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IGNORED

Nuovo articolo - Gli errori dei falsari


Risposte migliori

Inviato

Grazie @Clar622 per l'interessante articolo.

Il contenuto è da FDS - anche perchè essendo nuovo non ha ancora circolato molto - peccato per la piega in basso al centro:

image.png.be70591f563e96aa5315d64fd2fd3391.png

mi sa che così passa a SPL o giù di li. ;)

Servus

Njk

PS: se ho visto bene, la piega l'hai fatta in diretta, quache giorno fa.

PPS: la mail te la mando in privato

 

 

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Inviato
7 ore fa, Clar622 dice:

Ogni commento e feedback sarà benvenuto.

Ringrazio pubblicamente @Clar622 per il suo articolo che ho avuto il piacere di leggere. Spero che tutti gli appassionati di cartamoneta ed in particolare di falsi d'epoca possano apprezzare la bellezza del collezionismo di questa tematica che non è mai fine a sé stesso ma frutto di ricerca, studio, passione e capacità di contestualizzare gli scenari storici, culturali e sociali. Ecco cosa traspare da questo articolo un collezionista, uno studioso che ha deciso di raccontare la storia e la società del XIX° secolo da un punto di vista diverso, quello dei falsi d'epoca, ma parte integrante della stessa realtà da cui non si può prescindere. Molto dettagliato sulla descrizione degli errori con relativa evidenza grafica e riferimento bibliografico per chi volesse ulteriori approfondimenti.  Ora mi aspetto da @Clar622 un articolo su strumenti, tecniche e metodologie di contraffazione della cartamoneta dei grandi falsari.

Noi solitamente ripetiamo le cose che già conosciamo...oggi dopo questa lettura non ripeterò le stesse cose ma avrò altre belle ed interessanti cose da dire...

Grazie e complimenti...?

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Inviato (modificato)

Mi unisco ai complimenti a Diego per l'interessante e piacevolissimo articolo, oltre che ai ringraziamenti x l'invio del pdf che mi ha reso possibile godere delle belle immagini, molto chiare ed esplicative del testo. Che dire, uno spunto interessante per guardare con occhio nuovo l'arte della contraffazione, non solo come un esercizio di perfezione imitativa ma come espressione dello spirito e dei contrasti dell'epoca. Mi spiego meglio: l'influenza dell'analfabetismo sulla circolazione monetaria e sulla sua contraffazione, lo scontro di ideali politici nella denominazione della Banca Nazionale ("NEL Regno" e "DEL Regno"...), gli antichi influssi dialettali ("farsi o farsificati") e i primi approcci ad una misteriosa lingua inglese ("Brrdrury Wilkinson & Co"...). Una lettura stimolante e divertente.

Unica precisazione che mi sento di poter fare, @Clar622, è quando indichi nei biglietti delle Regie Finanze di Torino il primo esperimento di cartamoneta in Italia. Come sappiamo il primo Editto sull'emissione di biglietti delle Regie Finanze è del 26 settembre 1745 ma nello Stato Pontificio, già 21 anni prima (Editto del 31 luglio 1724) Benedetto XIII aveva ufficializzato l'uso delle fedi di credito o cedole come biglietti al portatore, uso che era già diffuso da almeno un secolo:

"...si notifica a ciascuno, [...] che [...] possa, e debba pagarsi tanto dal Sacro Monte, che dal Banco di Santo Spirito, qualsisia Cedola, benché derubata, smarrita, e benché vi fosse la Girata falsa, o per qualunque altra Causa perduta [...] ad effetto, che in tal forma resti in piedi la fede pubblica, ed il libero Commercio delle Cedole..."

Complimenti ancora Diego e grazie!

Modificato da Orodicarta
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Inviato

Grazie Davide @Orodicarta per il bel commento. 

Devo ammettere che non conoscevo l'editto da te citato. Ciò che dici non fa che dimostrare ulteriormente quanto sia interessante e meritevole di approfondimento la circolazione cartacea nello Stato Pontificio!

  • Grazie 1

Inviato
8 ore fa, Orodicarta dice:

Unica precisazione che mi sento di poter fare, @Clar622, è quando indichi nei biglietti delle Regie Finanze di Torino il primo esperimento di cartamoneta in Italia. Come sappiamo il primo Editto sull'emissione di biglietti delle Regie Finanze è del 26 settembre 1745 ma nello Stato Pontificio, già 21 anni prima (Editto del 31 luglio 1724) Benedetto XIII aveva ufficializzato l'uso delle fedi di credito o cedole come biglietti al portatore, uso che era già diffuso da almeno un secolo

Penso che sarebbe utile fare un'ulteriore precisazione riguardo la fede di credito emessa dai banchi pubblici napoletani a cui si riconosce il corso legale il 27 Giugno 1580 dal viceré De Zuñica che redige la Prammatica III De Monetiis nella quale si stabilisce che la medesima costituisce atto probatorio e che, pertanto, come tale debba essere riconosciuta dai tribunali, decisivo nelle liti giudiziarie; poi uffici e magistrature dello Stato l'accettarono come pagamento d'imposte o di altre somme dovute. Coerentemente a tale disposizione, i polizzini venivano accettati dagli uffici pubblici per il pagamento di imposte e di ogni altra tassazione dovuta all'erario, acquisendo pertanto una funzione monetaria.   
L'emissione delle fedi venne limitata a quattro banchi pubblici assolutamente affidabili, per cui questo titolo di credito conquistò la piena fiducia della popolazione.
Successivamente con l'Unità d'Italia fu confermata tale disposizione con il R.D. n. 2873 del 1 Maggio del 1866 il quale dispose all'articolo 7:

"Le fedi di credito e le polizze dei Banchi di Napoli e di Sicilia saranno date e ricevute come denaro contante per il loro valore nominale nei pagamenti effettuati nelle province napoletane e siciliane rispettivamente, tanto tra l'erario pubblico ed i privati......"

Quindi la fede di credito, per le garanzie che offriva s'impose come alternativa alla moneta fino a quando non ci fu l'emissione dei biglietti di banca.

Di seguito una fede di credito del Banco di Napoli del 1572:

20220913_011932_compress5.thumb.jpg.815eaeefceea7a3b744b7af9c5435d84.jpg

...e chi se lo sarebbe immaginato che grazie @Clar622 e al suo articolo si finiva nelle cedole e fedi di credito?

Che dire se non grazie ancora?

  • Mi piace 2

Inviato

Ringrazio @Clar622 per avermi inviato il pdf dell'articolo, veramente interessante, approfondito e ben scritto.

Nella prima parte dove si citano gli artefatti da non poter tranne in inganno nemmeno un neofita mi sono sentito chiamato in causa: tempo fa acquistai un "falso falso" 10.000 lire di una bruttezza epocale e che al tatto non avrebbe potuto ingannare nemmeno un bambino (scrissi un post a riguardo tempo fa).

Complimenti ancora!!

Guido


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