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IGNORED

Bronzi provinciali romani e mitologia greca


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Bronzo di Caracalla (Pautalia, Tracia) che raffigura al rovescio Asclepio in piedi, di fronte, appoggiato a, bastone con un serpente attorcigliato (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4361

Estimate: 50 EUR. Price realized: 50 EUR
THRAKIEN. PAUTALIA.
Caracalla, 198 - 217 n. Chr. AE ø 19mm (4,21g). Vs.: ΑΥ Κ Μ Α ΑΝΤΩΝ, Kopf mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: ΟΥΛΠΙΑΣ ΠΑΥΤΑΛΙΑΣ, Asklepios auf Schlangenstab gestützt steht frontal, Kopf n. l. Varbanov, GIC .
Dunkelbraune Patina, gutes ss

apollonia


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Bronzo medaglione di Caracalla (Filippopoli, Tracia) che raffigura al rovescio Ermes con il borsellino e il caduceo (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4365. Estimate: 120 EUR. Price realized: 120 EUR.

THRAKIEN. PHILIPPOPOLIS.
Caracalla, 211 - 217 n. Chr. AE Medaillon ø 32mm (16,91g). Vs.: ΑΥΤ ΚΜ ΑΥΡ ΣΕΥΗ ΑΝΤΩΝΕΙΝΟΣ, Kopf mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: ΚΟΙΝΟΝ ΘΡΑΚΩΝ ΑΛΕΞΑΝΔΡΙΑ ΕΝ ΦΙΛΙΠΠΟΠ ΠΥΘΙΑ, Hermes mit Geldbörse u. Caduceus n.l. Varbanov, GIC III, 1454.
Grüne Patina, ss

apollonia


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Bronzo di Filippo I (Pella, Macedonia) che raffigura al rovescio un satiro (o Pan) nudo seduto a sinistra su una roccia, con un lagobolon nella mano sinistra e la destra sopra la testa in segno di ubriachezza; flauto di Pan nel campo a sinistra (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4367. Estimate: 100 EUR. Price realized: 80 EUR.

MAKEDONIEN. PELLA.
Philippus I., 244 - 249 n. Chr. AE ø 24mm (8,08g). Vs.: IMP CAE M IV FILIPPVS, drapierte Panzerbüste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: COL IVL AVS PELLA, nackter Satyr (oder Pan) sitzt n. l. auf einem Felsen, hält in der Linken ein Lagobolon und hält die rechte in einem Trunkenheitsgestus über den Kopf. Links im Feld Panflöte. Varbanov 3762; RPC online unassigned ID 58785.
Dunkelgrüne Patina, Vs. Stempelfehler, ss-vz

apollonia


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Bronzo pseudo-autonomo di Rodi (Caria), magistrato Antigonos, che raffigura al dritto la testa di Helios con aureola e al rovescio Nike con Aphlaston su prora (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4379. Estimate: 60 EUR. Price realized: 120 EUR.

KARIEN. RHODOS.
Pseudo-autonome Prägung. AE Großbronze ø 37mm (22,34g). 31 - 60 n. Chr. Magistrat Antigonos. Vs.: Kopf des Helios mit Strahlenkranz n. r. Rs.: ΕΠΙ ΑΝΤΙΓΟ[ΝΟΣ], Nike mit Aphlaston auf Prora n. r. RPC I 2757.
Grüne Patina, ss

Ex Gorny & Mosch, München e-auction 259, 2018, Los 3470.

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Bronzo di Gallieno (Antiochia, Pisidia) che raffigura al dritto il busto corazzato e drappeggiato di Gallieno con corona di raggi e al rovescio la lupa romana in piedi e i due gemelli che allatta (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4384
Estimate: 50 EUR. Price realized: 60 EUR.

PISIDIEN. ANTIOCHIA.
Gallienus, 253 - 268 n. Chr. AE Großbronze ø 29mm (13,57g). Vs.: IM CA GALIHNVS PIVS, drapierte Panzerbüste mit Strahlenkrone n. r. Rs.: ANTIOSHI COL / S R, Römische Wölfin n. r. stehend, den Kopf n. l. zu den säugenden Zwillingen zurückgewendet. Krzyzanowska Gallienus, Taf. LIII, Av. XV / Rv. 37.
Dunkelgrüne Patina, ss

Aus süddeutschem Privatbesitz, Sammlung E. L.

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Bronzo di Aureliano (Kremna, Pisidia) che raffigura al dritto il busto drappeggiato dell’imperatore con corona d'alloro e al rovescio Apollo Propylaios con arco e freccia a destra (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4385

Estimate: 40 EUR. Price realized: 32 EUR.

PISIDIEN. KREMNA.
Aurelian, 270 - 275 n. Chr. AE Großbronze ø 31mm (12,65g). Vs.: IMP C S L DOM AVRELIANO B, drapierte Büste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: APOLL-INI - COL CREMNE, Apollon Propylaios mit gespanntem Bogen und Pfeil n. r. laufend. Aulock, Pisidien II 16551685; SNG Aulock 5119; SNG BN 1528.
ss

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Bronzo di Adriano (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio il caduceo (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4396
Estimate: 50 EUR. Price realized: 45 EUR.

ÄGYPTEN. ALEXANDRIA.
Hadrian, 117 - 138 n. Chr. AE Dichalkon ø 14mm (1,70g). 125 - 126 n. Chr. Vs.: Kopf mit Lorbeerkranz n.r. Rs.: Λ - ΔΕ (= Jahr 10), Caduceus. RPC III , 5623.
Braune Patina, Kratzer, ss

L’iscrizione L ΔΕ(ΚΑΤΟΥ) o L I indica l’anno 10 dell’era di Alessandria corrispondente all’AD 125/6.

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CADUCEO (gr. dor. καρύκκειον, att. κηρύκειον, da κῆρυξ "araldo"; lat. caducĕus e caducĕum; fr. caducée; sp. caduceo; ted. Schlangenstab, Caduceus; ingl. caduceus)


Il caduceo è una verga recante verso l'estremità due serpenti simmetricamente intrecciati, e al termine due ali spiegate; nell'antichità greco-romana attributo di araldi e messaggeri, specialmente di Ermete.

La forma del caduceo non fu sempre quella ora descritta, che risale al quinto secolo d. C. Anticamente esso veniva raffigurato terminante in due cerchi giustapposti, il primo chiuso, il secondo aperto in alto; o anche si partiva in tre branche, le due esteriori riunendosi a cerchio intorno alla porzione terminale; la trasformazione non obbedì certo soltanto a esigenze ornamentali, ma fu determinata da influenze d'Oriente, forse fenicie, come orientale è verosimilmente l'origine del caduceo stesso. A Cartagine come presso i Fenici, i Hittiti, gli Ebrei, gli Egiziani, si trovano emblemi di forma analoga alla sua primitiva, e anche la raffigurazione del serpe o dei due serpenti intrecciati è notoriamente comune all'antico Oriente.

Simbolo della prosperità e della pace, il caduceo ermetico è detto "aureo" negli Inni omerici (III, 529) e ha la virtù di fascinare gli occhi dei mortali e di addormentarli, di attrarre i morti dagl'inferi, di cambiare in oro gli oggetti toccati, ecc. A esso, peraltro, si conferirono moltissimi altri significati. Fondamentale quello, già menzionato, di attributo dei messaggeri. Presso i Romani non si ha traccia precisa di quest'uso, ma il vocabolo caduceator serve a designare il messaggero di pace (Liv., XXXII, 32); il caduceo è raffigurato in Roma come un bastone d'ulivo, ornato di ghirlande.

Bibl.: L. Müller, Über den Hermesstab, Copenaghen 1864; O.A. Hoffmann, Hermes u. Kerykeion, Marburgo 1890; Daremberg e Saglio, Dict. des antiquités gr. et romaines, III, ii, pp. 1807-08.

 

Da https://www.treccani.it/enciclopedia/caduceo_(Enciclopedia-Italiana)/

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Tetradramma di biglione di Gallieno (Alessandria d’Egitto) che raffigura al dritto il busto drappeggiato dell’imperatore con corona d’alloro e al rovescio Omonoia in piedi con il braccio destro alzato e doppia cornucopia a sinistra; nel campo a sinistra IΕ/L, nel campo a destra ramo di palma (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4399
Estimate: 60 EUR. Price realized: 110 EUR.

ÄGYPTEN. ALEXANDRIA.
Gallienus, 260 - 268 n. Chr. Billon-Tetradrachme ø 21mm (8,68g). 267 - 268 n. Chr. Vs.: ΑΥΤ ΚΠ ΛΙΚ ΓΑΛΛΙΗΝΟΣ ΣΕΒ, drapierte Büste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: Homonoia steht mit Doppelfüllhorn n.l., l i. Feld IΕ/L, r. i. Feld Palmzweig. Dattari 5247.
Braungrüne Patina, ss-vz

L’anno di emissione 15 dell’era di Alessandria corrisponde all’AD 267/8.

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OMONOIA (῾Ομόνοια; sulle monete più tarde anche ῾Ομόνυα; lat. Homonòia)

A. Bisi: Personificazione della concordia sulle monete ellenistiche e di età imperiale romana.

Il concetto di O. quale universale comunità fra gli uomini, sorto in forma di assioma metafisico nell'età della sofistica (VI sec. a. C.) diviene con Aristotele (Etica Nic., viii, 1, 1155) il presupposto spirituale di ogni κοινωνία, il vincolo che garantisce la comunità statale basata sull'unione di natura e legge. Antifone nel suo scritto Περὶ ῾Ομονοίας formula per primo quell'idea della parità fra elleni e barbari che viene realizzata nella politica pratica da Alessandro Magno.

Pausania (v, 14, 6) ricorda un altare eretto in Olimpia ad Omonoia. Una iscrizione del III sec. a. C., incisa su una base ateniese, menziona una ῾Ομόνοια τοῦ ϑιάσου; nelle fonti letterarie e in altre iscrizioni troviamo a menzione di statue di O. (una era eretta nel teatro di Efeso) e di templi innalzati alla Concordia civica, ad esempio a Tralles e a Mileto.

Una delle prime rappresentazioni di O. compare su una moneta di Metaponto (400-350 a. C.): il dritto mostra una testa femminile con i capelli tenuti fermi da una benda, orecchino e collana. Un'altra moneta, dell'età di Domiziano, reca la leggenda ΟΜΟΝΟΙΑ ΣΕΒΑΣΤΗ e una testa femminile velata e diademata, con sul davanti un papavero fra due spighe. Nelle serie numismatiche di età romana O. è raffigurata con peplo stretto sotto il seno, mantello al di sopra, le cui pieghe la dea regge con la mano, mentre sostiene una cornucopia semplice o doppia, ricolma di frutti, ovvero una patera; più raramente tiene un ramo di palma. È rappresentata quasi sempre eretta, assai più raramente seduta su un trono ad alta spalliera, o accanto ad un altare fiammeggiante, inghirlandato. Particolarmente frequente è la personificazione di O. sulle monete dell'Egitto greco-romano, in special modo su quelle della città di Alessandria; vi appare con la tipologia ora illustrata, che è comune anche alla Concordia (v.); come quest'ultima, viene associata talora ad Eirene, che fronteggia in piedi, afferrandole la destra. In alcune monete alessandrine di Antonino Pio, O. è antitetica ad Eirene, reca la consueta cornucopia, semplice o doppia, ma anche, come una divinità civica, il modio sul capo. Gli stessi attributi reca O. su alcune monete di città microasiatiche (Nicea, Attea in Misia, Focea, Magnesia al Sipilo, Apamea, Stratonicea di Lidia: da notare che in quest'ultimo luogo; O. appare associata ad Asklepios).

Infine, su alcuni cammei e gemme di bassa epoca è rappresentata una dextrarum iunctio con la scritta O.; questa raffigurazione delle due mani intrecciate, che per lo Swoboda ha un valore nuziale, allorché appare sui cammei del III sec. d. C., trova i suoi antecedenti in alcune monete con le due mani congiunte, dietro le quali una prora sostiene un labaro. La leggenda o. ctratiac è simile a quella più diffusa che accompagna analoghe figurazioni (concordia exercituum) che esalta la coesione e lo spirito di disciplina delle truppe.

Bibl.: Stoll, in Roscher, I, 1897-1909, 2, c. 2701-2706, s. v. Homonoia; Zwicker, in Pauly-Wissowa, VII, 2, 1913, c. 2265-2268, s. v. Homonoia, n. i. Sulle monete: T. E. Mionnet, Description de médailles antiques, grecques et romaines, I, Parigi 1806, p. 494; IV, 1809, p. 153; V, 1813, pp. 348, 686, 695; R. S. Poole, Catalogue of the Greek Coins of Italy in the British Museum, Londra 1873, p. 244, n. 59 e fig.; id., Catalogue of the Coins of Alexandria and the Nomes in the British Museum, Londra 1892 (v. indice, p. 378, s. v. Homonoia); B. V. Head, Historia numorum, Oxford 19112, pp. 77, 163, 241, 244, 453, 517, ecc. Sui cammeI; E. Swoboda, Griechisches aus dem römischen Alltag, in Carnuntum-Jahrbuch, 1955, pp. 15-18, fig. 2.

Da https://www.treccani.it/enciclopedia/omonoia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/

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Tetradramma di biglione di Salonina (Alessandria d’Egitto) che raffigura al dritto il busto drappeggiato dell’imperatrice che indossa la stephane e al rovescio Elpis in abito arcaico, con un fiore in mano, che cammina verso sinistra alzando la donna; ramo di palma nel campo a sinistra, a destra L IΔ (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 4400
Estimate: 80 EUR. Lot unsold.

ÄGYPTEN. ALEXANDRIA.
Salonina, 254 - 268 n. Chr. Billon-Tetradrachme ø 22mm (10,64g). 266 / 267 n. Chr. Vs.: KOΡΝΗΛΙΑ ΣΑΛΩΝΕΙΝΑ ΣΕΒ, drapierte Büste mit Stephane n. r. Rs.: Elpis in archaistischem Gewand mit Blume n. l. schreitend, l. Palmzweig, im Feld L IΔ. Dattari 5333; BMC 2252; Köln, Alexandria 2979.
Braune Patina, ss
Ex Schenk-Behrens, Essen, Auktion 1977, Nr. 218.

L’anno di emissione 14 dell’era di Alessandria corrisponde all’AD 266/7.

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Dal ramo di palma a lato di Elpis lo spunto per una particolarità sulle foglie di palma.

Il cocco di mare (Lodoicea maldivica), una palma presente solo su due isole delle Seychelles, produce un grande frutto di circa 50 cm di diametro, che impiega 6-7 anni per maturare. Una volta caduto a terra, questo viene “aiutato” dalla stessa pianta madre a nutrirsi: le foglie della palma, infatti, costituiscono un reticolo di canali di scolo e imbuti, che favoriscono lo scorrimento dell’acqua piovana lungo la loro superficie e la convogliano verso la base del tronco; in questo modo, pollini, deiezioni di uccelli e altro materiale organico che si trova sulle foglie vengono raccolti e versati sul terreno, che riceve quindi una soluzione ricca di fosfati e di nitrati. Una fonte di azoto, fosforo e potassio, i nutrienti del suolo.

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https://www.treccani.it/enciclopedia/elpis_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/

ELPIS (᾿Ελπίς)

A. Comotti

Personificazione della speranza. Si trova per la prima volta presso Esiodo (Op., 96 ss.), dove si dice che essa fu l'ultima a rimanere nel cofano di Pandora, quando ne uscirono i mali che si diffusero nel mondo. È raffigurata insieme con Nemesi (v.) accanto ad Eros piangente, su un cratere di marmo di Palazzo Chigi (Roma): vestita di un chitone senza maniche tiene nella destra protesa un fiore di melograno e nella sinistra abbassata un ramoscello. Insieme con Nemesi appare anche su un'ara della Galleria degli Uffizî di Firenze. Inoltre si trova spesso, con o senza iscrizione, su monete di rame e su monete (billoni) di età imperiale romana: di profilo, stante o con un leggero movimento in avanti, con un fiore nella destra protesa, mentre con la sinistra solleva un lembo del chitone. Questo tipo è frequente su monete di Alessandria d'Egitto, ma si trova anche per le città cilice di Anazarbos, Aigai e Tarsos e per Perge in Pamphilia. A volte E. appare come dea della città, con in capo una corona turrita, altre volte porta, invece, una stephàne (v. anche spes).

Monumenti considerati. - Cratere Chigi: F. Matz-F. Duhn, Die antiken Bildwerke in Rom, Lipsia 1881, n. 3687. Ara di Firenze: G. A. Mansuelli, Galleria degli Uffizî, Le sculture, Roma 1958, p. 217, n. 225. Monete di Alessandria: British Museum, Cat. Greek Coins, Alexandria, tav. viii, 291, 714, 1620; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1887, p. 721; 2a ed., Oxford 1911, p. 863. Monete di Anazarbos: F. Imhoof-Blümer, in Journ. Hell. Stud., 1898, p. 161 s., n. 3, tav. xii, 3; British Museum, Cat. Greek Coins, Lycaonia, ecc., p. 32, 8, tav. vi, 2. Monete di Aigai: British Museum, Cat. Greek Coins, Lycaonia, ecc., pp. 24, 25, tav. iv, 8. Monete di Tarso: British Museum, c. s., pp. 216, 272. Monete di Perge: British Museum, Cat. Greek Coins, Lycia, ecc., pp. 134, 74; 138, 93 s., tav. xxv, 2; 291, 56 B.

Bibl.: W. H. Roscher, in Roscher, I, col. 1242; Waser, in Pauly-Wissowa, V, 1905, col. 2454 ss.

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Bronzo di Adriano (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio il caduceo (Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022).

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Lot 609. Estimate: 75 GBP. Price realized: 260 GBP.

Trajan Æ Semis of Antioch, Seleucis and Pieria. Struck in Rome for circulation in the East, AD 98-99. ΑΥΤΟΚΡ ΚΑΙϹ ΝΕΡ ΤΡΑΙΑΝΟϹ ϹΕΒ ΓΕΡΜ, laureate head to right / ΔΗΜΑΡΧ ЄΞ ΥΠΑΤ Β, winged caduceus. RPC III 3657; McAlee 502. 3.85g, 18mm, 6h.
Good Very Fine. Very Rare.
McAlee notes (p. 212, n. 370) that his example of this coin is an obverse die link to a coin in his collection with the reverse KOINON CYPIAC, indicating that the two coins were struck at the same mint.

Vedi post # 907 e 908.

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Bronzo di Aureliano (Perge, Panfilia) che raffigura al rovescio Artemide che avanza a destra, mantello che si apre sulle spalle, e tiene una torcia trasversale in entrambe le mani (Savoca Coins Blue 160th Blue, 8–9 Apr. 2023, lot 1184 (Valerian II, Side)).

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Province              Lycia-Pamphylia

City        Perge 

Region  Pamphylia

Reign    Aurelian

Obverse inscription        ΑΥΤ Κ ΛΟΥ ΔΟΜ ΑΥΡΗΛΙΑΝΟϹ, Ι

Obverse design laureate, draped and cuirassed bust of Aurelian, right, seen from rear; below, star (?)

Reverse inscription         ΠΕΡΓΑΙΩΝ ΝΕΩΚΟΡΩΝ, Δ

Reverse design Artemis advancing right, cloak billowing out behind, holding transverse torch in both hands

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Una versione del mito di Niobe di cui s’è già detto vuole che Artemide e Apollo l’avessero punita per l’oltraggio fatto alla madre Leto in due diverse occasioni. Un giorno che i figli di Niobe erano a caccia, Apollo col suo arco d’argento li fece cadere tutti morti. Dopo questa dura punizione Niobe non si arrese, anzi, nonostante la perdita, continuava a vantarsi in quanto le rimanevano comunque ben sette figlie femmine: era ancora lei a prevalere sulla madre di Apollo e Artemide. Questa volta toccò ad Artemide vendicarsi della madre, e ad una ad una, con le sue frecce, uccise le sette figlie di Niobe. La sventurata madre accorse sulle pendici del monte dove erano le quattordici salme dei suoi figli, e davanti a quella scena si arrese e pianse, pianse tanto da scongiurare Zeus di tramutarla in roccia. Dopo un lungo vagabondare, Niobe capitò in Lidia dove, come suo volere, fu tramutata in roccia conservando la sua forma; tuttora continua a piangere tanto che da quella pietra colano incessantemente gocce d’acqua.

apollonia


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A proposito di Artemide... Da Astarte Web Auction 2 lotto n. 209:

PHRYGIA. Eumeneia. Pseudo-autonomous issue, circa 193-230 (Bronze, 24.41 mm, 8.52 g). [Ι]ΕΡΑ CYNKΛHT[OC] Draped bust of the Senate right. Rev. EYMENEΩN AXAIΩN Facing cult statue of Artemis Ephesia facing, between two stags. SNG von Aulock 3586; SNG Copenhagen 389. Brown patina with green deposits. Exceptional for the type. Extremely Fine.

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Bronzo di Aureliano (Cremna, Pisidia) che raffigura al rovescio l’immagine di culto di Artemide di Efeso tra due cervi (VAuction Pegasi Auction 50, 28 May 2019, lot 325).

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Province              Lycia-Pamphylia

City        Cremna 

Region  Pisidia

Reign    Aurelian

Obverse inscription        IMP CS L DOM AVRELIANO

Obverse design laureate, draped and cuirassed bust of Aurelian, right, seen from rear

Reverse inscription         COL I AV F CREMNE

Reverse design Cult image of Artemis of Ephesus between two stags

apollonia


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Bronzo di Aureliano (Cremna, Pisidia) che raffigura al rovescio Ade seduto sul trono a sinistra, con scettro nella mano sinistra e la destra allungata su Cerbero (CNG E149, 4 Oct. 2006, 230).

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Province              Lycia-Pamphylia

City        Cremna 

Region  Pisidia

Reign    Aurelian

Obverse inscription        IMP CS L DOM AVRELIANO

Obverse design laureate, draped and cuirassed bust of Aurelian, right, seen from rear

Reverse inscription         COL IL AG CREMNE

Reverse design Hades seated left, on throne holding sceptre in left and extending right over Cerberus

apollonia


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Ade

(gr. ῞Αδης) Tra gli antichi Greci, nome del dio regnante sulle regioni dell’oltretomba. L’etimologia del nome è controversa: già in antico lo si derivava da un ἀ- privativo e dalla radice ἰδ- «vedere»: A. sarebbe dunque l’«oscuro». Per estensione si chiama A. il regno dei morti nella concezione pagana.

Figlio di Crono e di Rea, fratello di Zeus e di Posidone, A. partecipò con loro alla lotta contro i Titani e, dopo la vittoria e l’instaurazione del nuovo ordine di Zeus, ebbe in sorte il regno sotterraneo; tutore supremo dell’ordine della morte, A. è l’espressione diretta della sua ineluttabilità: in Omero è l’«implacabile», l’«indomabile», e come tale il «più odioso» tra gli dei. Detestato dagli dei e temuto dagli uomini, A. riceve tuttavia il culto come dio che, dimorando sotto terra, può beneficare i vivi favorendo la vegetazione ed elargendo agli uomini i preziosi metalli che la terra nasconde (come tale è chiamato Plutone, cioè dispensatore della ricchezza), oltre che accogliendo presso di sé i morti.

Nell’arte antica è raffigurato simile a Zeus, ma con caratteri più cupi nel volto, vestito di chitone e di un pesante mantello; suo attributo caratteristico è il cane Cerbero tricipite. In pitture tombali etrusche appare con pelle di lupo in testa.

Cerbero

(gr. Κέρβερος) Favoloso cane della mitologia greca, custode dell’entrata dell’Ade. Compare per la prima volta nella Teogonia esiodea, dove è detto figlio di Tifone e di Echidna, fratello dell’Idra di Lerna fornito di 50 teste (poi comunemente tre). La descrizione del suo orribile aspetto è presente anche nell'Eneide di Virgilio e nelle Metamorfosi di Ovidio. Fu trascinato una volta sulla Terra da Eracle.

Nel culto, l’elemento rituale più connesso con C. era la focaccia di miele che si dava ai morti perché la offrissero al portiere dell’Ade.

Dante fa di C. una fiera mostruosa e sozza che vigila sui golosi del 3° cerchio dell’Inferno e li tortura.

Da https://www.treccani.it/enciclopedia/ade/

apollonia


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Bronzo di Traiano (Sardi, Lidia) che raffigura al rovescio Ade su quadriga al galoppo a destra, che porta via Persefone (Savoca 24th Silver Auction, 29 July 2018, lot 174).

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Province              Asia

Subprovince      Conventus of Sardis

City        Sardis 

Region  Lydia

Reign    Trajan

Obverse inscription        ΑΥ ΚΑΙ ΝΕΡ ΤΡΑΙΑΝΟϹ ϹΕ ΓΕΡ ΔΑΚΙΚΟϹ

Obverse design laureate and cuirassed bust of Trajan, left, with paludamentum, seen from rear

Reverse inscription         ΕΠΙ ΑΡΙΖΗ οΤ [ ] ϹΑΡΔΙΑΝΩΝ

Reverse design Hades in quadriga galloping right, bearing off Persephone

apollonia


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Per approfondire la figura di Persefone, il cui rapimento è uno dei miti più noti sull’alternanza delle stagioni provenienti dalla tradizione mitologica greca, segnalo il sito https://www.storieparallele.it/persefone-regina-inferi/ da cui ho tratto il passo seguente.

Persefone prima del matrimonio con Ade era conosciuta con il nome di Core o Kore, (lett. giovinetta), giovane e bellissima dea protettrice dell’agricoltura, in particolare del grano verde raccolto prima della completa maturazione, strettamente connessa alla madre Demetra. Persefone invece rappresenta la dea, e la donna, regina degli inferi, colei che guida le anime dei morti. Persefone/Core è dunque sia figlia e giovinetta, legata alla figura di Demetra e a simboli di fertilità e fecondità terrestre, sia donna e regina “temibile”, la principale guida all’interno del regno di Ade.

apollonia

 


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Bronzo di Aureliano (Cremna, Pisidia) che raffigura al rovescio Igea a sinistra in piedi mentre nutre il serpente rivolta verso Asclepio che si appoggia con la mano destra al bastone con il serpente attorcigliato (CNG E75, 23 May 2007, 824).

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Province              Lycia-Pamphylia

City        Cremna 

Region  Pisidia

Reign    Aurelian

Obverse inscription        IMP CS L DOM AVRELIANO

Obverse design laureate, draped and cuirassed bust of Aurelian, right, seen from rear

Reverse inscription         COL IVL AG E CREM

Reverse design Hygieia on left standing right, feeding serpent facing Asclepius on right facing left leaning with right on staff entwined by serpent

apollonia

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Moneta in lega a base di rame di Treboniano Gallo (Antiochia) che raffigura al dritto il busto radiato, drappeggiato e corazzato di Gallo, a destra, visto da dietro, e al rovescio il dio del fiume (Anthios) sdraiato a sinistra, con in mano canna e cornucopia, che si appoggia su un'urna d'acqua (Bibliothèque nationale de France, Paris (France)).

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Province              Galatia-Pontus

City        Antioch 

Region  Pisidia

Reign    Trebonianus Gallus

Obverse inscription        IMP C C VIB TRED GHLLVS P F AVG

Obverse design radiate, draped and cuirassed bust of Gallus, right, seen from rear

Reverse inscription         ANTIOCHI COLO ANTHIOC, S R

Reverse design river god (Anthios) reclining left, holding reed and cornucopia, resting on water urn

apollonia


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