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Inviato

@Pxacaesar una ricerca focalizzata sulla tipologia dei rovesci credo al momento sia prematura... c'è anche da sottolineare come spesso e volentieri i rovesci (ma anche i dritti!) siano irriconoscibili. Questo fa supporre che la leggibilità doveva essere già compromessa all'atto della trasformazione in "pseudo-contorniato" (termine che mi piace di più di proto-contornianto, ma che non mi soddisfa appieno).

Circa una localizzazione geografia, ritengo che fossero diffusi non solo in Italia o comunque nelle zone centrali dell'impero, ma anche nelle province e la prova viene data dall'esistenza di diverse emissioni provinciali cui è toccata analoga sorte, come ad esempio questo pezzo di Faustina II:

96724q00.jpg

Si tratta di una emissione della città di Blaundus, il rovescio non mi è chiaro, ma il dritto ha la medesima coppia di coni di questa moneta:

SilandusFaustinaII&DemeterAE20.jpg

Pur non sapendo nulla del contesto di rinvenimento della moneta in questione è abbastanza probabile che sia rimasta nella sua area di emissione data la scarsa penetrazione delle emissioni provinciali in Italia e quindi anche la sua successiva trasformazione è potenzialmente ascrivibile alla medesima area.

Sto cercando nel web materiale di studio, ma c'è davvero poca cosa oltre alle monete passate nei canali commerciali.

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Inviato

Ciao, che venissero utilizzate monete ormai consunte per produrre questi artefatti è evidente dalle foto degli esemplari da te trovati. Quindi è obbiettivamente difficile catalogare le tipologie di rovescio, come avevo detto sopra. Dopo aver visto anche gli ultimi esemplari quello che quasi con certezza si potrebbe escludere, per quanto riguarda il loro utilizzo, è che servissero come pedine da gioco. Tecnicamente i bordi sembrano quasi tutti ribattuti e non consunti da sfregamento(altrimenti dovevano essere lisci, cosa che evidentemente non è). Cosa ne pensate? 

ANTONIO 


Inviato
1 minuto fa, Pxacaesar dice:

Ciao, che venissero utilizzate monete ormai consunte per produrre questi artefatti è evidente dalle foto degli esemplari da te trovati. Quindi è obbiettivamente difficile catalogare le tipologie di rovescio, come avevo detto sopra. Dopo aver visto anche gli ultimi esemplari quello che quasi con certezza si potrebbe escludere, per quanto riguarda il loro utilizzo, è che servissero come pedine da gioco. Tecnicamente i bordi sembrano quasi tutti ribattuti e non consunti da sfregamento(altrimenti dovevano essere lisci, cosa che evidentemente non è). Cosa ne pensate? 

ANTONIO 

 

Che la tua considerazione è corretta in parte perché l'esemplare di apertura post è lisciato sui due versi su una superficie piana (appoggiati su un piano non lasciano "luce").

L'unica cosa comune è che si tratta pressoché sempre di esemplari consunti. Che però in certi periodi avevano comunque valore se è vero che venivano tesaurizzati (come una sorta di lingottini?), basti pensare a Biassono...

Saluti

Illyricum

?


Inviato

Ciao, si è vero che è lisciato, ma è anche l'unico ad esserlo. Gli altri sicuramente non lo sono,si vede benissimo ?

ANTONIO 


Inviato

L'assenza di report di ritrovamenti chiari per questo tipo di oggetti monetiformi, non permette di formulare molte ipotesi.

Tuttavia allacciandomi a quanto detto da @Illyricum65 credo che in area gallica/germanica/britannica durante tutto il III secolo non venissero pressoché realizzati data la massiccia richiesta di vecchia moneta bronzea da utilizzare come materia prima per la produzione di moneta imitativa.

Alla fine, sebbene demonetizzati, sesterzi, assi e duopondi mantenenvano comunque un "valore" legato al metallo/lega per cui in tempi di penuria di circolante credo fosse più conveniente una tesaurizzazione temporanea o un riuso economicamente proficuo immediato.

@Pxacaesar io credo che alcune di queste creazioni potessero essere usate come pedine di gioco, ma non tutte. All'interno di questo gran calderone di sesterzi martellati ritengo sia opportuno ipotizzare delle ulteriori suddivisioni. In questo senso potrebbero assumere significati particolari la scelta di una moneta riconoscibile da una illeggibile, la presenza di un foro in aggiunta alla martellatura, ed eventuali altre considerazioni.

Tuttavia, manca la base di partenza: ritrovamenti in contesti certi.

In ambito anglosassone per esempio, le monete romane venivano usate come "pesi" per bilancia:

scale.jpg

Si tratta di una bilancia giunta a noi pressoché integra e ancora funzionante, proveniente dal cimitero Anglo-Sassone di Sarre, un villaggio nel distretto di Thanet nel Kent.

Qui, tra i pesi usati per la bilancia vi sono anche delle monete romane, tuttavia i bordi non risultano martellati e l'attribuzione di un valore ponderale e dei relativi multipli e sottomultipli è data da un sistema di "dot" (punti) incisi in vari modi e composizioni sulle monete.

Ma non è il caso dei nostri sesterzi martellati "pseudo-contorniati"...

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Inviato

Ciao @grigioviola, condivido tutto quanto da te scritto. Purtroppo l'unico punto debole dei sesterzi artefatti della nostra discussione è che si conoscono pochissimi esemplari ed ovviamente è difficilissimo farsi una idea del perché venissero fatti e lo scopo a cui erano destinati. Penso che non era nemmeno così facile realizzarli, ci voleva tempo e precisione, e questo mi fa pensare che avessero  una finalità precisa , quale fosse sarà difficile stabilirlo ?

ANTONIO 


Inviato

curiosamente, cercando materiale di studio, mi sono imbattuto su questi esemplari provenienti da ritrovamenti inglesi censiti nel PAS:

1) Sesterzio, Marco Aurelio

PAS1.jpg

nella scheda descrittiva la moneta viene catalogata in questo modo:

A copper-alloy Roman sestertius struck by Marcus Aurelius (AD 139-180) to commemorate Antoninus Pius (AD 138-161), dating to AD 179-180 (Reece Period 8). [DIVO PI]O reverse type depicting column surmounted by statue of Antoninus. Mint of Rome. As RIC III, p. 315, no. 1269.
The coin has the edges hammered in, turning its shape into a sub-rectangular.

LINK: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/910030

2) Sesterzio, Antonino Pio

PAS2.jpg

nella scheda descrittiva la moneta viene catalogata in questo modo:

A Roman sestertius of Antonius Pius (AD 138-161). Reverse: TR POT, emperor standing left, sacrificing out of patera over tripod altar (AD 157-8, Reece period 7). Mint of Rome. This coin is worn, hammered (or pinched in a vice) so that at two points the edge has been pushed in making the coin only c.24mm in width there. The height of the edges where they have been pushed inwards are c.7.5mm.
References: cf. RIC III, p.147, no.985 and BMC 2042.

LINK: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/571948

I due ritrovamenti sono avvenuti in due diverse contee quindi non sono localmente collegati, ma la loro destinazione d'uso a seguito di riutilizzo non monetale, doveva essere analoga vista la forma pressoché identica assunta dai due tondelli martellati.

Un terzo esemplare invece, rientra nei canoni consueti dei cosiddetti "pseudo-contorniati" oggetto di questa discussione:

pas3.jpg

LINK: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/742462

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