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La collezione di monete romane meno nota di Giovanni Dattari


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Inviato (modificato)

Di Giovanni Dattari si è parlato in varie occasioni in questo forum in più sezioni. E' universalmente noto per il suo contributo fondamentale (e per la sua mastodontica collezione) sulla monetazione romana Alessandrina.

Tuttavia essendo egli un mercante numismatico "a tutto tondo" ebbe modo di trattare e collezionare anche monete romane imperiali (e non solo!) focalizzando parte dei suoi interessi sulla monetazione di Aureliano e ancor di più su Diocleziano e sui regnanti successivi.

Non è chiaro quanto cospicua fosse questa parte di raccolta, nella pratica del tentativo di donazione dell'intera collezione Dattari allo Stato Italiano, in un passaggio in cui si valutava la consistenza dell'insieme numismatico vengono citate 13.000 monete alessandrine e "parecchie migliaia" di monete romane imperiali (vedi "Giovanni Dattari, Un numismatico italiano al Cairo" di Savio, Luccelli, Cavagna, Milano 2015).

Lo stesso Dattari nel suo saggio "Il peso normale delle monete di bronzo della riforma e quelle dell’epoca costantiniana battute in Alessandria‘‘ (Bollettino di Numismatica e di Arte della Medaglia, 1905) parla di un'analisi ponderale condotta su di un campione di ben 30.000 monete (possibile frutto di uno o più ripostigli?).

Purtroppo se per le Dracme Alessandrine esiste una riedizione ampliata e integrata con i calchi delle monete non pubblicate a stampa nella prima edizione oltre che una serie di interventi e contributi usciti nel corso degli anni, per questa parte di collezione si brancola nel buio più totale e non è dato sapere se esistono fondi archivistici, lettere o registri contenenti informazioni o indizi tali per capire come fosse (e se lo fosse!) organizzata e strutturata tale raccolta.

Qualche anno fa la casa d'aste Jesus Vico nell'asta 147/2017 e in qualche altra vendita successiva ebbe modo di disperdere svariate centinaia di monete imperiali romane provenienti dalla collezione Giovanni Dattari: fu probabilmente l'unica occasione in cui si poteva cercare di fare un catalogo (o più di uno) che in qualche misura andasse a colmare la mancanza di informazioni di cui sopra.

Ovviamente l'occasione non è stata colta, anzi: la casa d'aste non si è nemmeno presa la briga di evidenziare nei cataloghi con esattezza quali fossero le monete facenti parte del "nucleo Dattari" disperdendone così buona parte in enormi e anonimi lotti multipli.

Esempio emblematico è il seguente:

dattari.jpg

Jesus Vico Asta n. 147, lot n. 135:
393 antoninianos, la mayoría diferentes: Galieno (15), Claudio II (35). Aureliano (48), Severina (7), Tácito (21), Floriano, Probo (111), Caro (12), Numeriano (12), Carino (20). Diocleciano (60), Quintilo y Maximiano (50).

Non vi è alcuna indicazione nel catalogo online e nemmeno (a quanto mi risulta) in quello cartaceo a cui far riferimento per confermare l'appartenenza alla collezione Dattari. Nelle note generali dell'asta in questione viene semplicemente indicato che venivano messe in vendita "oltre 500 monete provenienti dalla famosa collezione Giovani Dattari" di cui solo poco più di 400 (vendute singolarmente) hanno l'annotazione di provenienza.

Interpellata la casa d'aste ho avuto la conferma (che già comunque avevo riscontrato vistando altri forum e dialogando con altri collezionisti) che anche queste monete (e di sicuro molte altre!) appartenevano al Dattari:

datt.jpg

Non si comprende la scelta fatta dalla casa d'aste di liquidare il tutto in questo modo, perdendo inevitabilmente una serie di informazioni di importanza fondamentale nella costruzione di un pedigree oltre che di catalogazione e studio di una raccolta che doveva avere dimensioni monumentali.

Certamente il Dattari era in primo luogo un commerciante e molto probabilmente questa parte della sua raccolta è stata trattata per quello che probabilmente era: una rimanenza di magazzino del suo stock di vendita. Tuttavia avendo egli operato sempre senza mai avere un negozio fisico ed avendo commerciato in maniera massiva anche e soprattutto monete alessandrine (il focus dei suoi interessi collezionistici!) appare labile il confine tra quello che poteva essere "collezione" rispetto ciò che invece era mero "stock di magazzino".

Le monete in questione sono state così disperse. 

Recentemente ho avuto modo di entrare in contatto con l'acquirente del grosso lotto sopra citato (oltre che di altri lotti venduti dalla Jesus Vico) che mi ha ceduto un paio di questi esemplari che oltre a distinguersi per pedigree si fanno notare anche per rarità e pregio:

coins ancient to romans imperial and republican aurelian ric temp 2980 sold

Ob: IMP C AVRELIANVS AVG
Rv: RESTITVTOR ORBIS
Bust Type: A2 = Radiate, draped and cuirassed bust right, seen from rear
Field / Exergue Marks: -/-//*B
Mint: Cyzicus
RIC temp: 2980 (only 1 ex. Cited)
Provenance: ex Giovanni Dattari collection

coins ancient to romans imperial and republican alfoldi 041 064 sold

Ob: IMP C M AVR PROBVS P AVG
Rv: PAX AVG
Bust type: F1 = radiate and cuirassed bust left, holding spear and
shield
Field / Exergue Marks: -/S//XXI
RIC: 709var. (Officina S unlisted); Alfoldi 041.064 (3 ex. cited)
Provenance: ex Giovanni Dattari collection

Per completezza di informazioni vi linko anche le altre discussioni apparse nel forum:

 

 

Modificato da grigioviola
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Supporter
Inviato

Innanzi tutto mi complimento per gli splendidi (quanto rari) esemplari di cui sei venuto in possesso, frutto di un paziente quanto attento lavoro di ricerca (certo, il pedigree "Dattari" aggiunge ai pezzi acquisiti un quid davvero importante che non ha prezzo).

Poi, grande chiarezza espositiva che spinge ad approfondire la figura di questo nostro grande numismatico italiano (e ci tengo a sottolinearlo). L'articolo che hai citato lo definisce un "amateur-marchand di oggetti faraonici e di monete greche e romane". E la cosa che mi ha colpito e' che pur non essendo dotato di grande cultura specifica, vi sopperì con la passione dell'autodidatta, con lo studio, con la ricerca e, oserei dire, con la collezione oculata e curata.

Peccato che la collezione sia finita dispersa in migliaia di rivoli e, per di più, senza una accurata registrazione/catalogazione. Chissà poi il suo archivio documentale....dove sarà?

Questa storia mi ha messo un po' di malinconia. Se tale immenso patrimonio e' andato disperso, cosa accadrà alla mia misera collezione alla mia dipartita? Beh....non sarà più un problema mio, ahimè.

Buona serata da Stilicho

 

  • Mi piace 1

Inviato
1 ora fa, Stilicho dice:

cosa accadrà alla mia misera collezione alla mia dipartita?

Normalmente si disperde la collezione per la gioia di nuovi collezionisti. Spwsso questo passaggio non viene capito o è ignorato. Invece è proprio questo che fa Cultura e non a caso scrivo con la maiuscola. È proprio questo passaggio che permette alle nuove generazioni di scoprire il passato e appassionarsi alla sua storia. E magari trovare nuovi spunti di studio di questa materia affascinante che è la Numismatica...

Arka

Diligite iustitiam

  • Mi piace 1

Inviato
39 minuti fa, Arka dice:

Normalmente si disperde la collezione per la gioia di nuovi collezionisti. Spwsso questo passaggio non viene capito o è ignorato. Invece è proprio questo che fa Cultura e non a caso scrivo con la maiuscola. È proprio questo passaggio che permette alle nuove generazioni di scoprire il passato e appassionarsi alla sua storia. E magari trovare nuovi spunti di studio di questa materia affascinante che è la Numismatica...

Arka

Diligite iustitiam

 

Peccato però averlo fatto senza prima una seria catalogazione,  che avrebbe aggiunto fascino ( e pedigree) agli esemplari venduti..


Inviato

DE GREGE EPICURI

La cosa che mi ha più colpito di Dattari è quella famosa foto in cui lui è seduto dietro ad un tavolo, su cui troneggia un mucchio enorme di monete...Ma non era solo un amateur-marchand, e il catalogo delle sue monete alessandrine, ripubblicato da A.Savio, lo dimostra: ogni moneta evidenziata pazientemente con matita tenera su carta velina. Io credo che un tipo del genere abbia compilato degli elenchi-cataloghi di tutto il suo materiale; ma chissà dove sono finiti.


Inviato
9 ore fa, Stilicho dice:

Questa storia mi ha messo un po' di malinconia. Se tale immenso patrimonio e' andato disperso, cosa accadrà alla mia misera collezione alla mia dipartita? Beh....non sarà più un problema mio, ahimè.

Invece direi che dovrebbe essere proprio un problema ‘nostro’ ovvero del collezionista che ‘forma’ la sua collezione , la fa crescere e poi puo’ decidere se passarla alle generazioni future, donarla alle collezioni Pubbliche come legato da conservare e valorizzare oppure disperderla sul Mercato.

un buon collezionista non abbandona la propria creatura lavandosene ld mani con la sua dipartita ma si preoccupa sin d’ora del suo destino. Altro che malinconie - bisogna invece responsabilizzarsi per assicurarne un degno futuro ? 

Naturalmente questo vale per le collezioni di importanza tale che giustifichi lo sforzo ?


Inviato
5 ore fa, numa numa dice:

Invece direi che dovrebbe essere proprio un problema ‘nostro’ ovvero del collezionista che ‘forma’ la sua collezione , la fa crescere e poi puo’ decidere se passarla alle generazioni future, donarla alle collezioni Pubbliche come legato da conservare e valorizzare oppure disperderla sul Mercato.

un buon collezionista non abbandona la propria creatura lavandosene ld mani con la sua dipartita ma si preoccupa sin d’ora del suo destino. Altro che malinconie - bisogna invece responsabilizzarsi per assicurarne un degno futuro ? 

Naturalmente questo vale per le collezioni di importanza tale che giustifichi lo sforzo ?

 

Non tutti hanno la possibilità di sapere quando mollare le redini.. io penso che bisogna investire molto nel trasmettere la propria passione ai figli ( che ancora non ho ) ..


Inviato

Io sono dell'idea che le collezioni devono poter girare e fa parte del loro ciclo di vita fisiologico l'essere smembrate.

Le collezioni "importanti" assumono ovviamente uno status ulteriore ed è giusto che vengano in qualche modo preservate se diventano di certe dimensioni o se rivestono un particolare interesse culturale.

Credo comunque che la tutela di ogni collezione, da quella nascente a quella di Vittorio Emanuele III, dovrebbe partire dalla costruzione e tenuta del pedigree. 

Tutelare e valorizzare qualsiasi collezione oggi, ai nostri giorni, è relativamente semplice: esistono numerosi tools e strumenti di pubblicazione online (qualora uno ritenga che la propria collezione abbia una certa rilevanza e utilità nei confronti dei terzi). Rimanendo in un ambito più riservato e privato, la creazione di uno schedario a uso interno con la semplice indicazione del pedigree di ogni pezzo ritengo sia uno strumento di elevata utilità per se stessi quando si dovrà decidere quale destinazione far prendere a quanto raccolto o per chi se ne dovrà occupare un domani.

Purtroppo il mantenimento del pedigree è una prassi che ancora stenta a prender piede. Mentre capisco la riservatezza che può esserci nell'indicare il nome dei vari collezionisti privati che hanno posseduto una moneta, non comprendo la perdita di informazione legata al non tener traccia dei vari venditori professionali che hanno trattato quella moneta. Spesso e volentieri sono ad esempio le stesse case d'asta a non tenere i cartellini che accompagnano le monete... cartellini dove frequentemente molti collezionisti annotano il nome del venditore e/o qualche dato sulla provenienza del pezzo se noto.

Io stesso ho avuto modo di ricostruire alcuni pedigree solamente dopo aver contattato direttamente qualche casa d'aste perché avevo qualche "sospetto" o avevo avuto qualche imbeccata... cataloghi "muti" che cancellano con un colpo di spugna provenienze interessanti... perché?

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Inviato (modificato)

Concordo in pieni con l’intervento dj Grigioviola

le collezioni vanno ‘manutenute’ e curate comunque indipendentemente dal loro destino o da quando ‘giungera’ il momento’ di decidere cosa farne

la collezione non e’ solo nostra bensi e’ qualcosa che va curata e tutelata per poterla passare ad altri - che siano la famiglia - i musei o il mercato e questo lavoro va fatto da noi ?

Modificato da numa numa
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