Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato (modificato)

Resa in caratteri greci, è la scritta, retrograda, che contorna un astragalo sul diritto di una moneta, forse uno statere : nota in 2 esemplari, di ignota origine e periodo, forse dell'Italia meridionale .

L'esemplare è custodito in museo a Vienna e censito da Rutter nel suo H.N.Italy al n. 2033 .

001 AT-KHMW-MK-ID89737-av.jpg

002 AT-KHMW-MK-ID89737-rv.jpg

003.jpg

004 H.N.Italy n. 2033.jpg

Modificato da VALTERI
  • Mi piace 4

  • VALTERI ha rinominato il titolo in KASA RIO
Inviato

Sarebbe bello poter affrontare in maniera più approfondita il discorso di Kasario. C'è chi la identifica con l'attuale Porto Cesareo, in provincia di Lecce.

 


Inviato

Quanto accenni @batù di carne è interessante .

Quali sono le considerazioni che accostano al sito leccese, questa fin qui ignota moneta ?

una buona serata


Inviato (modificato)
21 ore fa, VALTERI dice:

Quanto accenni @batù di carne è interessante .

Quali sono le considerazioni che accostano al sito leccese, questa fin qui ignota moneta ?

una buona serata

 

Un piccolo catalogo di Alberto D'Andre e Giuseppe Tafuri, "Le monete della Messapia" (pp. 121-135).

Non so quanto sia affidabile il testo ma la trovo intrigante come teoria, forse semplicemente per via delle mie origini leccesi.

Modificato da batù di carne
correzione
  • Mi piace 1

Inviato

L'esemplare di statere che hai postato @batù di carne , passato in asta nel 2008, sarebbe dunque un 3^ dopo i 2 censiti nel 2001 da Rutter .

Non conosco il catalogo di D'Andrea/Tafuri : leggerei volentieri la parte interessata, se ti fosse possibile postarla .

Grazie ed una buona serata 

 


Inviato
8 ore fa, VALTERI dice:

L'esemplare di statere che hai postato @batù di carne , passato in asta nel 2008, sarebbe dunque un 3^ dopo i 2 censiti nel 2001 da Rutter .

Non conosco il catalogo di D'Andrea/Tafuri : leggerei volentieri la parte interessata, se ti fosse possibile postarla .

Grazie ed una buona serata 

 

 

Scusate l'ignoranza, si può postare un brano senza problemi di diritti/copyright?

Comunque nel testo sono proposte altre due monete attribuite a Kasario, due trioboli (o forse dioboli).


Inviato (modificato)

Anche il Rutter, nel suo H.N.Italy, ha censito e commentato le frazioni note, attribuite a questa particolare emissione .

101 H.N.Italy n. 2034.jpg

Modificato da VALTERI

Inviato

Buonasera,

Ancora una volta devo ringraziare Valteri per avermi fatto scoprire un’emissione la cui esistenza ignoravo completamente.

 

Detto ciò mi sembra necessario notare, per quanto possa rilevarsi da una foto, che l’esemplare ex Noonans di cui al post 5 presenta alcune criticità non trascurabili, visto che si tratterebbe dell’unico in mani private.

La moneta, tralasciando la questione dell’autenticità o meno, parrebbe profondamente rimaneggiata, sarò schietto, al limite dell’oscenità.

Un astragalo che sembrerebbe deformarsi in un numero romano informe, la R nella legenda al dritto che non corrisponderebbe più agli standard epigrafici arcaici che ben si delineano nell’esemplare di Vienna.

La coda del delfino al rovescio poi.. mi taccio per non dirne troppe malvagità.

523CC0A8-209F-4214-89D7-8835937410FB.thumb.jpeg.8fa051adeb90da9c6e1252803228af60.jpeg

1784C7FB-6175-4BAF-A32D-03235F967FC4.thumb.jpeg.246c823a74505ecc7e860b0b3eef5d4a.jpeg
3EEA22AC-9902-4E37-895D-B8498213EB28.jpeg.5a2fd0224eede922f08529e7330f3054.jpeg

9A52FAE3-D3EB-48CF-BB8A-7DCC090242CC.jpeg.e2e81867d9d6b34bc365fa4aed0cab13.jpeg
4647490F-A330-4E1A-985E-D36254973BA1.jpeg.f3ce92cc951ff1fedf04751b5b15bf81.jpeg

3C8D68BC-0F24-48A8-B803-C7AB079B58B9.jpeg.ce38257abbbe357e18930426f901a5fd.jpeg
 

 

  • Mi piace 1

Inviato
18 ore fa, Archestrato dice:

Buonasera,

Ancora una volta devo ringraziare Valteri per avermi fatto scoprire un’emissione la cui esistenza ignoravo completamente.

 

Detto ciò mi sembra necessario notare, per quanto possa rilevarsi da una foto, che l’esemplare ex Noonans di cui al post 5 presenta alcune criticità non trascurabili, visto che si tratterebbe dell’unico in mani private.

La moneta, tralasciando la questione dell’autenticità o meno, parrebbe profondamente rimaneggiata, sarò schietto, al limite dell’oscenità.

Un astragalo che sembrerebbe deformarsi in un numero romano informe, la R nella legenda al dritto che non corrisponderebbe più agli standard epigrafici arcaici che ben si delineano nell’esemplare di Vienna.

La coda del delfino al rovescio poi.. mi taccio per non dirne troppe malvagità.

523CC0A8-209F-4214-89D7-8835937410FB.thumb.jpeg.8fa051adeb90da9c6e1252803228af60.jpeg

1784C7FB-6175-4BAF-A32D-03235F967FC4.thumb.jpeg.246c823a74505ecc7e860b0b3eef5d4a.jpeg
3EEA22AC-9902-4E37-895D-B8498213EB28.jpeg.5a2fd0224eede922f08529e7330f3054.jpeg

9A52FAE3-D3EB-48CF-BB8A-7DCC090242CC.jpeg.e2e81867d9d6b34bc365fa4aed0cab13.jpeg
4647490F-A330-4E1A-985E-D36254973BA1.jpeg.f3ce92cc951ff1fedf04751b5b15bf81.jpeg

3C8D68BC-0F24-48A8-B803-C7AB079B58B9.jpeg.ce38257abbbe357e18930426f901a5fd.jpeg
 

 

 

Può essere stata completamente rimaneggiata durante un tentativo di restauro?


Inviato
22 ore fa, VALTERI dice:

Anche il Rutter, nel suo H.N.Italy, ha censito e commentato le frazioni note, attribuite a questa particolare emissione .

101 H.N.Italy n. 2034.jpg

 

Anche Pasquale Attianese le cita nella sua "Calabria Greca", pp. 197-198.

31-846a339a7f.jpg

ed ecco uno dei trioboli/dioboli presumibilmente di Kasario (la numero 415, ex Luynes).

  • Mi piace 1
  • Grazie 1

Inviato

Giusto per onor di cronaca: "Le monete della Messapia" di D'andrea e Tafuri riporta Rutter che considera (seppur debolmente) anche la 416 della stessa zecca, anche se ha una difersa fattura.


Inviato
12 ore fa, batù di carne dice:

Può essere stata completamente rimaneggiata durante un tentativo di restauro?

 

Certamente.

Il dubbio che mi pongo di fronte ad interventi che paiono invasivi piuttosto che conservativi è quale sia il valore scientifico numismatico da attribuire alla moneta, quanto di quello che possiamo vedere oggi corrisponde a ciò che era in origine?

Purtroppo non conosco queste rare emissioni e i miei dubbi restano di conseguenza un ragionamento puramente personale.

In una prossima discussione, tempo permettendo, affronterò l’argomento su diversa moneta.

 


Inviato
10 ore fa, Archestrato dice:

Certamente.

Il dubbio che mi pongo di fronte ad interventi che paiono invasivi piuttosto che conservativi è quale sia il valore scientifico numismatico da attribuire alla moneta, quanto di quello che possiamo vedere oggi corrisponde a ciò che era in origine?

Purtroppo non conosco queste rare emissioni e i miei dubbi restano di conseguenza un ragionamento puramente personale.

In una prossima discussione, tempo permettendo, affronterò l’argomento su diversa moneta.

D'accordo, aspetterò la discussione! Tuttavia, ragionando sulle tue parole pare veramente un maldestro tentativo di "restauro", se vogliamo chiamarlo così.

Purtroppo questi piccoli centri che battevano moneta in Puglia non sono rari e sono spesso carenti di esemplari, basti pensare al caso di Valesio, come Kasario batteva moneta in argento ma ci sono arrivati due o forse tre esemplari..

  • Mi piace 1

Inviato

A proposito di queste particolari emissioni riporto quanto scritto da A. Siciliano, La circolazione monetale, in Taranto e il Mediterraneo, Atti del XLI Convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto 2001), Taranto 2002, pp. 496-7.

Premetto che condivido solo parzialmente le ipotesi dello studioso.

kas01.png

kas02.png

  • Mi piace 2
  • Grazie 2

Inviato

Davvero interessante e completamente sconosciuto per me. Ti ringrazio veramente!

La questione di Valesio è complicata..Ma a differenza di Kasario abbiamo la certezza di dove si trovasse e resti della piccola comunità (che spaziano dall'epoca messapica a quella medievale). Peccato aver perso qualsiasi traccia di Kasario e doversi affidare a intuizioni troppo spesso dettate dall'onomastica dei luoghi.


Inviato

La questione "Kasario" è infatti alquanto complessa.

A livello paleografico le lettere utilizzate mostrano una certa affinità con le serie di Taranto almeno fino agli anni Settanta/Sessanta V secolo. Si noti in particolare sigma  a tre tratti e rho con tratto obliquo.

Un ulteriore elemento di corrispondenza con le serie iniziali di Taranto si potrebbe riscontrare nel decoro del bordo radiato del rovescio nonché nel dato tecnico della misura del tondello (ca. mm 23), benché l'esiguità degli esemplari noti costituisca un grave limite e imponga di formulare solo mere ipotesi.

001 AT-KHMW-MK-ID89737-av.jpg

 

CNG, 112, 11.9.2019, 9

image.png

 

Leu 6, 2020, 31

7451249.m.jpg

 

C'è poi la questione della riconiazione su Crotone. Gli studi di Garraffo hanno dimostrato che in realtà solo uno dei due nomoi, ossia quello in collezione statale a Napoli (Santangelo 6303), appare riconiato su uno statere di Crotone che per elementi tipologici sembrerebbe inquadrabile nel momento iniziale della fase a tondello stretto (ca. 480/70-460 a.C.). Tuttavia la mancanza di un corpus della zecca crotoniate impone di adottare anche in questo caso le doverose cautele e di considerare una datazione post 460 e quindi intorno alla metà del V secolo, suscettibile di ulteriori verifiche.

Si può tuttavia osservare che la riconiazione fu forse favorita dal leggero calo dello statere italiota che proprio intorno alla metà del V secolo determinò l'adozione di uno standard ponderale fissato da Parise intorno a gr. 7,76 (cd. nomos italiotikòs).

 

 

 

 

  • Mi piace 4

Inviato
8 ore fa, dracma dice:

La questione "Kasario" è infatti alquanto complessa.

A livello paleografico le lettere utilizzate mostrano una certa affinità con le serie di Taranto almeno fino agli anni Settanta/Sessanta V secolo. Si noti in particolare sigma  a tre tratti e rho con tratto obliquo.

Un ulteriore elemento di corrispondenza con le serie iniziali di Taranto si potrebbe riscontrare nel decoro del bordo radiato del rovescio nonché nel dato tecnico della misura del tondello (ca. mm 23), benché l'esiguità degli esemplari noti costituisca un grave limite e imponga di formulare solo mere ipotesi.

001 AT-KHMW-MK-ID89737-av.jpg

 

CNG, 112, 11.9.2019, 9

image.png

 

Leu 6, 2020, 31

7451249.m.jpg

 

C'è poi la questione della riconiazione su Crotone. Gli studi di Garraffo hanno dimostrato che in realtà solo uno dei due nomoi, ossia quello in collezione statale a Napoli (Santangelo 6303), appare riconiato su uno statere di Crotone che per elementi tipologici sembrerebbe inquadrabile nel momento iniziale della fase a tondello stretto (ca. 480/70-460 a.C.). Tuttavia la mancanza di un corpus della zecca crotoniate impone di adottare anche in questo caso le doverose cautele e di considerare una datazione post 460 e quindi intorno alla metà del V secolo, suscettibile di ulteriori verifiche.

Si può tuttavia osservare che la riconiazione fu forse favorita dal leggero calo dello statere italiota che proprio intorno alla metà del V secolo determinò l'adozione di uno standard ponderale fissato da Parise intorno a gr. 7,76 (cd. nomos italiotikòs).

 

 

 

 

 

Molto interessante, trovo alcune analogie con quello che ho già letto nel piccolo catalogo di D'andrea e Tafuri. Più che il sigma era il rho che citavano per confermare la sua origine più pugliese meridionale che calabrese.

  • Mi piace 1

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.