Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato (modificato)

salve Forumisti avrei bisogno  di un Vs parere ho una moneta perizata  in QFdc 1 centesimo 1826 Bologna Re eletto emessa da 1859al 1861 rara con valore Gigante 2022,  200 Spl e 700 euro Fdc ora vedendola bene noto in molte monete un conio stanco ad D ad ore 6 dove non c'è il segno di Zecca,che allego.....  secondo voi??? 

la stesso problema  lo trovo anche nel catalogo gigante che allego, che sia difetto di conio o eliminato di proposito il segno di zecca a monte?

Screenshot_20220904-203454_Gallery.jpg

Screenshot_20220904-203420_Gallery.jpg

 

Screenshot_20220904-200246_Gallery.jpg

Screenshot_20220904-203324_Gallery.jpg

Modificato da Franks

Inviato

Sul segno di Zecca tolto oppure no, per quanto mi riguarda, in casi del genere o ti fidi del perito, o non è mai finita.

Perchè troverai chi ti darà un parere in un senso, così come ci sarà chi propenderà per un parere diametralmente opposto.

 

  • Mi piace 1

Inviato
11 minuti fa, FFF dice:

Sul segno di Zecca tolto oppure no, per quanto mi riguarda, in casi del genere o ti fidi del perito, o non è mai finita.

Perchè troverai chi ti darà un parere in un senso, così come ci sarà chi propenderà per un parere diametralmente opposto.

 

 

? chiarissimo 


Inviato

Buon giorno.

La moneta da un centesimo in questione è stata coniata (quella di Vittorio Emanuele secondo) senza segno di zecca, cosa che permette di distinguerla dalle altre.

Cordialità Gabriella

  • Mi piace 1
  • Grazie 1

Inviato (modificato)

Ringrazio ACERBONI GABRIELLA per avermi reso edotto su tale particolarità.

Erroneamente avevo pensato che si potesse trattare di una varietà (come nel caso dei 10 centesimi V.E. II, autentici o artefatti a seconda delle varie opinioni) e non di una peculiarità insita già al momento del conio.

Modificato da FFF
  • Mi piace 1

Inviato
1 ora fa, ACERBONI GABRIELLA dice:

Buon giorno.

La moneta da un centesimo in questione è stata coniata (quella di Vittorio Emanuele secondo) senza segno di zecca, cosa che permette di distinguerla dalle altre.

Il problema che sollevava l'amico Francs, però, non verteva sul fatto che fosse senza segno di zecca come tutti i Centesimi "d'emergenza" coniati a Bologna nel biennio 1859-1860. Ma sul fatto che l'esemplare mostrato fosse (data l'alta conservazione) uno di essi col conio stanco proprio in coincidenza nel punto dove avrebbero potuto esserci i segni di zecca del Centesimo di Carlo Felice (e quindi un artefatto) o meno.

Quello che non capisco è l'incipit dello scritto al post #2 dove si parla di 159 esemplari (sic!). A cosa è riferito? I cataloghi riportano per questa moneta una produzione di 355.665 Centesimi di rarità R...

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

inserisco una discussione con spiegazione presa da un sito di numismatica 

 

 

RE ELETTO
Vittorio Emanuele II, 1859-1861.
Centesimo 1826 (1860) Bologna, I° Tipo.
Cu.
Dr. Valore e data entro corona di lauro.
Rv. Scudo coronato, caricato da aquila coronata, con ali spiegate e con scudo sabaudo in petto, tra due rami di quercia.
Pag. 450; Gig. 22.
Raro.
Bel BB

Coniato in 159 esemplari. Incisore: Donino Bentelli. Il processo di integrazione degli ex Stati austro-estensi nel nascente regno d'Italia può considerarsi articolato in tre momenti. Dal 15 giugno 1859 fino all'8 dicembre dello stesso anno essi furono governati, col nome di Province modenesi, da Luigi Carlo Farini prima in veste di governatore per il re di Sardegna poi, dopo Villafranca, in veste di dittatore. Dall'8 Dicembre 1859 alla fine di marzo del 1860 fecero poi parte di quella più vasta unità politica che comprese anche le Province parmensi e le Romagne, e che col 1 gennaio 1860, sempre sotto il Farini ed in attesa del plebiscito di annessione, prese il nome di regie Province dell'Emilia. Di tale unificazione, maturata a livello politico già ai primi di novembre, quando Farini aveva assunto a titolo personale la qualifica di dittatore di tutte e tre le compagini preunitarie, Modena si trovò ad essere il centro coordinatore e a Modena ebbero sede i dicasteri centrali del nuovo organismo, fatta eccezione per quello della guerra che risiedette in Bologna. Fu durante questa fase che, con decreto 27 dicembre 1859 venne dato alla regione Emilia Romagna il suo primo assetto, mediante la suddivisione in province con un'intendenza generale, circondari con un'intendenza, e mandamenti. Dopo l'annessione al Piemonte, infine, seguita al pronunciamento popolare del 12 marzo 1860 proclamata il 18 successivo e messa in pratica il 31, il governo delle Province dell'Emilia fu naturalmente sciolto. Il Governo delle Regie Provincia dell'Emilia, adottata come unità monetaria la Lira piemontese, chiuse la zecca di Parma, richiamò a Bologna il Dentelli, cui commissionò l'emissione di due monete in oro, e, nell'impossibilità di allestire altri coni con la necessaria tempestività, chiese a Torino quelli delle monete d'argento e di rame. Il complesso delle monete che derivarono da codeste decisioni furono: una coniazione in oro con una forte impronta locale, una in argento molto vicina a quella del Regno di Sardegna ed una in rame difficile da distinguere con le analoghe monete del Regno di Sardegna in quanto l'unica differenza è rappresentata dalla mancanza del segno di zecca.

Modificato da Franks

Inviato

OK. Per i "159 esemplari" si riferiva ad altro. Era rimasto attaccato un pezzo di frase inerente ad altra moneta.


Inviato
8 minuti fa, El Chupacabra dice:

OK. Per i "159 esemplari" si riferiva ad altro. Era rimasto attaccato un pezzo di frase inerente ad altra moneta.

 

?


Inviato
22 ore fa, FFF dice:

Ringrazio ACERBONI GABRIELLA per avermi reso edotto su tale particolarità.

Erroneamente avevo pensato che si potesse trattare di una varietà (come nel caso dei 10 centesimi V.E. II, autentici o artefatti a seconda delle varie opinioni) e non di una peculiarità insita già al momento del conio.

 

Ritorno un attimo su questo mio post, per specificare che mi riferivo ai 10 Centesimi V.E. II del 1866 nella variante senza traccia di Zecca. Negli ultimi decenni, si è passati dal considerarle tutte delle patacche artefatte, poi a ipotizzarne l'autenticità di alcune (con raritò R5), fino a considerarle quasi tutte autentiche (e con grado di rarità R).

  • Mi piace 1

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.