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Storia e monete di Gens repubblicane "minori"


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                                                                                             Gens Coponia

La Gens Coponia era una Famiglia plebea di Roma conosciuta a Roma durante il I secolo a. C.

Il più famoso della Gens dovrebbe essere stato Caio Coponio, pretore nel 49 a.C. , un partigiano di Pompeo , che sebbene proscritto dai Triumviri nel 43 , fu successivamente perdonato da Ottaviano e divenne un membro del Senato , molto rispettato .

I Coponii provenivano originariamente da Tibur , dove è stata trovata un' iscrizione che ne porta il nome , infatti che questa Gens fosse originaria di Tibur (Tivoli) e’ ampiamente attestato in questo vecchio libro del 1927 :

Da : https://web.archive.org/web/20150402211737/http://www.societatiburtinastoriaarte.it/STSA-resources/pubblicazioni/sfst/SFST_05_1927.pdf , sotto un estratto circoscritto alla Gens trattata :

SECOLI IV a C. - IV d. C. , Gens COPONIA

“Famiglia ragguardevole Tiburtina, non si sa bene se del ceto patrizio o plebeo. Essa diede pare molti uomini illustri. Tito Coponio, forse capostipite della stessa famiglia, e qualificato da M. Tullio Cicerone qual personaggio di somma virtu e dignita', summa virtute et dignitate, di facondia e d' ingegno. A lui, come all' altro tiburtino L. Cossinio, venne concessa la cittadinanza romana, secondo lo stesso Cicerone ... Quo modo, dice l'Oratore, ex eaclem civitate (Tibure) Titus Coponius, cieis item sinnma virtaie et dignitate - nepotes T. et C. Coponius nostis - daninato C. Masene cieis Rommuis est _kraus? op (Ora Ho pro L. Corn. Ba8o XXIII. 53 Ed. Lipsiae 1886). Sono qui notati due nipoti di T. Coponio, cioe Tito e Caio. Contemporaneamente viveva in Roma. un Marco Coponio. Questi sperava succedere nei beni di Tito, perche non vedeva di esso discendenza. Ma Tito fece testamento, istituendo la prole nascitura dalla propria moglie incinta credo delle sue sostanze e ad essa sostituendo un Marco Curio di cui non sappiamo quali relazioni passassero con Tito . Morto costui si venne a conoscere che era insussistente la gravidanza della moglie di Tito Coponio. Onde Marco Coponio reclamava l'eredita, come cognato, contro Marco Curio che a sua volta la diceva sua. Questa questione giuridica agitossi in Roma. Due esimii oratori di chiara fama presero a trattare la causa. Lucio Crasso per Curio ; Quinto Scevola per Coponio. II dibattito desto’ grande interesse per ragioni che sarebbe troppo lungo ricordare. La sentenza pare del consesso dei Centumviri favorevole a M. Curio, M. Coponio quindi non pote’ entrare nell'eredita d' un suo parente. Da quest'ultimo M. Coponio nacque C. COPONIO, che durante le fazioni fra Cesare e Pompeo, prese il partito di quest' ultimo ed era rivestito della carica di Pretore, siccome sappiamo dall'epistola 17 (lib. VIII) di Cicerone ad Attico. C. Coponio ebbe poi il comando d' una flotta di navi Rodiane per opporsi al passaggio di Cesare in quelle acque (CAES. de Bell. civ. lib. III c. 5.). Combatte strenuamente in varie fazioni sul mare fino alla disfatta di Farsalia, in cui tramonta l'astro di Pompeo. Cicerone chiama Caio Coponio hominetn prudentem atque doctutn (De divin. lib. I). A questa famiglia appartenne un QUINTO COPONIO, che viene ricordato da Plinio (1. XXXV c. 12), uomo piuttosto ambizioso, e un altro Coponio artista statuario, di cui parla lo stesso Plinio (lib. XXXVI c. 5). Di un Coponio, duce della cavalleria nella Giudea sotto Augusto parla Giuseppe Flavio nelle Antichita Giudaiche (lib. XVIII C. I.). Un altro Coponio cavaliere Romano fu mandato dallo stesso Imperatore qual procuratore pei beni confiscati al figlio d'Erode Archelao e per reprimere l'audacia d'un tal Simone Galileo, che incitava i connazionali a non pagare it Tributo ai Romani « Igitur Archelai finibus in Provinciam redactis procurator Coponius quidam Eques Romanus missus est, ea sibi a Caesone potentate mandata. Hoc disceptante, Galilaeus quidam Simon nomine defectionis arguebatur quia indigenos increparet, si tributum Romanis pendere paterentur etc. n. (De hello Iud. Lib. II c. 7). Bastera’ aver ricordato questi personaggi dell'illustre famiglia Coponia, originaria di Tivoli e trasferitasi poscia in Roma. Tre iscrizioni tiburtine, in cui si fa menzione dei Coponii possono leggersi in Cabral e Del Re e nel Volpi. Una di questa ricorda un altro personaggio di questa famiglia : CNEO COPONIO EPAGATO , esso insieme con Lucio Minucio Niceforo Maestro Erculaneo Augustale dedica a proprie spese nel tempio d'Ercole o fuori di esso una 'statua alla Fortuna Pretoria ( Iscr. presso Cabral e Del Re. Delle Ville etc. p. 12). Di piu’ un'iscrizione, che era nella salita per andare a San Valerio, ricordava Coponio Gemino figlio di Lucio, e Coponia Gernina figlia dello stesso Lucio. Un altro marmo nel cortile di casa Boschi ricordava pure Tito Coponio figlio di Tito (diverso dal sopra menzionato), il quale era Edile della citta’ insieme con C. Aufestio. Un CAIO COPONIO compare quale Pretore in Roma la cui effige colla scritta Caius Coponius Praet. S. C. avente al rovescio gli emblemi d' Ercole Vincitore venerato dai Tiburtini , cioe’ , colla e clava , colla pelle del Leone Nemeo (presso Fulvio Orsini”

I Denari che portano al retro il nome di C. COPONIO furono emessi dalla Gens Sicinia a nome di Q. SICINIUS , in quanto C. Coponio in qualita’ di Pretore , come il PR che compare nelle monete , non poteva battere monete , serviva quindi l’ autorizzazione del Senato affinche' il suo nome potesse comparire nelle monete , ovvero un Senatus consultum , SC nelle monete .

Primo Denario , al D/ : testa diademata di Apollo a destra , davanti Q. SICINIUS , dietro III VIR , sotto una stella , al R/ : clava di Ercole ricoperta dalla pelle di leone con testa di profilo , a destra un arco e a sinistra una freccia , legenda a destra C. COPONIUS , legenda a sinistra PR. S.C.

Secondo Denario , al D/ : come il precedente ma con testa di Apollo a sinistra e con legende invertite 

al R/ : come il precedente 

Fonte : Cicerone , Appiano , Babelon , rete 

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                                                                                              Gens Cornuficia

 

Stando a Cicerone , la Gens Cornuficia era originaria di Rhegium , Reggio Calabria ; un primo (?) Cornuficius conosciuto fu un segretario (scriba) di Verre nel corso della sua Pretura nel 74 a.C. , un Q. Cornuficius fu Pretore nel 66 a.C. ; ma il piu’ illustre di questa Famiglia fu Quintus Cornuficius , forse la stessa persona o il figlio del precedente , fu un Generale romano . Questore nel 48 a. C. , combatté valorosamente nell' Illirico ; nel 45 fu Pretore , amministrò la Siria , combattendovi il pompeiano Cecilio Basso . Nel 44 a.C. fu Governatore dell' Africa e si schierò poi contro i triumviri , combattendo il loro legato Tito Sestio . Cadde in battaglia nel 42/41 a.C. presso Utica . È ricordato sia tra i  nuovi poeti , che come oratore .

Durante la carica di Questore emise delle monete con al dritto la testa di Giove Ammone , probabilmente come simbologia per il proprio gentilizio o per essere stato Governatore della Provincia africana . Si conoscono aurei e argenti .

Aureo , al D/ : testa a sinistra di Giove Ammone , al R/ : Quinto Cornuficio in piedi con toga con abito da pontefice , tiene il Lituus e viene incoronato da Giunone Sospita in piedi dietro di lui , la testa della dea e’ coperta da pelle di capra , e’ armata di scudo e di uno spiedo ed ha un corvo sulla spalla ; la legenda che corre in basso dal lato sinistro a quello destro dice : Q. CORNUFICI AUGUR. IMP.

1° Denario , identico all’ Aureo

2° Denario , al D/ : testa di Cerere coronata di spighe , al R/ : identico ai precedenti aureo e denario

3° Denario , al D/ : testa dell’ Africa ornata come elefante , al R/ : identico ai precedenti . Tutti pezzi estremamente rari .

Fonte : Cicerone , Babelon , Treccani , rete 

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                                                                                                    Gens Cosconia

La Gens Cosconia era una famiglia plebea , i membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta nella seconda guerra punica , ma nessuno ha mai ottenuto gli onori del consolato ; il primo che ricoprì un incarico curule fu Marco Cosconio , Pretore nel 135 a.C.

Marco Cosconio , Tribuno militare nell' esercito del Pretore Publio Quinctilio Varo , cadde nella battaglia combattuta con Magone nella terra dei Galli Insubri, 203 a.C. 

Marco Cosconio M. f. , Pretore nel 135 a.C. , combatté con successo con gli Scordisci in Tracia . È menzionato come Senatore nel 129 .

Lucio Cosconio M. f. M. n., Triumvir monetalis nel 118 a.C. fu figlio e nipote dei due precedenti personaggi .

Altri Cosconii conosciuti :

Gaio Cosconio , Pretore durante la guerra sociale , dove ebbe un notevole successo come generale . Probabilmente lo stesso Gaio Cosconio che in seguito concluse la guerra in Illirico come Proconsole intorno al 78 a.C. 

Gaio Cosconio Calidiano , adottato dalla Gens Calidia , era un oratore di scarso merito , distintosi per la sua azione durante i discorsi veemente e gesticolante . 

Gaio Cosconio , Pretore nel 63 a.C. e successivamente Proconsole in Hispania Ulterior . Accusato di estorsione , venne assolto . Nominato nel 59 da Cesare ad una commissione per dividere le terre pubbliche in Campania , morì . Cicerone declinò l' offerta di Cesare di sostituirlo .

Gaio Cosconio , Tribuno della plebe nel 59 a.C. , Edile nel 57 , fu uno dei giudici di Publio Sestio nel 56 .

(?) Cosconio , uno scrittore di epigrammi durante il tempo di Marziale che attaccò , a causa della lunghezza dei suoi epigrammi e della loro natura lasciva . È severamente trattato in due epigrammi di Marziale . 

(?) Cosconio , autore di una grammatica e di un' opera sulle "azioni"

Si conosce un Denario della Gens Cosconia - Domitia :

al D/ : L. COSCO M. F. , testa elmata e alata della dea Roma , dietro X , al R/ : L. LIC. CN. DOM. , il Re dei Galli Bituitus armato di Carnix , di scudo e giavellotto su biga al galoppo a destra .

Fonte : Cicerone , Livio , Babelon , wikipedia 

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Strano che sia stato rappresentato il re dei Galli, Bituito; responsabile, suppongo, della morte nel 203 a.C. del capostipite Marco Cosconio.


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                                                      Gens Crepereia – Gens Crepusia - Gens Critonia – Gens Cupiennia

Raggruppo insieme queste quattro Famiglie di cui si hanno scarse notizie

La Gens Crepereia era una famiglia plebea di rango equestre . La famiglia compare nella storia dal I secolo a.C. al I o II secolo d.C. ; Cicerone descrive la rigida disciplina dei Crepereii e nomina un Marco Crepereio , Tribuno militare , poi Senatore , come uno dei giudici di Verre , fu probabilmente il padre del Triumviro monetale Quinto Crepereio Roco , forse impegnato in qualche azione della flotta navale romana , in quanto il rovescio della sua moneta sembra avere risvolti marini .

Varrone afferma che la parola creper è di origine Sabina , forse fornisce una probabile origine sabina per questa famiglia . Un ramo di questa Gens durante il I secolo a.C. procedette verso oriente , in direzione delle province di lingua greca , dove prosperarono come  negozianti ; iscrizioni che portano il nome di questa Gens si trovano ad Attaleia e in Antiochia pisidica . D' altra parte , i Crepereii attestati da iscrizioni in Nord Africa , che sono circa 50 , sono spiegati come discendenti di una o più soldati che servirono nella Legio III Augusta durante il I o il II secolo d.C.

Si conosce un Denario con al D/ : busto di Afrodite con testa a destra e nel campo destro lettera (E ?) , a sinistra un pesce (delfino ?) con variante un polpo , al R/ : Q. CREPEREI ROCUS , Nettuno che brandisce un tridente su una biga tirata da due Ippocampi , sopra lettera (E ?)

Fonte : Cicerone , wikipedia , Babelon

                                                                                                   Gens Crepusia

Nessuna notizia storica ci e’ giunta dalle fonti antiche su questa Gens , che e’ conosciuta solo tramite un Triumviro monetale , Publio Crepusio , che ebbe per colleghi Lucio Marcio Censorino e Caio Mamilio Limetano .

Denario con al D/ : testa di Apollo a destra con uno scettro sulla spalla , dietro una lettera o marchio monetale , al R/ : P. CREPUSI , Cavaliere a destra che brandisce una lancia , nel campo un marchio monetale variabile .

Fonte : Babelon , rete

                                                                                                   Gens Critonia

La Gens Critonia era una famiglia plebea a Roma . È noto principalmente da un singolo individuo e per un fatto , Lucio Critonio, che fu uno dei primi Edili cereali dopo l' istituzione di tale ufficio da parte di Cesare nel 44 aC. , era quindi un seguace del partito di Cesare , ma alla sua morte per congiura dei cesaricidi , si oppose a dover pagare , per onorare la sua memoria , durante la Cerealia . I Cerealia erano una festività romana celebrata il 12 aprile , quindi cadeva circa un mese dopo l’ assassinio di Cesare , seguita da giochi che duravano fino al 19 aprile , dedicati a Cerere.

Denario , al D/ : testa di Cerere a destra coronata di spighe , dietro AED. PL (Edili plebei) , al R/ : gli Edili Marco Fannio e Lucio Critonio , togati e seduti , girati verso destra , nel campo sinistro P.A. (publico argento) a destra una spiga .

Fonte : Appiano , Babelon , rete

                                                                                                   Gens Cupienna

I Cupiennii sono nominati tra la fine della Repubblica e l’ inizio dell’ Impero , erano probabilmente originari della Campania . C. Cupiennus fu un’ amico di Cicerone cui scrive una lettera nel 44 a.C. , un’ altro Cupiennus Libus , di Cuma , e’ nominato da Orazio in un passo delle Satire accusandolo di adulterio .

Un Lucio Cupienno emise un Denario nel 164 a.C. , dove compare scritto L. CUP.

Denario , al D/ : testa della dea Roma elmata ed alata , dietro una cornucopia , a destra sotto il mento X , al R/ : L. CUP. ROMA , i Dioscuri a cavallo galoppano a destra

Fonte : Cicerone , Orazio , Babelon , rete

In foto Denari in ordine alfabetico di Gens

 

 

 

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                                                                                                    Gens Decimia

La Gens Decimia era una famiglia plebea . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta verso la fine del III secolo a.C. partecipando nella seconda guerra punica .

ll primo dei Decimii che apparvero nella storia proveniva da Bovianum , una città dei Sanniti , e quei Decimii che divennero noti in tempi successivi furono probabilmente i suoi discendenti che si stabilirono a Roma dopo aver ottenuto la cittadinanza romana . Il nomen Decimius è un cognome patronimico , formato dal praenomen Decimus , l' equivalente latino del nome osco Dekis , solitamente latinizzato come Decio . La stessa radice ha dato origine alla gens romana Decia .

Il primo Decimio noto fu Numerio Decimio , nativo di Bovianum nel Sannio , è descritto da Tito Livio come un uomo di grande ricchezza e nobiltà . Nel 217 a.C. all' inizio della seconda guerra punica , guidò una forza di ottomila fanti e cinquecento cavalieri , come parte dell' esercito del dittatore romano Quinto Fabio Massimo Verrucoso . Attaccando Annibale dalle retrovie , cambiò le sorti della battaglia , salvando il Magister Equitum e dando ai Romani una vittoria insperata .

Gaio Decimio Flavo , Tribuno militare nel 209 a.C. fu al servizio di Marco Claudio Marcello . Le sue forze resistettero a una carica degli elefanti di Annibale , preservando Marcello dalla sconfitta . Nel 184 fu Pretore urbano , morI' durante il suo anno di mandato ; di questo personaggio esiste un Denario che reca al D/ : testa elmata e alata di Roma , dietro X , al D/ : FLAVS ROMA con Diana su biga al galoppo a destra , tiene in mano una frusta , sopra testa di Diana crescente di Luna .

Fonte : Livio , Babelon , wikipedia

 

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                                                                          Gens Egnatuleia - Gens Eppia

Famiglia di origine geografica sconosciuta , di ceto plebeo , forse di origine sannita a causa della radice Egna , come la Gens Egnatia sicuramente Sannita , ma in mancanza di dati certi rimane solo una ipotesi .

Il primo rappresentante di questa Famiglia fu Lucio Egnatuleio , citato da Cicerone , Questore nel 44 a.C. e comandante della IV Legione agli ordini di Marco Antonio che passo’ poi a Ottaviano ; l’ altro rappresentante fu Caio Egnatuleio , che emise un Quinario nel 101 a.C. , data attribuitagli dal Cavedoni , per altri databile al 97 , quando fu Triumviro monetale con colleghi Tito Cloulio e Publio Vettio Sabino . Si pensa che questo pezzo sia stato emesso a ricordo della Vittoria di Caio Mario contro i Cimbri ai Campi Raudii vicino Vercelli poiche’ la moneta ricorda un Vittoriato e contiene come simboli una tromba militare gallica e un elmo con corna di toro , ornamenti militari tipici dei popoli gallo germanici .

Un’ iscrizione trovata in Sardegna ci tramanda il nome di un componente di questa Famiglia , tale Egnatuleius Anastasius , personaggio di alto rango , perche’ fu Prefetto dei Vigili e Senatore ( V.C. Viro Clarissimo nell’ iscrizione) . L’ iscrizione e’ importante perche’ si tratta della prima attestazione in Sardegna , a Dorgali , della Gens Egnatuleia , Famiglia poco diffusa nell' Impero e attestata soprattutto nella Roma repubblicana , nella Spagna Tarraconense e nell’ Africa Proconsolare .

Testo tratto dal libro :

DOR002: targa menzionante il praefectus vigilum Egnatuleius Anastasius. Supporto: disco. Materiale: bronzo. Descrizione: sottile targa circolare con iscrizione nella faccia anteriore. Vista l’assenza di fori si trattava probabilmente di una placca murata in un edificio. Il supporto si presenta lievemente mutilo nella parte inferiore destra. Nella faccia posteriore si notano alcune screpolature dovute alla realizzazione del supporto e del testo attraverso la tecnica della cera persa. Luogo di rinvenimento: Dorgali, località Siddai ‘e Susu. Circostanze: l’iscrizione venne rinvenuta qualche anno fa da un pastore in uno dei numerosi siti di età romana e tardoantica della zona, all’interno di quella che doveva essere una stazione dei vigiles destinata al controllo delle merci in transito o dei magazzini della zona circostante. Nel 2008 il reperto venne acquisito dal Comune di Dorgali. Luogo di conservazione: Dorgali, Museo Archeologico. Dimensioni: 11,29/2,9. Peso: 345,5 grammi. Campo epigrafico: delimitato da una risega che corre lungo tutta la circonferenza, si presenta centrato e sostanzialmente se si escludono alcune tracce di ossidazione, una modestissima lacuna nella parte inferiore destra e un piccolo foro cieco (ll. 2-3), quasi al centro della placca, simile all’incisione di un chiodo. Il campo occupa tutta la faccia anteriore del disco, con testo distribuito su cinque linee. Scrittura: capitale allungata. Stile: le lettere, tracciate con solco ampio e profondo, sono piuttosto regolari ed eleganti. Si notino gli apici e i pedici, la G con pilastrino curvilineo e la L con braccio bifido (l. 5). Interpunzione: puntiforme alla l. 1. Hederae alle ll. 2-5. Altezza delle lettere: 1,2-1,3.

Foto: Delussu, Ibba 2012, p. 2197, fig. 2. Providente / Egnatuleio / Anastasio / v(iro) c(larissimo), praef(ecto) / vigil(um). «Per ordine di Egnatuleius Anastasius, senatore, prefetto dei vigili».

Bibliografia: Delussu, Ibba 2012, pp. 2195-2210; AE 2012, 643; EDCS-67400268; EDR14350 [C. Farre - 04/04/2015]. Commento: l’iscrizione ricorda l’altrimenti sconosciuto Egnatuleius Anastasius, senatore e prefetto dei vigili. Si tratta della prima attestazione in Sardegna della gens Egnatuleia, poco diffusa nell’impero e attestata soprattutto nell’Urbe, nella Tarraconense e in Africa Proconsolare (Delussu, Ibba 2012, pp. 2206-2207). Il documento era verosimilmente pertinente a un edificio funzionale la raccolta dei prodotti annonari o ad una piccola caserma dei vigili, che operavano in Sardegna almeno dalla metà del III secolo, sorvegliando e ispezionando anche per brevi periodi le strutture e i porti connessi all’annona (Delussu, Ibba 2012, pp. 2207-2208). La placca bronzea potrebbe forse suggerire lavori di riparazione o sostituzione di piccole strutture connesse a una costruzione connessa all’annona oppure più probabilmente qualificherebbe l’edificio sulla quale era murata come pertinente alla prefettura vigilum (Delussu, Ibba 2012, pp. 2209-2210). La paleografia rimanda all’età costantiniana, così come l’onomastica (il cognomen Anastasius è praticamente sconosciuto in età più antica) e il titolo vir clarissimus, inconsueto per il comandante dei vigili ma loro attribuito proprio da Costantino nell’ambito di un programma volto ad ampliare il numero dei senatori: molto probabilmente il nostro personaggio era un prefetto in carica nel secondo venticinquennio del IV secolo d.C., (Delussu, Ibba 2012, pp. 2205-2208)

Foto dell’ iscrizione e l’ articolo completo , alle pagine 83-84-85 del libro sulle epigrafi trovate nella “Provincia Sardinia” : https://core.ac.uk/download/pdf/78051406.pdf

Quinario , al D/ : EGNATULEI C. F. Testa di Apollo a destra , sotto Q (Quinario ? Questore ?) , al R/ : Vittoria che scrive su scudo di un trofeo il cui elmo e’ ornato con corna di toro , ai piedi del trofeo una tromba militare gallica , nel campo lettera Q

                                                                                      Gens Eppia

La Gens Eppia era una famiglia di origine plebea . La Famiglia e' nota principalmente per un solo individuo , Marco Eppio , Senatore romano , che prese parte attiva a favore di Pompeo allo scoppio della guerra civile nel 49 a.C. Fu uno dei legati di Quinto Metello Scipione nella guerra d' Africa e fu graziato da Cesare, con molti altri pompeiani , dopo la battaglia di Thapsus . In seguito sembra sia andato in Spagna e abbia rinnovato la guerra sotto Sesto Pompeo nel 46 e 45 a.C.

Il suo nome EPPIUS LEG F.C. (legatus flando curavit) compare su alcuni Denari della Gens Caecilia e su Assi della Gens Pompeia (legatus)

 

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Eppia
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                                                                      Gens Fabrinia – Gens Farsuleia – Gens Flavia

L’ unico personaggio conosciuto di questa oscura Famiglia fu Marco Fabrinio , Triumviro monetale , che emise alcuni pezzi in bronzo , probabilmente intorno all’ 84 a.C. , dopo la guerra sociale .

Sono giunti a noi : Semissi , Trienti , Quadranti e Sestanti , nei quali compare il nome M. FABRINI in alto sopra la prua di nave , per il resto i soliti simboli monetali di queste tipologie di monete .

                                                                                                    Gens Farsuleia

La Gens Farsuleia era un' oscura famiglia plebea , conosciuta principalmente da monete e iscrizioni , risalenti agli ultimi decenni della Repubblica e all' epoca imperiale . Nessuno dei suoi membri deteneva alcuna delle magistrature superiori dello Stato romano . Un ramo di questa Famiglia viveva a Cerrione nella Gallia Cisalpina  . Sono conosciute numerose iscrizioni di questa Gens .

Lucio Farsuleio Mensor , Triumviro monetale nel 75 a.C. , noto per una moneta raffigurante Libertas e un pileo , forse alludendo alla restaurazione dei poteri del Tribunato in quell' anno .

Denario , al D/ : MENSOR , busto diademato della Liberta’ a destra , davanti SC , dietro un cappello frigio e un numero variabile , al R/ : L. FARSULEI , guerriero con elmo , corazza e lancia , su biga a destra sulla quale sale un personaggio togato , sotto la biga uno scorpione .

Denario , al D/ : MENSOR , busto diademato della Liberta’ a destra , dietro SC , al R/ : simile al precedente con la differenza che sotto la biga non c’e’ lo scorpione ma un numero variabile .

                                                                                                     Gens Flavia

La eGns Flavia era una famiglia plebea di Roma . I suoi membri vengono menzionati per la prima volta nella storia romana negli ultimi tre secoli prima dell' epoca cristiana . Marco Flavio , un Tribuno delle plebe tra il 327 e il 323 a.C. , fu il primo dei Flavii a raggiungere una certa importanza , tuttavia nessun Flavio ottenne un consolato fino al 104 a.C. quando Gaius Flavius Fimbria divenne il primo Console della Famiglia .

Gens di origine Sabina , nacque in Sabina Vespasiano , presso l' antico Vicus Phalacrinae , che corrispondente all' odierna cittadina di Cittareale , Rieti , da Tito Flavio Sabino , appartenente a una Famiglia dell' ordine equestre di Reate , Rieti .

Si conosce un rarissimo Denario a nome del Propretore C. Flavius Hemicillus

Al D/ : C. FLAV. HEMIC. LEG. PRO. PR. Busto di Apollo a destra , davanti una Lira , al R/ : BRUT. IMP. Q. CAEP. , Vittoria che tiene una palma girata a sinistra che incorona un trofeo .

Fonte : Cicerone , Babelon , wikipedia

Foto delle monete in ordine di Gens 

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                                                                               Gens Fufia – Gens Fulvia – Gens Fundania

La Gens non sembra essere stata di grande antichità , compare nella storia solo verso l' inizio del I secolo a.C. 

Il cognome Calenus portato da alcuni di questa famiglia è probabilmente derivato dal comune di Cales in Campania . E' quindi probabile che tutta la Gens Fufia provenisse originariamente dalla Campania . Gli unici Cognomen dei Fufii sono Calenus e Geminus , il primo è probabilmente derivato da Cales , Municipio campano , ma è incerto se il nome indicasse semplicemente l' origine della famiglia oppure se il primo che lo portò l' avesse derivato dall' aver conquistato il paese di Cales , come d' uso presso i Romani .

Il rappresentante piu’ famoso di questa Gens fu Q. Fufius Calenus , nel 61 a.C. fu Tribuno della plebe e riuscì a far assolvere Publio Clodio Pulcro che aveva profanato i riti della Bona Dea e di ciò fu in seguito accusato da Cicerone ; come Pretore prese parte nel 59 a.C. a favore di Cesare , in seguito fece approvare la lex Fufia de comitiis , che di fatto permetteva il controllo delle giurie .

Nel 51 a.C. combatté in Gallia come Legato di Cesare . Lo stesso fece nella guerra contro Pompeo ed in Spagna nel 49 a.C.

Nel ritorno dall' Hispania perdette trenta navi della flotta affidatagli a causa di un colpo di mano di Marco Calpurnio Bibulo , tuttavia assoggettò parte della Grecia , ma non partecipò alla battaglia di Farsalo , poi prese parte alla guerra civile alessandrina .

Nel 47 a.C. fu eletto Console con P. Vatinio grazie all' influenza di Cesare . Dopo la morte di Cesare si schiererà con i triumviri e poi si unì a Marco Antonio quando questi ruppe con Ottaviano .

Fu avversario di Cicerone che lo odiava . Nel 43 a.C. si oppose in Senato alla proposta di Cicerone di iniziare una guerra contro Marco Antonio .

Morì nel giugno del 40 a.C., mentre si trovava ai piedi delle Alpi con le sue truppe , pronto a marciare contro Ottaviano . Il figlio , che prese il suo posto , schierò invece le truppe contro Marco Antonio parteggiando per Ottaviano .

Durante il suo mandato monetale emise questo Denario , al D/ : testa laureata di Honos affiancata alla testa elmata della Virtus entrambe rivolte a destra , ai lati HO e VIRT , sotto le teste KALENI , al R/ : l’ Italia con tunica tiene una cornucopia e tende l’ altra mano a Roma che e’ vestita con tunica e porta un parazonium sul fianco , con la mano sinistra regge uno scettro , sotto un piede il globo , nei campi ITAL e RO , sotto le figure CORDI

                                                                                                    Gens Fulvia

La Gens Fulvia , in origine Foulvia , fu una delle più illustri famiglie plebee dell' antica Roma . Membri di questa Gens vennero alla ribalta per la prima volta durante la media Repubblica ; il primo a ottenere il consolato fu Lucius Fulvius Curvus nel 322 a.C. 

Da quel momento i Fulvii furono attivi nella politica dello stato romano e si guadagnarono la reputazione di eccellenti capi militari .

l nomen Fulvius è evidentemente di origine latina ,  Cicerone riferisce che i Fulvii giunsero originariamente a Roma da Tuscolo , dove alcuni di loro rimasero nella sua epoca . Nell'ultima parte del IV secolo a.C. si unirono ai nobili grazie al patrocinio dei Fabii , che avevano sostenuto la candidatura di successo di Lucius Fulvius Curvus per il consolato . Ebbero un solo Magistrato monetale , C. Fulvius , che emise Denari con i colleghi Triumviri M. Calidius e Q. Caecilius Metellus , nell’ anno 108 a.C. circa .

Al D/ : testa elmata e alata della dea Roma a destra , sotto il mento un asterisco o stella , al R/ : CN. FOVL. M. CAL. Q. MET. , la Vittoria su biga galoppante a destra che tiene in mano una corona .

Su altri due Denari i nomi dei Triumviri sono invertiti , il resto e’ identico .


                                                                                                Gens Fundania

La Gens Fundania era una famiglia plebea che compare per la prima volta nella storia nella seconda metà del III secolo aC. 

Sebbene i membri di questa Gens siano presenti anche in epoca imperiale , Gaio Fundanius Fundulo ottenne il consolato nel 243 a.C. , comunque i Fundanii non furono mai tra le famiglie più importanti dello stato romano . Il nomen Fundanius deriva dal cognome Fundanus , che originariamente designava un residente di Fundi , Fondi , città del Lazio meridionale , cui fu concesso lo stato di civitas sine suffragio alla fine della guerra latina nel 338 a.C. 

Gli antenati dei Fundanii giunsero a Roma probabilmente dai Fundi , forse subito dopo la conclusione della guerra latina .

Dopo la guerra sociale , 91- 87 a.C. , i Fundanii risultano presenti anche in Puglia ad Ausculum e a Beneventum : http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche e Studi/1976/Articoli/La Distribuzione delle Tribù in Apulia e Calabria dopo la Guerra Sociale.pdf 

Altri Fundanii conosciuti furono M. Fundanius , Tribuno del popolo nel 195 a.C. , C. Fundanius che fu Triumviro monetale durante la sua Questura nel 101 a.C. , dove nelle sue monete , Denari e Quinari , probabilmente celebrava la vittoria di Caio Mario sui Teutoni nel Denario e sui Cimbri nel Quinario .

Denario , al D/ : Testa di Roma elmata e alata a destra , dietro lettera o marchio monetale , al R/ : C. FUNDAN. Q. Mario (?) su quadriga al passo a destra , tiene uno scettro e un ramo di alloro , su uno dei quattro cavalli il figlio di Mario (?) regge un ramo di alloro su una spalla . In alto Q (Questore)

Quinario , al D/ : testa di Giove a destra , dietro lettera o marchio monetale , al R/ : C. FUNDAN. In esergo Q (Quinario) , la Vittoria incorona un trofeo , sotto inginocchiato il prigioniero Teutobodus , vicino un Carnix , tromba gallica .

Fonte : wikipedia , Cicerone , Livio , Plinio , Gellio , Babelon  

Monete in ordine di Gens

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                                                                                      Gens Gallia – Gens Gellia

Si presume che Il nomen Gallius  potrebbe derivare da Gallus , un cognome comune che può riferirsi sia a un gallo che a qualcuno di origine gallica , ma essendo questa un’ assonanza , l’ origine del nome potrebbe essere anche diversa . Quinto Gallio , Pretore urbano nel 63 a.C. , era stato accusato di ambitus da Marco Calidio l' anno precedente e fu difeso con successo da Cicerone . Come Pretore presiedette al processo di Gaio Cornelio , uno dei cospiratori di Catilina . 

Gallii famosi :

Marco Gallio , padre adottivo di Axiano e forse fratello di Quinto Gallio , il Pretore urbano . 

Marco Gallio M. f. Axianus , adottato dalla gens Axia . 

Marco Gallio Q. f. , Pretore in un anno incerto e sostenitore di Marco Antonio . 

Quinto Gallio Q. f. , ufficiale sotto il proconsole Quinto Marcio Filippo nel 47-46 a.C. , Pretore nel 43 a.C. , fu arrestato e messo a morte da Ottaviano con l' apparente falso sospetto di volerlo uccidere , anche se Ottaviano in seguito affermò che Gallio era stato semplicemente affidato alle cure di suo fratello e scomparve . 

Gaio Gallio , una persona menzionata da Valerio Massimo come flagellato a morte da Sempronio Musca che lo colse in flagrante adulterio . 

Gaio Gallio C. f. Lupercus , conio' monete nel 15 a.C. 

Gaio Gallio , padre di una Gallia Tertulla

Gallia Tertulla , su iscrizione rinvenuta a Ravenna (età augusteo-tiberiana)

IL monetiere C. Gallius Lupercus potrebbe avare assunto questo cognomen forse per essere stato un addetto al culto o per essere nato durante i Lupercaria , festivita’ romana che si celebrava nei giorni di febbraio , mese purificatorio  (dal 13 fino al 15 febbraio) in onore del dio Fauno nella sua accezione di Luperco in Latino ,  Lupercus , cioè protettore del bestiame bovino e caprino dall' attacco dei lupi .

Il suo nome completo compare su bronzi , Sesterzi , Dupondi , Assi emessi come Triumviro monetale sotto Augusto nel 15 a.C. circa .

                                                                                                 Gens Gellia

 

La Gens Gellia era una famiglia  plebea che si stabilì a Roma dopo la seconda guerra punica .  Il primo dei Gellii ad ottenere il consolato fu Lucius Gellius Poplicola , nel 72 a.C. , ma il membro più famoso di questa Gens è probabilmente il grammatico Aulus Gellius , che visse nel II secolo d.C.

I Gellii erano di chiara origine sannitica e il primo con questo nome nella cronaca storica fu il generale Stazio Gellio , che fu catturato insieme al suo esercito nel 305 a.C. durante la seconda guerra sannitica . Un altro generale sannita , Gellio Egnazio , combatté contro Roma durante la terza guerra sannitica . La Famiglia non sembra essersi stabilita a Roma prima della fine della seconda guerra punica , ma probabilmente arrivò poco dopo . Il primo Gellio conosciuto nato a Roma fu Gnaeus Gellius , l'accusatore di Lucius Turius , che fu difeso da Catone il Censore .

Il primo Triumviro monetale fu Cn. Gellius nel 149 a.C. che emise Denari e bronzi .

Denari , al D/ : testa della dea Roma a destra elmata e alata , circondata da una corona di alloro , al R/ : CN. GEL. ROMA , Marte su quadrica a destra solleva la dea Nerio Nerienis (Nerio, Neriene o NERIENIS, moglie del dio romano Marte. Si sa molto poco di lei e gli antichi stessi dubitavano della forma corretta del suo nome, anche se Gellio (Notti attiche) preferisce Nerio, che è analogo ad Anio. Si dice che il nome sia di origine sabina e che sia sinonimo di Virtus o Fortitudo.

Bronzi = Semisse , Triente , Quadrante , al R/ : CN. GEL. Sotto la prua di nave ROMA , segni di valori , al D/ : con le divinita’ di questa tipologie di bronzi e segni di valori .

L. Gellius Publicula , Questore nel 41 a.C. fu un Senatore che condusse una carriera politica piena di pericoli durante le guerre civili della tarda Repubblica . Inizialmente sostenitore degli assassini di Giulio Cesare , Bruto e Cassio , disertò nel Secondo Triumvirato e fu successivamente ricompensato con un consolato, nel 36 a.C. Gellio combatté per Marco Antonio contro Ottaviano nella battaglia di Azio nel 31 a.C. , dopo di che scomparve dalla storia .

Emise un Denario quando era Questore nel 41 a.C. , al D/ : M. ANT. IMP. AUG. III VIR. R.P.C. L. CELL. Q. P. , testa di Marco Antonio a destra , dietro un vaso di bronzo per sacrifici , al R/ : CAESAR IMP. PONT. III VIR. R.P.C. testa di Ottaviano a destra , dietro un lituus .

Fonte : Cicerone , Livio , Gellio , Valerio Massimo , wikipedia , Babelon

Foto in ordine di Gens

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                                                                Gens Herennia - Gens Hirtia - Gens Itia (Iteia)

 

La Gens Herennia era una famiglia plebea . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta tra la nobiltà italica durante le guerre sannitiche e compaiono nell' elenco consolare romano a partire dal 93 a.C. In epoca imperiale detenevano numerosi incarichi provinciali e comandi militari . L'imperatrice Herennia Etruscilla era una discendente di questa antica Gens .

Gli ampi interessi mercantili degli Herennii sono attestati da diversi autori , che descrivono la partecipazione della Famiglia al commercio siciliano e africano e soprattutto il loro coinvolgimento nell' acquisto e nell' esportazione del silfio , erba medicinale di grande valore nell'antichità , che cresceva solo lungo un breve tratto di costa africana e sfidò ogni tentativo di coltivarlo . L'interesse herenniano per il commercio è attestato dal cognome Siculo e da una moneta della Gens recante sul dritto una rappresentazione della dea Pietà e sul rovescio Anfinomo che porta il padre , riferimento alla leggenda dei due fratelli di Catana , scampati ad un' eruzione del monte Etna portando in spalla i loro genitori anziani .

Gli Herenii erano originariamente sanniti della Campania , ma furono assorbiti dallo stato romano in seguito alle guerre sannitiche . Il nomen Herennius sembra essere un cognome patronimico , poiché Herennius era un praenomen osco . I Marii erano i loro clientes ereditari . Livio cita un Erennio che fu uno de' capi del senato di Nola in Campania , e molti degli Herennii rimasero in questa regione d' Italia ; un Marco Erennio era decurione di Pompei intorno al 63 a.C. Gli Herennii conservarono un' usanza sabellica assumendo cognomi matronimici e occasionalmente gamonimici , la cui disposizione poteva variare notevolmente . 

Nelle monete emesse da questa Famiglia , Denari e Bronzi , si trova scritto un Marco Herennio che dovrebbe essere il Console del 93 a.C.

Denario , al D/ : testa diatemata della PIETAS a destra , nel campo una lettera , al R/ : M. HERENNI , Anapias nudo cammina a destra e porta il padre sulle spalle , nel campo a volte una lettera .

Bronzi , Semisse e Quadrante , con le solite simbologie di questi moduli e M. HERENNI in alto la prua e ROMA sotto .

Oncia con al R/ doppio corno dell’ abbondanza

                                                                                                 Gens Hirtia

La Gens Hirtia era una famiglia plebea . Il membro più illustre della Gens sotto la Repubblica fu Aulo Hirtius , console nel 43 a.C.

Gli Hirtii provenivano probabilmente da Ferentinum , paese degli Ernici . Gli Ernici erano un antico popolo italico , strettamente imparentato con i Latini ; vivevano a sud-est del Lazio . Durante i primi due secoli della Repubblica furono spesso alleati , talvolta contrari ai Romani ; nel corso del III secolo a..C sembra siano stati assorbiti dallo stato romano e abbiano ricevuto la cittadinanza romana .

Aulo Irzio è stato un militare , storico e politico romano , che ricoprì la carica di Console dopo l' assassinio di Gaio Giulio Cesare per il quale era stato Legato , cioè comandante di una Legione in sostituzione del console ; partecipo' alla conquista della Gallia con Giulio Cesare dal 54 a.C. e poi servì sotto Pompeo nel 50 a.C. Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo si schierò a favore del primo , combattendo prima in Spagna , forse come Tribuno militare , poi in Asia Minore .

Finito il conflitto civile , nel 46 a.C. divenne Pretore , Proconsole della Gallia Transalpina l' anno dopo e essendo stato designato da Cesare stesso , Console .

Il 15 marzo del 44 a.C. Cesare fu ucciso e Irzio sostenne Marco Antonio , il quale intendeva vendicarne la morte uccidendo Decimo Giunio Bruto Albino , divenuto nell' aprile dello stesso anno governatore della Gallia Cisalpina , verso la quale Antonio aveva avanzato pretese , finché Cicerone non lo convinse a sposare la causa senatoria . Dovette dunque partire per Modena , dove Antonio si stava dirigendo per combattere Bruto , assieme all' altro console , Gaio Vibio Pansa e a Ottaviano .

Combattuta la battaglia di Modena , entrambi i Consoli , Irzio e Pansa , morirono : prima Irzio in battaglia il 21 aprile , Pansa per le ferite riportate il 23 aprile .

Assieme ai due consoli Pansa e Aulo Irzio era partito l' emergente Ottaviano , che era accompagnato dalle Legioni che aveva arruolato a sue spese . Secondo alcune teorie egli non fu soddisfatto dei riconoscimenti che gli erano stati concessi dal Senato e volendo dimostrare a Cicerone , che lo aveva sostenuto pur sottovalutandolo , tutta la sua ambizione , avrebbe ucciso Irzio il 21 aprile e poi Pansa il 23 dello stesso mese , per poter ambire alla carica di Console.

Marco Antonio fu sconfitto lo stesso giorno della morte di Irzio , la cui tomba , in foto , fu ritrovata a Roma nel 1938 , sotto l' attuale Palazzo della Cancelleria , nell' area del Campo Marzio .

Il Console Irzio è conosciuto anche per aver scritto l' ottavo libro del De bello Gallico,  l'opera più conosciuta di Cesare . Sembra che avesse scritto altre tre opere : il De bello Alexandrino , il De bello Africo e il De bello Hispaniensi , ma oggi si crede che di questi ultimi due fu solo l' editore .

A causa del suo Prenomen Aulo sospetto un' origine etrusca .

Si conoscono due sue monete , un aureo e un bronzetto

Aureo , al D/ : C. CAESAR COS. TER. , testa velata della Pietas a destra , al R/ : A. HIRTIUS PR. , lituus , vaso e ascia .

Bronzo , L D/ : A. HIRTIUS sotto un elefante a destra e sotto i piedi un drago , al R/ : stessa legenda con un berretto da flamine , ascia , aspersorio e simpulum .

                                                                                                 Gens Itia

La Gens Iteia o Itia era un' oscura Famiglia plebea . Nessun membro di questa Gens è menzionato dagli scrittori antichi , ma molti sono noti dalle iscrizioni . Forse il più illustre della famiglia fu Iteius o Itio Rufus , Legato di Tracia durante il regno di Adriano .

Diverse iscrizioni di questa Gens provengono da Casilinum in Campania , mentre altre sono da Larinum in Sannio , suggerendo un 'origine osca della Famiglia .

Lucio Itio o Iteius fu un banchiere che emise denari nel 149 aC. Le sue monete raffigurano una testa di Roma sul dritto e i Dioscuri sul rovescio . 

Denario , al D/ : testa elmata e alata di Roma , dietro X

al R/ : L. ITI. I Dioscuti al galoppo a destra con sopra due stelle , sotto ROMA

Foto monete in ordine di Gens , con tomba di Aulo Hirtius allagata dall' Euripo , un canale di deflusso delle acque che proveniva dalle Terme di Agrippa , che passa sotto l' attuale Palazzo della Cancelleria .

Fonte : Livio , Plinio , Valerio Massimo , Cicerone , wikipedia .

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                                                                                                  Gens Lollia

La Gens Lollia era una famiglia plebea . I membri della Gens non appaiono a Roma fino all’ ultimo secolo della Repubblica .

Il primo componente della Famiglia ad ottenere il consolato fu Marco Lollio nel 21 a.C. I Lollii sembrano essere stati di origine sannitica o sabellica , poiché un sannito di questo nome è menzionato nella guerra con Pirro a nome Marco Lellio Palicano , che fu Tribuno della plebe nel 71 aC , è descritto come nativo di Picenum ; l' unico cognomen dei Lollii al tempo della Repubblica era Palicanus .

Marco Lollio Palicano ,Tribuno della plebe nel71 a. C. , riaffermò i diritti della Potestà Tribunicia e quelli della plebe già limitati da Silla . Tra i membri più influenti del partito popolare , stipulò con Gneo Pompeo , reduce dalla Spagna , il patto per il quale Palicano otteneva l' appoggio della sua fazione per la conquista del consolato nell' anno successivo . Lollio ne ebbe in ricompensa la Pretura nel 69 , ma l' ostilità dei nobili , in particolare di Pisone , gli impedì di riuscire eletto al consolato per l'anno 66 .

Un' altro Marco Lollio , Console nel 21 a.C. , probabilmente figlio o nipote del precedente , fu un leale collaboratore di Augusto  .

Combatté in Tracia nel 19-18 a.C. , ma nel 17 a.C. , subì una disastrosa sconfitta paragonabile a quella di Publio Quintilio Varo . Nel 1 a.C. accompagnò in Oriente Gaio Cesare , erede di Augusto , nella spedizione in Armenia e ne fu consigliere .

Le grandi ricchezze di Marco Lollio passarono alla nipote Lollia Paolina , che divenne imperatrice nel 38 d.C. , moglie di Caligola .

Seppur già posata a Publio Memmio Regolo , fu costretta a divorziare per soddisfare il capriccio dell'Imperatore Caligola , che la voleva in sposa a causa della sua notevole bellezza .

Altra figura significativa dei Lollii fu Quinto Lollio Urbico , nato in Africa , Console nel 138 d.C. , il quale combatté nella seconda guerra giudaica e fu Governatore della Britannia nel 139-142 d.C. , dove ottenne un' importante vittoria sui barbari invasori provenienti dalla Scozia . Costruì un muro di torba , il famoso Vallo Antonino , tra il Firth ed il Clyde e successivamente ricoprì la carica di Prefetto urbano .

Il Lollio Console del 21 a.C. dovrebbe essere colui che emise le monete a nome Palicano , due Denari , un Quinario e un Sesterzio .

Denario , al D/ : HONORIS , testa laureata dell’ Onore a destra , al R/ : sedia curule con due spighe ai lati con sopra PALIKANUS

Denario , al D/ : LIBERTATIS , testa diademata della Liberta’ a destra , al R/ : tribuna ornata di rostri , sopra PALIKANUS

Quinario , al D/ : FELICITATIS , testa diademata della Felicita’ a destra , al R/ : Vittoria con in mano una corona su biga al galoppo verso destra , sopra PALIKANUS

Sesterzio , al D/ : SC e borsa , al R/ : scheda o tessera per voto e PALIKANUS diviso in due ai lati della tessera .

                                                                                            Gens Lucilia

La Gens Lucilia fu un' antica famiglia patrizia romana di rango senatorio . Di origine centro italica , risulta attestata a Pompei , Ostia , Tivoli , e anche in Italia settentrionale , soprattutto nei territori già abitati dalle tribù celtiche . Numerosi i fundi Luciliani citati nella Tabula Veleiate presente nell' Emilia occidentale .

Tra i personaggi più importanti della Gens Lucilia si ricordano :

Gaio Lucilio , poeta latino satirico del II secolo a.C. , sembra che il poeta provenisse da da Suessa Aurunca , un'antica città degli Aurunci , dove una colonia latina fu fondata nel 313 aC. , era considerato da Orazio uno dei progenitori della satira .

Lucio Lucilio L. f. , Pretore nel 91 a.C.

Sesto Lucilio Basso , Generale dell' Impero romano , impegnato nella prima guerra giudaica .

Sebbene molti Lucilii appaiano nella storia romana , l'unico noto per aver ottenuto una delle più alte cariche dello stato romano fu Lucilio Longo , Console suffectus nel 7 d.C.

Un monetiere dei Lucilii fu M. Lucilius Rufus che copri’ la carica nel 89 a.C. con L. Sentius e P. Servilius Rullus , e’ conosciuto questo Denario con al D/ : testa elmata e alata della dea Roma a destra circondata con una corona di alloro , dietro PV , al R/ : M. LUCILI RUF. , la Vittoria su biga a destra tiene una frusta .

                                                                                                Gens Luria

La Gens Luria era una famiglia plebea minore , sconosciuta l’ origine geografica . Sebbene molti Lurii siano conosciuti tramite iscrizioni , l' unico membro di questa Gens a svolgere un ruolo significativo nella storia fu Marco Lurio , un Luogotenente di Ottaviano negli anni successivi alla morte di Cesare .

Publio Lurio Agrippa fu il  Triumviro monetale al tempo di Augusto che emise bronzi , in foto due assi .

Foto monete in ordine di Gens 

Fonte : wikipedia , babelon .

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                                                                           Gens Maecilia

Questa Famiglia percorse quasi interamente , tranne l’ eta’ regia e i primi anni della Repubblica , la storia di Roma dalla Repubblica alla fine dell’ Impero .

Famiglia dalle origini poco conosciute , ma che deve essere stata molto longeva , infatti risulta presente dagli inizi del V secolo a.C. fino alla fine del V secolo d.C. , inizio’ la sua storia documentata con i Tribuni del popolo Lucio Maecilio nel 471 a.C. e Spurio Maecilio nel 416 a.C. , seguirono due Triumviri monetali Tito o Tiberio Maecilio Croto e Marco Maecilio Tullo , personaggi che interessano l’ articolo .

La presenza documentata della Famiglia termina con la fine dell’ Impero Romano , al tempo di Odoacre .

I Maecilii conosciuti :

Lucio Maecilio , Tribuno della plebe nel 470 a.C. 

Spurio Maecilio , Tribuno della plebe almeno quattro volte, la quarta occasione nel 416 a.C. 

Marco Maecillio Tullo , Triumviro monetale nel 7 a.C.

Lucio Maecilio Scrupo , presente tra i Veienti alla nomina di un magistrato di nome Gaio Giulio Gelo nel 26 d.C. , registrato su un' iscrizione a Veio .

Marco Maecilio Rufo , Governatore dell' Acaia qualche tempo prima del 67 d.C. 

Maecilio Fusco , Governatore della Britannia Inferiore intorno al 240 d.C. Aiutò a ricostruire ed espandere un forte in quella che oggi è Durham .

Mecilio Hilariano , Console nel 332 d.C. e Praefectus urbi dal 338 al 339 d.C. 

Marcus Maecilius Flavius Eparchius Avitus , Imperatore dal 455 al 456 d.C. 

Maecilius Hi(larianus?) Senatore nominato su un seggio nel Colosseo intorno al tempo di Odoacre , probabilmente discendeva dal console Hilarianus .

Venendo ai Triumviri monetari , T. Maecilus Croto alcuni lo ritengono l’ emittente del Vittoriato con la scritta centrale al rovescio CROT. , altri ritengono che la scritta si riferisca alla Citta’ zecca emittente di Crotone .

Di Marco Maecilio Tullo si conoscono Assi emessi nel 12 a.C. , al D/ : CAESAR AUGUST.PONT. MAX. TRIBUNIC. POT. , testa di Augusto a destra o sinistra , al R/ : M. MAECILIUS TULLUS III VIR. A.A.A.F.F. , al centro S.C.

Un’ altro esemplare presente nel Babelon , o forse Dupondio o Sesterzio , presenta dietro la testa di Augusto girata a sinistra , una Vittoria , che gli mette in capo una corona di alloro .

Fonte : Livio , wikipedia , babelon

                                                                    Gens Mallia

I Manlii furono una Gens romana di ceto patrizio , i cui membri ebbero incarichi nelle magistrature per tutta la durata della Repubblica romana .

Ebbero parecchi rami e cognomi .

La Gens Manlia era una delle più antiche e nobili casate patrizie di Roma , dai primi giorni della Repubblica fino all' epoca imperiale . Il primo ad ottenere il consolato fu Gneo Manlio Cincinnato , console nel 480 a.C. e per quasi cinque secoli i suoi componenti tennero frequentemente le magistrature più importanti . Molti di loro erano illustri statisti e generali , un certo numero di individui di spicco sotto l' Impero rivendicarono la discendenza dagli illustri antenati Manlii .

Si diceva che i Manlii provenissero dall' antica città latina di Tuscolo . I Mallii erano probabilmente annoverati tra le Gentes maiores , tra le più grandi delle Famiglie patrizie . Come per molte Gentes patrizie , anche i Mallii sembrano aver acquisito rami plebei e uno della Famiglia era Tribuno della plebe al tempo di Cicerone . I Mallii plebei discendevano probabilmente da liberti dei patrizi , da membri che erano passati ai plebei o da persone non imparentate che acquisirono il nomen dopo aver ottenuto l' affrancamento da uno dei Mallii .

Noto un solo Denario con al D/ : testa elmata e alata della dea Roma con dietro un cerchio inserito dentro un triangolo , al R/ : AP. CL. T. MAL. Q. VR. (Appio Claudio , Tito Mallio , Questori urbani) , Vittoria su biga al galoppo a destra .

A volte i nomi dei due Triumviri sono invertiti , oppure si trova la contromarca di Vespasiano

Fonte : Cicerone , Sallustio , wikipedia , babelon

 

 

 

 

 

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Gens Mallia

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                                                                                Gens Mettia

La Gens Mettia era una Famiglia plebea ma di antica origine , il primo Mettio conosciuto fu Mettius Fuffetius , dittatore di Alba Longa al tempo del re di Roma Tullo Ostilio , tra i due re venne stabilito di far combattere tre Orazi e tre Curiazi per stabilire chi tra Roma e Alba Longa dovesse vincere la guerra e quindi sopravvivere . Un altro Mettio conoscito fu Mettius Geminus cavaliere di Tusculum al tempo della guerra contro Roma nel 340 a.C. , infine Marco Mettio al tempo di Cesare di cui fu luogotenente e ambasciatore presso Ariovisto in Gallia , che emise monete tutte rare e molto rare . Pochi membri di questa Gens si sono presentati nella storia e nessuno ha raggiunto le cariche più alte dello Stato romano sotto la Repubblica . Diversi Mettii salirono alla ribalta in epoca imperiale con almeno tre che ottennero il consolato tra la fine del primo e l' inizio del secondo secolo . 

Il Dizionario di Biografia e Mitologia Greca e Romana descrive Mettius come "un antico nome italico" , in uso sia tra i Sabini che tra i Latini .

Si conoscono monete in Quinari , Sesterzi e Denari

Quinario , al D/ : testa di Giunone Sospita a destra ornata con pelle di capra , dietro un serpente , al R/ : Vittoria su biga al galoppo a destra

Sesterzio , al D/ : testa diademata di Venere a destra , al R/ : M. METTI , giovane andante a destra che da’ da mangiare ad un serpente

Denario , al D/ : CAESAR DICT. QUART. , testa laureata di Giulio Cesare a destra , dietro il Lituus , al R/ : M. METTIUS , Giunone Sospita su biga al galoppo a destra lancia un giavellotto e tiene uno scudo

Denario , al D/ : CAESAR IMP , testa laureata di Giulio Cesare a destra , dietro simpulum e lituus al R/ : M. METTIUS , Venere girata a sinistra tiene uno scettro e una Vittoria e si appoggia ad uno scudo .

Di quest' ultimo Denario esistono varianti con diverse lettere nel campo del rovescio , un’ altra variante reca scritto CAESAR IMPER. al dritto

Foto in ordine di moneta , del Sesterzio esiste disegno del D/R nel babelon , qui solo il rovescio 

Fonte : Cesare , wikipedia , babelon

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                                                                       Gens Nasidia

La Gens Nasidia era un' oscura famiglia plebea . La Gens è conosciuta per merito di Quinto Nasidio , uno degli ammiragli di Gneo Pompeo Magno durante la guerra civile . Sebbene nessuno dei Nasidii sia noto per aver ricoperto una delle più alte cariche dello Stato romano , un certo numero di componenti è noto dalle iscrizioni . Una moneta di questa Gens raffigura la testa di Pompeo e un tridente sul dritto , sul rovescio una nave , in esergo l' iscrizione Q. Nasidius .

Il Nomen Nasidius appartiene ad una classe di gentilizi formati con il suffisso -idius , che originariamente sviluppa cognomi che terminano in -idus , ma in seguito venne visto come un mezzo regolare per formare Nomen . 

Una grande Famiglia di Nasidii sembra essersi stabilita in Africa Proconsularis e in Numidia , in particolare nella colonia di Castellum Elefantum in Numidia . 

Quinto Nasidio fu] un ammiraglio sotto Gneo Pompeo Magno durante la guerra civile . Fu sconfitto nella seconda delle due battaglie navali di Massilia , Marsiglia , dall' ammiraglio di Cesare , Bruto Decimo . Fuggì sulle coste spagnole e andò in Africa . Servì poi sotto il figlio di Pompeo , Sesto , ma alla fine passò a Marco Antonio . Comandò parte della flotta del Triumviro ma fu sconfitto da Agrippa al largo delle coste di Patrasso nel 31 a.C.

Un fatto curioso quanto raccapricciante : un Nasidio , soldato sconosciuto , è un personaggio che compare nella Pharsalia di Lucano . Egli è uno dei soldati di Catone Uticense del quale viene descritta la orribile morte durante l' attraversamento del deserto libico , il Sahara .

In particolare Nasidio venne morso da un serpente e il corpo iniziò a gonfiarsi fino a spezzare la corazza che lo rivestiva , dopo di che il suo corpo esplose riducendosi a una massa di materia informe .

Fatto talmente noto che Dante Alighieri lo cita nell' Inferno (XXV , v. 95) , a proposito delle metamorfosi tra dannati della bolgia dei ladri e serpenti , accanto a Sabello , che ebbe una simile sorte .

Denario , al D/ : NEPTUNI , testa di Pompeo a destra , davanti un tridente , sotto un delfino , al R/ : Q. NASIDIUS , nave con la vela al vento con rematori e pilota , nel campo una stella .

Denario , al D/ : NEPTUNI , testa laureata di Pompeo a sinistra , davanti un praefericulum , al R/ : Q. NASIDIUS X. , nave con vela al vento con rematori e pilota , nel campo una stella .

Denario , al D/ : NEPTUNI , testa di Pompeo a sinistra , davanti un tridente , sotto un delfino , al R/ : Q. NASIDIUS , quattro navi alla vela con rematori ; scena forse in riferimento alla prima battaglia navale quando Nasidio risulto' vincitore .

Fonte : Cesare , Dione , Lucano , wikipedia , babelon 

 

 

 

 

 

 

 

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                                                                                  Gens Neria

La Gens Neria era una famiglia plebea minore . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta al tempo di Cesare , quando Gneo Nerio era Questore , ma pochi , se non nessun altro , è noto per aver tenuto magistrature romane . Molti Nerii sono conosciuti solo dalle iscrizioni . Una moneta emessa dal Questore Nerio raffigura la testa di Saturno sul dritto e stendardi con i nomi ai lati dei Consoli , C. Cornelio Lentulo e C. Claudio Marcello , sul verso .

Il Nomen Nerius probabilmente deriva dal praenomen umbro o sabino Nerius o Nerone , che è stato tradizionalmente descritto come fortis , strenuus , "forte e robusto". Questo sembrerebbe indicare che i Nerii fossero probabilmente di origine umbra o sabina . Tale origine è supportata da un' iscrizione di Capua che menziona un Ovius Nerius , Ovius è un comune praenomen osco .

Gneo Nerio , come Questore urbano nel 49 a.C. , aveva tra altre mansioni , la responsabilità dell' aerarium , il tesoro della Repubblica , dove erano conservati gli stendardi . L’ aerarium faceva parte del Tempio di Saturno e si trovava sotto il Tempio . Potrebbe essere lo stesso Gneo Nerio che nel 56 a.C. accusò Publio Sestio di corruzione ; Sestius fu difeso con successo da Cicerone nella sua orazione , Pro Sestio . Gneo Nerio sostenne Pompeo durante la guerra civile .

Noto un solo Denario con al D/ : NERI Q. VRB. , testa di Saturno a destra , dietro arpa , al R/ : L. LENT. C. MARC. COS , aquila legionaria tra due insegne militari , la lettera H sta per la Coorte degli Astati mentre la P sta per la Coorte dei Principi .

Fonte : Cesare , wikipedia , babelon

                                                                           Gens Numonia

La Gens Numonia era una famiglia plebea minore . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta nei primi anni dell' Impero . Pochi , se non nessuno , dei Numonii detennero magistrature romane .

Il Nomen Numonio appartiene ad una classe di gentilizi che termina in -onius , tipici delle Gentes plebee , ovvero quelle di origine osca . Probabilmente si basa sul cognomen nummus "denaro" .

L' unica Famiglia distinta della Gens Numonia portava il cognome Vaala , apparentemente ottenuto da un antenato della Famiglia che aveva preso d' assalto un vallum nemico .  Una moneta della Gens raffigura infatti questa impresa militare .

Alcuni Numonii 

Gaio Numonio , conoscente di Orazio , che viveva nei pressi di Velia e Salernum in Campania . Verso il 22 a.C., Orazio , cercando un posto dove trascorrere l'inverno , indirizzò una lettera a Vaala chiedendo informazioni sul clima della zona . Potrebbe essere lo stesso Gaio Numonio Vaala che era Quattuorvir monetale nel 41 a.C. 

Gaio Numonio , un Legato sotto il comando di Publio Quintilio Varo nel 9 d.C. , fuggì dalla battaglia della foresta di Teutoburgo con la cavalleria romana in direzione del Reno , ma fu raggiunto dai Germani e ucciso .

Denario , al D/ :busto della Vittoria con le sembanze di Fulvia , al R/ : C. NUMONIUS VAALA , soldato romano , forse Vaala , che attacca un vallum difeso da nemici .

Fonte : Orazio , wikipedia , babelon

 

 

 

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                                                                          GENS PEDANIA

La Gens Pedania era una piccola famiglia plebea di Roma . I membri di questa Gens sono citati per la prima volta all' epoca della seconda guerra punica , ma raggiunsero poca fama fino all' età imperiale , quando Lucio Pedanio Secondo raggiunse il consolato sotto Nerone .

La grande maggioranza dei nomi che terminano in -anius derivavano da toponimi o cognomina che terminano in -anus . Tali gentilizi erano spesso , ma non esclusivamente, di origine umbra . 

Titus Pedanius , il primo centurione morto nel 211 a.C. fu nominato durante la seconda guerra punica ; durante l' assedio di Capua , quando le truppe romane vacillarono , guidò un attacco attraverso i bastioni nemici , provocando la presa della città . Dopo la battaglia, Pedanius fu premiato per il suo coraggio .

Altri Pedanii noti :

Pedanius Costa , legato di Bruto nel 43 e 42 a.C. 

Pedanius , uno dei legati di Augusto che prestò servizio come presidente della corte convocata da Erode per il processo dei suoi figli .

Lucius Pedanius Secondo , Console suffectus nel 43 d.C. Era praefectus urbi nel 61 , quando fu assassinato da uno dei suoi schiavi . Secondo il diritto romano tutti gli schiavi appartenenti all' ucciso dovevano essere messi a morte , in questo caso circa quattrocento ; nonostante la protesta pubblica , il verdetto fu eseguito da Nerone .

Lucius Pedanius L.f. Secundus Julius Persicus , citato in un' iscrizione del Barcino . 

Pedanius Costa , avversario di Nerone , e uno dei candidati al consolato nel 69 d.C. , l' anno dopo la morte di Nerone . Vitellio scelse di non nominarlo come uno dei Consoli per l' anno successivo a causa della sua ostilità nei confronti del defunto imperatore .

Pedanius , un soldato della cavalleria romana , che prese parte alla presa di Gerusalemme nel 70 d.C. La sua audacia di conquistare uno dei difensori con la forza pura e l'abilità a cavallo è descritta da Giuseppe Flavio .  

Pedanius Dioscoride , celebre medico verso la fine del I secolo , autore del De Materia Medica . 

Pedani Salinatori :

Gnaeus Pedanius Fuscus Salinator , Console suffectus nel 61 d.C. 

Gneo Pedanius Cn. F. Fuscus Salinator , Proconsole dell' Asia intorno al 100 d.C.

Gneo Pedanius Cn. F. Cn. N. Fuscus Salinator , Console nel 118 d.C. insieme all Imperatore Adriano . Sposò Julia , figlia di Lucius Julius Ursus Servianus .

Pedanius Fusco Cn. F. Cn. n., nipote di Lucius Julius Ursus Servianus , fu messo a morte da Adriano all' età di diciotto anni , nel 136 d.C., insieme al suo anziano nonno , apparentemente per aver espresso il loro disappunto per la nomina da parte dell' Imperatore di Lucio Ceionio Commodo come suo erede .

Il piu’ famoso dei Pedanii fu certamente :

Lucius Pedanius Secondo  fu un Senatore romano del I secolo che sviluppò la sua carriera politica sotto gli imperi di Augusto , Tiberio , Caligola , Claudio e Nerone . Membro della Gens Pedania de Barcino in Hispania Tarraconense , il suo primo incarico noto fu quello di Console suffectus tra aprile e luglio 43 , sotto Claudio ; fu il secondo Console di origine ispanica , sette decenni dopo Lucio Cornelio Balbo il Vecchio , originario di Cadice . Nel 52-53 fu Proconsole della provincia dell' Asia .

Nel 60, già sotto Nerone, fu nominato Prefetto della Città . Nel 61 fu assassinato da uno dei suoi schiavi domestici e nel successivo processo in Senato , il giurista Gaio Cassio Longino difese la rigida applicazione del diritto romano , che prevedeva la pena di morte per l' intera numerosa famiglia di schiavi , contrariamente all' opinione popolare che voleva l'esecuzione esclusiva del colpevole ; l'imperatore Nerone appoggiò le argomentazioni di Longino , che Tacito conservò e tutti gli schiavi furono condannati a morte , per evitare la reazione popolare furono scortati al patibolo dai soldati della guarnigione cittadina .

Era imparentato con Gnaeus Pedanio Salinátor , Console suffectus nello stesso anno dell' assassinio di suo padre , che fosse suo fratello , suo figlio o suo nipote .

Ma il monetiere che interessa l’ articolo fu :

Pedanius Costa , legato di Bruto nel 43 e 42 a.C. , pose il suo nome su Denari ed Aurei

Denario , al D/ : COSTA LEG., testa laureata della Liberta’ a destra , al D/ : BRUTUS IMP. , trofeo con due giavellotti e uno scudo .

Aureo , al D/ : M. BRUTUS IMP. COSTA LEG. , testa nuda di Marco Bruto a destra dentro una corona di quercia , al R/ : L. BRUTUS PRIM. COS. Testa nuda di Lucio Giunio Bruto a destra dentro una corona di quercia .

Fonte : Livio , wikipedia , babelon


 

 

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                                                                         Gens Plutia

Questa Gens non ha lasciato alcuna traccia nella storia di Roma e se non fosse per la presenza di questo Denario a nome di Caius Plutius , che fu Questore in una data imprecisata , sarebbe ignota . Il Denario viene da alcuni datato al 121 a.C.

Theodor Mommsen , il grande storico tedesco del XIX secolo (Storia di monete romane) pensava che il nome non sia stato Plutia ma da assimilare con le Gens Plautia o Plozia , pero’ diverse . Caius Plutius è l' unico membro della Famiglia ad aver coniato monete nel 121 a.C. , i due Consoli erano  Quinto Fabio Massimo Allobrogico e Lucio Opimio .

Denario , al D/ : testa elmata ed alata della dea Roma , dietro X , al R/ : C. PLUTI , i Dioscuri al galoppo a destra

                                                        Gens Procilia

La Gens Procilia era una famiglia plebea minore dell' antica Roma . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta durante l' ultimo secolo della Repubblica , ma pochi di loro ottennero una posizione di rilievo nello stato romano e sono meglio conosciuti grazie allo storico Procillius , contemporaneo di Cicerone , la cui opera perduto e' perduta , ma e' citato come fonte dagli antiquari romani .

I Procilii potrebbero provenire da Lanuvium , antica città del Lazio . A tale origine sembra alludere una moneta emessa dai Procilii , raffigurante Giunone Sospita , il cui culto era incentrato proprio a Lanuvio . Il nomen Procilius appartiene a una classe comune di gentilizi derivata da nomi che terminano con il suffisso diminutivo '-ulus' . In questo caso il nome è un cognome patronimico derivato dall' antico praenomen Proculus , che Festo riferì fosse originariamente dato a un bambino nato quando il padre era lontano da casa , sebbene il nome abbia anche l' aspetto di un diminutivo di qualche altra parola o nome,  come procus , corteggiatore , o forse più probabilmente procer , principe . Proca , altra possibilità , era il nome di uno dei leggendari Re di Alba Longa , città madre di Roma e potrebbe essere la radice del nome , forse con lo stesso significato di procer . In epoche successive , Proculo fu ampiamente utilizzato come cognome , e diede origine al diminutivo cognomen Procillus , con il quale Procilio è facilmente confondibile .

Alcuni Procilii :

Lucius Procilius L. f. , Triumvior monetale nell' 80 a.C. Le sue monete raffigurano Giunone Sospita , alludendo alla sua origine lanuviana . 

Procillius , storico vissuto al tempo di Cicerone , che scriveva di argomenti geografici . Fu citato da Varrone e Plinio , e fu ammirato da Atticus , la cui opinione non fu pero' condivisa da Cicerone . 

Lucio Procilio, tribuno della plebe nel 56 a.C. , lui e due dei suoi colleghi fecero ritardare le elezioni per l' anno successivo e furono perseguiti da Publio Clodio Pulcher nel 54 , sebbene il solo Procilio fosse condannato . Potrebbe essere la stessa persona dello storico Procillius .

Denario , al D/ : S.C. , testa laureata di Giove a destra , al R/ : L. PROCILI F. , Giunone Sospita a destra con lancia e scudo , in testa una pelle di capra , sotto un drago .

Denario , al D/ : S.C. , testa di Giunone Sospita con pelle di capra in testa , al R/ : L. PROCILI F. , Giunone Sospita armata di lancia e scudo con testa coperta di pelle di capra , su biga che corre a destra , un drago sotto i piedi dei cavalli .

                                                                                Gens Proculeia

La Gens Proculeia era una Famiglia plebea minore dell' antica Roma. I membri di questa Famiglia sono menzionati per la prima volta alla fine della Repubblica . Gaio Prouleio era uno dei più fidati amici e consiglieri di Ottaviano , uno di quelli che Ottaviano considerava come un possibile erede . Nessuno dei Proculeii ottenne mai il consolato , ma un certo numero è noto dalle iscrizioni .

Il nomen Proculeius appartiene ad una classe comune di gentilizi che termina nel suffisso diminutivo '-eius' , spesso anche se non esclusivamente formato da altri nomi che terminano in '-a' o '-as' , in questo caso il nome è un cognome patronimico derivato dall'antico praenomen Proculus . Come per la Gens Procilia descritta in precedenza , che inizia per "Proc." , Festo riferì essere stato originariamente dato a un bambino nato quando suo padre era lontano da casa , sebbene il nome abbia l' aspetto di un diminutivo di qualche altra parola o nome , come procus , un pretendente , o forse più probabilmente procer , un principe . Proca , a volte data come Procas, un' altra possibilità , era il nome di uno dei leggendari re di Alba Longa, la città madre di Roma nella storia e potrebbe essere la forma radice del nome , forse con lo stesso significato di procer . 

Numerosi furono i Proculeii conosciuti nella storia di Roma .

Gaio Proculeio L. f. , coniò una moneta recante la testa di una figura incerta e sul rovescio una bipenne , o ascia a due teste ; emise due monete , un Denario e un piccolo bronzo .

Denario , al D/ : testa diademata di Giove a destra , dietro in monogramma KO , al R/ : C. PROCULEI L. F. , nel campo una razza .

Bronzo , al D/ : testa laureata di Giove a destra , dietro in monogramma KO , al R/ : C. PROCULEI L. F. , ascia bipenne .

Di C. Proculeio non ho trovato in rete nessuna moneta da riprodurre nell’ articolo . Le due monete sopra descritte sono pero’ presenti in disegno nel Babelon .

Fonte : Mommsen , Varrone , Plino , Cicerone , wikipedia , babelon

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                                                                  Gens Quinctilia

 

La Gens Quinctilia o Quintilia , era una Gens romana di ceto patrizio . Fu presente sia nel periodo repubblicano che in quello imperiale . Nonostante la sua grande antichità questa Gens non ebbe una grande rilevanza storica se non per fatti particolari . Il solo membro che ottenne il consolato durante la Repubblica fu Sesto Quintilio Varo nel 453 a.C. e per oltre 400 anni , fino al 13 a.C. , la Famiglia non ottenne altri consolati ; ottenne comunque altre magistrature , con numerosi Pretori .

Il nomen della Gens Quinctilius è un derivato patronimico basato sul praenomen Quintus , che significa "quinto" . La forma graficamente corretta è Quinctilius, ma anche la forma Quintilius è molto comune .

Anche il nome della Gens Quintia deriva dallo stesso prenome . Non era insolito che i nomi di Gens probabilmente legate , derivassero da una fonte comune . Ad esempio il nome sabino Pompo è l' equivalente del latino Quintus e diede origine ai nomi della Gens Pompilia e Pomponia .

Secondo i racconti tradizionali , la Gens Quinctilia preesisteva alla fondazioni di Roma . Quando i fratelli Romolo e Remo ebbero posto nuovamente il loro nonno Numitore sul trono di Alba Longa , stabilirono di fondare una nuova città sui colli che dominavano il Tevere . Essi offrirono sacrifici nella grotta del Lupercale posta alla base del Palatino , rito da cui originò la festività religiosa dei Lupercalia . I seguaci di Romolo furono chiamati Quinctilii o Quinctiliani, mentre quelli di Remo , Fabii o Fabiani .

In tempi storici , i due collegi dei sacerdoti chiamati Luperci , che compivano i riti sacri dei Lupercalia , erano noti con questi nomi , indicando che nei primi tempi le gentes Quinctilia e Fabia sovrintendevano a questi riti come un sacrum gentilicum .

Un esempio analogo di simili responsabilità è quello riguardante la gens Pinaria e la gens Potitia , che erano incaricati del culto di Ercole . Questi riti sacri furono gradualmente trasferiti allo Stato o aperti al populus romano . Una leggenda molto nota attribuiva la fine dei Potitii all' abbandono del loro ufficio religioso . In tempi successivi il privilegio dei Lupercalia terminò di essere ristretto ai Fabii e ai Quinctilii .

Una curiosita’ di un Quintilio che giunge dal passato :

Un Quintilio , fu un incisore di gemme , in epoca ignota . Sono tuttora esistenti due suoi lavori . Uno rappresenta Nettuno trasportato da due cavallucci marini , incisi nel berillo ; l'altro rappresenta un Mercurio nudo , in :

https://books.google.com/books/about/Gemmae_antiquae_caelatae_scalptorum_nomi.html?id=uto-AAAAcAAJ

Un solo Triumviro monetale e’ conosciuto : Sextus Quinctilius

Fu di famiglia patrizia di ideali repubblicani , era figlio del  Senatore Sesto Quinctilio Varo . Fece parte nell' assassinio di Giulio Cesare , ma il suo ruolo nell’ azione rimane oscuro. Si suicidò dopo la battaglia di Filippi nel 42 a.C. vista la sconfitta dei repubblicani Bruto e Cassio nei confronti dei triumviri Ottaviano  e Antonio . Era sposato con Claudia , figlia di Gaio Claudio Marcello Minore e della sua prima moglie , divenne poi padre del generale Publio Quintilio Varo , lo sconfitto di Teutoburgo .

Denario , al D/ : testa elmata e alata della dea Roma , dietro X , al R/ : SX. Q. , i Dioscuri al galoppo verso destra , sopra di loro due stelle , sotto ROMA .

Questo Denario fu forse emesso nel 179 a.C. dal figlio di Publio Qunictilio Varo , Pretore nel 203 a.C. e Governatore di Ariminum , contribui alla disfatta di Magone , fratello di Annibale . che poco dopo mori'  in conseguenza delle ferite riportate in battaglia persa in Italia presso il territorio degli Insubri .

Fonte : wikipedia , babelon

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                                                                       Gens Renia

La Gens Renia era un' oscura famiglia plebea . Nessun componente di questa Gens ottenne le più alte cariche dello Stato romano , ma la Famiglia è conosciuta da iscrizioni e monete emesse da un certo Gaio Renio , raffiguranti la testa di Roma sul dritto e sul rovescio Giunone Caprotina su un carro trainato da due capre . La presenza di Giunone Caprotina suggerisce che i Renii possano aver avuto origine a Lanuvium , dove Giunone era particolarmente venerata . L' etimologia del nomen Renius è incerta .

I Renii non sembrano essere stati divisi in famiglie distinte , e tutti i loro cognomi sembrano essere stati cognomi  personali , molti dei quali probabilmente erano i nomi originali dei liberti della Gens . Di quelli che erano più tipici dei cognomi romani , Estivus si riferisce all' estate e probabilmente fu dato a qualcuno nato durante quella stagione . Candido significa bianco scintillante e potrebbe riferirsi ai propri capelli o vestiti . Crispinus , un diminutivo di Crispus , si riferiva a qualcuno con i capelli ricci .

Fausto , fortunato e Procolo erano vecchi praenomina , che vennero usati come cognomi nella fine della Repubblica e in epoca imperiale . Felice, felice e Firmo , forte , Ilario , allegro , Rufo , rosso e Venusto, affascinante o bello , erano tutti nomi comuni ; Laetus , lieto , e Orientis , orientale , erano più distintivi . Un certo numero di altri cognomi portati sia dagli uomini che dalle donne dei Renii erano anche vecchi praenomina o cognomina individualizzanti simili , tra cui Maxima , maggiore, Prima , prima , Secundus , secondo , e Tertius , terzo .

Gaio Renio , Triumviro monetale nel 138 a.C. I suoi denari raffigurano Giunone Caprotina alla guida di una biga trainata da capre , forse riferendosi all' origine lanuviana della Famiglia . 

Denario , al D/ : testa elmata e alata della dea Roma a destra , dietro X , al R/ : C. RENI , Giunone Caprotina coperta con una stola su biga tirata da due capre al galoppo a destra , Giunone ha in mano una scettro e una frusta .

Bronzo Semisse , al D/ : testa di Saturno a destra , dietro S , al R/ : C. RENI ROMA , prora di nave , sopra una capra , davanti S . Disegno sul Babelon

Bronzo Quadrante , al D/ : testa di Ercole a destra con pelle di leone , nel campo tre globi , al R/ : uguale al precedente e tre globi . Disegno sul Babelon

                                                              Gens Rubellia

La Gens Rubellia era una Famiglia plebea minore . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta al tempo di Augusto e raggiunsero la ribalta durante il primo secolo , quando due di loro ottennero il consolato : Gaio Rubellio Blando nel 18 d.C. e Lucio Rubellio Gemino nel 29 d.C. Il primo dei Rubellii citati nella storia fu originario di Tibur (Tivoli) nel Lazio . Originariamente una città sabina , Tibur divenne parte del territorio romano alla fine della guerra latina nel 338 a.C. , i suoi abitanti ottennero la piena cittadinanza romana durante la guerra sociale . Il nomen Rubellius appartiene ad una classe di gentilizi formata usando il suffisso diminutivo -ellius , tipicamente derivato da altri nomi gentilizi . In questo caso la radice potrebbe essere stata un nome come Rubius , Rubrius o Rufius , derivato da ruber , rossastro o rubicondo , o rufus, rosso .

La Famiglia principale dei Rubellii portava il cognome Blandus , affascinante o lusinghiero .  Un membro di questa Famiglia era conosciuto come Plauto , un cognome comune originariamente dato a qualcuno con i piedi piatti o strombati . Sembra anche che ci fosse una Famiglia che portava il cognome Geminus , gemello , forse portato da un ramo cadetto dei Blandi . 

Gaio Rubellio Blando ,Triumviro monetale in un anno incerto fu probabilmente figlio del retore Rubellio Blando e padre di Gaio Rubellio Blando , Console nel 18 d.C. 

Ampie notizie storiche su questo personaggio in : https://www.archeotibur.org/p/a-cura-del-dott_6.html

Di questo Magistrato e’ conosciuto solo un piccolo bronzo , un Quadrante , al D/ : C. RUBELLIUS BLAUNDUS , nel campo SC , al R/ : III VIR. A.A.A.F.F. , nel campo ara o altare . Disegno presente nel Babelon .

Fonte : wikipedia , babelon 

 

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                                                                      Gens Rustia

 

La Gens Rustia era una famiglia plebea minore di Roma . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta verso la fine della Repubblica e alcuni di loro raggiunsero la notorieta’ in epoca imperiale , uno di questi fu Tito Rustio Nummio Gallo che ottenne il consolato sotto Tiberio nel 34 d.C.

Il nomen Rustius sembra appartenere ad una classe di gentilizi di derivazione umbra , infatti uno dei Rustii ricoprì alte cariche presso Narni in Umbria . Il nomen Rusius , trovato in pochissimi autori e su iscrizioni , potrebbe essere un errore da leggere come Rustius . 

Alcuni della Famiglia dei Rustii portavano il cognome Caepio , uno di una grande classe di cognomina derivata dai nomi di oggetti familiari , piante e animali . I membri di questa Famiglia appaiono nella storia per circa duecento anni , dal I secolo a.C. al II secolo d.C.

Lucio Rustio , fu Triumviro monetale nel 71 a.C., coniò denari raffiguranti la testa di Minerva sul dritto e un ariete sul verso

Denario , al D/ : SC , testa elmata di Marte a destra , davanti asterisco o stella , al R/ : L. RUSTI , ariete a destra .

Quinto Rustio , fu Triumviro monetale nel 19 a.C. , fu uno dei duumviri ad Antium  (Anzio) , emise aurei e denari 

Aureo , al D/ : Q. RUSTIUS FORTUNAE , teste di fronte della Fortuna Victrix elmata e della Fortuna Felix diademata , al R/ : CAESARI AUGUSTO , la Vittoria di fronte con le ali aperte e regge con la mano destra uno scudo che e’ appoggiato su una colonna , dentro lo scudo SC

Moneta presente in disegno nel Babelon e nel libro delle monete repubblicane del Varesi .

Denario , al D/ : Q. RUSTIUS FORTUNAE ANTIAT. , busti affiancati delle Fortune Victrix e Felix , con teste come le precedenti , i busti delle due Fortune poggiano su un basamento ai cui lati ci sono due teste di ariete una per lato , la Fortuna Victrix regge una patera , al R/ : CAESARI AUGUSTO EX SC , al centro Altare in cui si legge FOR. RE. (Fortunae Reduci)

Fonte : Svetonio , Tacito , Marziale , wikipedia , babelon

                                                                        Gens Rutilia

La Gens Rutilia era anch’ essa una Famiglia plebea nell' antica Roma .

I membri di questa Gens appaiono nella storia della Repubblica romana a partire dal II secolo a.C.

Il primo ad ottenere il consolato fu Publio Rutilio Rufo nel 105 a.C. , Console della Repubblica romana .

Il nomen Rutilius deriva dal cognomen latino Rutilus , rosso o rossastro , che probabilmente era portato da un antenato della Famiglia che forse aveva i capelli rossi . Il nomen appartiene ad una grande classe di gentilizi derivata da altri nomi che usano il suffisso -ilius .

 I Rutilii della Repubblica portavano i cognomina Calvus, Lupus e Rufus . Oltre a questI cognomi , le monete dei Rutilii includono il cognome Flaccus , che non compare nelle fonti letterarie ma compare nelle monete . Altri cognomi compaiono in epoca imperiale , mentre un certo numero di Rutilii non portava cognome .  Un altro dei cognomi dei Rutilii , Calvus , indicava forse qualcuno calvo , mentre Lupus , lupo , appartiene a un tipo comune di cognomen derivato da oggetti e animali familiari . Flaccus indicava qualcuno flaccido o floscio .

Per un fato benigno verso questa Gens , ci sono arrivate di questa secondaria Famiglia ben due statue intatte di donne Rutilie : Rutilia P. f. Avia e Rutilia L.f. regina sacrorum , quest’ ultima probabile figlia del Triumviro monetale , entrambe trovate a Tusculum nei Colli Albani , Roma , ora conservate ai Musei Vaticani . Rutilia P.f. Avia , e' in foto , per l' altra Rutilia L.f. regina sacrorum occorre aprire il link .

Da : https://www.academia.edu/4793484/Arch_Classica_2012_Gallerie_familiari

, estratto sottostante a pagina 356 con foto delle due Rutilie 

“È nel  Latium vetus , a Tusculum, che troviamo la galleria familiare che possiamo definire più ricca di componenti e articolata , sia per statue iconiche che per relative iscrizioni , tra quante finora note della prima età imperiale : quella che raccoglie Rutilii e Velineii . Nel 1809 , nel corso di scavi voluti da Luciano Bonaparte nell’ area forense tuscolana , vennero in luce due statue ritratto di donne di dimensioni maggiori del vero . Acquistate nel 1821 per i Musei Vaticani . Sono attualmente conservate nella Galleria Chiaramonti . Sulla base di ciascuna possiamo rispettivamente leggere :

 Rutilia P. f., avia (Fig.11) e  Rutilia L. f., materter(a) , regin(a sacrorum) (Fig. 12 ) Le iscrizioni sono incise in buoni caratteri , ma la rubricarura di tempi recenti può indurre all’ errore nella lettura del secondo testo per la presenza di un punto tra  MATER e TER , in verità già registrato dal Dessau nel Corpus Inscriptionum Latinarum al n. 2741 , ma senza che lo studioso si lasciasse indurre in fraintendimenti . Di Rutilia figlia di Lucio è qui indicata la sua qualifica parentale di zia in quanto sorella della madre e non certo una sua triplice maternità , come talvolta inteso ; di seguito vi è poi la menzione del suo ruolo sacerdotale nel municipio , quale moglie del rex sacrorum , funzione attestata a Tusculum e riservata , come d’ uso , a esponenti delle famiglie di maggior prestigio”

Lucio Rutilio Flacco , fu Triumviro monetale intorno al 75 a.C. , divenne Senatore nel 72 .

Denario , al D/ : FLAC. , testa elmata e alata della dea Roma , al R/ : L. RUTILI , la Vittoria su una biga al galoppo a destra , regge un corona

Fonte : Cicerone , rete , wikipedia , babelon

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                                                                          Gens Satriena

 

La Gens Satriena era un' oscura famiglia plebea dell' antica Roma . Nessun membro di questa Gens ottenne alcuna delle cariche superiori dello Stato romano , ma un certo numero è noto da monete e iscrizioni .

Il nomen Satrienus appartiene ad una classe di gentilizi formata da altre nomina usando il suffisso -enus . La radice del nome è Satrius , da questo nome si puo’ ipotizzarne l’ origine e di conseguenza quello della Gens Satriena .

Come ipotesi personale si potrebbe forse pensare , per una somiglianza di nomi , che la Gens Satriena possa essere stata originaria di Satricum (Satrico) antica citta’ dei Volsci .

Satricum è stata un' antica città del Latium vetus , situata oggi in frazione Le Ferriere nel Comune di Latina , fondata dai Latini e abitata poi da Etruschi e Volsci .

Secondo la mitologia romana Satrico fu tra le 18 città latine fondate da Silvio , figlio di Enea . Stando ai ritrovamenti archeologici un primo insediamento , composto perlopiù da capanne , fu effettivamente realizzato dai Latini già tra il X e l’ IX secolo a.C. , ma la città vera e propria iniziò a svilupparsi a partire dal VII-VI secolo a.C. sotto il dominio etrusco , periodo a cui sono ricondotte le prime abitazioni con fondazioni in tufo . Le abitazioni furono distrutte e ricostruite in dimensioni maggiori tra il 550 e il 530 a.C.

Esistono pero' altre ipotesi di provenienza , nell' Italia del sud alcuni centri portano nome Satriano : Ascoli Satriano in Puglia , Satriano in Calabria e Satriano in Lucania - Basilicata , proprio dalla Lucania potrebbe forse derivare la Gens Satriena , sia per il nome geografico , sia a causa della lupa raffigurata nella moneta : infatti il nome greco del lupo e’  lykos  che significa Lupo ; se così fosse l' etimologia sarebbe del tutto analoga a quella del ceppo degli Hirpini - Sanniti , ceppo sannita che era stanziato immediatamente a nord dei Lucani , il cui nome Hirpini deriva dall' osco «hirpos» che significava ugualmente "lupo/a" . La cosa "strana" che compare nel rovescio del Denario di Publio Satrieno e' che la Lupa e' rivolta a sinistra e senza i gemelli , mentre nelle raffigurazioni della Lupa "romana" e' sempre rivolta a destra e con i gemelli ; potrebbe essere una "prova" della non origine romana dei Satrienii ? 

I Satrieni usavano una varietà di cognomi comuni , tra cui Pollio , un lucidatore , appartenente ad una classe di cognomina derivata da mestieri ; Salvia e Secunda , antiche praenomina che vennero considerate cognomi ; Juvenalis , giovane , e forse Celsa , originariamente dato a uno che era particolarmente alto .

Publio Satrieno , come Triumviro monetale , coniò monete con la testa di Marte , o forse Pallade , sul dritto , e una lupa sul rovescio .

Denario , al D/ : testa elmata della dea Roma a destra , dietro numerali di valore diversi , al R/ : P. SATRIENUS ROMA , lupa (senza gemelli) che cammina a sinistra 

 

Fonte : wikipedia , rete , babelon

 

                                                                         Gens Saufeia

 

La Gens Saufeia era una famiglia plebea minore dell' antica Roma , forse originaria di Preneste per varie iscrizioni qui trovate , ma ebbero interessi in diversi Municipi italici e fuori d’ Italia , In questo link una interessante ricerca storica sui Saufeii :

https://123dok.org/article/s-aufeii-prenestini-interessi-politici-economici-propensione-evergetica.1y9vemrq

I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta nel secolo finale della Repubblica e nel primo Impero ; il loro nome ricorre regolarmente nella storia , ma nessuno di loro ha mai raggiunto la massima carica del consolato .

Il nomen Saufeius appartiene ad una grande classe di gentilizi formata usando il suffisso -eius, la maggior parte dei quali erano di derivazione osca . 

Lucio Saufeio , Triumviro monetale nel 152 a.C., coniò denari , Assi e monete bronzee frazionarie . I suoi denari portano la testa di Roma sul dritto e la Vittoria che guida una biga sul retro .

Come descritto , i Saufeii ebbero interessi in Municipi italici e fuori dell’ Italia , sotto un passo tratto da : https://books.openedition.org/efr/14712

<“Di segno ben diverso , se non del tutto opposto , appare la scelta compiuta da un cavaliere proveniente da una famiglia prenestina , Lucio Saufeio , nato intorno al 110 a.C. e morto dopo il 43 (forse figlio o nipote del Triumviro monetario) del quale conosciamo i rapporti con Attico e Cicerone attraverso numerosi riferimenti nella corrispondenza di quest’ ultimo . Lucio , come il fratello Appio che morì intorno al 50 a.C. dichiarandolo suo erede , non seguì una carriera politica , ma si dedicò con serietà agli studi filosofici : alcune testimonianze epigrafiche li collocano ad Atene , dove ebbero modo di approfondire al massimo livello la loro formazione , attraverso la frequentazione della scuola epicurea . La loro vicenda è in qualche misura paradigmatica di sviluppi più ampi . La loro famiglia mantenne un ruolo politico significativo a Preneste anche dopo la colonizzazione sillana , mentre i due fratelli perseguirono , almeno per una fase significativa delle loro vite , un percorso di educazione lontano da Roma , a sua volta reso possibile dalle considerevoli risorse acquisite dalla loro famiglia nel contesto dei commerci con l’Oriente greco . I considerevoli interessi economici possono avere un ruolo ancora più significativo della loro adesione all’ epicureismo nel determinare la scelta di non impegnarsi direttamente in politica . A determinare una cesura imprevista in una vicenda di ordinata quiete municipale e di studi ellenici fu il trauma delle guerre civili . Lucio Saufeio fu incluso nelle liste di proscrizione triumvirali e fu salvato soltanto dall’ intervento del suo amico e coetaneo Attico ; Nepote sottolinea chiaramente che furono proprio i possedimenti che Saufeio deteneva in Italia a causare la sua proscrizione (12, 3) . Della sua vita dopo quello scampato pericolo non sappiamo altro . Ancora una volta , lo sguardo delle fonti tende a trascurare figure che sono anzitutto radicate in contesti municipali , a meno che le loro vicende non si intreccino con quelle della "grande storia">

Denario , al D/ : testa elmata e alata della dea Roma a destra , dietro X , al D/ : L. SAUF. ROMA , la Vittoria su biga al galoppo a destra regge una frusta .

Bronzo , Asse , al D/ : testa bifronte di Giano , sopra I , al R/ : L. SAUF. ROMA , prora di nave a destra , sopra crescente di luna , davanti I . Presente in disegno nel Babelon

Seguono Sestanti , Trienti e Quadranti , con le simbologie tipiche di questi bronzi , legende identiche . Presenti in disegno nel Babelon .

Monumento di Gaio Saufeio Moderato e di sua moglie , Lucilia Erodia , a Salona ; monumento dedicato dai loro figli , Gaio Saufeio Talamo e Gaio Saufeio Modeano .

Fonte : Cicerone , rete , wikipedia , babelon

 

                                                                           Gens Sentia

 

La Gens Sentia era una famiglia plebea dell' antica Roma . I membri di questa generazione sono menzionati per la prima volta nella storia verso la fine della Repubblica . Il primo dei Sentii ad ottenere il consolato fu Gaio Sentio Saturnino , nel 19 a.C.

L' origine del nomen Sentius è incerta , ma potrebbe derivare dal latino sentus , spinoso . Chase lo classifica tra quei gentilizi che o hanno avuto origine a Roma , o non si può dimostrare che provengano da nessun' altra parte . Syme preferisce un' origine etrusca , notando che il nome sembra abbondante a Clusium . Tuttavia i Sentii Saturnini della tarda Repubblica provenivano da Atina nel Lazio meridionale .

La famiglia più importante dei Sentii portava il cognomen Saturninus , che si trova sulle monete . Altre monete di questa generazione non includono cognomi . Uno dei Sentii più degni di nota nei tempi imperiali portava il cognome Augurinus , un cognomen professionale che probabilmente indicava che lui o uno dei suoi antenati era un Augure . 

Lucio Sentio C. f. , Triumvir monetale probabilmente tra il 105 e il 100 a.C. , fu Pretore in un anno incerto , tra il 93 e l' 89 a.C.

Denario , al D/ : ARG. PUB. , testa elmata e alata della dea Roma a destra , al R/ : L. SENTI C. F. , Giove su quadriga a destra tiene nelle mani lo scettro e la folgore , nel campo una lettera che varia .

Quadrante , al D/ : testa di Ercole con pelle di leone e tre globi , al R/ : L. SENTI C. F. ROMA , prua di nave a destra , tre globi .

Fonte : wikipedia , babelon

Foto monete e lapide in ordine di Gens

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                                                         Gens Sergia

La Gens Sergia fu un' antichissima Famiglia patrizia romana che per tradizione si crede di origine troiana e quindi albana , in quanto il suo capostipite dovrebbe essere quel Sergesto fedele compagno di Enea , più volte ricordato da Virgilio nell' Eneide : Sergestusque, domus tenet a quo Sergia nomen (Eneide 5 , 121) "E Sergesto , dal quale prese il nome la gens Sergia"

La Gens Sergia viene annoverata dall' illustre studioso di Roma antica Theodor Mommsen , tra le più antiche famiglie romane , facente parte delle cento gentes originarie citate dallo storico Tito Livio e a capo , sin dall' età arcaica , dell' omonima tribù rustica Sergia , tibu' che comprendeva località nel territorio sabino e della Marsica , noche' nei centri peligni quali Corfinio e Sulmona , oltre che in Umbria ad Assisi .

I Sergii furono protagonisti della storia romana antica e ricoprirono le più importanti magistrature durante la Repubblica, e in particolare ottennero il Consolato per ben 12 volte .

La famiglia si suddivise in diversi rami, tra i quali i Catilina , i Fidenate , i Silo .

Alcuni tra i Sergii piu' noti :

Marco Sergio Esquilino , Decemviro nel 450 a.C.

Lucio Sergio Fidenate , Console nel 437 a.C. , condusse la guerra contro i Fidenati , da cui trasse il cognomen .

Manio Sergio Fidenate , Tribuno consolare nel 404 e 402 a.C. durante l' assedio di Veio

Lucio Sergio Fidenate , Tribuno consolare nel 397 a.C.

Gneo Sergio Fidenate Cosso , Tribuno consolare nel 387, 385 e 380 a.C.

Gaio Sergio Plauzio , Pretore urbano nel 200 a.C.

Marco Sergio Silo , bisnonno di Catilina , partecipò alla guerra annibalica coprendosi di gloria e divenne Pretore nel 197 a.C.

Gaio Sergio Orata , ricco imprenditore e ingegnere .

Lucio Sergio Q. f. M. n. Catilina , uomo politico , storicamente il più noto membro della Gens Sergia , fu legato di Silla nell' 82 a.C. ; più volte candidato al consolato , venne sconfitto da Cicerone e tentò di prendere il potere con una insurrezione armata , la famosa Congiura di Catilina contro il potere oligarchico del Senato , che venne però sventata da Cicerone ; fu infine sconfitto e ucciso a Pistoia in Etruria dal Console Antonio nel 62 a.C.

Il cognomen Catilina , che significa facinoroso , truce , fosco , feroce , gli venne dato probabilmente nell' 84 a.C. , quando Silla rientra a Roma per contrastare i suoi nemici politici nella guerra civile romana , Catilina si segnala come uno dei più abili e spietati sostenitori di Silla , uccidendo fra gli altri il cognato Marco Mario Gratidiano , da lui stesso torturato e decapitato sulla tomba di Quinto Lutazio Catulo , illustre vittima delle persecuzioni di Gaio Mario ; portò poi la testa a Roma e nel Foro la gettò ai piedi di Silla . 

Sergio Paolo , Proconsole a Cipro nel I secolo d.C

E’ interessante ricordare come testimonianza archeologca dei Sergii , l’ Arco dei Sergi a Pola , è un arco trionfale romano sito nella città di Pola , in Croazia .

L' arco venne eretto a proprie spese da Salvia Postuma , per commemorare il marito Lucio Sergio Lepido , che aveva partecipato alla battaglia di Azio ed era stato tribuno della legione XXIX , in seguito soppressa nel 27 a.C. , insieme a lui il padre  omonimo, e il fratello Gaio . 

La datazione della costruzione è attribuita agli anni tra il 25 e il 10 a.C.

La Famiglia dei Sergii era e rimase anche in seguito una delle più importanti della colonia . L' arco venne realizzato addossato all' interno di una porta delle mura cittadine , che prese in seguito il nome di "Porta aurea" . Per questo motivo si presenta decorato sul lato verso la città , mentre il lato esterno , visibile solo con la demolizione della porta nel 1829 non era stato rifinito .

Del Questore Marco Sergio Silo , esistono diversi personaggi della Gens Sergia che portano questo nome .

Un Marco Sergio Silo è citato da Plinio era un generale romano che combatté nella seconda guerra punica . Fu Pretore nel 197 a.C. Perse la mano destra in gioventù in una battaglia . Si servì quindi di una protesi ed è il primo caso noto di portatore di protesi antica citato in letteratura .

Un Marco Sergio Silo fu Magister Equitum sotto Lucio Emilio Paolo Macedonico nella guerra contro Perseo o terza guerra macedonica , 171 a.C. - 168 a.C.

Il Marco Sergio Silo, che raggiunse il grado di Questore, fu nel 116 o 115 a.C. Magistrato monetario . In questa funzione fece coniare un Denario che reca al dritto la testa elmata di Roma e al rovescio un cavaliere al galoppo che tiene nella mano una spada e una testa di barbaro e che vuole ricordare il suo predecessore omonimo .

Denario , al D/ : ROMA EX SC , testa elmata e alata della dea Roma , dietro asterisco o stella , al R/ : M. SERGI SILO , nel campo Q , cavaliere con elmo e corazza tiene con una mano la spada e con l’ altra una testa per capelli , un nemico ucciso in battaglia .


Fonte : Virgilio , wikipedia , rete , babelon

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Inviato
Il 11/5/2022 alle 17:38, Cremuzio dice:

                                                                       Gens Renia

La Gens Renia era un' oscura famiglia plebea . Nessun componente di questa Gens ottenne le più alte cariche dello Stato romano , ma la Famiglia è conosciuta da iscrizioni e monete emesse da un certo Gaio Renio , raffiguranti la testa di Roma sul dritto e sul rovescio Giunone Caprotina su un carro trainato da due capre . La presenza di Giunone Caprotina suggerisce che i Renii possano aver avuto origine a Lanuvium , dove Giunone era particolarmente venerata . L' etimologia del nomen Renius è incerta .

I Renii non sembrano essere stati divisi in famiglie distinte , e tutti i loro cognomi sembrano essere stati cognomi  personali , molti dei quali probabilmente erano i nomi originali dei liberti della Gens . Di quelli che erano più tipici dei cognomi romani , Estivus si riferisce all' estate e probabilmente fu dato a qualcuno nato durante quella stagione . Candido significa bianco scintillante e potrebbe riferirsi ai propri capelli o vestiti . Crispinus , un diminutivo di Crispus , si riferiva a qualcuno con i capelli ricci .

Fausto , fortunato e Procolo erano vecchi praenomina , che vennero usati come cognomi nella fine della Repubblica e in epoca imperiale . Felice, felice e Firmo , forte , Ilario , allegro , Rufo , rosso e Venusto, affascinante o bello , erano tutti nomi comuni ; Laetus , lieto , e Orientis , orientale , erano più distintivi . Un certo numero di altri cognomi portati sia dagli uomini che dalle donne dei Renii erano anche vecchi praenomina o cognomina individualizzanti simili , tra cui Maxima , maggiore, Prima , prima , Secundus , secondo , e Tertius , terzo .

Gaio Renio , Triumviro monetale nel 138 a.C. I suoi denari raffigurano Giunone Caprotina alla guida di una biga trainata da capre , forse riferendosi all' origine lanuviana della Famiglia . 

Denario , al D/ : testa elmata e alata della dea Roma a destra , dietro X , al R/ : C. RENI , Giunone Caprotina coperta con una stola su biga tirata da due capre al galoppo a destra , Giunone ha in mano una scettro e una frusta .

Bronzo Semisse , al D/ : testa di Saturno a destra , dietro S , al R/ : C. RENI ROMA , prora di nave , sopra una capra , davanti S . Disegno sul Babelon

Bronzo Quadrante , al D/ : testa di Ercole a destra con pelle di leone , nel campo tre globi , al R/ : uguale al precedente e tre globi . Disegno sul Babelon

                                                              Gens Rubellia

La Gens Rubellia era una Famiglia plebea minore . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta al tempo di Augusto e raggiunsero la ribalta durante il primo secolo , quando due di loro ottennero il consolato : Gaio Rubellio Blando nel 18 d.C. e Lucio Rubellio Gemino nel 29 d.C. Il primo dei Rubellii citati nella storia fu originario di Tibur (Tivoli) nel Lazio . Originariamente una città sabina , Tibur divenne parte del territorio romano alla fine della guerra latina nel 338 a.C. , i suoi abitanti ottennero la piena cittadinanza romana durante la guerra sociale . Il nomen Rubellius appartiene ad una classe di gentilizi formata usando il suffisso diminutivo -ellius , tipicamente derivato da altri nomi gentilizi . In questo caso la radice potrebbe essere stata un nome come Rubius , Rubrius o Rufius , derivato da ruber , rossastro o rubicondo , o rufus, rosso .

La Famiglia principale dei Rubellii portava il cognome Blandus , affascinante o lusinghiero .  Un membro di questa Famiglia era conosciuto come Plauto , un cognome comune originariamente dato a qualcuno con i piedi piatti o strombati . Sembra anche che ci fosse una Famiglia che portava il cognome Geminus , gemello , forse portato da un ramo cadetto dei Blandi . 

Per mia curiosità, come fai a dire che gentes così poco conosciute fossero plebee?

Perché non compaiono nell'elenco di quelle patrizie, giusto?


Inviato (modificato)
16 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Per mia curiosità, come fai a dire che gentes così poco conosciute fossero plebee?

Perché non compaiono nell'elenco di quelle patrizie, giusto?

 

Buongiorno , la seconda domanda e' quella giusta . Le Famiglie patrizie , originarie , arcaiche o Gentiles , nel parere degli antichi romani erano quelle che potevano vantare di essere le piu' antiche Famiglie istallatesi a Roma , a queste circa 20 Gens , nel corso del tempo si aggiunsero quelle Gens che vantavano discendenze "divine" , per altro senza alcuna prova , oppure discendenze da antichi eroi troiani ; tutte Famiglie che nella Repubblica  avevano raggiunto le piu' alte cariche dello Stato romano . Tutte le altre Gens giunte a Roma senza particolari requisiti familiari erano considerate plebee ma senza intendimento spregiativo , potevano a loro volta raggiungere le piu' importanti cariche statali . Infatti come risulta da questa ricerca , verso la fine della Repubblica , ad iniziare dal I secolo secolo a.C. , sembra esserci stato a Roma un grande afflusso di nuove Famiglie italiche provenienti da tutta Italia , probabilmente per effetto della fine della guerra sociale , con la conseguente concessione , tramite le leggi Julia e Plautia Papiria , della cittadinanza romana a tutte le comunità a sud del Po e di quella latina a quelle a nord del Po tramite la lex Pompeia , l' intero territorio dell' Italia ,che ancora per qualche decennio non avrebbe compreso le terre a nord del Rubicone , divenne legalmente Ager Romanus , questo comportò una larga diffusione del diritto romano in tutta la penisola accelerandone cosi' la romanizzazione .

Naturalmente , secondo l' ordinamento romano , queste nuove nuove Famiglie , salvo eccezioni , erano considerate plebee , ma potevano accedere a tutte le cariche politiche .

Forse il Babelon nel considerare plebee molte Famiglie di Magistrati monetali della tarda Repubblica si baso' su questi fatti .

Modificato da Cremuzio
Babelon
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