso circolante dopo un bel po' di maneggiamenti) e l'associazione con barre, frammenti e agglomerati ferrosi, fa supporre che tutto l'insieme fosse destinato alla fusione per la creazione di "nuova moneta", probabilmente appunto "minimi radiati" a imitazione degli antoniniani e destinati a una circolazione prevalentemente in ambito rurale come "small change" (spiccioli).

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DE GREGE EPICURI

Nella foto 2, sopra uno dei sacchetti in alto, si vede un oggetto che sembra una cote (pietra per affilare falci, coltelli, ecc.); faceva parte del tesoretto? Quelle odierne sono uguali: mio nonno ne usava una identica.

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molto interessante la presenza dei tre Leliano, hai foto? 


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13 ore fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Nella foto 2, sopra uno dei sacchetti in alto, si vede un oggetto che sembra una cote (pietra per affilare falci, coltelli, ecc.); faceva parte del tesoretto? Quelle odierne sono uguali: mio nonno ne usava una identica.

 

la forma la ricorda, ma credo sia una barra metallica (tipo testa di martello) destinata alla fusione.

Tutto l'insieme della foto fa parte del deposito.

10 ore fa, modulo_largo dice:

molto interessante la presenza dei tre Leliano, hai foto? 

 

Purtroppo queste sono le sole foto disponibili che ho trovato in rete tra il sito della casa d'aste e il sito uk del PAS.

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