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Inviato

Ciao, grazie ai contributi scritti postati da @Illyricum65, con certezza possiamo affermare che il nominale della discussione è sicuramente in oricalco ed altrettanto sicuramente possiamo affermare (visto il peso ed il diametro) che non si tratta di un dupondio. Sono classificazioni che la logica ci impone quella di dupondii, assi e semiassi che tuttavia per queste monete a me sembrano un po' azzardati. Sia per il peso che per l'iconografia simile (ritratto con corona radiata dell'imperatore e rovesci identici ). Portano tutte la TRP XX, quindi sono stati coniati tra il 116/117, ultimo anno di regno di Traiano. Sarà stata una emissione limitata, resta da scoprire anche il perché. Per me poche le certezze e molti i dubbi?.

ANTONIO 


Inviato
45 minuti fa, Pxacaesar dice:

Ciao, grazie ai contributi scritti postati da @Illyricum65, con certezza possiamo affermare che il nominale della discussione è sicuramente in oricalco ed altrettanto sicuramente possiamo affermare (visto il peso ed il diametro) che non si tratta di un dupondio. Sono classificazioni che la logica ci impone quella di dupondii, assi e semiassi che tuttavia per queste monete a me sembrano un po' azzardati. Sia per il peso che per l'iconografia simile (ritratto con corona radiata dell'imperatore e rovesci identici ). Portano tutte la TRP XX, quindi sono stati coniati tra il 116/117, ultimo anno di regno di Traiano. Sarà stata una emissione limitata, resta da scoprire anche il perché. Per me poche le certezze e molti i dubbi?.

ANTONIO

 Putroppo i Romani scrivevano molto ma non sufficientemente a livello di cronache. O più semplicemente lo facevano ma sono andati dispersi i testi che trattavano temi burocratici ed amministrativi. ;) Per fare un esempio non si hanno quelli relativi alle riforme monetali.

Abbiamo dal già citato testo "monetary..." di cui prima un buon sommario sulla monetazioe traianea.traiano schema.JPG

dove compaiono nominali, leghe componenti, pesi.

Facciamo un breve excursus storico.

116-117 d.C. E' dal 113 che Traiano si sta occupando dello scacchiere orientale dell'Impero. Marcia verso Armenia e Parthia conquistando Babilonia, Seleucia e Ctesifonte (116). Crea la Provincia Mesopotamia. L’area però non è conquistata saldamente. Hatra sul Tigri viene assediata invano, con perdite importanti di truppe. Nell’area si accendono molte rivolte ebraiche. Si attesta sul Tigri, probabilmente meditando una successiva avanzata che definisca la completa vittoria di Roma.

In quest’ottica potrebbe aver fatto arrivare altre truppe (via mare, con sbarco a Seleucia di Pieria alle volta di Antiochia, il caposaldo romano dello scacchiere orientale). Probabilmente il continente doveva essere molto corposo. Si parla di 21 Legioni più ausiliari per circa 180.000 soldati. Militari che, come diceva Stilicho, “paghi in argento ma che poi spendono bronzi di piccolo taglio ogni giorno”. Alla taverna, a donne, alle terme (1 quadrans d’ingresso) e anche per piccoli acquisti personali. Utilizzano monete di bronzo centrali e monete locali, spesso civiche oppure emesse da funzionari locali (prutah?), queste ammesse come monete ausiliarie e ben tollerate dall’autorità centrale. Accade un po’ in tutto l’Impero, persino a Pompei si utilizzano tardo repubblicane dimezzate, monete di zecche campane, monete da Panormus, da Ebosus o Massalia. Non sono di emissione centrale ma pesano circa quanto l’equivalente di Roma. Probabilmente era un problema sentito quello della carenza di minuto come in molte altre province, figuriamoci con un iperafflusso di richiesta causato dai militari presenti.

Può il buon Optimo Princeps (che era un militare e conosceva le necessità della truppa) aver avuto l’idea di far emettere al Senato monete di piccolo taglio? Può aver avuto l’idea di produrne di più piccole (circa la metà) rispetto a quelle centrali, in lega più cara (motivando la loro leggerezza ma attenzione, “facendoci un po’ la cresta”) e identificabili dal simbolo ”vale il doppio” (= la corona radiata) e dal loro colore dorato, garantite anche dal Senato (responsabile delle emissioni enee)? Può avere avuto l’intuito di fare ciò che Caracalla replicherà in pratica per l’argento nemmeno cento anni dopo?

In tal modo avrebbe accontentato i soldati ed avrebbe speso di meno che non  producendo tutti i nominali a peso "centrale". Senza considerarne poi il trasporto...

Mia modesta ipotesi, e come tale possibile di esser fallace. Però mi pare sostenibile come teoria. O no?

Saluti

Illyricum

 

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Supporter
Inviato

Innanzi tutto ringrazio tutti quelli che partecipano a questa discussione che e' partita un po' per gioco, ma che si e' rivelata estremamente interessante e ricca di spunti di approfondimento. 

Potenza della moneta!!

@gpittini

Grazie per il tuo contributo, sempre illuminante. Non mi ero mai soffermato sulla possibilità di un riciclo del metallo.

@Pxacaesar

Ho compreso il tuo ragionamento.

La  corona radiata, comunque, qualcosa doveva significare significare. 

Questo il mio pensiero.

@modulo_largo

Credo che nelle province conoscessero comunque bene la monetazione "centrale" (per così dire) che circolava liberamente insieme a quella "provinciale" (in senso lato) che, se non erro, era usata soprattutto per un commercio  locale.

Qui siamo di fronte a monete concepite con logica "centrale", ma destinate ad un mercato "provinciale", ad un uso prettamente locale.

Tra l'altro, ho letto che la Siria era una provincia imperiale e non senatoria (non lo sapevo).

Spero di essermi spiegato e di non aver detto inesattezze. Di più non so aggiungere, non ne ho le competenze.

Buona serata a tutti da Stilicho

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato

@Illyricum65

molto chiaro, come sempre.

Direi che hai espresso in maniera dettagliata ed al tempo stesso approfondita quello che, nel mio piccolo, cercavo di dire io (forse anche estremizzando a proposito del dilemma "dupondio sì/dupondio no").

 

 


Inviato
1 minuto fa, Stilicho dice:

@Illyricum65

molto chiaro, come sempre.

Direi che hai espresso in maniera dettagliata ed al tempo stesso approfondita quello che, nel mio piccolo, cercavo di dire io (forse anche estremizzando a proposito del dilemma "dupondio sì/dupondio no").

 

 

 

Corona radiata vista come simbolo che "vale il doppio", in questo caso speciale e che si equipara come valore all'equivalente centrale.

Sarebbe stata accettata una moneta più piccola dell'equivalente centrale (e probabilmente anche di quelle locali)? Invece così affermava "è più piccola ma lo Stato Centrale la equipara alle altre anche perché in lega più preziosa". Ha l'effige dell'imperatore e il marchio del Senato. Le massime cariche politiche dello Stato la certificano. Come non accettarla?

Buona serata

Illyricum

 

 


Inviato
15 minuti fa, Illyricum65 dice:

Corona radiata vista come simbolo che "vale il doppio", in questo caso speciale e che si equipara come valore all'equivalente centrale.

Sarebbe stata accettata una moneta più piccola dell'equivalente centrale (e probabilmente anche di quelle locali)? Invece così affermava "è più piccola ma lo Stato Centrale la equipara alle altre anche perché in lega più preziosa". Ha l'effige dell'imperatore e il marchio del Senato. Le massime cariche politiche dello Stato la certificano. Come non accettarla?

Buona serata

Illyricum

 

 

 

Ciao, si è plausibile che la corona radiata insieme all oricalco indicassero una emissione speciale di nominali che venivano accettati nelle zone in cui circolavano senza problemi. Corona radiata quindi come un surplus di garanzia da parte dello stato centrale (insieme all' SC del rovescio) e non di ' doppio valore'. Concordo?

ANTONIO 


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