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7 e 8 ottobre 2022 - Convegno filatelico e numismatico di Bologna


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Supporter

Io ci sono stato stamattina. Complessivamente sono rimasto soddisfatto, pur non avendo trovato nessun esemplare interessante da aggiungere alla collezione.  
Ciononostante, ho apprezzato molto il poter ritrovare alcuni amici e venditori con cui scambiare quattro chiacchiere numismatiche. 

Tolta la questione dell’orario ridotto, di cui si è già discusso, se posso dare un consiglio agli organizzatori, per le prossime edizioni cercherei di migliorare l’illuminazione. C’erano alcuni espositori, come quello di Stefano Palma, praticamente al buio.
Tanto che per dare un’occhiata superficiale (quindi non per osservare i singoli dettagli ma solo per vedere di che monete si trattava) ho dovuto avvalermi della torcia del cellulare… 

Per il resto, trovo che sia meglio il Palasavena rispetto al Palanord. 

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3 ore fa, Giov60 dice:

E' che la domenica non c'era nessuno, gli operatori necessitano di 2 giorni per giustificare fatica e spese, dunque anni or sono si è optato (ma non ubiquitariamente) per venerdì e sabato. Il fatto che questo sabato il Convegno termini prima è legato a fattori contingenti: in alternativa il sabato pomeriggio sarebbe stato vivace ...

Comunque la giornata centrale è il sabato!

 

Non so, io non frequento più i convegni da prima del Covid, ma sovente leggo che il sabato è tutto fuorché centrale e che dalla tarda mattinata si sbaracca. Per chi vive nella città che ospita il convegno basta saperlo, ma coloro che vengono da fuori o fanno una levataccia assurda oppure devono pernottare il venerdì, entrambe circostanze che non favoriscono certo la loro partecipazione. 

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sicuramente il sabato mattina.

anche a Verona il sabato pomeriggio dopo le 13,00 tanti iniziano a chiudere.

Rimangono di solito quelli che sono vicini al convegno.

Immagino che per tanti il ritorno a casa non sia semplice e comunque non rispettano l' orario di chiusura delle 18,00.

Non è un supermercato e questo ci puo' anche stare.

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Ci sono stato stamattina. Sapendo dell'orario mi sono messo in  strada prestino. Tutto sommato è  andata bene, ho avuto modo di fare quello che mi ero prefissato. Una bella chiacchierata con Bugani. Mi associo all'osservazione di @lorluke sull'illuminazione, molto scarsa, a parte qualcuno che si è attrezzato in proprio. 

 

 

 

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Presente ieri mattina dall'apertura a poco dopo mezzogiorno;affluenza buona mi è parsa senza enormi resse comunque.  

Per il resto la solita problematica della luce, c'è l'espositore che è fortunato e quello no .... e non è giusto. 

Del resto per me si segue il trend degli ultimi anni...espositori in calo sia di numero che di qualità. Materiale esposto che gira da uno all'altro aumentando di prezzo e poche belle novità che visto il momento vanno direttamente all'asta.

Resta la parte conviviale del pranzo e delle chiacchiere tra amici.

Questo è il presente e devo farmelo andar bene.

Marco 

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Supporter
18 minuti fa, gallo83 dice:

Presente ieri mattina dall'apertura a poco dopo mezzogiorno;affluenza buona mi è parsa senza enormi resse comunque.  

Per il resto la solita problematica della luce, c'è l'espositore che è fortunato e quello no .... e non è giusto. 

Del resto per me si segue il trend degli ultimi anni...espositori in calo sia di numero che di qualità. Materiale esposto che gira da uno all'altro aumentando di prezzo e poche belle novità che visto il momento vanno direttamente all'asta.

Resta la parte conviviale del pranzo e delle chiacchiere tra amici.

Questo è il presente e devo farmelo andar bene.

Marco 

Concordo su tutto. Ormai, è diventato veramente difficile trovare il pezzo “giusto” a buon prezzo ai convegni. Tuttavia, devo dire che sto imparando ad apprezzare sempre più il lato più conviviale e umano di questi incontri.
Forse, è da qui che si può ripartire per il futuro. 

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15 minuti fa, lorluke dice:

Concordo su tutto. Ormai, è diventato veramente difficile trovare il pezzo “giusto” a buon prezzo ai convegni. Tuttavia, devo dire che sto imparando ad apprezzare sempre più il lato più conviviale e umano di questi incontri.
Forse, è da qui che si può ripartire per il futuro. 

 

Caro Luca,

indubbiamente questo aspetto è davvero insostituibile.

Che, tuttavia, l’occasione di incontrare amici, esperti, conoscenti e approfondire il lato culturale della nostra comune passione guardando altre persone negli occhi e non interloquendo con un iPad, costituisca una base di ripartenza ho tutti i miei dubbi.

E poi ripartire per andare dove?
C’è qualche possibilità forse che le aste live, Ebay, i listini online, magicamente cedano il passo a un futuro che assomigli agli anni settanta e ottanta dove i Convegni e i negozi fisici erano gli unici luoghi per ammirare e acquistare i nostri amati tondelli? 
No, purtroppo, nessuna. 

Modificato da Scudo1901
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Supporter
10 minuti fa, Scudo1901 dice:

E poi ripartire per andare dove?

Ripartire per creare dei convegni più incentrati sulla cultura e sulla divulgazione piuttosto che sul lato esclusivamente commerciale. Ormai si è capito che gli acquisti importanti li si fa in asta e i venditori si stanno adeguando di conseguenza, riducendo sempre più l’offerta di materiale ai convegni.
Tanto che alcuni commercianti/periti avevano sul loro tavolo solo i cataloghi delle rispettive aste… 

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4 minuti fa, lorluke dice:

Ripartire per creare dei convegni più incentrati sulla cultura e sulla divulgazione piuttosto che sul lato esclusivamente commerciale. Ormai si è capito che gli acquisti importanti li si fa in asta e i venditori si stanno adeguando di conseguenza, riducendo sempre più l’offerta di materiale ai convegni.
Tanto che alcuni commercianti/periti avevano sul loro tavolo solo i cataloghi delle rispettive aste… 

 

Un’ottimo auspicio, condivisibile in toto. Ma non sono Convegni, che da sempre sono commerciali. Chiamiamoli conferenze, seminari, giornate di Studio, e ben vengano. Ma non Convegni. 

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Supporter
1 minuto fa, Scudo1901 dice:

Un’ottimo auspicio, condivisibile in toto. Ma non sono Convegni, che da sempre sono commerciali. Chiamiamoli conferenze, seminari, giornate di Studio, e ben vengano. Ma non Convegni. 

Da un punto di vista puramente lessicale, convegno è un incontro tra persone che condividono un interesse, una passione per un argomento e si ritrovano per discuterne assieme. Magari suggerisco di dare un’occhiata alla definizione presente sulla Treccani, dove non si accenna ad alcun lato commerciale legato al termine “convegno”. 

https://www.treccani.it/vocabolario/convegno/

Semmai siamo noi che ci “vergogniamo” a definire questi eventi col loro vero nome, ovvero mercatini (e questa sarebbe la definizione più corretta).

Comunque, tralasciando questa questione terminologica, per quanto mi riguarda, possiamo chiamarli convegni, conferenze, incontri o come ci pare ma il senso del mio discorso non cambia. Secondo me i convegni sono ad un bivio: continuare nel loro lento ed inesorabile declino o intraprendere un nuovo cammino e cercare di evolversi in qualcosa di diverso per avere ancora un loro senso di esistere.

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@lorluke

Credo che la motivazione ad organizzare i Convegni sia prettamente commerciale: chi mai lo farebbe altrimenti? Il lato culturale è collaterale e minoritario, se pure presente, e certamente non auto-organizzabile (commercianti = sponsor). Velleitaria e poco pragmatica qualsiasi altra considerazione.

Qual è il ruolo di un convegno commerciale nel 2022? Credo sia molto diversificato:
1) ovviamente di vendita/acquisto: non sono solo i commercianti che vendono, anche i collezionisti (ed i commercianti acquistano); inoltre non vi sono solo commercianti che riciclano le loro monete, ma fortunatamente anche molte nuove acquisizioni ...
2) proposta e accordi per possibili conferimenti in asta (da parte dei privati agli operatori di Case d'Asta presenti)
3) accordi/ritiro di materiale acquistato da commerciante intermediatore o titolare in asta (es. all'estero)
4) seconda occasione: materiale acquistato da commercianti in asta può essere rivalutato dai collezionisti ed eventualmente acquistato (e non sempre era possibile un acquisto in "prima battuta", a motivo di budget o di dubbi fugati dalla visione diretta); acquisto di invenduti
5) acquisto di materiale d'uso collezionistico (bustine, lenti, album, libri, cataloghi, monetieri, ...)
6) scambi di opinioni su prezzi, mercato, aste (con distribuzione di cataloghi, listini, volantini, ...)
7) perizia di monete
'8) incontro con rappresentanti delle zecche (es. Italia, Vaticano, San Marino, ecc.) ed acquisto diretto di materiale
9) incontro con le organizzazioni numismatiche e con i loro rappresentanti (NIA, Circoli, ...)
10) e chissà quanti altri aspetti ancora ... ognuno ha i suoi motivi, commercianti e collezionisti-clienti; spesso non ogni convegno offre le medesime opportunità, ma la maggioranza dei principali sì.

Ritengo sarebbe disastrosa la scomparsa dei convegni tradizionali: si perderebbe anche di vista il lato umano, informativo e dialettico della nostra passione per rinchiudere il collezionista in un isolamento nevrotico.

Ovviamente le Conferenze sono le benvenute ...

P.S. attenzione a non idealizzare le aste: ci sono tanti, troppi trabocchetti da cui guardarsi e sono lo strumento ideale per massimizzare i ricavi.

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Supporter
56 minuti fa, Giov60 dice:

Credo che la motivazione ad organizzare i Convegni sia prettamente commerciale: chi mai lo farebbe altrimenti? Il lato culturale è collaterale e minoritario, se pure presente, e certamente non auto-organizzabile (commercianti = sponsor). Velleitaria e poco pragmatica qualsiasi altra considerazione.

Forse sono stato frainteso. Non chiedo che i convegni si trasformino in eventi totalmente “culturali”. Il mio sogno sarebbe trovare una forma in cui coesistano sia il lato commerciale sia quello divulgativo, che attualmente, diciamocelo, è assente. 

Ora come ora, il volume di denaro e di monete interessanti che girano ai convegni sta diminuendo di anno in anno.
Le aste stanno monopolizzando sempre di più il mercato numismatico e tanti venditori che fino a poco tempo fa vendevano solo in negozio o nei convegni, ora si sono creati la loro casa d’aste e si stanno affacciando a questo mondo.
Addirittura, c’è chi si presenta ai convegni solo per sponsorizzare le proprie aste, distribuendo cataloghi e senza portare una sola moneta.
Non che vi sia nulla di male ma è un dato di fatto.

Dunque, evidentemente, i convegni stanno diventando sempre meno il luogo dove poter concludere degli affari (perlomeno importanti da un punto di vista economico).
Certo, ci sono ancora i venditori che si presentano con i 100 lire aratrice o i 5 lire quadriga briosa ma sarei proprio curioso di sapere quanti ne vendono. E poi non è anche per loro un rischio trasportare esemplari così costosi in luoghi del genere? Inoltre, ci sarebbe anche la questione del limite al tetto del contante ma facciamo finta di chiudere un occhio e di non parlarne…

Ad ogni modo, tornando al mio discorso iniziale, oltre alla vendita di monete e accessori (che può e deve rimanere), trovo che il bello di questi convegni sia più che altro il lato umano.
È l’occasione per poter ritrovare persone con cui ci si sente solamente a distanza o che si rivede dopo mesi, con cui poter fare una chiacchierata, scambiare dei pareri e, ovviamente, vedere delle monete dal vivo, cosa ormai sempre più difficile con questo pullulare di aste online.
Personalmente, è questa la ragione che mi spinge a partecipare ancora al Bophilex. So benissimo ancor prima di andarci che l’offerta che può garantire l’insieme di tutte le aste internazionali è incomparabilmente superiore alle monete che potranno mai essere offerte ad un singolo convegno e che le probabilità che possa trovare proprio un esemplare che mi interessi (ad un buon prezzo) rasentano praticamente lo zero. 

Per questo, secondo me, è inutile mettersi a competere con le aste a chi offre il materiale più interessante (dato che, ormai, è una gara persa in partenza) ma bisognerebbe puntare sulla forza dei convegni, ovvero sul fatto che si tratta di incontri fisici dove c’è uno scambio di idee ed opinioni prima che di monete. Per questo, a mio avviso, bisognerebbe ripartire da ciò che è il vero punto di forza, per cercare di ridare uno slancio ai convegni in un momento in cui viene svolto tutto in maniera digitale e a distanza. 

Modificato da lorluke
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8 ore fa, Giov60 dice:

Credo che la motivazione ad organizzare i Convegni sia prettamente commerciale: chi mai lo farebbe altrimenti? Il lato culturale è collaterale e minoritario, se pure presente, e certamente non auto-organizzabile (commercianti = sponsor). Velleitaria e poco pragmatica qualsiasi altra considerazione.

Giov noi organizziamo convegni culturali, e la gente viene. Certo non cosi numerosa come a quelli commerciali ma c'è da dire che sono organizzati per lo piu' per studiosi (ma anche con diversi amatori, collezionisti semplici appassionati presenti). Anche voi come accademia avete organizzato giornate di studio. Certamente sono due tipi di evento differenti e non si puo' pretendere il tifo da stadio pe r un evento di studio (perdonate l'allitterazione 😄).

La cosa che accomuna entrambi le manifestazioni, e non andrebbe sottovalutata, è l'incontro, lo scambio di opinioni o materiale come giustamente dici. Ma non sarei pessimista sull'evoluzione dei convegni (commerciali), a mio avviso continueranno ad esserci e ad aggregare persone che hanno passioni e interessi comuni.

La numismatica ha tante anime e insieme possono comunque tutte convivere..

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