Costantino I

[VALTERI]

Battuto in Antiochia, un esemplare dei piccoli bronzi commemorativi di Costantino I, con busto velato al diritto e rovescio, anepigrafe, con l' imperatore che conduce una quadriga al galoppo, con mano nel cielo .

Sarà ad inizio Agosto in vendita N&N London 6 al n. 411 .

[santone]

Bello il ritratto con il velo

[Stilicho]

Si tratta di monetine (questa e' di 15 mm x 1,5 grammi) davvero interessanti.

Questa (con il particolare della manus Dei, "La mano di Dio" verso cui l'imperatore tende la sua mano destra), fa parte della serie delle postume costantiniane. Ecco una discussione che ne parla diffusamente:

Vi allego le immagini del mio esemplare di 15,82 mm di diametro massimo e di 1,40 g di peso, sempre da Antiochia:

Buona serata da Stilicho

[Litra68]

Buonasera a tutti, @VALTERI  @Stilicho, ho letto la discussione perché attirato dal titolo e curioso di quale moneta si parlasse, grazie a questa discussione e ai vostri interventi,  ho potuto vedere esemplari meglio conservati del mio che stavo ancora studiando,  non avevo visto la mano che scende dal cielo,  il mio esemplare  ( ex Collezione Litra68  ora di mia Figlia) e' un po scarso di conservazione. 

Lo posto con piacere tra le sorelle.

15mm, 1.60g)

Saluti

Alberto

 

 

[caravelle82]

23 minuti fa, Litra68 dice:

ex Collezione Litra68  ora di mia Figlia)

Cosí imparate voi papá a contagiarci??

[gpittini]

DE GREGE EPICURI

Questa "mano dal cielo" o MANUS DEI è stata una originale creazione dei figli di Costantino, che emisero la moneta dopo la sua morte. Sembra voler significare che Dio lo trae al cielo, ed è bene ricordare che Costantino si fece battezzare quasi in punto di morte, come ci racconta Eusebio di Cesarea. E, nella rigida interpretazione dei primi secoli, il battesimo era indispensabile per la salvezza.

La MANUS DEI ricompare in monete successive, riferite però a personaggi viventi. Ad es. su unaureo di Aelia Eudoxia, una mano dal cielo la incorona; ma qui mi pare che si scivoli da un piano religioso autentico all'utilizzo della divinità per confermare il potere imperiale.

[modulo_largo]

Adesso, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Questa "mano dal cielo" o MANUS DEI è stata una originale creazione dei figli di Costantino, che emisero la moneta dopo la sua morte. Sembra voler significare che Dio lo trae al cielo, ed è bene ricordare che Costantino si fece battezzare quasi in punto di morte, come ci racconta Eusebio di Cesarea. E, nella rigida interpretazione dei primi secoli, il battesimo era indispensabile per la salvezza.

La MANUS DEI ricompare in monete successive, riferite però a personaggi viventi. Ad es. su unaureo di Aelia Eudoxia, una mano dal cielo la incorona; ma qui mi pare che si scivoli da un piano religioso autentico all'utilizzo della divinità per confermare il potere imperiale.

 

Anche su nummi , sia di Eudoxia che di Arcadio :

Immagini prese dal web..

[Stilicho]

23 ore fa, Litra68 dice:

Lo posto con piacere tra le sorelle.

E ci sta proprio bene. E' una bella moneta anche questa.

Ciao da Stilicho

[Stilicho]

Questa moneta piccola e bella mi ha spinto un po’ a leggere e a studiare.

Vorrei soffermarmi un momento sulla legenda del dritto (ovvero DV  CONSTANTINVS PT AVGG) che possiamo sciogliere in “Divino Costantino, padre degli augusti”. Degli augusti……sì, ma quanti? La legenda termina con GG, quindi gli augusti sarebbero due. Ma non erano tre?

Facciamo un passo indietro.

Nel settembre del 337, alla morte di Costantino I, i suoi tre figli avuti da Fausta, ovvero Costantino II, Costanzo II e Costante (in ordine di età) si erano spartiti l’impero dopo una sanguinosa faida familiare che aveva eliminato tutti gli altri parenti maschi del defunto imperatore.

L’impero fu diviso in tre parti:

-          A Costantino II spettò quanto già aveva come cesare, ovvero Gallia, Spagna e Britannia

-          A Costanzo II tutto l’Oriente cui fu aggiunta la Tracia dopo la morte di Delmazio

-          A Costante fu assegnata l’Italia, l’Africa, le Pannonie con  la Dacia e Macedonia (prima di Delmazio)

Già questo ingenerò i primi contrasti, soprattutto tra Costantino II  e Costante. Costantino II riteneva (forse), come primogenito, di avere una sorta di “tutela” sul fratello più piccolo, i cui territori erano da lui molto ambiti. Con Costanzo II forse non osò mettersi in quanto questi in Oriente possedeva truppe numerose ed assai ben addestrate. Dal canto suo anche Costante non era un tipo tranquillo, anzi; e  per di più, a differenza dei fratelli che erano di fede ariana, Costante era un fervente cattolico che osteggiava ogni forma di credo che fosse diverso da quello niceno.

Nell’aprile del 340 Costantino II ruppe gli indugi e attaccò Costante invadendo l’Italia, ma fu sconfitto ed ucciso ad Aquileia. Rimasero quindi Costanzo II  e Costante che si spartirono in due il potere.

Torniamo alla nostra monetina.

Essa fu coniata tra il 338 ed il 340 a ciascun anniversario della morte del padre da Costantino II e da Costanzo II proprio negli anni della forte rivalità tra il primo e  Costante (sia per motivi dinastici e politici, sia per motivi religiosi, come abbiamo visto).  La moneta, in effetti, fu coniata solo nelle zecche di competenza dei due sovrani (Heraclea, Costantinopoli, Cyzico, Nicomedia, Antiochia, Alessandria, Treveri, Lugdunum Arelate) , non in quelle sotto il controllo di Costante (Roma, Milano, Aquileia, Siscia, Sirmio, Tessalonica).

Spero di essere stato chiaro e di non aver detto inesattezze.

Buona serata da Stilicho

Modificato 2 Agosto, 2022 da Stilicho