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Castrum, ecco il porto che accolse Enea


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Inviato

Giovedì ho letto una notizia, sul quotidiano La Repubblica, che mi ha molto sbalordito e mi ha molto soddisfatto indirettamente per l'ottimo lavoro eseguito dai miei futuri colleghi archeologi dell'università di Lecce. Ecco quanto veniva citato dall'articolo:

ROMA - Lì approdò Enea. Lì mise finalmente piede in terra d´Italia. La terra promessa, l´"antica madre" come gli aveva predetto l´oracolo di Apollo. E per la prima volta dopo tanto vagare, si sentì a casa. Accadde a Castro, cittadina sulla costa adriatica del Salento, come dimostrano le ultime scoperte degli archeologi dell´Università di Lecce. Perché Virgilio racconta che Enea, già prima di attraccare, aveva scorto da lontano il porto e "sulla rocca il tempio di Minerva". E secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso (e poi tutti i commentatori di Virgilio), Enea sbarcò in una località chiamata Castrum Minervae. Dunque il nome di Minerva ritorna, insistente. E a Castro, nei giorni scorsi, è venuto alla luce proprio il suo tempio. «Non ci sono dubbi», dice Francesco d´Andria direttore della Scuola di specializzazione in archeologia dell´Università. «Abbiamo trovato frammenti di una statua di divinità femminile, e molte armi in ferro a lei offerte. In quel tempio si venerava una dea guerriera. Si venerava Minerva».

Finora Castro era solo uno dei candidati del famoso sbarco, assieme a Porto Badisco e ad altre insenature affacciate sul canale d´Otranto. L´eroe Enea, in fuga da Troia, aveva sostato nell´isola greca di Delo (sede dell´oracolo di Apollo) e poi a Butrinto in Epiro, città oggi sulla costa dell´Albania al confine con la Grecia. Da lì la prima tappa in Italia non poteva essere che il Salento. Una traversata che i marinai delle due sponde fanno da sempre, fino agli scafisti albanesi di pochi anni fa. Virgilio parla di un´alta rocca addentrata rispetto alla riva del mare. E infatti Castro domina da lontano e dall´alto il proprio porto (Castro Marina) e il mare. Ora è protetta da mura possenti costruite dagli Aragonesi dopo l´assedio turco di Otranto del 1480. Ma sotto di quelle gli archeologi stanno portando alla luce mura molto più antiche, costruite tra il IV e il III secolo a.C. dai Messapi, gli antichi abitanti del Salento. Mura fatte di blocchi di pietra lunghi più di un metro, e intervallate da torrioni, cremagliere, porte, postierle che terrazzavano tutta la collina fino al mare.

Già all´epoca di Virgilio, dunque, Castro era una fortezza. Era, per l´appunto, "castrum". Si è trovata anche la porta d´ingresso principale per chi giungeva dal porto. E sopra il bastione che la proteggeva, sono venute alla luce le fondazioni del tempio. Purtroppo buona parte delle sue pietre è stata riutilizzata dagli Aragonesi per le nuove mura. Però è rimasta parte della decorazione del frontone. E si sono trovati vasetti in miniatura e le tipiche coppette usate per le libagioni rituali. E, tra i doni alla dea, monete d´argento, vasi di marmo delle isole Cicladi, statuette in bronzo di offerenti e ovviamente le armi, punte di freccia e di giavellotto in ferro. Era sicuramente un santuario molto importante, se Virgilio ha scelto di citarlo nel suo poema. «Forse la sua fama giunse a Roma con Quinto Ennio, il famoso poeta salentino del III secolo a.C.», ipotizza D´Andria. «Fu il fondatore della poesia epica latina, nei suoi Annali celebrò la storia di Roma dalle sue origini, e sappiamo che Virgilio si ispirò a lui. Probabilmente in modo molto più ampio di quanto sospettiamo».

Insomma, oramai è certo: l´odierna Castro è l´antica Castrum Minervae. Ha le mura, una vera fortezza, e ha il tempio della dea. E già il sindaco sta meditando di cambiare il nome alla cittadina. Presto riavrà il suo nome antico.

ROMA - Lì approdò Enea. Lì mise finalmente piede in terra d´Italia. La terra promessa, l´"antica madre" come gli aveva predetto l´oracolo di Apollo. E per la prima volta dopo tanto vagare, si sentì a casa. Accadde a Castro, cittadina sulla costa adriatica del Salento, come dimostrano le ultime scoperte degli archeologi dell´Università di Lecce. Perché Virgilio racconta che Enea, già prima di attraccare, aveva scorto da lontano il porto e "sulla rocca il tempio di Minerva". E secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso (e poi tutti i commentatori di Virgilio), Enea sbarcò in una località chiamata Castrum Minervae. Dunque il nome di Minerva ritorna, insistente. E a Castro, nei giorni scorsi, è venuto alla luce proprio il suo tempio. «Non ci sono dubbi», dice Francesco d´Andria direttore della Scuola di specializzazione in archeologia dell´Università. «Abbiamo trovato frammenti di una statua di divinità femminile, e molte armi in ferro a lei offerte. In quel tempio si venerava una dea guerriera. Si venerava Minerva».

Finora Castro era solo uno dei candidati del famoso sbarco, assieme a Porto Badisco e ad altre insenature affacciate sul canale d´Otranto. L´eroe Enea, in fuga da Troia, aveva sostato nell´isola greca di Delo (sede dell´oracolo di Apollo) e poi a Butrinto in Epiro, città oggi sulla costa dell´Albania al confine con la Grecia. Da lì la prima tappa in Italia non poteva essere che il Salento. Una traversata che i marinai delle due sponde fanno da sempre, fino agli scafisti albanesi di pochi anni fa. Virgilio parla di un´alta rocca addentrata rispetto alla riva del mare. E infatti Castro domina da lontano e dall´alto il proprio porto (Castro Marina) e il mare. Ora è protetta da mura possenti costruite dagli Aragonesi dopo l´assedio turco di Otranto del 1480. Ma sotto di quelle gli archeologi stanno portando alla luce mura molto più antiche, costruite tra il IV e il III secolo a.C. dai Messapi, gli antichi abitanti del Salento. Mura fatte di blocchi di pietra lunghi più di un metro, e intervallate da torrioni, cremagliere, porte, postierle che terrazzavano tutta la collina fino al mare.

Già all´epoca di Virgilio, dunque, Castro era una fortezza. Era, per l´appunto, "castrum". Si è trovata anche la porta d´ingresso principale per chi giungeva dal porto. E sopra il bastione che la proteggeva, sono venute alla luce le fondazioni del tempio. Purtroppo buona parte delle sue pietre è stata riutilizzata dagli Aragonesi per le nuove mura. Però è rimasta parte della decorazione del frontone. E si sono trovati vasetti in miniatura e le tipiche coppette usate per le libagioni rituali. E, tra i doni alla dea, monete d´argento, vasi di marmo delle isole Cicladi, statuette in bronzo di offerenti e ovviamente le armi, punte di freccia e di giavellotto in ferro. Era sicuramente un santuario molto importante, se Virgilio ha scelto di citarlo nel suo poema. «Forse la sua fama giunse a Roma con Quinto Ennio, il famoso poeta salentino del III secolo a.C.», ipotizza D´Andria. «Fu il fondatore della poesia epica latina, nei suoi Annali celebrò la storia di Roma dalle sue origini, e sappiamo che Virgilio si ispirò a lui. Probabilmente in modo molto più ampio di quanto sospettiamo».

Insomma, oramai è certo: l´odierna Castro è l´antica Castrum Minervae. Ha le mura, una vera fortezza, e ha il tempio della dea. E già il sindaco sta meditando di cambiare il nome alla cittadina. Presto riavrà il suo nome antico.

Altre fonti citano: "Una scoperta a metà tra archeologia e mitologia, la realtà è che Castrum (ora Castro, una cittadina sulla costa adriatica del Salento) è stata individuata dagli archeologi dell'Università di Lecce come il porto in cui è approdato Enea in cerca della "terra promessa" (breve riassunto: Enea era fuggito da Troia in fiamme assieme al figlio Iulo e al padre Anchise; arrivato nell'isola greca di Delo, l'oracolo di Apollo gli aveva predetto una nuova patria nell'"antica madre" che poi un sogno gli rivelò che si sarebbe trattato dell'Italia; dopo aver fatto tappa a Butrinto, nell'Epiro, giunge a Castrum, anche se il suo viaggio non sarebbe finito qui in quanto poi continuò verso la Calabria, la Sicilia e sù fino alle foci del Tevere dove avrebbe fondato la sua città... Roma?). Enea sarebbe sbarcato qui dopo aver scoperto sulla rocca il tempio di Minerva (la località si chiamava Castrum Minervae): proprio alcuni giorni fa sono stati scoperti alcuni frammenti della statua e molte armi in ferro nella zona del tempio. Altre località si stavano contendendo la palma di "città dello sbarco di Enea", tra queste Porto Badisco ed altre località posto lungo il Canale d'Otranto, ma la scoperta ora non lascia dubbi... L'attuale città di Castro è protetta da enormi mura costruite dagli Aragonesi dopo l'assedio turco di Otranto del 1480, ma gli archeologi stanno portando alla luce mura sottostanti molto più antiche (del IV-III secolo a.C.) costruite dai Messapi, gli antichi abitanti del Salento: si tratta di mura (vedi ricostruzione grafica) costituite da blocchi di pietra lunghi più di un metro intervallate da torrioni, cremagliere e porte che terrazzavano la collina fino al mare. E' stata trovata anche la porta d'ingresso principale attraverso la quale si arrivava al porto della cittadina: sopra il bastione che proteggeva tale porta sono venute alla luce le fondazioni del tempio di Minerva. Molti i resti trovati: vasetti in miniatura, monete d'argento, vasi in marmo delle Isole Ciclopi, coppette usate per le libagioni rituali, statuette in bronzo, armi, ecc... Sicuramente un tempio molto importante visto che anche Virgilio l'ha citato nell'Eneide: "(...) Crescono le brezze sperate, e già il porto si apre ormai vicino, e sulla rocca appare il tempio di Minerva (...)". Località molto carina da visitare: il sottoscritto l'ha visitata alcuni anni fa (così come ha visitato due volte lo splendido Salento), da non perdere le località poste nelle vicinanze come Santa Cesarea Terme e la splendida Grotta Zinzulusa!"

Beh davvero affascinante..non credete??? adesso ditemi la vostra su questa esilarante scoperta!! a presto

Francesco Adamo


Inviato

Ti ringrazio Francescoadamo per il bellissimo articolo che hai postato, devo dire che mi hai fatto molto felice, oltre ad avere suscitato in me un grandissimo interesse.

Passo nella "Terra d'Otranto" ogni estate e sono appassionato proprio di monetazione Calabra antica (Salento), insomma diciamo che amo più quella terra, che la mia...

Devo dire che era già da qualche anno che gli studiosi volevano rubare lo sbarco di Enea al piccolo porto naturale di Porto Badisco.

Ritenevano infatti che secondo gli scritti di Virgilio, l'antico tempio di Minerva, corrispondesse con l'attuale Cattedrale del XII secolo (quindi di fattura romanica).

E quindi che scavando o facendo dei saggi del terreno, si potessero trovare tracce dell'antico tempio di Minerva, tenedo conto anche del dislivello di molti metri del mare antico, con quello odierno, decisamente più alto.

Virgilio descriveva l'avvicinarsi alle costa con la vista del tempio e di vederlo scomparire dietro le rocce, una volta giunto in prossimità dell'attracco, particolare in linea con la posizione della Catterdrale.

Questi ritrovamenti darebbero quindi conferma che Castro sia il famoso punto d'attracco di Enea.

Non vedo l'ora che arrivi l'estate per dare un'occhiata alla situazione e perchè no per papparmi qualche riccio di mare...di cui la zona è ricca... :lol:

Vi lascio anche due foto dell'estate 2006 che ho fatto a Porto Badisco...per creare un pò di atmosfera. ;)

http://img338.imageshack.us/my.php?image=p1010015ni7.jpg

http://img481.imageshack.us/my.php?image=p1010014ul9.jpg

Nella prima immagine, all'orizzonte è possibile vedere l'attuale Albania....le coste dell'Epiro... :)


Inviato

Grazie a te per aver risposto Miglio81...e soprattutto grazie pre le 2 splendide foto di porto badisco, che a parer mio è proprio una vera 2perla del mare".

Comunque ho letto che ti piacciono molto i ricci di mare, no?

beh..e allora perchè non vieni dalle mie parti (Mazara del vallo - provincia di Trapani) che di ricci c'è ne in abbondanza; ma anche di pesce, di arte, d'archeologia e di numismatica punico-ellenistica.

a presto

Francesco Adamo


Inviato

grazie per la segnalazione, interessante notizia!

Beh davvero affascinante..non credete??? adesso ditemi la vostra su questa esilarante scoperta!! a presto

...ma perchè esilarante?

ciao


Inviato
Grazie a te per aver risposto Miglio81...e soprattutto grazie pre le 2 splendide foto di porto badisco, che a parer mio è proprio una vera 2perla del mare".

Comunque ho letto che ti piacciono molto i ricci di mare, no?

beh..e allora perchè non vieni dalle mie parti (Mazara del vallo - provincia di Trapani) che di ricci c'è ne in abbondanza; ma anche di pesce, di arte, d'archeologia e di numismatica punico-ellenistica.

a presto

Francesco Adamo

223549[/snapback]

La Sicilia è una delle poche zone dell'Italia che non ho ancora avuto il piacere di visitare.

Certamente è al primo posto tra le mie prossime visite... ;)

Ti farò sapere quando sbarcherò in Sicilia... :lol:

Così mi farai da Cicerone!! ;)


  • 3 anni dopo...
Inviato

Davvero una notizia interessante.

Il fascino del Salento consiste proprio nei moltissimi misteri storico-archeologici che lo caratterizzano. L'Università di Lecce è molto attiva negli scavi archeologici di tutto il bacino del Mediterraneo e partecipa ai più prestigiosi studi internazionali con i più illustri archeologi di tutto il mondo,valorizzando moltisssimi giovani ricercatori e archeologi che altrimenti sarebbero costretti ad esportare altrove il proprio genio.

Tuttavia a mio avviso sarebbe una cosa molto giusta approfondire gli studi storici e geo-politici del Salento in quanto sono ancora troppi i misteri che avvolgono le antiche popolazioni che hanno abitato queste splendide terre.


Inviato

Aspetto solo di vedere le foto dei resti del tempio di Minerva scoperto.Non vedo l'ora


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