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Screenshot_20220513_171557.thumb.jpg.ad772057adc4071ee1018fd4127b9038.jpgBuongiorno  xcaso ho visto questa moneta  in vendita. A me piace tanto   per cortesia  mi potreste dire se. è vera?  E un giudizio vostro di tutti.  Grazie anticipatamente  a tutti   siete bravissimi. 

Screenshot_20220513_172408.jpg


Inviato (modificato)
11 minuti fa, michele delprete dice:

Screenshot_20220513_171557.thumb.jpg.ad772057adc4071ee1018fd4127b9038.jpgBuongiorno  xcaso ho visto questa moneta  in vendita. A me piace tanto   per cortesia  mi potreste dire se. è vera?  E un giudizio vostro di tutti.  Grazie anticipatamente  a tutti   siete bravissimi. 

Screenshot_20220513_172408.jpg

 

salve, quanto chiede il venditore? Intanto che aspettiamo gli esperti che Le sapranno dire esattamene in che anno è stata prodotta e dove può guardare un pò qui : https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/1

Modificato da Bradi

Inviato

Salve  il venditore chiede 27 euro mi sembrano un po' pochi.   Che ne dite


Inviato (modificato)

Salve 

Moneta per me autentica da quel che posso vedere. Tuttavia questa è una moneta complessa che è stata riconiata per oltre due secoli sempre uguale per ragioni legate essenzialmente al commercio coloniale. Ne esistono esemplari quindi che vanno dalla fine del Settecento ad oggi essendo la moneta ancora coniata dalla zecca di Vienna ad oggi e acquistabile sul sito della zecca viennese. Questo esemplare in particolare è assai recente e per certe caratteristiche stilistiche riconducibile alle emissioni successive al 1986. È quindi una riconiazione molto comune e recente. Il suo valore è pressappoco nell'ordine di una ventina di euro, la zecca mi pare la venda in Fdc a 27€ attualmente. Se le interessa per il disegno indubbiamente questo è un esemplare autentico e ben conservato. Se volesse invece qualcosa di più storico le consiglio le prime emissioni ottocentesche di queste monete delle zecche di Milano e Venezia o semplicemente un esemplare dei talleri coniati a Roma per il commercio in Etiopia ai tempi della sua occupazione italiana. Le differenze tra queste coniazioni sono tutte molto sottili, soprattutto per quelle del XX secolo, tuttavia con un po' di studio e approfondimento si riescono a distinguere bene.

Modificato da Meleto
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Inviato
Adesso, Meleto dice:

Salve 

Moneta per me autentica da quel che posso vedere. Tuttavia questa è una moneta complessa che è stata riconiata per oltre due secoli sempre uguale per ragioni legate essenzialmente al commercio coloniale. Ne esistono esemplari quindi che vanno dalla fine del Settecento ad oggi essendo la moneta ancora coniata dalla zecca di Vienna ad oggi e acquistabile sul sito della zecca viennese. Questo esemplare in particolare è assai recente e per certe caratteristiche stilistiche riconducibile alle emissioni successive al 1986. È quindi una riconiazione molto comune e recente. Il suo valore è pressappoco nell'ordine di una ventina di euro, la zecca mi pare la venda in Fdc a 27€ attualmente. Se le interessa per il disegno indubbiamente questo è un esemplare autentico e ben conservato. Se volesse invece qualcosa di più storico le consiglio le prime emissioni ottocentesche di queste monete delle zecche di Milano e Venezia o semplicemente un esemplare dei talleri coniati a Roma per il commercio in Etiopia ai tempi della sua occupazione italiana. Le differenze tra queste le varie coniazioni sono tutte molto sottili, soprattutto per quelle del XX secolo, tuttavia con un po' di studio e approfondimento si riescono a distinguere bene.

 

Sono d' accordo. 


Inviato
4 minuti fa, Meleto dice:

Salve 

Moneta per me autentica da quel che posso vedere. Tuttavia questa è una moneta complessa che è stata riconiata per oltre due secoli sempre uguale per ragioni legate essenzialmente al commercio coloniale. Ne esistono esemplari quindi che vanno dalla fine del Settecento ad oggi essendo la moneta ancora coniata dalla zecca di Vienna ad oggi e acquistabile sul sito della zecca viennese. Questo esemplare in particolare è assai recente e per certe caratteristiche stilistiche riconducibile alle emissioni successive al 1986. È quindi una riconiazione molto comune e recente. Il suo valore è pressappoco nell'ordine di una ventina di euro, la zecca mi pare la venda in Fdc a 27€ attualmente. Se le interessa per il disegno indubbiamente questo è un esemplare autentico e ben conservato. Se volesse invece qualcosa di più storico le consiglio le prime emissioni ottocentesche di queste monete delle zecche di Milano e Venezia o semplicemente un esemplare dei talleri coniati a Roma per il commercio in Etiopia ai tempi della sua occupazione italiana. Le differenze tra queste coniazioni sono tutte molto sottili, soprattutto per quelle del XX secolo, tuttavia con un po' di studio e approfondimento si riescono a distinguere bene.

 

@Meleto a vedere la foto del bordo non ti sembra alquanto consumato? @michele delprete a mio avviso non arriverei a 20 euro o preferirei guardarmi intorno e trovarne una in miglior stato....


Inviato
Adesso, michele delprete dice:

Grazie  accetto il consiglio. ?

 

Forse tra gli annunci sul forum c'è qualche utente che ne vende qualcuna c'è solo da cercare :)


Inviato
Adesso, Bradi dice:

@Meleto a vedere la foto del bordo non ti sembra alquanto consumato? @michele delprete a mio avviso non arriverei a 20 euro o preferirei guardarmi intorno e trovarne una in miglior stato....

 

Il bordo effettivamente è strano ma la moneta mi sembra proprio autentica, credo si tratti di un problema di coniazione, questi esemplari così recenti coniati per collezionisti sono abbastanza grossolani nel bordo da quel che ricordo. Già i talleri d'Etiopia hanno un bordo abbastanza impreciso...per 27€ io aspetterei, in zecca alla stessa cifra arriva Fdc e garantito. Ne ho visti in vendita anche quasi a peso d'argento di talleri così recenti


Inviato
6 minuti fa, Meleto dice:

Il bordo effettivamente è strano ma la moneta mi sembra proprio autentica, credo si tratti di un problema di coniazione, questi esemplari così recenti coniati per collezionisti sono abbastanza grossolani nel bordo da quel che ricordo. Già i talleri d'Etiopia hanno un bordo abbastanza impreciso...per 27€ io aspetterei, in zecca alla stessa cifra arriva Fdc e garantito. Ne ho visti in vendita anche quasi a peso d'argento di talleri così recenti

 

Difatti non dicevo che non fosse autentica ma che il bordo , almeno dalla foto, è alquanto consumato. se il venditore chiede 27 euro io farei come hai consigliato tu e non ci piove.


Inviato (modificato)

@michele delprete Le riporto di seguito un post sul tallero di Maria Teresa che avevo scritto in risposta ad un altro utente tempo fa, spero possa essere interessante ed esaustivo per la storia di questa complicatissima moneta:

Il Tallero di Maria Teresa 1780 è una moneta che nel tempo è divenuta una valuta franca, accettata e riconosciuta per scambi commerciali soprattutto in Levante Medio Oriente e Africa (ad esempio in Etiopia). Era una moneta molto apprezzata per varie ragioni tra cui ad esempio il fermaglio della veste che essendo molto in rilievo ne denotava facilmente l'usura (e quindi trattandosi di una moneta a valore intrinseco anche una perdita di peso e valore). Originariamente la moneta era coniata anche con millesimi precedenti al 1780 (con differenze nel ritratto e nell'aquila asburgica al rovescio molto sostanziali rispetto ai Talleri 1780). Alla morte di Maria Teresa nel 1780 il ritratto non venne modificato perchè ormai caratteristico della moneta e si iniziò a coniare il Tallero con millesimo 1780 postumo. Qui inizia la storia del Tallero di Maria Teresa sempre riconiato uguale con quel millesimo 1780 per mantenerne quell'aspetto, per motivi tecnici, più gradito e riconoscibile. I primissimi esemplari di Tallero 1780 furono coniati tra fine Settecento ed i primi anni dell'Ottocento nelle zecche austriache di Vienna, Guenzburg, Karlsburg, Kreminitz, Praga (è attestata anche l'attività della zecca di Milano a fine Settecento nella coniazione del tallero 1780 e si ritiene che i talleri settecenteschi milanesi siano gli H35 anche se è ancora dibattuta la questione). Successivamente con l'espansione Napoleonica alcune di queste cessarono le coniazioni perchè finirono sotto controllo più o meno diretto dei francesi. Questo primo blocco di coniazioni del tallero teresiano 1780 è il più datato. Successivamente dopo il Congresso di Vienna e con la nascita del Regno Lombardo Veneto le zecche di Milano e Venezia sotto controllo austriaco iniziarono un'intensa attività di coniazione di questi talleri nel periodo 1815-1840 circa (e forse anche successivamente) per Milano e 1817-1866 per Venezia. Queste coniazioni sono di facile identificazione in quanto presentano al rovescio la croce decussata tra due punti (.X.) invece che con uno soltanto come nel suo esemplare di tallero 1780. Altra caratteristica per riconoscere queste coniazioni è il bottone che (a parte per quelle più tarde di Venezia del 1840-1866 dove è ovale) risulta tondo. Nel 1866 Venezia viene annessa al Regno d'Italia in conseguenza della vittoria prussiana (di cui l'Italia era alleata) nella guerra austro-prussiana. Da questo anno in poi le coniazioni del tallero 1780 si spostano a Vienna e solo lì dal 1867 al 1935. Prima di spiegare cosa accadde nel 1935 bisogna fare un salto indietro e calarci nella politica coloniale del Regno d'Italia. L'Italia a fine Ottocento inizia una penetrazione coloniale in Eritrea culminata con la proclamazione ufficiale dell'Eritrea come colonia italiana nel 1890. L'Eritrea come l'Etiopia era una regione dove il tallero teresiano era una moneta fondamentale nell'economia locale. Pertanto l'Italia aveva bisogno di poterlo coniare tuttavia il tallero di Maria Teresa era una moneta austriaca e la sua coniazione era una prerogativa della sola Austria-Ungheria che ne deteneva i conii. L'Italia quindi cercò di coniare un proprio tallero sostituendo quello teresiano, il tallero di Umberto I. Al dritto invece di Maria Teresa troviamo quindi Umberto I mentre al rovescio una snella aquila sabauda:

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERU/3

Questa moneta però non riuscì a soppiantare l'uso secolare del tallero teresiano anche per l'assenza di quelle caratteristiche tecniche di cui ho fatto menzione all'inizio (ad esempio la spilla della veste). L'Italia riprovò a soppiantare il tallero di Maria Teresa in Eritrea anche nel 1918 creando il Tallero d'Italia e questa volta cercando volutamente di imitare quello teresiano. Al dritto figura una personificazione dell'Italia molto simile al ritratto di Maria Teresa, anche i caratteri della legenda sono simili, nei capelli c'è un fermaglio identico alla spilla della veste di Maria Teresa e al rovescio un'aquila sabauda molto simile a quella bicefala dei talleri 1780.

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERV/0

Tuttavia anche questa moneta molto più "studiata" fallì completamente nel suo scopo di soppiantare il tallero 1780. Nel 1935 l'Italia fascista conduce la guerra d'Etiopia. Con la nuova Africa Orientale Italiana che sta nascendo nel corno d' Africa si fa impellente la coniazione di talleri 1780 per l'Italia visto l'uso consolidato della moneta in questa regione. Mussolini stipulerà quindi un accordo con l'Austria, all'epoca sotto la guida politica fascista del "Fronte patriottico" e quindi politicamente vicina all'Italia, per la cessione dei conii del tallero 1780 a Roma per 25 anni. Negli anni '30 Vienna però stava fornendo sotto contratto all'Impero Britannico i talleri che necessitava per le sue colonie e tale contratto viene bruscamente reciso poco prima della sua scadenza a causa dell'accordo stipulato con l'Italia. Il Regno Unito decise quindi di risolvere la questione sostenendo che il tallero di Maria Teresa non fosse più una moneta a corso legale in Austria e che l'Austria avesse scelto di abdicare al suo monopolio cedendo i diritti di coniazione all'Italia. Con questa giustificazione diplomatica il Regno Unito iniziò la coniazione dei talleri nel 1936 a Londra imitando il tallero teresiano. Questo precedente aprì la strada anche alle coniazioni del tallero a Parigi nel 1937 e a Bruxelles. Il Regno Unito attivò per la coniazione dei talleri anche le zecche di Birminghan e Calcutta. Il precedente italiano del 1935 aprì la strada ad un vaso di pandora nella coniazione del tallero 1780 per conto delle potenze coloniali di Regno Unito e Francia. L'Italia coniò quasi 20 milioni di talleri a Roma fino a sicuramente il 1941 (quando a causa delle vicende belliche perse l'Africa Orientale Italiana). Dibattuta è invece la prosecuzione delle coniazioni nel dopoguerra fino al 1950. I conii del tallero 1780 furono restituiti a Vienna nel dopoguerra e Londra cessò l'attività di coniazione dei suoi talleri negli anni '60. Con il de-colonialismo del dopoguerra la necessità di coniare talleri divenuta così imponente pochi anni prima cadde del tutto, senza imperi coloniali coniare il tallero divenne inutile per Regno Unito, Francia (che cessò le coniazioni nel 1957) e Italia. Dal 1962 ad oggi il Tallero è coniato dalla sola zecca di Vienna per i collezionisti ormai più che per scopi coloniali. Questa grande varietà di zecche ed epoche che si videro protagoniste nella coniazione del tallero ha fatto si che questo abbia subito dei minimi cambiamenti e differenze di conio che ne permettono la datazione e assegnazione della zecca. Per i talleri più datati è più facile, quelli settecenteschi austriaci hanno addirittura indicata la zecca con una sigla al rovescio. Quelli lombardo veneti sono inconfondibili per il punto dopo la croce decussata al rovescio (.X.) e, a parte per le coniazioni veneziane più tarde, per alcune differenze anche nel disegno. A partire da metà Ottocento però i talleri assumono un aspetto ormai più consolidato. In quel lungo periodo di coniazione della zecca di Vienna tra il 1860 ed il 1930 le differenze sono minime ed è difficile fare ordine in una forbice cronologica così ampia. Le coniazioni di Roma si compongono di due conii e il più comune di essi è facilmente riconoscibile per la legenda radente il bordo o tagliata. Le conazioni inglesi presentano due piume anzichè tre nella coda centrale. Le coniazioni più recenti di Vienna hanno l'unghia dx completa mentre le pre-belliche l'hanno corta. Le differenze sono tutte così, assolutamente minime, il tallero 1780 per questo non è una moneta facile. Ci sono anche differenze sostanziali in rarità e valore date da questi minimi dettagli, i talleri settecenteschi e lombardo-veneti sono tra i più pregiati e anche tra loro ci sono varietà molto differenti, tipologie comuni ed altre molto rare. Come detto il mondo dei talleri è abbastanza complesso ma, a mio avviso, anche molto affascinante!

Le fornisco di seguito qualche riferimento online e cartaceo per approfondire:

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/1

http://manuali.lamoneta.it/ManualeTallero/Tallero.htm

http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-talleri-1780-coniati-in-italia

http://www.theresia.name/cgi-bin/Token.cgi?Language=en

http://www.numismatik-cafe.at/gallery/album.php?album_id=989&sid=8cc6c59705ba89d270dc0ff5dbe03e7c

Adrian E. Tschoegl, Maria Theresa's Thaler: A Case of International Money, Eastern Economic Journal , Fall, 2001, Vol. 27, No. 4 (Fall, 2001), pp. 443-462

Andrea Maria Ponzi, Tallero di Maria Teresa 1780 Manuale per l'identificazione delle zecche con grado di rarità e quotazioni, D'Amico Editore, 2021.

 

Modificato da Meleto
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Inviato

Sicuramente è un riconio moderno,fine secolo passato credo. Il peso dell'argento,come valore?!


Inviato

Grazie, si   infatti  nella zecca  lo porta  all'incirca 30 euro.   Ed è sicuramente un riconio.   Comunque è  sempre una bella moneta   ed  ha un suo fascino storico. 

  • Mi piace 1

Inviato

Tutti i talleri di Maria Teresa 1780 sono riconi, alcuni più vecchi altri recentissimi ma la storia stessa di questa moneta è una storia di riconiazioni. Suggerirei di cercare un bell'esemplare di tallero di Roma 1935/39 con un po' di fortuna si possono reperire anche a poco, il mio è uno splendido esemplare pagato 27€ ad esempio, cioè quanto un riconio contemporaneo ma con un po' più di storia appresso. Per i talleri di Milano e Venezia del primo Ottocento invece i prezzi vanno su più facilmente ma con un po' di pazienza si possono reperire ad un prezzo non eccessivo.


Inviato

Non è semplice riconoscere le Zecche di provenienza ed alcuni testi non specificano bene le differenze e non sempre è cosi semplice riconoscerle,però una collezione completa di questi Talleri per me è un gran bel vedere e un bel pezzo di Numismatica.?:good:

  • Mi piace 1

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