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Bronzi provinciali romani e mitologia greca


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Il faro di Alessandria (in greco antico: Φάρος τῆς Ἀλεξανδρείας?, pháros tês Alexandreíās) era un edificio costruito sull'isola di Faro, nel porto della città di Alessandria, nel III secolo a. C. sotto il regno tolemaico d'Egitto. Con la creazione del regno tolemaico d'Egitto nel 305 a. C., il nuovo sovrano Tolomeo I avviò nella capitale Alessandria un ampio programma di edilizia pubblica monumentale, portato avanti anche dal suo figlio e successore, Tolomeo II. Sull'estremità esterna dell'isola di Faro, che separava il porto di Alessandria dal mar di Levante e collegata alla terraferma attraverso l'Heptastadion, venne avviata la costruzione dell'alta struttura, il cui scopo era quello di aumentare la sicurezza del traffico marittimo in entrata e in uscita, reso pericoloso dai numerosi banchi di sabbia nel tratto di mare prospiciente il porto e dall'assenza di rilievi orografici. I lavori ebbero inizio intorno al 300 a. C. e terminarono circa venti anni più tardi; l'edificio costò circa 800 talenti e fu dedicato a Zeus Sotere (in greco antico: Σωτήρ?, "Salvatore"), vista la sua funzione di guida e protezione dei marinai. Incerto nella storia della costruzione è il ruolo svolto da Sostrato di Cnido, a cui era dedicata un'iscrizione sulle pareti esterne: alcune fonti lo indicano come finanziatore dell'opera, che tuttavia ebbe un costo troppo elevato per essere totalmente pagata da un privato, mentre altre affermano che fosse l'architetto della struttura.

Considerato una delle sette meraviglie del mondo, nonché una delle realizzazioni più avanzate ed efficaci della tecnologia ellenistica, il Faro rimase in funzione fino al XIV secolo, quando venne distrutto da due terremoti.

Da https://it.wikipedia.org/wiki/Faro_di_Alessandria

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Bronzo di Adriano (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio Iside Pharia con il sistro nella mano destra e veli svolazzanti in entrambe le mani, che avanza a destra davanti al Faro di Alessandria sormontato da una statua e da due Tritoni (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7654&lot=1514).

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Lot 1514. Starting price: 100 CHF. Price realized: 460 CHF.

EGYPT. Alexandria. Hadrian, 117-138. Drachm (Bronze, 33 mm, 27.50 g, 12 h), RY 21 = 136/7. ΑΥΤ ΚΑΙC TΡAIAN ΑΔΡΙΑΝΟC CЄB Laureate, draped and cuirassed bust of Hadrian to right, seen from behind. Rev. [L K]A Isis Pharia, holding sistrum in her right hand and billowing sail in both hands, advancing right before the Pharos of Alexandria, surmounted by a statue and two Tritons. Dattari (Savio) Supp. 99. Emmett 1002.21. K&G -. RPC III 6182. Extremely rare for this regnal year. Slightly rough and with minor surface cracks on the reverse, otherwise, about very fine.
From the collection of a Cosmopolitan, acquired before 2005.

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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio Nike che avanza a sinistra, tenendo un serto nella mano destra e un trofeo nella sinistra (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7654&lot=1519).

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Lot 1519
Starting price: 250 CHF. Price realized: 1300 CHF.

EGYPT. Alexandria. Antoninus Pius, 138-161. Drachm (Bronze, 35 mm, 28.77 g, 1 h), RY 7 = 143/4. ΑΥΤ Κ Τ ΑΙΛ ΑΔΡ ΑΝΤⲰΝΙΝΟC ЄΥCЄΒ• Laureate, draped and cuirassed bust of Antoninus Pius to right, seen from behind. Rev. L Z Nike advancing left, holding wreath in her right hand and trophy in her left. Dattari (Savio) 2700 (this coin). Emmett 1609.7. K&G 35.216. RPC IV.4 online 15549.4 (this coin). Very rare for this regnal year. A few edge cracks, otherwise, very fine.

Ex Leu 11, 14 May 2022, 206, from the collection of a historian ('Aus der Sammlung eines Altertumswissenschaftlers'), Künker 347, 22 March 2021, 176, previously privately acquired from Günther Schlüter (Berlin) in August 1992, who reportedly acquired it from Kobe von Koppenfels in October 1979, and from the collection of G. Dattari (1853-1923).

This reverse most likely refers to Antoninus Pius' military campaign in Britain, which saw the temporary conquest of southern Scotland and the construction of the Antonine Wall in 142.

Questo rovescio si riferisce molto probabilmente alla campagna militare di Antonino Pio in Britannia, che vide la conquista temporanea della Scozia meridionale e la costruzione del Vallo di Antonino nel 142.

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Le province europee dell'Impero romano. La Britannia: Il Vallo di Antonino

Il vallo è una struttura difensiva della Britannia che correva tra i fiumi Clyde e Forth per una lunghezza di circa 40 miglia romane (60 km ca.), da Old Kirkpatrick a Bridgeness.

Poco prima del 140 d. C. il governo romano decise di destituire il Vallo di Adriano della sua funzione confinaria e di estendere la penetrazione nei territori della Scozia meridionale, già soggiogati da Agricola (governatore della Britannia tra il 78 e l’84 d. C.). Le legende monetali, che proclamano Antonino Pio imperator e vincitore, inducono a datare la vittoria tra il 142 e il 143 d. C. e dunque la costruzione del vallo non deve essere molto posteriore. Costruito principalmente con zolle erbose su fondazioni di pietra larghe tra i 4,3 e i 4,9 m secondo la tecnica del murus caespiticus, l’altezza del vallo, dotato di un parapetto sulla sommità, doveva aggirarsi intorno ai 3 m. Frontalmente si estendeva un fossato con sezione a V, mentre alle sue spalle correva una strada militare. I forti di cui si ha traccia lungo il vallo sono 15, disposti a intervalli di 3200 m circa. La loro frequenza è quindi superiore a quella dei forti del Vallo di Adriano, dove ricorrono ogni 8 km circa. Per contro, quelli antoniniani sono maggiormente diversificati tra loro soprattutto nell’estensione, compresa tra gli 0,2 ha di quelli a ridosso delle strutture difensive e i 2,5 ha di quelli più distanti; non tutti i forti erano quindi in grado di alloggiare un reggimento a pieno organico. Gli scavi condotti a Bearsden non hanno portato alla luce edifici riconducibili a un quartiere generale o a un comando; i soldati venivano probabilmente tradotti da un altro forte vicino. Le guarnigioni erano composte soprattutto da truppe ausiliarie, con una presenza minore di legionari romani. Intorno ai forti sorsero comunità civili che ne utilizzarono le annesse strutture logistiche; gli abitanti (i vicani) del forte di Velunia (Carriden) eressero un altare a Giove. Come nel caso del Vallo di Adriano, una serie di fortini, nove dei quali sono stati scavati, si alternavano ai forti veri e propri circa ogni miglio. Alcune fondazioni rettangolari, rinvenute lungo il tracciato del vallo (le cd. expansions), sono forse i resti di torrette di osservazione. L’indagine archeologica sembra suggerire l’esistenza di uno schema progettuale ben definito per questa linea di frontiera e che esso venne successivamente modificato per consentire la costruzione di un numero maggiore di forti. Si è molto discusso in sede scientifica sulle reali ragioni dell’erezione del V.d.A.; la sua costruzione può essere stata motivata sia dalla mutata situazione strategica nella Britannia settentrionale, sia dal desiderio dell’imperatore di segnare in modo spettacolare ed esemplare una vittoria militare. Non è certo se, tra il 155 e il 158 d. C., il vallo fu sguarnito per concentrare nuovamente le truppe sulla frontiera adrianea, dove era forse in corso una rivolta; il totale abbandono della struttura dovette comunque avvenire in un lasso di tempo compreso tra il 163 e il 185 d. C.


Da https://www.treccani.it/enciclopedia/le-province-europee-dell-impero-romano-la-britannia-il-vallo-di-antonino_(Il-Mondo-dell'Archeologia)/

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Bronzo di Marco Aurelio (Cirene, Cirenaica) che raffigura al rovescio la testa barbuta di Zeus-Ammone a destra, con corno di ariete sull'orecchio (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7654&lot=1528).

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Lot 1528. Starting price: 200 CHF. Price realized: 1200 CHF.

CYRENAICA. Cyrene. Marcus Aurelius, 161-180. 'Dupondius' (Bronze, 24 mm, 10.43 g, 11 h), Rome, for use in Cyrenaica, 169/70. Μ ΑΥΡΗΛ ΑΝΤⲰΝЄΙΝΟC CЄΒ Radiate and cuirassed bust of Marcus Aurelius to right, seen from behind. Rev. ΔΗΜΑΡΧΙΚ ЄΞΟΥC•ΚΔ• Bearded head of Zeus-Ammon to right, with ram's horn over his ear. BMC 186 ('Caesarea'). RPC IV.1 online 6849. Sydenham, Caesarea, 342. Very rare. An unusually well preserved example of this interesting issue struck from dies of fine style. A few spots of corrosion and with light cleaning scratches on the reverse, otherwise, good very fine.

The dies for this issue were clearly made in Rome, but whether the c

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Emissione pseudo-autonoma di Leptis Magna (Syrtica) al tempo di Tiberio, con testa di Dioniso sul diritto e una pelle di toro con clava trasversale sul rovescio (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7654&lot=1529).

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Lot 1529. Starting price: 75 CHF. Price realized: 480 CHF

SYRTICA. Leptis Magna. Pseudo-autonomous issue. As (Bronze, 25 mm, 11.32 g, 1 h), struck under Tiberius, 14-37. LPQY (in Neo-Punic) Head of Dionysos to right. Rev. Bull's hide with transverse club. MAA 19. RPC I 851. SNG Copenhagen 5. Rare and in exceptional condition for the issue. Slightly smoothed and with minor areas of weakness, otherwise, very fine.
From the collection of a Cosmopolitan, acquired before 2005.

Mentre questa interessante emissione elogia sia Dioniso sia Eracle, le divinità protettrici della città, non è chiaro il significato della pelle di toro stesa sopra la clava di Eracle. Potrebbe trattarsi di un riferimento al toro cretese, ma questa bestia fu semplicemente catturata da Eracle e non uccisa, e la pelle di un toro sembra quindi inappropriata. Forse c'è invece un collegamento con la mitica fondazione di Cartagine da parte di Didone. Arrivata in Africa dopo essere fuggita da Tiro, la regina punica chiese a un capo locale il permesso di stabilirsi su un terreno. Il sovrano locale acconsentì, ma le concesse solo la quantità di terra che poteva essere coperta da una pelle di bue. L'astuta regina tagliò la pelle di bue in strisce molto sottili e circondò un'intera collina, il sito della successiva acropoli di Cartagine, che fu quindi chiamata Byrsa ("pelle"). Certo, Leptis Magna non è Cartagine, ma la storia di Didone era sicuramente ben nota in questo fiero insediamento punico, città natale del successivo imperatore Settimio Severo, e la moneta potrebbe riferirsi all'astuzia della famosa regina punica ancestrale.

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Bronzo di Tiberio (Bilbilis, Spagna), console pretoriano L: Aelius Sejanus, che raffigura al rovescio una corona di alloro con la scritta COS al centro (https://www.numisbids.com/n.php?p=sale&sid=7477&cid=237696).

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Lot 456. Estimate: 1500 USD. Price realized: 7500 USD.
SPAIN, Bilbilis. Tiberius. AD 14-37. Æ As (32mm, 12.53 g, 9h). L. Aelius Sejanus, praetorian consul. Struck AD 31. TI CAESAR DIVI AVGVSTI F AVGVSTVS, laureate head right / (MVN) • (AV)GVSTA BILBILIS above, • TI • CÆSARE • V • L • [ÆLIO • SEIANO] below, laurel wreath containing COS. ACIP 3024a; RPC I 398; Burgos 284; Add to refs: D. Calomino, Defacing the Past, pp. 41–5. Dark green patina, cleaning scratches, peripheral roughness. Good VF. The name of Sejanus erased as part of his damnatio memoriae.
From the D. K. Collection.

Lucio Elio Seiano proveniva da una famiglia equestre emergente. All'inizio della sua carriera, Seiano prestò servizio in Oriente con il nipote di Augusto, Gaio, e potrebbe aver accompagnato a nord Druso Cesare per sedare gli ammutinamenti scoppiati alla morte di Augusto. Fu nominato praefectus praetorio (comandante della Guardia Pretoriana) insieme al padre Lucio Seius Strabone, ma quando Strabone fu promosso alla carica di praefectus Aegypti, Seiano assunse il comando esclusivo della Guardia. A capo di una forza di 12.000 soldati fedeli, usò la sua posizione per ottenere influenza su Tiberio.

Nel 23 d. C., alla morte di Druso Cesare, Seiano propose di sposare la vedova di Druso, Livilla, con la quale avrebbe avuto una relazione. Era diventato così indispensabile per mantenere l'ordine nella capitale che Tiberio lo definì "il compagno delle mie fatiche", una posizione che Seiano costruì con cura dopo il ritiro dell'imperatore a Capri nel 26 d. C. Sfruttando l'assenza dell'imperatore a suo vantaggio, Giuliano imprigionò la vedova di Germanico, Agrippina senior, i suoi figli Nerone e Druso e i loro sostenitori con l'accusa di tradimento. Nel 31 d. C. Seiano fu console con Tiberio - il primo passo, sperava, per acquisire il potere tribunizio e diventare l'erede imperiale. Sebbene la posizione di Seiano sembrasse inattaccabile, Tiberio venne a conoscenza delle macchinazioni di Seiano e condannò il suo collega consolare in una lettera al Senato. Seiano e i suoi figli furono giustiziati: seguirono rappresaglie contro i suoi aderenti e il Senato emanò una damnatio memoriae.

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Bronzo di Gordiano III (Anchialus, Tracia) di tipo Fatica di Eracle, che raffigura al dritto il busto dell’imperatore laureato, drappeggiato e corazzato a sinistra, con lancia e scudo ornato da aquila, e al rovescio Eracle in piedi a sinistra, con la pelle di leone drappeggiata sulle spalle, che afferra con entrambe le mani le corna della cerva di Ceryne e si appoggia al suo dorso con il ginocchio destro; in basso, una clava (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7477&lot=457).

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Lot 457. Estimate: 2500 USD. Price realized: 1900 USD.
 

THRACE, Anchialus. Gordian III. AD 238-244. Æ (37mm, 35.55 g, 6h). Labor of Herakles type. AYT K M ANT AYΓ ΓOPΔIANOC, laureate, draped, and cuirassed bust left, holding spear and shield decorated with eagle / OYΛΠIANΩN AΓXIAΛEΩN, Herakles and the Cerynean Hind – Herakles standing left, lion's skin draped over his shoulders, grasping the antlers of the Cerynean Hind with both hands and leaning on its back with his right knee; below, club. Tachev, Anchialos 14 (O4/R7) = RPC VII.2.6 (this coin); AMNG 622; Varbanov 639; Voegtli Type 3j; Stoll, Herakles –. Dark green and brown surfaces, some light smoothing and tooling. Near EF. Very rare.

Ex Benito Collection (Classical Numismatic Group 114, 13 May 2020), lot 502; Gemini III (9 January 2007), lot 433.

Per la sua terza fatica Eracle dovette catturare viva la cerva di Ceryne, con i suoi zoccoli di bronzo e le corna d'oro, e portarla da Enone a Micene. Eracle inseguì la cerva per un anno intero prima che si stancasse e la catturasse, come mostra il tipo di moneta.

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Bronzo di Julia Domna (Mothone, Messenia) che rpresenta al rovescio il porto di Mothone raffigurato come un recinto colonnato semicircolare con un'edicola distile contenente una statua ad ogni estremità; al centro del porto una statua di Tyche in piedi di fronte, con la testa a sinistra, che regge timone e cornucopia; all'ingresso del porto in basso, una galea con rematori a sinistra (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7516&lot=266).

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Lot 266. Estimate: 150 USD, Price realized: 950 USD.
MESSENIA, Mothone. Julia Domna. Augusta, AD 193-217. Æ Assarion (22mm, 4.51 g, 3h). Struck circa AD 198-205. IOYΛIA ΔOMNA CEBACTH, draped bust right / MOΘΩNAIΩN, Harbor of Mothone; depicted as a semicircular colonnaded warf with a distyle shrine containing a statue at each end; at the center of the harbor, a statue of Tyche standing facing, head left, holding rudder and cornucopia; at the entrance of the harbor below, galley with rowers left. Cf. BCD Peloponnesos 808-9 (Caracalla); cf. NCP II, p. 68, 1 (same); BMC –. Earthen brown patina, porosity, edge chip. Good Fine. Extremely rare and unpublished.

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Tessera di bronzo di Efeso (Ionia), c. I-III sec. d. C., tipo ape/cervo (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7477&lot=466).

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Lot 466. Estimate: 750 USD. Price realized: 1750 USD.

IONIA, Ephesus. Circa 1st-3rd centuries AD. Æ Tessera (17mm, 3.16 g, 12h). KHPIΛICωAЄΠPOCΠAΛYPIN, bee / Stag kneeling left, head right; Є Φ flanking, CKOΠI in exergue. Cf. SNG Copenhagen 355; cf. BMC 186; cf. SNG von Aulock 1875 (all with legend variations). Dark brown patina, minor marks. Choice EF. A superb example of the type, with exceptionally detailed engraving.

 

Un certo numero di tessere di bronzo del tipo ape/cervo sono state battute nel centro di culto di Efeso, probabilmente durante il I-III secolo d. C., e si distinguono dalle emissioni in piombo, molto varie, della stessa città. Le legende su questi bronzi non possono essere tradotte e sono per la maggior parte formule mistiche prive di significato, ma sono molto probabilmente legate alle proprietà apotropaiche e curative attribuite ad Artemide di Efeso. (J. Obermajer, "The Tesserae of Ephesos in the History of Medicine", in Medical History Vol. 12, No. 3 [1966], pp. 292-4).

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Bronzo di Agrippa I (Caesarea Maritima) che raffigura al rovescio Tyche in piedi a sinistra, con timone nella mano destra e fronda di palma nella sinistra; L Z (data) a destra (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7477&lot=510).

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Lot 510. Estimate: 1500 USD. Price realized: 3000 USD.

JUDAEA, Caesarea Maritima. Agrippa I. 37-43 CE. Æ (21.5mm, 6.92 g, 12h). Dated RY 7 (42/3 CE). [BA]ⳞIΛEYⳞ MEΓAⳞ AΓPIΠΠAⳞ [ΦIΛOKAI], diademed and draped bust right / KAIⳞAPAI H ΠPOⳞ TΩ ⳞEBAⳞTΩ ΛIMENI, Tyche standing left, holding rudder in right hand and palm frond in left; L Z (date) to right. Meshorer 122; Hendin 6276; RPC I 4985; Sofaer 165. Earthen brown surfaces, light cleaning marks, metal flaw on reverse. Near VF. Very rare, one of the finest known.

From the J. K. Biblical Collection, purchased from J.P. Fontanille, January 2013. Ex Archaeological Center 14 (18 April 1995), lot 15.

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Inviato (modificato)

Bronzo di Aristobulo con Salomè, con i rispettivi busti al dritto e al rovescio (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=7477&lot=481).

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Lot 481. Estimate: 10 000 USD. Price realized: 15 000 USD.
KINGS of ARMENIA MINOR. Aristoboulos, with Salome. AD 54-92. Æ (21.5mm, 7.89 g, 12h). Dated RY 13 (AD 66/7). BACIΛEΩC APICTOBOYΛOY ET IΓ, diademed and draped bust of Aristoboulos left / BACIΛIC CHC CAΛOMHC, diademed and draped bust of Salome left. Kovacs 300; Meshorer 365 corr. (date); Hendin 1257a; RPC I 3840 corr. (same). Dark red-brown and green patina, light scratch on reverse. Good VF. Clear and complete legends and date.

Salome is described in the Gospels (Matthew 14 and Mark 6) only as the daughter of Herodias, who asked Herod Antipas for the head of John the Baptist in return for his daughter's risqué dance for the king. Salome's name is supplied by Josephus in Antiquities 18.5, where he also informs us that she grew up to marry her great-uncle Philip the Tetrarch and, after Philip's death, her cousin Aristoboulos, who is featured on the obverse of this coin and with whom Salome had three sons. Aristoboulos was the son of Herod V of Chalkis and great grandson of Herod I, and was appointed king of Armenia Minor in the first year of Nero's reign.

The present issue was struck in AD 66/7 (year 13 of Aristoboulos's reign), the first year of the Jewish war and around 40 years since the execution of John the Baptist, which has been tentatively dated to some time between AD 25 and 29. Hendin (5th ed., p. 275) suggests that Aristoboulos struck this issue for propagandistic and political purposes, in the first year of the war, as a show of loyalty to Rome and his patron Nero.

When RPC was published, citing three known examples of this type, the date was off the flan on two pieces and the one example with partial date had been tentatively read as date Α or Η (RPC p. 570). Frank Kovacs subsequently discovered an example with a clear date 13 (Hendin p. 275, pl. 24, same obverse die as the present coin), and Kovacs's opinion was that other reported dates were most likely mis-readings of that date. The publication of additional specimens has since confirmed Kovacs' opinion, and it is now clear that all coins of this type are dated year 13.

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Salomè è descritta nei Vangeli (Matteo 14 e Marco 6) solo come la figlia di Erodiade che chiese a Erode Antipa la testa di Giovanni Battista in cambio della danza osé della figlia per il re. Il nome di Salomè è fornito da Giuseppe in Antichità 18.5, dove ci informa anche che da grande sposò il prozio Filippo il Tetrarca e, dopo la morte di Filippo, il cugino Aristoboulos, che compare sul dritto di questa moneta e con cui Salomè ebbe tre figli. Aristoboulos era figlio di Erode V di Calcide e pronipote di Erode I, e fu nominato re dell'Armenia Minore nel primo anno di regno di Nerone.

La presente emissione fu battuta nel 66/7 d. C. (anno 13 del regno di Aristoboulos), il primo anno della guerra giudaica e a circa 40 anni dall'esecuzione di Giovanni Battista, datata provvisoriamente tra il 25 e il 29 d. C. Hendin (5a ed., p. 275) suggerisce che Aristoboulos abbia coniato questo numero per scopi propagandistici e politici, nel primo anno di guerra, come dimostrazione di fedeltà a Roma e al suo patrono Nerone.

Al momento della pubblicazione di RPC che citava tre esemplari noti di questo tipo, la data era fuori dal tondello su due pezzi e l'unico esemplare con data parziale era stato letto provvisoriamente come data Α o Η (RPC p. 570). Frank Kovacs scoprì successivamente un esemplare con una chiara data 13 (Hendin p. 275, pl. 24, stesso conio di dritto della moneta in esame), e l'opinione di Kovacs era che le altre date riportate fossero molto probabilmente letture errate di quella data. La pubblicazione di ulteriori esemplari ha confermato l'opinione di Kovacs e ora è chiaro che tutte le monete di questo tipo sono datate al 13° anno.

 

Il caso vuole che questa emissione riporti l’anno di regno 13 (AD 66/7), lo stesso anno della moneta dell’Ashmolean Museum che ho postato nella discussione https://www.lamoneta.it/topic/224803-non-so-cosa-sia/ nella forma L ΙΓ = Anno I (Iota = 10) Γ (Gamma = 3).

Sul bronzo di Aristobulo la data è alla fine della legenda al dritto BACIΛEΩC APICTOBOYΛOY ET IΓ.

Nel sistema di numerazione greco (numerazione ionica) si faceva uso di 27 lettere prese dall’alfabeto classico e dall’alfabeto arcaico e la scrittura di un numero si otteneva per giustapposizione di queste lettere (sistema additivo).

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Bronzo di Claudio (Anazarbo, Cilicia) che raffigura al rovescio il busto di Zeus Olybris davanti a una montagna con acropoli (Gorny & Mosch. Auction 229, 10 March 2015).

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Lot 1542. Estimate: 350 EUR. Price realized: 400 EUR.

RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN
KILIKIEN
ANAZARBOS. Claudius, 41 - 54 n. Chr. AE (15,99g). 48/9 n. Chr. Vs.: ΓΕΡΜΑΝΙΚΟΣ ΚΑΙΣΑΡ, Kopf nach rechts. Rs.: ΚΑΙΣΑΡΕΩΝ ΤΩΝ ΠΡΟΣ ΤΩ ΑΝΑZΑΡΒΩ, Büste des Zeus Olybris vor einem Berg mit Akropolis. Im Feld ΕΤΟΥΣ ZΞ. RPC 4060; Ziegler, Kaiser 35. Grüne Patina, gutes ss

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La data ZΞ (67) indica l’anno di regno CY 67 corrispondente all’AD 48/9.

Olybris o Olybrios era il dio della città e patrono di Anazarbos, antica città della Cilicia posta nella pianura aleiana a 15 km a ovest del corso principale del fiume Piramo, probabilmente anche il suo fondatore. Zeus Olybrios ricorre in un'iscrizione su una stretta stele di marmo del colle Esquilino a Roma come dio cilicio. In un'iscrizione di Ankara è chiamato Zeus Olybris. Nelle iscrizioni latine è chiamato Giove Olybraeus. Si trovano nella regione della Siria e della Palestina, dove fu portato probabilmente dai soldati romani. L'iscrizione dedicatoria (CIL 2823) rinvenuta sul colle Esquilino a Roma recita così: ΔΙΙ ΟΛΥΒΡΙ[Ω] ΤΟΥ ΚΙΛΙΚΩΝ ΕΘΝΟΥΣ ΤΗΣ Λ(ΑΜΠΡΟΤΑΤΗΣ Μ(Η). ΤΡΟΠΟΛΕΩΣ) ΑΝΑΖΑΡΒΕΩΝ ΑΥΡ(ΗΛΙΟΣ) ΜΑΡΚΟΣ ΣΤΑΤΩΡ ΕΥΧΗΣ ΧΑΡΙΝ Tradotto "A Zeus Olibrio di l'etno dei Cilici (e) la magnifica metropoli di Anazarbos (da parte di) Aurelio Marco, statore (=usciere), a causa di un voto (dedicato)". Qui Olybrios è chiamato non solo come dio cilicio ma come dio dei Cilici, il suo nome - secondo Roscher - è collegato con Olymbros. Olymbros è menzionato da Stephanus Byzantius. Riferisce che Olymbros era uno dei Titani più anziani, figlio di Gaia e Uranos, fratello di Adanos, fondatore di Adana in Cilicia, fratello di Ostasos, Sandes, Kronos, Iapetos e Rhea. Dio Prus. 33 (II.p.1.Dind.) dice che i Titani erano gli effettivi dei protettori della Cilicia. Pertanto Olibrio è il patrono dell'intero popolo cilicio e Anazarbos era il luogo speciale del suo culto (Domaszewski).

(Cited from: https://www-cointalk-com.translate.goog/threads/zeus-olybrios.334872/?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc)

 

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Bronzo di Caracalla (Hadrianopolis, Tracia) che raffigura al rovescio Triptolemo che guida una biga di serpenti alati a destra; in basso, Gaia reclinata a sinistra che tiene due spighe di grano(https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1362&lot=485).

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Lot 485. Estimate: 50 EUR. Price realized: 85 EUR
THRACE. Hadrianopolis. Caracalla (197-217). Ae. Obv: AVT K M AVP CEV ANTΩNEINOC. Laureate head right.
Rev: AΔΡΙΑΝΟΠΟΛΕΙΤΩN. Triptolemos driving biga of winged serpents right; below, Gaia reclining left holding two grain ears. Varbanov 3620.
Condition: Very fine. Weight: 10.88 g. Diameter: 28 mm.

 

Trittolemo è un personaggio della mitologia greca legato alla dea Demetra e ai misteri eleusini (https://www.lamoneta.it/topic/205717-bronzi-provinciali-romani-e-mitologia-greca/page/22/#comment-2361963).

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Bronzo di Gordiano III (Hadrianopolis, Tracia) che raffigura al rovescio Dioniso che cavalca una pantera, tenendo in mano un tirso (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1362&lot=488).

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Lot 488. Estimate: 50 EUR. Price realized: 150 EUR. THRACE. Hadrianopolis. Gordian III (238-244). Ae.
Obv: AVT K M ANT ΓOPΔIANOC AVΓ. Laureate, draped and cuirassed bust right. Rev: AΔPIANOΠOΛEITΩN.
Dionysus riding on back of panther right, holding thyrsus.
Varbanov 4002. Condition: Good very fine. Weight: 8.13 g. Diameter: 27 mm.

Era una credenza medievale che la pantera avesse un alito così profumato da attirare a sé tutti gli animali, tranne draghi e serpenti, che erano invece infastiditi dal suo odore e si tenevano distanti da lei.

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Bronzo di Mantinea, Arcadia, commemorativo di Antinoo, 134 d. C., Veturio sacerdote del culto di Antinoo (Roma Numismatics, E-Sale 54).

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Lot 386
Estimate: 250 GBP. Price realized: 1700 GBP.

Antinous Framed Æ Octassarion of Mantinea, Arcadia. Struck AD 134. Veturius, priest of the cult of Antinous. BЄTOYPOIC, bareheaded, heroic nude bust right / TOIC ARKACI, horse stepping right. BCD Peloponnesos 1493 (same dies); Blum 4; BMC 89; SNG Copenhagen -. 53.39g, 50mm, 1h.
About Very Fine; some roughness to surfaces.
From a private Swedish collection.

Belonging to the largest denomination of a series of five commemorative pieces struck in Mantinea for Antinous, the present piece has been further enhanced by the addition of the circular frame, a device seldom seen on Roman Provincial coins and indeed known to have been employed on only two other medallions of Antinous: one from Tarsus in Cilicia (Blum pg. 53, 13), and one from Nicomedia in Bithynia (Gemini III, 9 January 2007, lot 387).

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Bronzo di Faustina II (Smirne, Proklos stratego sofista) che raffigura al rovescio Asclepio in piedi, che tiene nella mano destra un bastone-con serpente arrotolato (NAC Auction 100, lot 1233, 29.05.2017).

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An Interesting Selection of Roman Provincial Coinage

Smyrna. Faustina II, wife of Marcus Aurelius. Bronze, Kl. Proklos the sophist strategos circa 161-169, Æ 10.65 g. Φ[ΑVСΤEΙΝΑ СEΒΑСΤΗ] Draped bust r. Rev. EΠΙ [СΤΡΑ ΚΛ ΠΡΟΚ]ΛΟV СΟΦΙСΤΟV / СΜVΡ Asclepius standing facing holding serpent-staff in r. hand. Klose 24 (V10/R18). BMC –. SNG von Aulock –. SNG Sweden 250 (this coin). SNG Copenhagen –. SNG Fitzwilliam 4581. RPC Online 248.2 temp. (this coin)
Very rare. Brown patina, minor areas of corrosion, otherwise good very fine

Estimate: 250 CHF. Price realized: 375 CHF.

 

Faustina Minore, consorte dell’Imperatore Marco Aurelio, venne lodata per il sollecito amore verso i numerosi figli (almeno 14) e il marito, che accompagnava anche in guerra; dopo la morte fu divinizzata, in suo onore vennero istituite sacerdotesse per tenere viva la memoria attraverso il culto, e venne creato un ente di beneficenza per ragazze orfane e povere.

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Bronzo di Julia Domna (Pautalia, Tracia) che raffigura al rovescio Gaia sdraiata a sinistra, con il gomito appoggiato su un'urna rovesciata da cui sgorga del liquido; vite e grappolo d'uva a destra; quattro bambini intorno che rappresentano uva, argento, grano e oro (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1362&lot=491).

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Lot 491. Estimate: 750 EUR. Lot unsold

THRACE. Pautalia. Julia Domna (Augusta, 193-217). Ae.
Obv: IOVΛIA ΔOMNA CEB.
Draped bust right.
Rev: ΠΑVΤΑΛΙΩΤΩΝ / ΒΟΤΡV ΑΡΓVΡΟC CΤΑΧV ΧΡVCΟC.
Gaia reclining left, resting elbow upon overturned urn from which liquid flows; vine and bunch of grapes to right; four children around, representing grapes, silver, grain and gold.
Varbanov 4922; Ruzicka 473.
Ex Hirsch 260, lot 2140. Very rare

Condition: Very fine. Weight: 7.50 g. Diameter: 22 mm.

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Bronzo di Settimio Severo (Philippopolis, Tracia) che raffigura al rovescio Igea e Asclepio (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1362&lot=500).

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Lot 500
Estimate: 125 EUR. Price realized: 475 EUR

THRACE. Philippopolis. Septimius Severus (193-211). Ae.
Obv: AVT K Λ CEΠT CEVHPOC Π.
Laureate head right.
Rev: MHTP ΦIΛIΠΠOΠOΛEVC.
Hygieia standing right, holding serpent; to right, Asclepius standing facing, head left, holding serpent-entwined staff.
Varbanov 1213.
Condition: Good very fine.
Weight: 15.47 g.
Diameter: 29 mm.

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Macedonia come provincia romana, tempo del questore Aesillas: tetradramma che raffigura la testa di Alessandro Magno deificato al dritto e al rovescio cesta dei soldi, clava e sedia con la scritta AESILLAS e il simbolo Q in alto a destra; il tutto all'interno di una corona di fiori (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1362&lot=503).

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Lot 503
Estimate: 150 EUR. Price realized: 190 EUR
MACEDON AS ROMAN PROVINCE. Aesillas, Quaestor (Circa 95-70 BC). Tetradrachm.
Obv: MAKEΔONΩN. Head of the deified Alexander the Great right, with horn of Ammon. Control: behind, Θ.
Rev: AESILLAS. Money chest, club, and chair; Q to upper right; all within wreath.
SNG Copenhagen 1330.
Condition: Very fine.
Weight: 15.76 g.
Diameter: 27 mm.

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Il tetradramma del periodo della dominazione romana della Macedonia con questore Aesillas è stata una delle prime monete con il volto di Alessandro Magno entrata nella mia collezione.

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Questore Aesillas (ca. 70 a. C.) con Alessandro Magno ‘cappellone’ deificato con corno di Ammone al dritto; dietro a lui una Theta maiuscola e la scritta MAKEDONWN sul diritto. Sul rovescio AESILLAS Q., il cesto dei soldi, la clava e la sedia con sotto un globetto, il tutto all’interno di un serto d’alloro.

16,54 g; 28-32 mm

apollonia

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9 ore fa, apollonia dice:

Il tetradramma del periodo della dominazione romana della Macedonia con questore Aesillas è stata una delle prime monete con il volto di Alessandro Magno entrata nella mia collezione.

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Questore Aesillas (ca. 70 a. C.) con Alessandro Magno ‘cappellone’ deificato con corno di Ammone al dritto; dietro a lui una Theta maiuscola e la scritta MAKEDONWN sul diritto. Sul rovescio AESILLAS Q., il cesto dei soldi, la clava e la sedia con sotto un globetto, il tutto all’interno di un serto d’alloro.

16,54 g; 28-32 mm

apollonia

 

Cartellino della moneta proveniente dagli USA

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apollonia

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Per chi fosse interessato ai tipi della monetazione di Aesillas, segnalo il testo

Silver coinage with the types of Aesillas the Quaestor / by Robert A. Bauslaugh.

scaricabile da

http://hdl.handle.net/2027/mdp.39015058136246

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