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IGNORED

OSELLA ANNO 1704


Risposte migliori

Supporter

Osservazione sul peso.

Al post #1 si dice che il peso dell’esemplare è pari a 9,56 gr.

Al post #12 si dice che “la moneta è integra, nata con tondello di peso superiore ed aggiustata per riportarla ad un peso giusto in questo caso 9,56 g”.

Significa quindi che l’originale del tondello in qualche modo era di peso superiore a quello standard per la specie.

Ora, salvo errori, per le Oselle non esisterebbe un misura di peso esatta e concordante.

Ad esempio, il Montenegro -per la fattispecie che ci occupa- rileva un range di peso che va dai 9,32 ai 9,77 grammi.

In uno scritto a firma del noto numismatico Luigi Sabetta, morto nel 1989, ed apparso sulla RIN nei primi anni ‘50, si legge che le oselle “venivano normalmente coniate in argento (peso da gr. 9,30 a 9,80; diametro dai 28 ai 37 mm.; di minor diametro sono in genere quelle dei primi 40 anni).”

Quanto poteva pesare allora il tondello originale ragion per cui si è ritenuto di “aggiustarlo” asportando un pezzo di metallo? Quanto può pesare quella parte asportata?

Pare quindi che non ci dovremmo trovare di fronte ad un’ipotesi di esemplare “pizzicato” atteso che -salvo errori- la pizzicatura di un tondello riguarderebbe la sfera degli errori di tranciatura con la produzione di tondelli pizzicati curvi, dritti e irregolari.

d

 

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@Oppiano Se riteniamo che le Oselle siano monete e non medaglie, allora il peso doveva essere definito.

R. Paolucci riporta a pg. 11 del suo 2° volume "...  Data la costanza del contenuto d'argento (0.948) le oselle ebbero corso legale come vere e proprie monete ed il loro valore seguì regolarmente, fino alla fine della Repubblica, le oscillazioni dei cambi da un minimo iniziale di 31 soldi al definitivo, dopo il 1732, di 78 soldi. Per quanto riguarda il peso si passò dai 9,30 grammi della prima osella di Antonio Grimani ai 9.77 grammi della quarta emissione del Doge Pietro Lando, nel 1542. Tale peso medio teorico fu mantenuto costante fino alla caduta della Serenissima."

I pesi riportati dal Montenegro sono quelli degli esemplari riscontrati, più o meno discosti (per precisione od usura) dal valore teorico (ma non certo un criterio di riferimento).

L'osella di @Doge92 si discosta dal peso teorico per grammi 0.20.  Ho fatto una simulazione di aree, ed il frammento mancante corrisponde a circa  a circa 1/65 - 1/70 della superficie dell'osella, cioè trasponendo in peso, a circa 0.15 grammi. Pertanto il peso dell'osella completa di frammento, sarebbe stato al di sotto del peso teorico, e non avrebbe avuto senso asportare il frammento in questione prima della coniazione per un "aggiustamento di peso". Inoltre un asporto precedente la coniazione (il controllo era sul peso dei tondelli; dopo la coniazione le monete eccedenti erano rifuse) può essere riconosciuto e differenziato da un asporto successivo alla coniazione (per rimuovere una montatura) attraverso un esame al microscopio della rima del ritaglio, che risulterà senza alcuna irregolarità ed un po' appiattita e smussa per l'espansione del metallo nel primo caso (caratteristica della coniazione "fuori virola" e nello specifico "a martello"), con micro-slabbrature e mancato assottigliamento nel secondo.

Ergo: è verosimile che la mancanza sia dovuta ad una manipolazione post-coniazione per rimuovere una montatura (snodo della spilla).

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Se andate a cercare gli archivi delle oselle in questione passate in asta trovate 2 pezzi di peso superiore al mio tutto gli altri 9,26/9,47/9,20/9,23/9,48. Spille con saldatura da un solo lato su oselle non le ho mai viste, fosse così la chiusura della spilla doveva esserci sul lato opposto che è intonso, ma veramente vi pare un pezzo indossato?

Saluti

Doge92

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La spilla non ha contatti con la pelle, ma con le vesti. E' normale che non abbia tracce dovute al sudore...

Un'osella con un difetto così grave non sarebbe mai uscita dalla zecca.

Arka

Diligite iustitiam

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1 minuto fa, Arka dice:

La spilla non ha contatti con la pelle, ma con le vesti. E' normale che non abbia tracce dovute al sudore...

Un'osella con un difetto così grave non sarebbe mai uscita dalla zecca.

Arka

Diligite iustitiam

 

Dove sarebbe la chiusura della spilla che non la vedo? 

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Non ci capiamo. L'osella non era la spilla, ma faceva parte di una spilla. E' l'ipotesi più probabile. Del resto il tema della rosa piacerebbe anche adesso...

Arka

Diligite iustitiam

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1 minuto fa, Arka dice:

Non ci capiamo. L'osella non era la spilla, ma faceva parte di una spilla. E' l'ipotesi più probabile. Del resto il tema della rosa piacerebbe anche adesso...

Arka

Diligite iustitiam

 

Ma più probabile di cosa che ho il pezzo in mano e non ha segni di montatura? Ho messo anche le foto del taglio dove il colore è uniforme. Ma spiegami come era fatta sta spilla perché veramente non ci capiamo, una spilla ha un lato fisso e uno apribile, dove sta il lato apribile? O come era costruita sta spilla se non ha altri segni? La mia non doveva uscire ma invece è uscita anche questa?  

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Il difetto dell'altra osella è una fessura di conio e presente anche su altre monete veneziane.

La patina si forma in pochi anni e l'appicagnolo potrebbe essere stato tolto decenni fa.

E' curioso che il difetto di entrambe è nel medesimo punto...

Arka

Diligite iustitiam

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Supporter

io, su entrambe, vedo anche una schiacciatura dalla parte opposta ai difetti presenti

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Supporter
51 minuti fa, aratro dice:

io, su entrambe, vedo anche una schiacciatura dalla parte opposta ai difetti presenti

 

 

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9 ore fa, Arka dice:

Il difetto dell'altra osella è una fessura di conio e presente anche su altre monete veneziane.

...

E' curioso che il difetto di entrambe è nel medesimo punto...

Arka

E se anche in quel caso si trattasse dello strappo di uno snodo di spilla? Ciò spiegherebbe l'osservazione che le monete presentano lo stesso difetto nello stesso punto (appunto quello in cui ci si aspetterebbe per l'inserzione dei fissativi di una spilla). La foto sottostante è una elaborazione che sulla dx vede la sovrapposizione in trasparenza di altra porzione di osella "dallo stesso conio". A ben guardare 1) prossima al bordo sn (contornata in rosso) vi è una zona irregolarmente appianata che potrebbe avere lo stesso significato di quello ipotizzato da @aratroe @Oppiano qui sopra; 2) la frattura sulla destra è slabbrata ed estremamente ampia, non congruente ad una fessura creatasi sotto il conio battente; se la frattura si fosse formata durante la battuta del conio, si dovrebbe determinare una distorsione della moneta (che si apre mentre aumenta la pressione sul tondello da parte del conio), mentre la sovrapposizione di destra (contornata con linea blu leggera) mostra che la moneta non ha aspetto "aperto e deforme", ma sembra semplicemente mancante di un pezzo (come si intravvede in trasparenza da altro esemplare); 3) per la verità il peso riportato da VL nummus è eccedente (9.82 g) e questo contrasterebbe, ma vorrei vedere in mano (e con lo stereomicroscopio) la moneta, che è andata invenduta (così come nella precedente vendita di InAsta 11, che non ne riportava il peso). Poi alzi la mano (e posti la foto) chi ha mai visto una simile frattura "da conio" in altri esemplari ...

Osella 1704.jpg

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  • 1 anno dopo...
Supporter
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Identico esemplare di quello postato ( molto strana infatti quella ‘rottura’ di tondello)   da Giov le cui considerazioni condivido

una delle oselle piu suggestive. Esistono esemplari in oro molto rari e di grande fascino  

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  • 2 mesi dopo...
Il 27/8/2022 alle 21:25, Oppiano dice:

Complimenti,  mi piace.

A mio avviso, la mancanza di metallo, dovuta molto probabilmente dalla presenza di un appiccagnolo poi divelto, non deturpa in se l’esemplare, o meglio, la sua storia vissuta.

Ben definita la figura della luna falcata e soprattutto la “pianta” di rose. Al riguardo, si potrebbe aprire un dibattito: di quale colore è la rosa? Forse bianca, visto che “…inter bellorum spinas alba rosa pacis magis redolet luna serena” (tra le spine della guerra, la bianca rosa della pace è più profumata della serena luna). Chissà.

Altro possibile spunto di riflessione. L’esemplare si rifà al tipo 185 variante a) della versione in tedesco del lavoro del Werdnig.

Al D/ dopo la D ci dovrebbe essere ancora una stella. L’esemplare postato invece presenta un segno/simbolo che certamente non pare essere direttamente riconducibile ad un stella. Molto strano e molto curioso, anche perché tutte le altre stelle del D/ paiono essere ben definite. Un caso? Un “incidente di percorso”? Qualcosa di voluto? Un segno da decifrare? Mah!
 

d

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Secondo me le rose sono rosse. Le hanno "colorate" con il codice araldico per le immagini in bianco e nero. Vale a dire righe verticali = rosso

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22 minuti fa, Klag65 dice:

Secondo me le rose sono rosse. Le hanno "colorate" con il codice araldico per le immagini in bianco e nero. Vale a dire righe verticali = rosso

 

In quegli anni la rosa raffigurata poteva essere solo bianca, rosa o rossa.

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