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IGNORED

Bronzo di Prusias II Cacciatore


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Salve.

In questa moneta l’attribuzione al sovrano di Bitinia la cui testa con diadema alato è raffigurata al dritto sta nella scritta poco leggibile al rovescio BAΣIΛEΩΣ ΠΡΟYΣIOY.

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Kings of Bithynia. Prusias II Cynegos 182-149 BC. Bronze Æ 18 mm, 4.43 g. Nearly very fine.

Al rovescio è raffigurato Eracle in piedi a sinistra, con la pelle di leone e la mano appoggiata alla clava, mentre il sovrano è Prusias II, appassionatissimo di caccia tanto che uno dei suoi epiteti era Cacciatore (κυνηγός, italianizzato in Cinego).

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Prusia II, figlio di Prusia I, nacque verso la fine del sec. III a. C. e fu ucciso nel 149 a. C. Salì al trono alla morte del padre; sposò Apame, sorella di Perseo di Macedonia, ma rimase neutrale durante la guerra tra i romani e Perseo. Dopo la vittoria romana di Pidna (168 a. C.) andò a Roma, ove, approfittando della diffidenza qui sorta contro Attalo II di Pergamo, riuscì a stringere un vantaggioso trattato. Ciononostante, avendo nel 156 a. C. invaso il territorio di quest’ultimo, il senato romano lo obbligò a restituire le conquiste e a versare ad Attalo una forte indennità. Poco amato per gli insuccessi della sua politica estera e per il comportamento dispotico, s’intricò in contese per la successione, avendo cercato di escludere il primo figlio Nicomede, avuto da Apame, in favore di figli di altra moglie. Aiutato da Attalo II, Nicomede in una rivolta di palazzo lo depose e lo fece uccidere.

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Se Prusia II era cognominato Cunegos (il cacciatore), il soprannome di suo padre Prusia I era “lo Zoppo” (latino Cholus, greco Χωλός), che probabilmente gli è stato dato per l’incidente capitatogli durante l’assedio di Eraclea Pontica. Mentre saliva una scala fu colpito da un sasso e si ruppe una gamba, e l’assedio fu di conseguenza revocato.

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Prusias I era fIiglio di Ziaela, al quale successe giovanissimo sul trono circa il 230 a. C. A parte una sua vittoria sui Galati nel 216, P. fece dapprima una politica strettamente legata a quella di Rodi, perché rivolta al medesimo scopo di assicurarsi la libertà degli Stretti controllati da Bisanzio. Donde appunto una guerra contro Bisanzio in alleanza con Rodi intorno al 220, che finì col costringere Bisanzio a rinunziare ai balzelli sulle navi attraversanti gli Stretti. Non era che il primo passo di una politica di espansione in Asia Minore, soprattutto nella direzione del Mar Nero e del Mar di Marmara, nella quale, contro il rivale regno di Pergamo, P. trovò appoggio in Filippo V di Macedonia, di cui sposò la sorella Apame. Fu quindi coinvolto nella prima guerra macedonica con Roma e fu incluso nella pace di Fenice del 205. Intorno al 202 Filippo lo aiutava nell'espansione verso la Propontide (Mar di Marmara). In seguito alle conquiste, P. dava a Cio il nome di Prusia (o Prusa) al Mare e forse a Mirleo il nome di Apamea. Si teneva lontano dalla seconda guerra macedonica e si curava invece di estendere indisturbato le sue conquiste nella Frigia e nella Misia, mentre tentava invano di prendere per assedio (dove rimaneva ferito) Eraclea sul Mar Nero. Nella guerra tra Antioco III di Siria e i Romani rimaneva ancora, con uguale abilità, neutrale, perché i Romani gli garantivano l'integrità del suo territorio. Dopo la pace di Apamea (188) risorgeva però l'ostilità col regno di Pergamo di tanto più forte di quanto ora Pergamo si era accresciuta e fatta pericolosa. Speculava sul contrasto Annibale, rifugiatosi alla corte di Bitinia e divenuto consigliere apprezzato del re, che ne ebbe tra l'altro il suggerimento di fondare presso l'Olimpo Misio un'altra Prusa (l'odierna Brussa). Nonostante una vittoria per mare di Annibale su Eumene di Pergamo, P. veniva sconfitto al monte Lipedro, in Bitinia. Intervenivano mediatori i Romani, che, dopo aver chiesto Annibale (sottrattosi col suicidio), tornavano a garantire la pressoché totale integrità territoriale della Bitinia (salvo alcune zone della Frigia minore) e stringevano alleanza con P. Questi moriva poco dopo, circa il 181 a. C.

Bibl.: E. Meyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 516 segg.; G. De Sanctis, Storia dei Romani, IV, Torino 1923, p. 253 segg.

Fonte https://www.treccani.it/enciclopedia/prusia-i-re-di-bitinia_(Enciclopedia-Italiana)/

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L’attribuzione di questo bronzo passato alla CNG Electronic Auction 199 è data per incerta tra Prusia I padre e Prusia II figlio, ma la cosa strana è che il primo viene qui soprannominato Chloros (Cloro, elemento chimico dal greco χλωρός, «verde pallido») anziché Cholos (dal greco χωλός) lo Zoppo.

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KINGS of BITHYNIA. Prusias I Chloros or Prusias II Cynegos. Circa 230-182 BC or 182-149 BC. Æ 17mm (4.53 g, 12h). Beardless male head right, wearing winged diadem / Herakles standing left, holding grounded club and lion’s skin; monogram in inner right field. RG 25; SNG Copenhagen 632-3. Good VF, black patina.
From the D. Alighieri Collection.

CNG 199, Lot: 123. Estimate $100. Sold for $113

apollonia


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