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Bronzi provinciali romani e mitologia greca


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Bronzo di Commodo (Hierapolis-Castabala, Cilicia) che raffigura al dritto l’imperatore in abito militare, con Nike su globo e lugno scettro in mano, e al rovescio il busto drappeggiato di Dioniso con corona d'edera e tirso sulla spalla; a destra un grappolo d'uva (120 CNG, LLC Auction 120  11-12 May 2022).

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Lot 637. Estimate: 300 USD. Price realized: 200 USD.

CILICIA, Hierapolis-Castabala. Commodus. AD 177-192. Æ (31mm, 20.16 g, 6h). Commodus standing left, wearing military attire, aholding Nike on globe and long scepter / Draped bust of Dionysus right, wearing ivy wreath, thyrsos over shoulder; to right, bunch of grapes. Robert 30; SNG BN –; RPC IV.3 Online 6184; SNG Levante –. Green patina with earthen highlights, minor scratch on reverse. VF. Very attractive.

From the MDA Collection.

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Bronzo di Pompeiopoli (Cilicia) che raffigura al dritto il busto nudo, barbuto e drappeggiato del filosofo Crisippo e al rovescio Asclepio in piedi di fronte, che tiene nella destra un ramo sopra l'altare e con la sinistra la clamide; a destra, un serpente arrotolato intorno all’albero (CNG, LLC Auction 120  11-12 May 2022).

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Lot 641
Estimate: 1000 USD. Price realized: 1100 USD.

CILICIA, Pompeiopolis. Antonine era, AD 138-192. Æ Assarion (19mm, 5.59 g, 12h). Dated CY 209 (143/4 AD). XPYCIΠ ΠOC, Bareheaded, bearded, and draped bust of the philosopher Chrysippos to right / ΠOMΠHIO ΠOΛEITΩN, Asklepios standing facing, head left, holding branch over altar in his right hand and his left hand holding his chlamys; to right, serpent coiled around tree; C. SNG BN –; RPC –; SNG Levante –; Leu 10, lot 2278; Nomos 21, lot 228. Dark green patina, minor roughness. VF. Extremely rare, unpublished and possibly only the 3rd known.

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Crisippo è stato un filosofo greco della scuola stoica di Atene. Nato a Soli, in Cilicia, si trasferì ad Atene da giovane dopo aver perso una grande proprietà terriera confiscata dall'erario del re. Divenne presto discepolo di Cleante, allora a capo della scuola stoica, che si trovava all'estremità nord dell'agorà ateniese. Crisippo fu uno scrittore prolifico, con oltre 700 opere, e succedette a Cleante come capo della scuola stoica alla sua morte, avvenuta intorno al 230 a. C.

Come curiosità, Crisippo morì durante la 143a Olimpiade all'età di 73 anni, si dice in preda a una risata dopo aver visto un asino mangiare dei fichi.

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Bronzo di Caracalla (Seleucia ad Calycadnum, Cilicia) che raffigura al rovescio Dioniso, con in mano il tirso e il cantaro da cui sgorga il vino, che avanza a destra su un carro trainato da due pantere; a destra, Sileno che si allunga per prendere il vino (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=643).

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Lot 643
Estimate: 500 USD. Lot unsold.

CILICIA, Seleucia ad Calycadnum. Caracalla. AD 198-217. Æ (28.5mm, 13.19 g, 6h). Laureate head right / Dionysus, holding thyrsus and cantharus from which wine pours, advancing right in car drawn by two panthers; to right, Silenus reaching to catch wine. SNG BN 986 var. (rev. legend distribution); SNG Levante 746; SNG von Aulock 5830 var. (same; same obv. die). Rough green-brown patina, scratch in obverse field. VF. Fantastic reverse type.

Ex Group CEM (Classical Numismatic Group 88, 14 September 2011), lot 991.

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Bronzo di Massimo (Tarso, Cilicia) che raffigura al rovescio Apolloin piedi di fronte, che estrae una freccia dalla faretra in spalla, tiene l'arco e si appoggia a una colonna (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=646).

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Lot 646
Estimate: 300 USD. Price realized: 850 USD.

CILICIA, Tarsus. Maximus. Caesar, AD 235/6-238. Æ (35mm, 19.13 g, 1h). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Apollo, standing facing, drawing arrow from quiver at shoulder, holding bow and leaning on column to right. SNG BN 1617-8; SNG Levante 1106 (this coin). Red-brown patina, some scratches. VF. Very rare, one of two in CoinArchives.

From the MDA Collection, purchased from Atlantis, Ltd., October, 2003. Ex Edoardo Levante Collection (Classical Numismatic Group 64, 24 Sepember 2003), lot 710.

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Bronzo di Lucio Vero (Pessinus, Galazia) che raffigura al rovescio Nike che avanza a sinistra con ghirlanda e palma (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=648).

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Lot 648
Estimate: 500 USD. Price realized: 700 USD.

GALATIA, Pessinus. Lucius Verus. AD 161-169. Æ Tetrassarion (32mm, 21.27 g, 7h). Bare head left / Nike advancing left, holding wreath and palm. Devreker 181, 85; RPC IV.3 Online 4121. Even brown patina. Good VF. The second known, a superb specimen.

Ex Leu Numismatik 3 (27 October 2018), lot 184.

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Bronzo di Filippo I (Nicopolis Seleucidis, Seleucia e Pieria) che raffigura al rovescio due figure che avanzano a sinistra, teste a destra; in alto a destra, Eros che vola a destra con una torcia in mano; in basso a destra, H (segno di valore) prima della figura a mezzo busto del dio del fiume che nuota a destra (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=665).

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Lot 665
Estimate: 500 USD. Lot unsold.

SELEUCIS and PIERIA, Nicopolis Seleucidis. Philip I. AD 244-249. Æ Octassarion (27mm, 12.16 g, 11h). Radiate, draped, and cuirassed bust right, seen from behind / Two figures advancing left, heads right; to upper right, Eros flying right, holding torch; to lower right, H (mark of value) before half-length figure of river-god swimming right. Bland, Jotapian 5a (same dies); RPC VIII Online 7884; Butcher 17. For c/m: Howgego 821. Black patina, earthen deposits. Host and c/m VF. Very rare.

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Bronzo di Julia Maesa (Tiro, Fenicia) che raffigura al rovescio Astarte, turrita, in piedi di fronte, con la testa a sinistra, che regge uno scettro trasversale e appoggia la mano destra sul trofeo alla sua sinistra; a destra, Nike in piedi a sinistra sulla colonna che la incorona; nei campi sottostanti, a sinistra una palma, a destra una conchiglia di murex (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=666).

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Lot 666
Estimate: 300 USD. Price realized: 550 USD.

PHOENICIA, Tyre. Julia Maesa. Augusta, AD 218-224/5. Æ (29.7mm, 13.56 g, 11h). Draped bust right, wearing stephane / Astarte, turreted, standing facing, head left, holding transverse scepter, and resting right hand on trophy to her left; to right, Nike standing left on column crowning her; in fields below, to left, palm tree, to right, murex shell. RPC VI Online 8642 (this coin). Dark brown patina, uniform light roughness, a few scratches in reverse field. Good VF. Extremely rare, two known to RPC.

Ex Roma E-Sale 65 (19 December 2019), lot 627.

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Bronzo di Domiziano (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio il serpente Agatodemone con la corona di skhent, a cavallo che galoppa a sinistra (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=669).

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Lot 669
Estimate: 750 USD. Price realized: 750 USD.

EGYPT, Alexandria. Domitian. AD 81-96. Æ Diobol (24mm, 8.58 g, 12h). Dated RY 10 (AD 90/1). Laureate head right / Agathodaemon serpent, wearing the skhent crown, on horseback galloping left; L I (date) below. Köln –; Dattari (Savio) –; K&G 24.109; RPC II 2585; Emmett 277.10 (R5). Red-brown patina, patch of stable green deposits. Near VF. Very rare, only five known to RPC.

From the Joshua Lee Collection.

Agatodemone (demone buono o genio buono) è un demone della mitologia dell’antica Grecia dov’era considerato una divinità protettrice del grano, dei vigneti e anche delle città. Presente anche nella mitologia romana nella veste di genius loci, è associato anche alla fortuna, alla salute e alla saggezza.

La corona di skhent indossata dal serpente è la corona dell’Alto e Basso Egitto.

Per l'antico popolo della valle del Nilo, la corona era riservata alle divinità e al sovrano come simbolo del potere con attributi magici-identificativi e fin dal periodo predinastico l'iconografia egizia e la statuaria ne mostrano un numero notevole, assimilando ad essa anche il copricapo e il simbolo.

Il bronzo con il cavallo che procede a sinistra invece che a destra è estremamente raro, come dimostra il fatto che gli autori di RPC citano solo cinque esemplari, precisamente tre in collezioni museali (American Numismatic Society, Berlino e Copenhagen) e due nella collezione Dattari.

Per quanto riguarda il significato del tipo di rovescio, il cavallo rappresenta l'alternarsi delle stagioni, mentre il serpente rappresenta la rigenerazione o la rinascita dei raccolti. Tutta la vita egizia dipendeva da questo ciclo.

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Bronzo di Domiziano (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio il Faro sormontato da due tritoni, ciascuno dei quali suona una tromba; tra di loro una lanterna sormontata da una statua che regge situla e scettro (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=670).

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Lot 670
Estimate: 1000 USD. Price realized: 1600 USD.

EGYPT, Alexandria. Domitian. AD 81-96. Æ Hemidrachm (27.5mm, 16.54 g, 12h). Dated RY 12 (AD 92/3). Laureate bust right, wearing aegis / Pharos surmounted by two Tritons, each blowing a trumpet; between them is a lantern surmounted by a statue, holding situla and scepter; [entryway below on left]; L IB (date) to either side. Köln –; Dattari (Savio) 550; K&G 24.190; RPC II 2676.2 (this coin); Emmett 273.12 (R3). Dark green surfaces with some light earthen deposits. VF. Very rare, only two known to RPC, including this coin. One of the finest surviving specimens.

Ex Goldberg 120 (2 February 2021), lot 1124.

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Bronzo di Traiano (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio Elpis in piedi a destra, con un fiore di loto nella mano destra e con la sinistra solleva una piega della gonna, di fronte ad Arpocrate di Mendes seduto a sinistra, con calathus, scettro e clava in mano (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=672).

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Lot 672
Estimate: 3000 USD. Price realized: 2750 USD.

EGYPT, Alexandria. Trajan. AD 98-117. Æ Drachm (34mm, 25.61 g, 12h). Dated RY 15 (AD 111/2). Laureate bust right, wearing aegis / Elpis standing right, holding a lotus blossom with her right hand and raising a fold of her skirt with her left, facing Harpocrates of Mendes seated left, wearing calathus, and holding scepter and club; L IE (date) across field. Köln –; Dattari (Savio) 7022 (this coin); K&G 27.393 var. (Elpis standing left); RPC III 4600/3 (this coin); Emmett 505.15 (R5). Dark brown patina with traces of green. Good VF. Extremely rare type.
Ex Günther Schlüter Collection (Chairman of the German Numismatic Society from 1975-1977), acquired from the Tyll Kroha coin cabinet in Köln, 1972; Giovanni Dattari Collection, no. 7022.


Elpis, la personificazione della speranza, fu l'ultima a rimanere nel cofano di Pandora, quando ne uscirono i mali che si diffusero nel mondo

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Bronzo di Adriano (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio una galea a sinistra con i remi; al centro, Sarapide seduto a sinistra, con lo scettro, e Cerbero seduto ai suoi piedi; a sinistra Iside Pharia, con la testa a destra, che tiene in mano una vela svolazzante; a destra, Demetra in piedi con una lunga torcia in mano (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=674).

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Lot 674
Estimate: 5000 USD. Price realized: 5000 USD.

EGYPT, Alexandria. Hadrian. AD 117-138. Æ Drachm (33mm, 22.38 g, 12h). Dated RY 19 (AD 134/5). AVT KAIC TPAIAN A∆PIANOC CЄB, laureate, draped, and cuirassed bust right / Galley left with oars; in center, Sarapis seated left, holding scepter, and Kerberos seated at his feet; to left, Isis Pharia, head right, holding billowing sail left; to right, Demeter standing left, holding long torch; L ЄNN[ЄAK∆] (date) above. Köln 1170; Dattari (Savio) 7786; K&G 32.675; RPC III 5995; Emmett 1047.19 (R5). Dark brown patina with touches of red and green, some minor smoothing. Good VF. Extremely rare and popular type.

Ex Günther Schlüter Collection (Chairman of the German Numismatic Society from 1975-1977), purchased in 1964.

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Bronzo di Antinoo (Alessandria d’Egitto) che raffigura al dritto il suo busto drappeggiato a destra, con corona orlata, e al rovescio Antinoo a cavallo, con il caduceo appoggiato al braccio destro (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=675).

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Lot 675
Estimate: 3000 USD. Price realized: 1800 USD.

EGYPT, Alexandria. Antinoüs. Died AD 130. Æ Drachm (34mm, 19.16 g, 12h). Dated RY 19 of Hadrian (AD 134/5). ANTINOOY HPωOC, draped bust right, wearing hem–hem crown / Antinoüs, cloaked and holding caduceus cradled in his right arm, on horseback right; L I Θ (date) to right and below horse. Köln 1276; Dattari (Savio) 8004; K&G 34a.1; RPC III 6062; Emmett 1346.19. Dark green patina, encrustation, light cleaning scratches, some details strengthened. VF.

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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio Euthenia con una corona di urèo tra due spighe di grano, appoggiata su un androsfinge, con due spighe di grano nella mano destra che tiene anche una piega tesa della veste contenente frutti e loto (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=676).

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Lot 676
Estimate: 2000 USD. Price realized: 2000 USD.

EGYPT, Alexandria. Antoninus Pius. AD 138-161. Æ Drachm (34.5mm, 26.91 g, 12h). Dated RY 2 (AD 138/9). Bareheaded and draped bust right / Euthenia, wearing a crown of an uraeus between two grain ears, reclining left on androsphinx, holding two grain ears with her right hand, and an outstretched fold of her garment containing fruit and lotus; L B (date) in exergue. Köln 1302; Dattari (Savio) 8446-7; K&G 35.21; Emmett 1518.2; Staffieri, Alexandria In Nummis 109 (this coin) = RPC IV.4 Online 13423/32 (this coin cited and illustrated). Dark brown patina with touches of brown and red. EF. An early portrait of exquisite execution.
Ex Giovanni Maria Staffieri Collection (Triton XXI, 9 January 2018), lot 111, purchased from Numismatica Aretusa SA (Lugano–Franco Chiesa), February 1976.

urèo s. m. [dal gr. οὐραῖος, adattam. di una voce egiz. che designava il cobra]. – Nome del serpente sacro, effigiato spesso nei monumenti figurati egizî sul copricapo di divinità e di faraoni come emblema del supremo potere (https://www.treccani.it/vocabolario/ureo/)

Euthenia. Personificazione della Prosperità, della Fecondità, viene a corrispondere all'Abundantia del mondo romano, come attestano le monete imperiali di Alessandria dove la personificazione coronata di spighe tiene la cornucopia e lo scettro ed è circondata dai 16 putti indicanti i cubiti della piena del Nilo (https://www.treccani.it/enciclopedia/euthenia_res-20134656-8c62-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/).

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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio i Dioscuri a cavallo, uno di fronte all’altro, ciascuno con lancia e pileo e una stella sopra; punto centrale in rilievo tra di loro, luna crescente nel campo sovrastante (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=677).

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Lot 677
Estimate: 400 USD. Price realized: 800 USD.

EGYPT, Alexandria. Antoninus Pius. AD 138-161. Æ Drachm (35mm, 20.18 g, 12h). Dated RY 5 (AD 141/2). Lautreate head right / The Dioscuri on horseback facing each other, both holding a spear and wearing pileus, star above each; raised center dot between them, crescent moon in field above, L Є (date) in exergue. Köln –; Dattari (Savio) –; K&G –; RPC IV.4 Online 15950; Emmett 1492.5 (year unrecorded). Red-brown patina, some pitting and edge chips, light smoothing, red and green adhesions on reverse. Good VF. Very rare, only two recorded by RPC, both in museum collections.

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Dioscuri

Mitici figli di Zeus (Διὸς κοῦροι), di nome Castore e Polluce, generati insieme con Elena dall’uovo di Leda, congiuntasi con Zeus trasformato in cigno. Compivano le loro gesta sempre uniti: Castore domatore di cavalli, Polluce valente nel pugilato. Ambedue furono considerati divinità benefiche e salvatrici. Erano anche protettori dei naviganti nelle burrasche. Fra le gesta loro attribuite, la liberazione della sorella Elena rapita decenne da Teseo; la partecipazione alla spedizione degli Argonauti; la caccia del cinghiale Calidonio. Il mito più popolare era il ratto delle Leucippidi, in cui Castore fu ucciso dagli Afaridi; Polluce pregò il padre Zeus che mandasse la morte anche a lui, ma Zeus gli concesse di rinunciare a metà della propria immortalità in favore del fratello. Così i due vivono insieme alternativamente un giorno nell’Olimpo e un giorno nel regno dei morti.

A Sparta i D. presiedevano alle gare equestri e agli agoni ginnici, ed ebbero feste in tutta la Grecia. Furono venerati anche in ambiente latino-romano col nome di Castori (Castores): ebbero culto speciale a Lavinio, a Tuscolo e in Roma. La festa annua in Roma in onore dei D. si celebrava il 15 luglio, anniversario della battaglia del Lago Regillo (499 o 496 a. C.), cui, secondo la leggenda, presero parte.

L’arte antica li ha raffigurati generalmente nudi, con mantello dietro le spalle; in testa portano il pileo conico sormontato da una stella; hanno in mano la lancia. Sono rappresentati sia a cavallo, sia accanto al cavallo che tengono per il morso.

Da https://www.treccani.it/enciclopedia/dioscuri/

 

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Bronzo di Alessandro Severo (Hyrgaleis , Frigia) con altri due gemelli mitologici famosi al rovescio (Obolos Web Auction 21, lot 696).

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Risultato 55 CHF.

Roman Provincial
PHRYGIA. Hyrgaleis. Pseudo-autonomous issue, time of Severus Alexander, 222-235. (Bronze, 26 mm, 10.14 g, 12 h), year Tς = 306 = 222-223. ΔHMOC Laureate head of Demos to right, slight drapery on far shoulder. Rev. ΥΡΓΑΛEΩΝ / (ΤΟ) Tς Apollo standing facing, looking to right, resting left arm on lyre sitting atop tripod, and Artemis standing facing, looking left, holding bow and arrow in her right hand; before her, stag standing left, looking back. BMC 3. Martin, Demos Hydrela 5. RPC VI Online temp. 5666. Von Aulock, Phrygiens I 347-8. Green patina. Very fine.

Deimos è la divinità greca personificazione del terrore, secondo Esiodo figlio di Ares e di Afrodite. È anche il nome di uno dei cavalli di Ares.

https://www.treccani.it/enciclopedia/deimos/

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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio la Luna in Cancro - Busto drappeggiato e diademato di Selene (Luna) a destra; stella di otto raggi davanti, luna crescente sotto, granchio sotto il tutto (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=678).

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Lot 678
Estimate: 1000 USD. Price realized: 1200 USD.

EGYPT, Alexandria. Antoninus Pius. AD 138-161. Æ Drachm (35.5mm, 26.31 g, 12h). Zodiac series. Dated RY 8 (AD 144/5). Laureate head right / Moon in Cancer – Draped and diademed bust of Selene (Moon) right; star of eight rays before, crescent moon below, crab beneath all; [L]–H (date) to either side. Köln 1494; Dattari (Savio) 2964; K&G 35.270; RPC IV.4 Online 13545; Emmett 1681.8. Brown patina with touches of green and red, a couple smoothing/cleaning scratches. VF.

 

Un enorme granchio aiutò l'Idra di Lerna nella sua lotta con Eracle, mordendo il piede dell’eroe con le sue chele. Come ricompensa per il servizio reso dal granchio, Era pose la sua immagine tra i dodici segni dello Zodiaco.

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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) della serie dello Zodiaco che raffigura al rovescio Elio in Leone: Leone che salta a destra; sopra, busto radiato e drappeggiato di Elio e stella a otto punte (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=679).

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Lot 679
Estimate: 750 USD. Price realized: 750 USD.

EGYPT, Alexandria. Antoninus Pius. AD 138-161. Æ Drachm (34mm, 23.29 g, 12h). Zodiac series. Dated RY 8 (AD 144/5). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Helios in Leo: Lion leaping right; above, radiate and draped bust of Helios and eight-pointed star; L H (date) below. Köln 1497; Dattari (Savio) 2967; K&G 35.279; RPC IV.4 Online 13548; Emmett 1530.8. Glossy brown patina, a few minor surface cracks and edge flaws. Good Fine. Rare.

Ex Rhakotis Collection, formed in the 1960s and 1970s (with collector's ticket).

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Elio

(gr. ῞Ηλιος) Nome greco del dio Sole, col quale fu venerato in Grecia ma anche in Frigia, Assiria, Persia, EgittoLibia, Etiopia. E. è il sole personificato, figlio dei titani Iperione e Teia (o Eurifaessa); in Omero è detto anche Iperione, come il padre, e Iperionide. E. nel suo cammino attraversa la volta celeste, sorgendo dalla parte orientale dell’Oceano, e si rituffa alla sera nell’Oceano all’estremo occidente per tornare al punto di partenza. Il suo carro è trainato da 4 focosi cavalli e da 7 mandrie di buoi e 7 greggi di pecore, pascolanti nella Trinacria, custodite da due ninfe figlie di E. e di Neera. Da Perse (o Perside), figlia dell’Oceano, genera Eeta e Circe. Altro figlio è Fetonte. E., che tutto vede e tutto ode, più tardi, specialmente per gli Orfici, diviene la fonte della sapienza e poi dispensatore di prosperità e di vita.

Il luogo principale del culto di E. fu Rodi, dove all’ingresso del porto si ergeva la sua statua, il cosiddetto colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo. Questa meravigliosa statua era alta 70 cubiti, cioé 32 metri o 105 piedi, ed era fabbricata interamente in bronzo; formava l’ingresso al porto di Rodi e la nave più grande poteva facilmente passare tra le sue gambe che stavano su dei sostegni a ciascun lato del porto. Sebbene così gigantesco, era perfettamente proporzionato in ogni sua parte. Qualche idea della sua dimensione può essere ricavata dal fatto che pochissime persone erano in grado di poter abbracciare il pollice di questa statua con le braccia. All’interno del Colosso c’era una scala a chiocciola che portava in cima, dalla cui sommità si dice che fossero visibili le coste della Siria e anche quelle dell’Egitto.

https://www.treccani.it/enciclopedia/elio_res-836e52e8-a832-11de-baff-0016357eee51/

apollonia


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Elio, che tutto vede e tutto ode

Infatti veniva invocato come testimone quando si prestava un giuramento solenne, poiché si credeva che nulla sfuggisse al suo occhio onniveggente. Cosa che gli permise di informare Demetra della sorte della figlia quando fu rapita da Ade.

La sede principale del culto di Elio era l’isola di Rodi, secondo il mito una terra a lui consacrata. Al tempo della Titanomachia, quando gli dei si divisero il mondo a sorte, Elio era assente e non ricevette alcuna parte. Quindi si lamentò con Zeus che gli propose di avere una nuova assegnazione, ma Elio gli disse che nel suo viaggio quotidiano da oriente a occidente, il suo occhio penetrante aveva visto un’isola bella e fertile che giaceva sotto le onde dell’oceano, e che se gli immortali avessero giurato di dargli il possesso indisturbato di questo luogo, si sarebbe accontentato di prenderlo come parte a lui assegnata. Gli dei accolsero la richiesta e dopo aver prestato giuramento, l’isola di Rodi si sollevò immediatamente al di sopra della superficie delle acque.

 

Gli amori di Elio

Si dice che Elio amasse Clizia, una figlia di Oceano, che ricambiò ardentemente il suo amore; ma nel corso del tempo il volubile dio sole trasferì le sue attenzioni a Leucotea, la figlia di Orcamo, re dei paesi orientali, cosa che fece arrabbiare così tanto la abbandonata Clizia che informò Orcamo della relazione di sua figlia, e lui la punì in modo disumano, seppellendola viva. 

Elio, sopraffatto dal dolore, si adoperò con ogni mezzo in suo potere di richiamarla in vita. Alla fine, trovando vani tutti i suoi sforzi, asperse la sua tomba con nettare celeste e immediatamente spuntò dal luogo un germoglio di incenso che diffuse tutt’intorno il suo profumo aromatico.

La gelosa Clizia non guadagnò nulla dalla sua condotta crudele perché il dio del sole non ritornò da lei. Inconsolabile per la sua perdita, ella si gettò a terra e rifiutò il cibo. Per nove lunghi giorni rivolse il viso verso il glorioso dio del giorno mentre egli si muoveva per i cieli, finché finalmente le sue membra si radicarono nella terra, ed ella si trasformò in un fiore, che stava sempre rivolto al sole.

Elio sposò Perse, figlia di Oceano, e i loro figli furono Eete, re della Colchide (celebrato nella leggenda degli Argonauti come il possessore del vello d’oro) e Circe, la famosa maga.

apollona


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Fetonte, incauto auriga

Elio aveva un altro figlio di nome Fetonte, la cui madre era Climene, una delle Oceanine. Il giovane era molto bello e gran favorito di Afrodite che gli affidò la cura di uno dei suoi templi. Questa lusinghiera prova della considerazione che la dea aveva per lui, lo fece diventare vanitoso e presuntuoso. 

Il suo amico Epafo, figlio di Zeus, cercava di controllare la sua vanità giovanile fingendo di non credere alla sua affermazione che il dio sole fosse suo padre. Fetonte, pieno di risentimento e desideroso di poter confutare la calunnia, si affrettò a recasi da sua madre Climene pregandola di dirgli se Elio fosse davvero suo padre.  Mossa dalle sue suppliche e adirata per l’incredulità di Epafo, Climene indicò il sole glorioso e splendente che stava sopra di loro e assicurò al figlio che quella sfera luminosa lo aveva generato, aggiungendo che se avesse ancora qualche dubbio, avrebbe potuto visitare la radiosa dimora del grande dio della luce e chiederlo a lui di persona. Felicissimo delle parole rassicuranti di sua madre e seguendo le indicazioni che lei gli aveva dato, Fetonte si diresse rapidamente verso il palazzo di suo padre.

Quando entrò nella reggia del dio sole, i raggi abbaglianti quasi lo accecarono e gli impedirono di avvicinarsi al trono su cui era seduto suo padre, circondato dalle ore, dai giorni, dai mesi, dagli anni e dalle stagioni. Elio, che con il suo occhio onniveggente lo aveva osservato da lontano, si tolse la corona di raggi scintillanti e gli ordinò di non aver paura e di avvicinarsi. Incoraggiato da questa gentile accoglienza, Fetonte lo pregò di dargli una tale prova del suo amore affinché tutto il mondo potesse essere convinto che fosse davvero suo figlio. Commosso da questa manifestazione d’affetto, Elio lo invitò ad esprimere qualsiasi desiderio egli avesse e giurò per lo Stige che lo avrebbe esaudito.  Il giovane impetuoso chiese subito il permesso di guidare il carro del sole per un giorno intero. Suo padre ascoltò con orrore questa sua richiesta ed elencandogli i molti pericoli che avrebbero insidiato il suo cammino, si sforzò di dissuaderlo da un’impresa così pericolosa; ma suo figlio, sordo a ogni consiglio, insistette con tale ostinazione che Elio fu costretto con riluttanza a condurlo fino al suo carro. Fetonte si fermò un momento ad ammirare la bellezza di quel luccicante equipaggiamento, dono del Dio del fuoco che lo aveva fabbricato tutto in oro e lo aveva ornato di pietre preziose che riflettevano i raggi del sole. E ora Elio, vedendo che sua sorella, l’Aurora, già apriva le sue porte nel roseo oriente, ordinò alle Ore di aggiogare i cavalli. Subito dopo Il ragazzo, impaziente, prese con gioia il suo posto e afferrò le ambite redini, ma non appena i focosi corsieri del sole sentirono la mano inesperta che tentava di guidarli, divennero irrequieti e ingestibili. Selvaggiamente si precipitarono fuori dal loro percorso abituale, ora librandosi così in alto da minacciare di distruzione i cieli, ora scendendo così in basso da incendiare quasi la terra. Alla fine lo sfortunato auriga, accecato dal bagliore e terrorizzato dalla terribile devastazione che aveva causato, lasciò cadere le redini dalle sue mani tremanti. Montagne e foreste erano ormai in fiamme, fiumi e torrenti si erano prosciugati e una generale conflagrazione era imminente.

La terra bruciata chiese aiuto a Zeus che scagliò il suo fulmine contro Fetonte e con un lampo fece fermare i destrieri infuocati. Il corpo senza vita del giovane, precipitato al suolo, fu ricevuto e sepolto dalle ninfe del torrente. Le sue sorelle lo piansero così a lungo che furono trasformate da Zeus in pioppi, e le lacrime che versarono, cadendo nelle acque, divennero gocce di ambra chiara e trasparente. 

Cicno, il fedele amico dell’infelice Fetonte, provò un dolore così straziante per il suo terribile destino, che si struggeva e si consumava. Gli dei, mossi a compassione, lo trasformarono in un cigno, che per sempre covava sul luogo fatale dove le acque si erano chiuse sopra la testa del suo sfortunato amico.

 

apollonia


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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio Zeus Ammone che indossa un disco solare e un corno d’ariete (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=681).

137.image00681.thumb.jpg.8f96890262889f1d98f08a388acf847b.jpg

Lot 681
Estimate: 1500 USD. Price realized: 1700 USD.

EGYPT, Alexandria. Antoninus Pius. AD 138-161. Æ Drachm (35mm, 26.23 g, 1h). Dated RY 9 (AD 145/6). Laureate head right / Head of Zeus-Ammon right, wearing solar disk and ram's horn; L ENA TOV (date) around. Köln –; Dattari 2939 = Emmett 1700.9; K&G 35.313; RPC IV.4 Online 15173.13 (this coin). Dark green patina with lighter gray-green and red-brown overtones. Near EF.

From the J. de Wilde Collection. Ex Triton XI (8 January 2008), Lot 534.

apollonia


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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio Eracle e il centauro Folo.

Eracle, seduto su una roccia ricoperta di pelle di leone con la clava appoggiata alla roccia e la mano sinistra che regge una lira, afferra con la mano destra il braccio del centauro Folo, in piedi e vestito di pelle di capra; a destra, un attendente attinge vino da un cratere posto su una roccia; sopra, un ramo d'albero e ς (data) (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=685).

138.image00685.thumb.jpg.fb87122c0649bb506017992ec2782e87.jpg

Lot 685
Estimate: 5000 USD. Price realized: 7000 USD.

EGYPT, Alexandria. Antoninus Pius. AD 138-161. Æ Drachm (33mm, 17.72 g, 12h). Dated RY 24 (AD 160/1). [TI AI A∆PI] ANTωNINOC CЄB ЄVC, laureate and draped bust left / Herakles and the Centaur Pholos: Herakles seated slightly right upon a rock that is covered with his lion's skin, his club leans against the rock and he is holding a lyre with his left hand; with his right hand, Herakles is grasping the right arm of the Centaur Pholos, who is standing right, forepart only, clad in goat's skin; to the right, an attendant facing, head left, drawing wine from a crater placed upon a rock; above, a tree branch and ς (date); [L] in exergue. Köln 1854 (same dies); Dattari (Savio) –; K&G 35.826; RPC IV.4 Online 14990 (same dies); Emmett 1564.24 (R5). Brown surfaces, flan crack, minor pitting. VF. Extremely rare, possibly the second known example for year 24. Emmett lists the type as being struck for three of Pius' regnal years: 5, 6, and 24, and for all three years, he assigns it an R5 rarity rating.

 

Eracle, mentre si recava a catturare il cinghiale di Erimanto, fu intrattenuto dal centauro Folo che gli offrì del vino dalla sua otre. Ciò fece arrabbiare gli altri centauri che attaccarono Eracle mentre Folo si nascondeva terrorizzato. Nel tentativo di Eracle di sconfiggere i centauri, una freccia colpì inavvertitamente il centauro Chirone, vecchio amico e suo precettore. Eracle cercò di soccorrere Chirone ma senza successo perché la ferita era incurabile. Il tipo di moneta alessandrina ritrae Eracle con in mano una lira e che stringe il braccio di Folo mentre i due conversano; a destra, un addetto attinge vino dalla giara comune.

apollonia

 


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Folo (in greco antico: Φόλος?, Phólos) è un personaggio della mitologia greca, precisamente un centauro che viveva nei pressi del monte Pelio. Aveva la barba sul viso e dalla testa al ventre aveva le sembianze di uomo, mentre al posto delle gambe il suo corpo era quello di un cavallo. A differenza di molti centauri Folo era saggio, ospitale e dai comportamenti civili nonché dedito allo studio delle stelle e della medicina. Non essendo nato da divinità, era un mortale.

Era figlio di Sileno e della ninfa dei frassini Melia. Secondo alcuni autori, però, il nome Melia indica una qualsiasi delle ninfe Meliadi e non quello di una determinata ninfa.

Viveva in una caverna nei pressi della città di Elis, nell'Arcadia, e un giorno ebbe ospite Eracle a cui offri della carne arrostita. Quando l'ospite chiese del vino, sulle prime rispose che la giara apparteneva alla comunità dei centauri, ma poi finì con il farsi convincere e, una volta aperta, ne fuoriuscì l'aroma del vino che si sparse attorno. Era vino molto forte e il suo profumo finì per essere sentito anche dagli altri centauri che vivevano vicino e che, arrabbianti, si avvicinarono alla sua caverna armati di sassi e di abeti sradicati. Ingaggiando battaglia, Eracle riuscì a respingerli e molti di loro caddero uccisi. Folo, il centauro causa della battaglia, soccorse e seppellì i caduti fino a quando si ferì con una freccia avvelenata e morì anche lui. Secondo Apollodoro, il centauro che morì durante la battaglia non era Folo ma Chirone.

Per la sua dimostrazione di ospitalità gli dei lo posero tra le stelle nella costellazione del Centauro.

L'asteroide 5145 Pholus porta il suo nome.

Dante lo ricorda nell'Inferno (canto XII, 72).

 

Tratto in parte da https://it.wikipedia.org/wiki/Folo

apollonia


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