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Inviato

Questa moneta in conservazione elevata mi ha dato la possibilità di poter cercare di ipotizzare la motivazione che si nasconde dietro l'assenza del punto dopo la sigla "S" (Speranza). Infatti, analizzando la moneta al microscopio si notano rilevanti segni di lucidatura del conio (attenzione lucidatura del conio, non della moneta). A occhio nudo non si notano, ma con il microscopio si vedono delle sottili linee in rilievo sui campi della moneta. Infatti, per "rinfrescare" i coni spesso gli stessi venivano lucidati e questa operazione lasciava dei graffi sulla parte più alta del conio che nella moneta appaiono come segni in rilievo sui campi. Una pesante e profonda lucidatura può comportare anche l'abrasione di alcuni elementi delle impronte. In effetti, proprio nella zona della sigla S (ma in generale intorno alla figura del Re), si possono osservare degli evidenti segni in rilievo. Pertanto, con tutta probabilità l'assenza del punto non è "nativa" nel conio, ma è stata determinata da un'abrasione dovuta ad una pesante lucidatura dello stesso. I segni di lucidatura si apprezzano molto bene solo quando la moneta è in stato zecca, con la circolazione e l'usura tendono a sparire. Buon proseguimento!

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Inviato (modificato)

@andrea78ts

mi piace il suo modo molto razionale di approcciarsi ai "misteri" della produzione monetaria, e leggo sempre con interesse i suoi interventi. Mi permetta, allora, di esprimere la mia opinione, stavolta non in sintonia con la sua, su questa vicenda.

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Ho guardato con attenzione alle immagini del 2 centesimi riportate nel catalogo del forum, e la mia impressione è che la cavità (nel conio) che rappresenta il punto abbia una profondità almeno uguale, se non superiore a quella della "S". La lucidatura del conio avrebbe dovuto, per cancellare il punto, asportare uno strato di materiale di spessore pari o superiore alla profondità della cavità (non è un po' troppo?). Se condotta a mano, immagino utilizzando paglietta metallica o tela abrasiva, non avrebbe potuto non asportare anche la cavità della "S", visto che per le ridotte dimensioni del conio non credo che l'operatore alla pressa potesse intervenire solamente su piccolissime parti localizzate dello stesso. Ancora: proprio perchè l'asportazione di materiale investe l'intera superficie del conio, questa avrebbe intaccato anche i contorni della figura, rendendoli più "nebulosi".


Va da sè che il mio ragionamento è basato su più di una ipotesi: fossero queste erronee, è chiaro che le mie conclusioni sono erronee a loro volta.
Che ne dice?

 

Modificato da ginodino

Inviato
2 ore fa, ginodino dice:

@andrea78ts

mi piace il suo modo molto razionale di approcciarsi ai "misteri" della produzione monetaria, e leggo sempre con interesse i suoi interventi. Mi permetta, allora, di esprimere la mia opinione, stavolta non in sintonia con la sua, su questa vicenda.

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Ho guardato con attenzione alle immagini del 2 centesimi riportate nel catalogo del forum, e la mia impressione è che la cavità (nel conio) che rappresenta il punto abbia una profondità almeno uguale, se non superiore a quella della "S". La lucidatura del conio avrebbe dovuto, per cancellare il punto, asportare uno strato di materiale di spessore pari o superiore alla profondità della cavità (non è un po' troppo?). Se condotta a mano, immagino utilizzando paglietta metallica o tela abrasiva, non avrebbe potuto non asportare anche la cavità della "S", visto che per le ridotte dimensioni del conio non credo che l'operatore alla pressa potesse intervenire solamente su piccolissime parti localizzate dello stesso. Ancora: proprio perchè l'asportazione di materiale investe l'intera superficie del conio, questa avrebbe intaccato anche i contorni della figura, rendendoli più "nebulosi".


Va da sè che il mio ragionamento è basato su più di una ipotesi: fossero queste erronee, è chiaro che le mie conclusioni sono erronee a loro volta.
Che ne dice?

 

 

Grazie per il tuo intervento molto pertinente e acuto :). Premetto che purtroppo non ci sono certezze ma si possono formulare solo ipotesi sulla base degli elementi che riscontriamo dall'analisi delle monete. Un primo elemento da considerare è che la lettera S e il punto venivano incisi su ogni singolo conio con dei punzoncini separati. Penso che avrai notato che la posizione del punto rispetto alla S e anche la sua grandezza può variare. I punzoncini potevano essere anche danneggiati. Se vedi nella moneta che ho postato la lettera S (ma anche la lettera B di Umberto) presenta delle mancanze. Quelle mancanze dovrebbero derivare da un danneggiamento del punzoncino (conosco almeno un altro conio di dritto in cui è stato utilizzato questo stesso punzoncino danneggiato). Questo solo per dire che non è possibile ipotizzare un'uniformita' e costanza circa la forma, la posizione e la nitidezza di incisione dei due elementi. Mettendo di taglio la moneta e guardando i rilievi con una lente si può notare che la S e il punto hanno un'altezza inferiore alla testa e alla legenda (circa la metà, almeno nell'esemplare qui in foto). Alcuni graffi da lucidatura hanno un rilievo alto più o meno come la S. Ce n'è uno evidente tra il collo del Re e la S (vedi la foto qui sotto). Quindi la lucidatura è stata molto profonda. Inoltre, va considerato che la lucidatura non è stata fatta a regola d'arte e non è stata uniforme. Ipotizzando che il punto sia stato inciso con una profondità inferiore all'usuale (a causa di una minore pressione o per un danneggiamento del punzoncino) un'operazione di lucidatura profonda avrebbe potuto renderlo ancora meno evidente, fino a renderlo non visibile. Un'altra ipotesi potrebbe essere che l'assenza sia dovuta ad un'ostruzione circoscritta del conio magari proprio ad opera della polvere metallica generata dall'operazione di lucidatura.  Quello che escluderei, almeno su questo conio, è che l'assenza sia nativa. Infatti, guardando con accuratezza e con un forte ingrandimento quella zona si possono notare le tracce del punto (con una normale lente 5x non si vedono). Mi rendo conto che sono solo ipotesi, magari analizzando altri esemplari possiamo trovare altri elementi che possono confermare o confutare questa tesi.

 

 

 

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Inviato

Ipotesi interessante, tuttavia anch'io nutro qualche dubbio in sintonia con @ginodino. Cercherò di fare un ingrandimento della zona in questione non appena ne avrò occasione. Al momento posto la foto del mio esemplare in buona conservazione:

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Inviato

@El Chupacabra @ginodino

Un utente mi ha mandato da analizzare una moneta interessante. Sempre 2 centesimi 1900 senza punto.

La cosa interessante è che è stata battuta dallo stesso conio di dritto lucidato (si capisce dalle stesse linee in rilievo, stesse mancanze nella letter S e dalla lettera "B" che è senza l'astina centrale).

La parte più interessante è che dall'analisi al microscopio, inclinando un po' la moneta, si notano le tracce del punto che però è in incuso e non in rilievo. Quindi nel conio in quella zona c'era un piccolo rilievo rispetto alla superficie del conio che poi con le successive operazioni di coniazione è scomparso del tutto, come nell'esemplare di cui sopra.

@El Chupacabra anche il tuo esemplare pare presentare la lettera B senza asta centrale, S con una mancanza e linee da lucidatura del conio sul campo. probabilmente anche la tua deriva dallo stesso conio

2 cent 1900 dettaglio.jpg

2 cent 1900 el chipa.jpg


Inviato
Il 26/4/2022 alle 19:27, andrea78ts dice:

probabilmente anche la tua deriva dallo stesso conio

In effetti, sembrerebbe... ma il punto in rilievo sul conio, come si spiega?


Inviato
11 ore fa, El Chupacabra dice:

In effetti, sembrerebbe... ma il punto in rilievo sul conio, come si spiega?

 

Nella mia esperienza il passaggio da "rilievo" ad "incuso" di una piccola impronta si verifica per effetto di un'ostruzione del conio. La dinamica è la seguente: del materiale estraneo (polvere metallica, liquido lubrificante, etc.) ostruisce una cavità del conio. Successivamente può accadere che il materiale dentro la cavità superi in altezza la superficie del conio (allego immagine di una 100 lire 1960 che presenta questo effetto sullo zero della data), perchè ad esempio inizia a disostruirsi per effetto delle continue battiture . Rimanendo sempre nel campo delle ipotesi, potrebbe esserci un collegamento con la lucidatura del conio. Infatti, potrebbe essere che la lucidatura ha quanto meno ridotto la profondità della cavità del punto e la polvere metallica generata dalla lucidatura mescolata al liquido o la pasta utilizzata per la lucidatura hanno ostruito la cavità del punto. Successivamente, durante le operazioni di coniazione, la cavità ha cominciato a disostruirsi creando un piccolo rilievo in quel punto. Va anche considerato che il conio di dritto veniva solitamente montato sul conio di martello e quindi la forza di gravità avrebbe favorito la disostruzione. Per rafforzare la fondatezza di questa ipotesi, sarebbe interessante trovare un esemplare che presenta gli stessi segni di lucidatura sul campo e che presenta il punto in rilievo (moneta coniata prima o dopo l'ostruzione). 

 

 

 

Dettaglio.png

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