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Il dupondio. Luci ed ombre su questo nominale.


Risposte migliori

Inviato

Buongiorno,

recentemente è stata postata in Sezione un’interessante discussione su Mariniana.

https://www.lamoneta.it/topic/205508-diva-mariniana-asse-dupondio-o-sesterzio-sottopeso/

Durante il suo sviluppo sono emersi vari contribuiti interessanti e come Curatore di Sezione ringrazio tutti coloro che sono intervenuti (in particolare l’amico @Ross14 ). Inoltre non dimentico di far menzione anche all’autore della discussione @modulo_largo che ha consentito di trattare un argomento tutto sommato poco discusso; spesso le discussioni trattano di altri nominali bronzei (frequentemente di sesterzi, talvolta di assi o dei quadranti) ma molto meno comunemente dei dupondi, un nominale tutto sommato “compresso” tra quelli bronzei di maggior pregio e quelli di valore minore ma di uso più comune e quindi necessari se non indispensabili. Il quadro resta comunque complesso e poco chiaro, probabilmente anche per la mancanza di documentazioni scritte che non ci sono pervenute.  ho ritenuto pertanto utile cercare di raccogliere ed integrare di seguito quanto emerso a scopo di riepilogo per i neofiti e per segnalare e focalizzare dei punti ancora controversi, nel tentativo di delineare l’excursus storico dei dupondi.

Dupondio… generalmente sul web si trova descritto come:

·         Nominale bronzeo

·         Del valore di 2 assi (=1/2 sesterzio o 1/8 di denario) (infatti una delle possibili origini del nome risalirebbe a “duo asses pondo” ovvero “del peso di due assi”).

·         Con  dati fisici pari a circa 13-14 g su un modulo di 25 mm circa (variabili a seconda del periodo), per cui pesava circa metà del sesterzio.

Nel Primo Impero (in seguito alla riforma di Augusto del 23 a.C.) si distingueva dall’asse (oltre che per diametro e peso) per il confezionamento in oricalcum (la lega dei sesterzi), dal sesterzio per il diametro e peso minore già descritti.

immagine.png

Claudio (41-54), Dupondio, Roma, c. 50-54 d.C.; AE (g 14,74; mm 32; h 12); TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P, testa nuda a s., Rv. CERES - AVGVSTA, Ceres, velata, seduta verso s. su di un trono decorato, tiene delle spighe di grano ed una torcia; in ex. S C. RIC 110; C 1.
Patina marrone, flan largo, q.spl / spl.

https://auctions.bertolamifinearts.com/it/lot/2581/claudio-41-54-dupondio-roma-c-50-54-/

E’ stato proposto comunque che già nel 45 a.C. vi siano state delle emissioni bronzee da parte di Giulio Cesare dal peso di circa 13-14 g che potrebbero costituire un “antenato” del dupondio.immagine.png

https://www.cronacanumismatica.com/asse-o-dupondio-una-moneta-di-giulio-cesare-ancora-da-approfondire/

La domanda che compare nel link “asse o dupondio?” farà spesso capolino nella presente discussione ma in genere è una domanda ricorrente in sezione Eppure per vari motivi dovrebbe esser facile identificare un dupondio. Un modo facile per farlo sarebbe una serie di analisi non invasive (xrf p.e.) ma non mi risultano grossi studi in tale senso. E quindi dovremmo affidarci ad altri indicatori. Quali? 

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Inviato

Probabilmente per differenziare il nominale dall’asse a colpo d’occhio, a seguito della riforma neroniana generalmente si distingue il dupondio per la presenza di una corona radiata calzata dall’emittente e che fino a quel punto non era presente, come attestato da questo esemplare e da quello precedente di Claudio.

immagine.png

Tipo : Dupondius

Data: 65

Nome della officina / città: Lyon

Metallo : bronzo

Diametro : 29 mm

Asse di coniazione : 6 h.

Peso : 12,01 g.

Grado di rarità : R2

https://www.cgbfr.it/neron-dupondius-ttb-,brm_482243,a.html

Per cui l'esemplare di cui sotto rientra a tutti i titoli tra i dupondi.

immagine.png

Nero 54-68
Dupondius, Lyon, 64, AE 12,81 g.
Avers : NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P Tête radiée à droite, globe à la pointe du buste.

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=4131&lot=165

Quindi la regola gli imperatori sembra essere:

bronzo + corona radiata = dupondio

In realtà la faccenda, come vedremo in seguito, non è così chiara. Entrano in ballo più variabili.

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Inviato

Oltre alla presenza della corona radiata, sui dupondi neroniani era indicato il valore doppio (II) rispetto all’asse (I) (in esergo). E’ però un espediente che non ha lunga durata temporale ed in seguito non viene replicato.

immagine.png

Nero. AD 54-68. Æ Dupondius (13.17 g, 6h). Rome mint. Struck circa AD 64. NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P, Radiate head right / VICTORIA AVGVSTI, Victory flying right, holding palm-branch and wreath; S-C in fields, II (mark of value) in exergue. RIC I 202; WCN 206. (Image courtesy CNG).

immagine.png

Nero. (54-68 AD). Orichalcum As circa 64, æ 11.29 g. NERO CLAVDIVS CAESAR AVG GERMANIC Laureate head r. / PONTIF MAX – TR POT IMP P P, S – C Nero, as Apollo Citharoedus, advancing r. in flying robes, playing lyre; below, mark of value, I. C 248 var. (radiate) = BMC 255 = CBN 325. RIC 210. WCN 263. (Image courtesy Numismatica Ars Classica).

Tutto chiaro? Nerone ha fatto un po’ d’ordine? Ne siamo certi? Lo stesso imperatore ci complica la vita…

immagine.png

Nero. AD 54-68. Æ As (25mm, 10.58 g, 6h). Rome mint. Struck circa AD 64. NERO CLAVD CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P, Radiate head right / GENIO AVGVSTI, Genius Augusti standing left, holding patera over lighted and garlanded altar and cornucopia; S C across field; I in exergue. RIC I 218; WCN 271. (Image courtesy CNG)

PRESENZA DI CORONA RADIATA MA SIMBOLO I E PESO INTERMEDIO TRA ASSE E DUPONDIO .  

immagine.png

Nero. AD 54-68. Æ As (23mm, 7.00 g). Rome mint. Struck circa AD 64. NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR P IMP P P, Radiate head right / GENIO AVGVSTI, Genius standing left, sacrificing out of patera over lighted altar and holding cornucopiae. RIC I 215; WCN 276. (Image courtesyCNG)

PRESENZA DI CORONA RADIATA MA SIMBOLO I E PESO COMPATIBILE CON L’ASSE

Comunque nel periodo successivo per gli Imperatori generalmente l’equazione

                                                     “bronzo + corona radiata = dupondio”

sarà quella comunemente rispettata.


Inviato

Comunque per mia curiosità sono andato a scorrermi un pochi di dupondi di Caracalla. Circa 150 anni dopo perchè generalmente tendiamo a pensare l'Impero come un insieme immutabile ma in realtà così non è. Un lasso temporale di queste dimensioni implica cambiamenti economico politici militari che non possono non aver influito. Ad esempio "semplicemente" pensado al fattore "inflazione".

http://numismatics.org/ocre/results?q=caracalla dupondius&start=20

Troviamo esemplari di 8,5 – 9 g con concentrazioni attorno agli 11-12 g e tavolta pesi superiori (un caso maggiore di 14 g).

Anche qui però troviamo casi interessanti:immagine.png

Esemplare BM British Museum: R.15886 , RIC 514, ritratto radiato e solo 8,631 g.                    immagine.pngimmagine.png

Esemplare American Numismatic Society, RIC 515, ritratto radiato e solo 8,46 g.

Quindi? Forse che la tendenza fosse quella a risparmiare un po' di metallo e quindi a produrre maggiormente sottopeso rispetto che sovrappeso (antieconomico?).

Ritengo che in questo caso la presenza della corona radiata identifichi il dupondio a prescindere dal peso ridotto. Il valore non era tanto intrinseco in base al materiale utilizzato bensì fiduciario, per quanto la tendenza era quella a tentare di restare in dei valori standard.

Successivamente con la riforma di Caracalla entrerà in ballo una seconda equazione che però investirà la monetazione in argento ovvero la creazione di un modulo contraddistinto da una corona radiata e del valore di due (2) denari: il cosiddetto "AR antoniniano". Per cui la corona identifica un doppio valore: nel bronzo dell'asse, nell'argento del denario. Lo vedremo confermato anche in seguito in altri casi.

argento+corona radiata = AR antoniniano

 

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Inviato

E per le Auguste consorti Imperiali?

Per le Auguste il discorso “dupondio” è ancora più controverso. Nel Primo Impero i dupondi non sono evidenziati come tali da particolari del ritratto.                                     immagine.png

https://www.cgbfr.com/livie-dupondius-sup,brm_616474,a.html

Peso 13,90 g

immagine.png

ANTONIA, 41-54 d.C., DUPONDIO, Emissione: 50-54 d.C., Zecca di Roma, Figlia di Marco Antonio e Ottavia e madre di Claudio, Rif. bibl. R.I.C., 104/S; Cohen, 6; Metallo: AE, gr. 13,82, (MR6482), Diam.: mm. 30,90, mBB Ex Artemide Aste (12/04/08) n. 170.

https://shop.moruzzi.it/it/antonia-dupondio-50-54-d-c-ti-clavdivs-caesar-ric-104-s.html

 

Più tardi anche Iulia Titi presenta monete attribuite come dupondii in base a peso e lega componente. Il peso in genere è compreso nel range tra 10 e 15 g con una tendenza verso i valori inferiori. Tre tipi di ritratti ma nessuno collegato specificamente al nominale.                      

immagine.png

Quindi si ripropone il quadro notato negli Imperiatori pre-riforma neroniana. Il dupondio non è marcato in modo specifico.

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2451&lot=539

Pure Manlia Scantilla segue questa tendenza

immagine.png

https://www.wildwinds.com/coins/ric/manlia_scantilla/i.html

Peso 10,60 g

Ma con questo peso potrebbe trattarsi di un asse. Sarà stata analizzata la lega?

 

Nessun segno particolare nei ritratti di Iulia Domna… immagine.png

(Left) Sestertius 196-208 AD / Cybele
(Left Center) Dupondius 213-217 AD / Felicitas
(Right Center) Dupondius(?) 196-208 AD / Diana
(Right) As 193-196 AD / Venus

https://www.forumancientcoins.com/dougsmith/jdae.html

In realtà Doug Smith riporta un’annotazione interessante:

“… After 213 AD the diadem on the dupondius further distinguished it from the similarly sized as. Frequently toning and patina obscure the original color of the metal making it hard to identify the two denominations.” immagine.png

file:///C:\Users\Andrea\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image002.jpghttps://www.ma-shops.com/odysseus/item.php?id=1133

Peso 12,94 g per 26 mm

Ma può esser stato preso a segno di distinzione tra i nominali la presenza del diadema dell’Augusta? Equiparando il diadema quindi alla presenza della corona radiata negli Augusti della famiglia? Perché ciò sarebbe avvenuto solo una ventina d’anni dopo l’ascesa al trono? Si tratta semplicemente di un cambiamento di acconciatura da parte di una Iulia Domna ormai avanti con gli anni oppure cela un significato diverso? E se sì, perché questa necessità emerge solo dopo una dozzina d’anni trascorsi con dupondi e assi privi di una evidente (?) distinzione basata sul ritratto?  Analizziamo qualche dato ponderale.

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Inviato

Verificando i dati di una serie di esemplari diademati presi a campione casuale emergono questi valori (ho volutamente tralasciato in questo caso i sesterzi, comunque presenti):

https://www.acsearch.info/search.html?id=499154

14.14 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=1722486

13.47 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=84678

12.77 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=499153

12.13 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=214648

11.60 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=138341

11.43 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=8070835

11.09 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=2685539

10.91 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=422295

10.84 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=180444

10.34 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=6711287

10.02 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=2952390

9.59 g

https://www.acsearch.info/search.html?id=5356900

8.93 g

il che mi pare dimostri palesemente come non sussista un legame tra la presenza del diadema e il nominale “dupondio” nel tardo regno di Iulia Domna.

Anche nella monetazione di Plautilla e Iulia Paula non si notano differenze sostanziali nel ritratto ad indicare i dupondi.

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Inviato (modificato)

E giungiamo al già citato (e spettacolare) dupondio FELICITAS PVBLICA di Iulia Mamaea che presenta un bel crescente:  immagine.png

The Roman Empire Julia Mamaea, mother of Severus Alexander Dupondius 228, Æ 12.43 g. IVLIA MAMA – EA AVGVSTA Diademed and draped bust r. on crescent. Rev. FELICITAS PVBLICA S – C Felicitas standing to front, head l., holding caduceus and leaning on column. C 23. BMC S. Alexander 493. RIC S. Alexander 678. Very rare. Well struck in high relief with a superb brown tone. Minor flan crack at eight o’clock on reverse, otherwise good extremely fine Ex NAC sale 40, 2007, 794

https://www.biddr.com/auctions/nac/browse?a=10&l=6283

Il crescente sotto il busto compare sui rari dupondi di Tranquillina: immagine.png

https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1867-0101-2205

con peso 10.47 g

E’ presente anche sui bronzi provinciali:

immagine.png

PISIDIA. Cremna. Tranquillina, Augusta, 241-244. 'Dupondius' (Bronze, 24 mm, 10.48 g, 11 h). SAB TRANQVILLINAM AVGVSTAM Draped bust of Tranquillina set on crescent to right, wearing stephane. Rev. COL CREMNENSIVM The Three Graces, arm in arm, the one on the left and right each holding a flower. SNG Paris 1512. Von Aulock, Pisidien II, 1419-1429. An unusually attractive example with a particularly detailed reverse. Good very fine.

https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1935308&AucID=4552&Lot=2072&Val=8a13d4780bcaff6be6955548f819781d

E ricompare invece nella monetazione imperiale di Otacilia Severa  immagine.png

 

Otacilia Severa AE Dupondius. Rome Mint 244-249 AD. Obverse: MARCIA OTACIL SEVERA AVG Draped bust right on crescent. Reverse: PIETAS AVGVSTAE Pietas standing facing, holding box of perfume and raising hand. RIC IV: 208c Rare. Size: 26mm, 11.92g. Numismatic Notes: About VF and a very rare denomination for this time! The crescent behind the bust essentially means "double", in this case a Brass dupondius was worth double a bronze As. This is equivalent to the radiate crown on the coins of the emperors!

https://www.vcoins.com/en/stores/romae_aeternae_numismatics/136/product/otacilia_severa_ae_dupondius_bust_on_crescent__pietas_ric_208c_rare_vf/606382/Default.aspx

Viene da porre una riflessione:

Beh, probabilmente nel periodo più tardo indicavano con il crescente i dupondi delle Auguste…” immagine.png

ETRUSCILLA, 249-251 d.C., DUPONDIO, Emissione: 249-251 d.C., Zecca di Roma, Moglie di Traiano Decio, Rif. bibl. R.I.C., 136d/R2; Cohen, 24/Fr.5; Metallo: AE, gr. 12,54, (MR127145), Diam.: mm. 25,51, mBB/qBB, (RR)

https://shop.moruzzi.it/es/monedas/monedas-imperiales-romanas/monedas-acu-adas-bajo-trajano-decio/etruscilla-dupondio-249-251-d-c.html

Infatti abbiamo a nome di Etruscilla rari sesterzi (ritratto diademato e drappeggiato)  immagine.png

 

Erennia Etruscilla, Sesterzio, 249-251, Roma, RIC 133

19,23g – 31mm

D/ HERENNIA ETRVSCILLA AVG; busto diademato e drappeggiato, rivolto a destra.

R/ CONCORDIA AVGG; S C (esergo); la Concordia, seduta su trono, con patera e doppia cornucopia.

qBB, R4

https://www.tinianumismatica.com/prodotto/sesterzio-concordia-ric-133-estremamente-rara/

Dupondi quindi distinti dalla presenza del crescente rispetto ai sesterzi e quindi dagli assi dove è assente (assieme ai dati fisici inferiori e al diverso tipo di lega)

immagine.png

ERENNIA ETRUSCILLA, 249-251 d.C., ASSE, Emissione: 249-251 d.C., Zecca di Roma, Moglie di Traiano Decio, Rif. bibl. R.I.C., 135b/R; Cohen, 13/Fr.8; Metallo: AE, gr. 7,90, (MR125853), Diam.: mm. 23,60, mBB Ex Live Online Auction 10 n. 680.

https://shop.moruzzi.it/it/monete/erennia-etruscilla-asse-249-251-d-c.html

Quindi nel periodo più tardo sembrerebbe emergere una standardizzazione dei tre nominali secondo lo schema

·         sesterzi --> diademato/laureato

·         dupondio --> crescente sotto il busto

·         asse --> diademato laureato

Infatti nelle serie di dupondi proposta da @Ross14 relativa la monetazione di Faustina II (tipo ritrattistico n°10 - data 167-175) abbiamo ritratti senza diadema o drappeggio ma nemmeno crescente sotto il busto: sono infatti anteriori. Il peso medio si colloca attorno a 12,51 g e si differenzia da quello della serie degli assi a suo nome, come già descritto.

Quindi la faccenda è quantomeno … intricata.

Modificato da Illyricum65
Correzione al testo
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Inviato

E nel frattempo… i dupondi degli Augusti? Continuano ad essere segnalati con la corona radiata su moduli bronzei. Però i dupondi nel tempo sono sempre meno comuni. Verso la metà del Terzo Secolo d.C. cominciano ad essere rari: probabilmente vuoi per logiche inflazionistiche, per economia di produzione (*) e per necessità di moneta di piccolo taglio per le spese correnti di ogni giorno, si punta più alla produzione del sesterzio come unità bronzea e all’asse come sua frazione, riducendo la produzione dei dupondi.

(*) va tenuto a mente il calo progressivo del peso dei sesterzi e del tenore di Zinco (costoso e poco comune) in favore di altri metalli quali il Piombo e Stagno nella lega componente rispetto all’oricalco del Primo Impero. 

 Treboniano Gallico                                                                                                                               immagine.pngimmagine.png

Diametro 21 per 12 g

https://en.numista.com/catalogue/pieces283656.html

immagine.png

Trebonianus Gallus, 251-253. Dupondius (Orichalcum, 25 mm, 9.15 g, 12 h), Rome. IMP CAE C VIB TREB GALLVS AVG Radiate, draped and cuirassed bust of Trebonianus Gallus to right, seen from behind. Rev. ROMAE AETERNAE Roma seated left on shield, holding Victory in her right hand and long scepter with her left. Cohen -, cf. 106 (sestertius). RIC -, cf. 120 (sestertius). Unpublished and only the third known example. Rough and with a flan crack, otherwise, very fine.

From the G.G. Collection of Roman Imperial third century middle bronzes.

This type is unpublished, but two other examples are known, both struck from the same dies: one in the Hohenkubin Collection, Lanz IV, 1974, 705 and another in the collection of Richard Beale.

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2726&lot=820

Il primo di buona qualità stilistica, il secondo difforme dallo stile canonico ma estremamente raro e con die-link tra i due esemplari noti. Da una base di 100 CHF ha realizzato ben 11 volte la base.

Il figlio Ostiliano presenta, come Augusto, un unico dupondio (SALVS AVGG in basso) immagine.png

riferito dalla fonte come “unico”. Infatti la specifica indica:

As Augustus

AR Antoninianus
Æ Sestertius
Æ Dupondius (Unique)
Æ As

Durante la ricerca ho trovato anche un altro dupondio emesso a suo nome:                                                       immagine.pngimmagine.png

Unlisted Dp - IMP CAE C VAL HOS MES QVINTVS AVG / PROVIDENTIA AVG SC Providentia stg. l., holding globe and transverse scepter                                                             

http://www.sonic.net/~marius1/mysite/Hostilian.htm

In una discussione datata ho trovato un'affermazione dove si segnalava questo periodo come terminus post quem scompaiono i dupondii.

Ma così non è.

 

 


Inviato

E’ ancora presente nelle emissioni di Valeriano e del figlio Gallieno. Poi a seguito dell’ennesima riforma scompare.

Per cercare altri esemplari sono andato a “sfogliare virtualmente” il catalogo online della American Numismatic Society:

http://numismatics.org/ocre/results?q=authority_facet%3A"Valeriano" AND denomination_facet%3A"Dupondio"&lang=it&start=0

Che però ha un difetto: è basata sul RIC quando il testo di riferimento per il periodo è il Goebl!

Accedo comunque al sito ANS di cui sopra dal quale trovo indicazione di un RIC 258 di Gallieno (dupondio VOTIS DECENNALIBVS del 253 d.C.) proposto come dupondio: immagine.png

Radiato, 23 mm 9.06 g

immagine.png

Laureato, 24 mm 9.54 g

Laureato, 24 mm 9.17 g

Quindi secondo ANS abbiamo anche in Gallieno evidenza di pesi calanti rispetto al dupondio e ritratto radiato in un caso dei tre proposti. Anche qui… dupondio leggerino, asse “cicciotto” (e perché radiato?) o sesterzio molto sottopeso?

Confrontiamo con il Goebl (non senza aver prima ringraziato @grigioviola per la consulenza) :

immagine.png

Esistono serie costituite da sesterzi – dupondio (radiato) -  asse come quella sopra. Regno congiunto Valeriano-Gallieno, zecca di Roma, emissione I, Goebl 253/254.

Quindi abbiamo quello che Goebl indica come ultimo dupondio. Gallieno, regno da solo, IMP GALLIENVS PF AVG/VOTIS DECENNALIBVS emesso a Roma, VII emissione (262 d.C.) di cui abbiamo la serie completa dei tre nominali bronzei: immagine.png

che equivale al RIC 258 di ANS ma ci dimostra che esiste tutta la serie completa.

Per quanto concerne poi Mariniana (in riferimento alla discussione di cui in apertura) abbiamo questo schema delle emissioni

: immagine.png

Segnate come 1-5 perché non collocabili con precisione in una emissione, quindi finestra temporale ampia 253/259 d.C.

E come noterete, il Goebl (che qualcosa ne sapeva) segnala antoniniani, sesterzi e assi a nome suo ma NON DUPONDI.

Se torniamo all’ANS, troviamo infine un dupondio di Salonina con crescente (257-8 d.C.) immagine.png

https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1931-0712-2

Peso: 14,97 g

 che rientrerebbe con il limite temporale (262) proposto dal Goebl per i dupondi.

immagine.png

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Inviato

Infine ancora un piccolo inciso per chi non è addentro alla monetazione del III secolo d.C.

Come già espresso in precedenza, l’equazione

bronzo + corona radiata = dupondio

non sempre vale. Infatti attorno alla seconda metà del III secolo abbiamo una serie di monete bronzee con ritratto radiato che NON sono dupondii bensì doppi sesterzi e che sono verosimilmente le testimonianze dell’ennesima riforma monetale tentata dove la corona non identifica il dupondio bensì il "doppio"(!): immagine.png

Traiano Decio, Doppio Sesterzio, 249-251, Roma, RIC 115a

36.29g – 34mm, Bronzo

D/ IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG; busto laureato, drappeggiato e corazzato rivolto a destra.

R/ FELICITAS SAECVLI; S – C; la Felicitas con caduceo e cornucopia.

qBB

https://www.tinianumismatica.com/prodotto/doppio-sesterzio-felicitas-ric-115a/

Rimane comunque attiva una produzione (non massiccia direi) di dupondi radiati a nome di Traiano Decio. immagine.png

Trajan Decius / Gaius Messius Quintus Traianus Decius, 249-251 AD, DUPONDIUS, Issue: 249-251 AD, D/ IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG, radiate and cuirassed bust r., R/ LIBERALITAS AVG / S C, Liberalitas standing l., holding abacus and cornucopiae, Zecca di Roma / Mint of Rome, Rif. bibl. / References: R.I.C., 120a/S; Cohen, 71; Metal: AE / Bronzo, Weight: gr. 7,97, (MR114336), Diam.: mm. 25,70, qSPL / near EF, (R)

PROVENANCE: Ex Collezione Bordoni.

https://www.vcoins.com/it/stores/arsantiqva/246/product/trajan_decius_ae_dupondius_249251_ad_liberalitas_avg__s_c_rare_r_roman_coin_for_sale/1030076/Default.aspx

Ed anche Erennia Etruscilla presenta anche un doppio sesterzio… nel suo caso con il crescente sotto il busto come nel dupondio!   

 immagine.pngimmagine.png

136a Double Sestertius HERENNIA ETRVSCILLA AVG Bust diademed, draped, on crescent.  Straight hair. PVDICITIA AVG SC  Pudicitia veiled, std. l., with r. hand drawing veil,  holding sceptre in l. hand. 44.08 g

http://www.sonic.net/~marius1/mysite/Herennia%20Etruscilla%20Rome%20Bronze.htm

 

 Sempre in ottica approfondimento su questi esemplari vi rimando a:

 

https://www.lamoneta.it/topic/193129-i-doppi-sesterzi-di-traiano-decio/

https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/Traiano-Decio.pdf

 

 

 

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Inviato

Nell’Imperium gallorum abbiamo qualcosa di simile con Postumo, i suoi doppi sesterzi radiati e i sesterzi laureati.  immagine.png

Postumo, Doppio Sesterzio

259-268, Gallia, RIC 143

37,23g x 35mm, Bronzo

D/ IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AVG; busto radiato, drappeggiato e corazzato.

R/ LAETITIA AVG; S C (esergo); una galea con quattro rematori.

BB+

https://www.tinianumismatica.com/prodotto/doppio-sesterzio-galea-ric-143-3723-grammi-2/

Quindi : sesterzio come unità bronzea (laureato) e il suo doppio (radiato).

 


Inviato

A rendere ancora meno chiara la situazione viene poi Aureliano. Riforma il sistema monetale nel 274 e crea esemplari del valore di 1 asse (peso teorico 7,77 g), 2 assi (14,9 g) e 2,5 assi (19,24 g). In pratica il doppio asse è un dupondio.  immagine.png

 

Aurelian, with Severina. AD 270-275. Æ Dupondius (29.5mm, 14.67 g, 6h). Rome mint. 11th emission, January-September AD 275. IMP AVRELIANVS AVG, radiate and cuirassed bust of Aurelian right / SEVERINA AVG, draped bust of Severina right, wearing stephane, set on crescent. RIC V Online 1868; RIC V 1 (Sestertius); BN 322-6 (Dupondius); MIR 47, 143e. Attractive green patina with touches of red. Good VF. Rare.
From the Jack A. Frazer Collection. Ex CNG Inventory 713138 (July 1999); Numismatica Ars Classica 15 (18 May 1999), lot 447.

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3594&lot=838

Ho fatto ricorso quindi al sito guida per il periodo  https://ric.mom.fr/en/home

di Estiot/ Mairat

Che riportano in merito alla riforma di Aureliano:

Bronze units were recreated: sestertii, dupondii  and asses. The coins were now being minted by 8 mints and 39 officinaeThe mint and issue marks which were now more frequently used, allowed stricter controls. At the same time, the typology of the reverses was standardised across the empire, reinforcing religious propaganda and the Sun god cult (Oriens Aug, Sol Invictus).

Questo è lo schema di riepilogo:  

                             immagine.png immagine.png

AU DOUBLE Aureus Bino (8.25 grams)
AU Aureus (6.54 grams)
Æ Antoninianus XXI (4.0 grams)
Æ Antoninianus KA (4.0 grams)
Æ Antoninianus [ no marking] (4.0 grams)
Æ Denarius (2.35 grams)
Æ Sestertius (15.04 grams)
Æ Dupondius (9.53 grams)
Æ As (7.24 grams)

https://www.armstrongeconomics.com/research/monetary-history-of-the-world/roman-empire/chronology_-by_-emperor/roman-empire-restored/aurelian-270-275-ad/

 

 

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Inviato

Questo uno dei dupondii proposti:

   immagine.pngimmagine.png

Peso 13,39 g peso medio su 10 esemplari
https://ric.mom.fr/en/coinview/1868/14466?q=dupondii&page=1&mod=result&x=0&y=0&from=quick&ancre=type-specimen

mentre il multiplo superiore costituisce il sesterzio, talvolta battuto probabilmente con conii di assi su tondelli di diametro e peso adeguato alle caratteristiche:

  immagine.pngimmagine.png

Peso 15.41 g

https://ric.mom.fr/en/coin/1866?q=sestertii&page=2&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick

(notate la perdita di corona radiata e crescente)

 

immagine.pngimmagine.png

Peso 17,02 g peso medio su 3 esemplari
https://ric.mom.fr/en/coin/1865?q=sestertii&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick

immagine.pngimmagine.png

Peso 19,15 g peso medio su 2 esemplari
https://ric.mom.fr/en/coinview/1786/1979562416?q=sestertii&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick&ancre=type-data-coin

Oltre questi due nominali come detto c’è l’asse

immagine.pngimmagine.png

Peso 7,74 g peso medio su 3 esemplari

https://ric.mom.fr/en/coinview/1606/-1546620354?q=aurelianus+%2B+asses&page=1&mod=result&x=25&y=7&from=quick&ancre=type-data-coin

immagine.pngimmagine.png

Peso 7,63 g peso medio su 8 esemplari 

https://ric.mom.fr/en/coinview/1870/-800216761?q=aurelianus+%2B+asses&page=1&mod=result&x=25&y=7&from=quick&ancre=type-data-coin

immagine.pngimmagine.png

Peso 8,39 g peso medio su 3 esemplari 

https://ric.mom.fr/en/coinview/1875/14445?q=aurelianus+%2B+asses&page=2&mod=result&x=25&y=7&hpp=5&from=quick&ancre=type-data-coin

L’ultimo dupondio (o se preferite “l’ultimo radiato bronzeo di medio modulo”) potrebbe essere questo esemplare a nome di Claudio II (in realtà sottopeso)  che però non figura nel catalogo on line di cui sopra, pur essendo uno dei più completi per il periodo:

immagine.png

Claudius II Gothicus (268-270). AE Dupondius (?), Rome mint. IMP C CLAVDIVS AVG. Radiate and cuirassed bust right. / AEQVITAS AVG. Aequitas standing facing, head left, holding scales and cornucopiae. RIC - (cf. 14, Antoninianus); C - (cf. 6, same). AE. 11.80 g. 26.50 mm. RRRR. Apparently the only specimen known; unlisted in the standard references and unpublished. VF.

Bronze medallic flan struck from Antoninianus (RIC 14) dies? About Claudius Gothicus' Dupondii, cf. RIC 120-3 and note; also see Cohen 70 and note.

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=4225&lot=340

( Gorny & Mosh lo dà invece come "Medaillon" :   https://www.acsearch.info/search.html?id=6803749 )

Per il periodo legato alla riforma monetale di Aureliano abbiamo un’ipotesi formulata dalla Estiot che ci può venire in soccorso:

immagine.png

https://www.academia.edu/1377996/The_Later_Third_Century

Quindi li considera una sorta di “emissione commemorativa”; una specie di emissione “celebrativa” o di “completamento” ad uso politico/rappresentativo? Cioè analogamente alla funzione proposta da certi studiosi per i medaglioni? Questa ipotesi spiegherebbe due dati:

- la scarsità numerica delle emissioni (si tratterebbe di una “limited edition”)

- il ripescaggio di un nominale che, come abbiamo visto, è sempre meno rappresentato numericamente  tra le emissioni della metà del III secolo, in favore della produzione di antoniniani.

Va ricordato poi che la produzione di circolante bronzeo “pesante” avrebbe sottratto materia prima utile alla produzione degli antoniniani che rappresentava la moneta più diffusa e circolante.

 

Come spunto di approfondimento vi segnalo inoltre le seguenti discussioni:

ma come detto in apertura ad una ricerca nel forum con chiave di ricerca "asse o dupondio"… ne vieni sommerso!

Cordiali saluti

Illyricum

PS: mi si consenta un ultimo grazie ai "colleghi" Curatori @grigioviola e a @Stilicho per l'aiuto, il supporto e il lavoro di verifica svolto sul testo.

 

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Inviato

Fermo restando che per me quelle monete coniate sotto Aureliano sono sesterzi e doppi sesterzi sotto peso , per via di una sua riforma di cui siamo in parte all oscuro,  aggiungo un particolare al treahd: alcuni dupondi anche dopo Nerone sono privi di corona radiata per un semplice motivo, ovvero il personaggio raffigurato non è ancora imperatore ma cesare..


Inviato
7 minuti fa, modulo_largo dice:

Fermo restando che per me quelle monete coniate sotto Aureliano sono sesterzi e doppi sesterzi sotto peso , per via di una sua riforma di cui siamo in parte all oscuro,  aggiungo un particolare al treahd: alcuni dupondi anche dopo Nerone sono privi di corona radiata per un semplice motivo, ovvero il personaggio raffigurato non è ancora imperatore ma cesare..

 

Sí, quanto riporti per i Cesari è corretto e mi son dimenticato di segnalarlo. Grazie!

Illyricum

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Inviato

Cmq ti ringrazio,  post interessantissimo,  utile per fare luci su molti dubbi che riguardano questo nominale!


Inviato
42 minuti fa, modulo_largo dice:

Cmq ti ringrazio,  post interessantissimo,  utile per fare luci su molti dubbi che riguardano questo nominale!

 

Grazie, questo era il fine. Infatti come avrai notato salvo alcuni spunti personali di riflessione ho preferito presentare lo status quo senza entrare in congetture ardite. Alla fine gli stessi studiosi non hanno molti punti fermi ... quello che sarebbe utile è fare analisi sulla lega su serie ampie numericamente. 

Ciao

Illyricum

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Inviato
1 minuto fa, Illyricum65 dice:

Grazie, questo era il fine. Infatti come avrai notato salvo alcuni spunti personali di riflessione ho preferito presentare lo status quo senza entrare in congetture ardite. Alla fine gli stessi studiosi non hanno molti punti fermi ... quello che sarebbe utile è fare analisi sulla lega su serie ampie numericamente. 

Ciao

Illyricum

 

Ed anche quello non sarebbe risolutivo,  poiché le leghe nel corso dei secoli deteriorano sempre più,  la percentuale di Zinco diminuisce in favore di piombo e stagno..


Inviato
Adesso, modulo_largo dice:

Ed anche quello non sarebbe risolutivo,  poiché le leghe nel corso dei secoli deteriorano sempre più,  la percentuale di Zinco diminuisce in favore di piombo e stagno..

 

Sí ma in genere il rame negli assi ha valori prossimi al 90%, non va monitorato lo zinco bensì il tenore del rame e in subordine appunto l'aumento del piombo e dello stagno. Piombo e stagno sono elevati in età repubblicana e Impero avanzato.

Ciao

Illyricum

 

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Supporter
Inviato

Con @grigioviola abbiamo avuto il piacere (nelle nostre abituali discussioni numismatiche) di condividere con l'amico e collega @Illyricum65 il processo ideativo che ha portato a questo che reputo una sorta di saggio su un argomento tanto controverso quanto intrigante. 

Ci tengo però a sottolineare come il merito sia tutto suo: un grande lavoro di approfondimento, una discussione importante per la continua crescita della nostra sezione (cosa in cui crediamo fermamente tutti e tre curatori).

Come e' stato gia' ampiamente sottolineato, non so se  metteremo mai  la parola "fine" alla vexata quaestio

Tuttavia, questa discussione ha il merito di porre le basi su cui partire per altri approfondimenti, magari anche da parte di altri utenti e studiosi del forum. In dubio cognosce (si dice cosi'?)

Nel frattempo....vado a studiare?

Buona serata da Stilicho

  • Grazie 1

Inviato

DE GREGE EPICURI

Bella e utilissima discussione! Un solo dubbio: nel tuo post 7, nel raro dupondio di Tranquillina (Concordia Augg...) secondo me il crescente lunare c'è.


Inviato
3 minuti fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Bella e utilissima discussione! Un solo dubbio: nel tuo post 7, nel raro dupondio di Tranquillina (Concordia Augg...) secondo me il crescente lunare c'è.

 

Sai a osservarlo con attenzione che hai ragione? Si intravvede qualcosa a sinistra della G di AVG.

Chiedo venia! Correggo per evitare errori di lettura.

Illyricum 

 


Inviato
22 minuti fa, Illyricum65 dice:

Sai a osservarlo con attenzione che hai ragione? Si intravvede qualcosa a sinistra della G di AVG.

Chiedo venia! Correggo per evitare errori di lettura.

Illyricum 

 

 

Aggiungo che sul dupondio di Tranquillina sono stati versati fiumi di inchiostro, la discussione è controversa, non tutti metterebbero la mano sul fuoco sulla effettiva autenticità di queste monete, la cui maggioranza sono falsi riconosciuti, lo stesso esemplare da te postato, proprietà del British Museum, è dubbio.. allego una vecchia discussione del forum:

 


Inviato
2 minuti fa, modulo_largo dice:

Aggiungo che sul dupondio di Tranquillina sono stati versati fiumi di inchiostro, la discussione è controversa, non tutti metterebbero la mano sul fuoco sulla effettiva autenticità di queste monete, la cui maggioranza sono falsi riconosciuti, lo stesso esemplare da te postato, proprietà del British Museum, è dubbio.. allego una vecchia discussione del forum:

 

 

Sí ricordavo la discussione, quando ho visto l'immagine mi è tornata in mente ma ho dato fiducia (pur nutrendo personalmente dei dubbi) all'attribuzione del BM...

Ciao

Illyricum 


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