Bronzi provinciali romani e mitologia greca

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Bronzo di Gordiano III (Tlos, Licia) che raffigura al rovescio un eroe (?) in piedi, con doppia ascia e scudo (Bucephalus Numismatic, Auction 7).

Roman Provincial
LYCIA, Tlos. Gordian III, 238-244 AD. AE.
Obv: [ΑΥΤ ΚΑΙ Μ] ΑΝΤ ΓΟΡΔΙΑΝΟϹ ϹƐΒ.
Laureate, draped and cuirassed bust of Gordian III, right.
Rev: ΤΛⲰƐⲰΝ.
Hero (?) standing right, holding double axe and shield.
vA Lykien, 306-9; RPC VII.2, 2208.

Condition: Near Very Fine. Weight: 17 g. Diameter: 31.30 mm.

Base d’asta: 40 EUR. Risultato: 400 EUR.

Guidati dal leggendario eroe Sarpedonte, i guerrieri della Licia svolgono un ruolo fondamentale nel racconto di Omero sulla guerra di Troia. I Lici combatterono con valore per difendere i loro stimati alleati troiani. Quando Ettore guidò le forze di Troia contro le mura achee appena costruite, essi furono in prima linea nella battaglia, tenendo i bastioni ed entrando per primi nell'accampamento nemico. Il loro contributo alla battaglia garantì a Troia una vittoria contro gli invasori stranieri.

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Medaglione in bronzo di Valeriano I (Ilio, Troade) che raffigura al rovescio Ettore corazzato che avanza a destra con un tizzone nella mano destra sollevata e un grande scudo nella sinistra; in basso a destra due navi nemiche che vuole incendiare (CNG 100).

Ettore di Troia tenta di incendiare la flotta greca

TROAS, Ilium. Valerian I. AD 253-260. Æ Medallion (41mm, 27.02 g, 12h). AV · K · Π · Λ · OV-AΛEPIANOC, laureate, draped, and cuirassed bust right / ΙΛIEΩN EKT-ΩP, Hector, fully armored, advancing right, holding firebrand in raised right hand, large shield in left; two ships to lower right. Bellinger pl. 13, T292 = SNG München 278 = Mionnet II p. 667, 241 (same dies). Good VF, green patina, minor areas of roughness. Extremely rare and the only example in private hands.
From the Frank D. Arnold Collection.

CNG 100, Lot: 1721. Estimate $7500. Sold for $7000.

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Traduco la didascalia del medaglione.

E ora ditemi, o Muse che avete le vostre dimore sull'Olimpo, come fu gettato il fuoco sulle navi degli Achei". Ettore si avvicinò e colpì con la sua grande spada la lancia cinerea di Aiace. La tagliò di netto in due proprio dietro il punto in cui la punta era fissata all'asta della lancia. Aiace, quindi, non aveva altro che una lancia senza testa, mentre la punta di bronzo volò lontano e cadde a terra. Aiace sapeva che in questo c'era la mano del cielo ed era costernato nel vedere che Giove lo aveva lasciato completamente indifeso e voleva la vittoria dei Troiani. Perciò si ritrasse e i Troiani lanciarono il fuoco sulla nave che fu subito avvolta dalle fiamme (Il. XVI.112-124).

Questo episodio dell'Iliade descrive un cambiamento nella marea della guerra, quando Zeus (Giove) concede il favore al principe e capo guerriero di Troia, Ettore, e raduna i Troiani. Ettore ha riportato i Greci alle loro navi ed è deciso a bruciarle. Aiace, in uno dei momenti più memorabili del poema, difende apparentemente da solo le navi dalle forze troiane con "una grande picca da mare in mano, lunga dodici cubiti" (XV.823-824). Ma quando arriva Ettore, Aiace è esausto e l'eroe troiano lo priva senza sforzo della sua arma. I Troiani bruciano una nave, ma la flotta si salva quando Patroclo scende sul campo di battaglia travestito con l'armatura di Achille, il più temuto guerriero greco.

La romana Ilio sorse su quella che si pensava fosse la posizione della Troia omerica, un'idea che è stata confermata dagli scavi archeologici del sito iniziati da Heinrich Schliemann nel 1868. La monetazione della città è notevole per i suoi occasionali riferimenti alla guerra di Troia e al suo eroe più famoso. Ettore compare in emissioni dal I secolo fino alla chiusura della zecca sotto Gallieno, ma nella maggior parte dei casi le monete presentano motivi che possono aver avuto un significato preciso per i cittadini romani di Ilio e per i turisti, ma che per noi possono essere interpretati solo come tipi generici (ad esempio, Ettore in posizione di combattimento; Ettore in biga). Molto più rare sono le monete in onore di Ettore che possono essere identificate con un episodio specifico del poema epico di Omero, come la vittoria dell'eroe su Patroclo o il tentativo di bruciare la flotta greca. Quest'ultima tipologia compare in alcune rarissime emissioni precedenti di Ilio, ma fu impiegata come tipo medaglistico solo per Valeriano. Il nostro medaglione sembra essere solo il terzo esemplare conosciuto di Bellinger T292 (gli altri si trovano alla Staatliche Münzsammlung di Monaco di Baviera e allo Yale University Art Museum di New Haven, quest'ultimo frammentario), ed è nota anche un'unica variante della legenda del rovescio (Bellinger T291, allo Staatliche Museen di Berlino). L'attuale medaglione, che è il più bello dei quattro, è l'unico esemplare disponibile per i collezionisti.

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Bronzo di Caracalla (Ilium, Troade) che raffigura al rovescio Ettore in piedi, con in mano una pietra nell’atto di colpire Teucro tenuto per i capelli, inginocchiato a sinistra con l'arco ai piedi; a destra, Aiace che corre a brandendo scudo e lancia (CNG Mail Bid Sale 75).

The Wounding of Teucer

TROAS, Ilium. Caracalla. AD 198-217. Æ 32mm (22.60 g, 6h). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Hector standing right, holding a rock with which he prepares to wound Teucer, whom he holds by the hair, kneeling left with bow at feet; to right, Ajax running right with head left, brandishing shield and spear. Bellinger -; SNG Lewis 1333 (same dies). Fine, brown surfaces. Extremely rare, possibly only the second example known and the only one not in a public collection.

Sale: CNG 75, 23 May 2007, Lot: 814. Estimate $1500. Sold For $4300. 

Figlio del re greco Telamone di Salamina e della moglie troiana Esione, Teucro era fratellastro dell'eroe greco Aiace il Grande, nonché nipote del re Priamo di Troia e cugino di Ettore. Schieratosi con i Greci e nascosto dietro il gigantesco scudo del fratellastro, Teucro sfruttò le sue abilità di arciere per difendere i Greci dai Troiani. Infuriato per il successo di Teucro durante uno di questi combattimenti, Ettore raccolse un enorme masso e lo scagliò contro Teucro, ferendolo così gravemente che fu costretto a ritirarsi per qualche tempo mentre si riprendeva dalla contusione.

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Bronzo di Caracalla (Prusa all’Olimpo, Bitinia) che raffigura al rovescio Aiace Telamonio, nudo tranne che per l'elmo e il balteo, che cade sulla spada; davanti a lui, un affioramento roccioso; il suo scudo sulla linea di terra davanti a lui (Obolos Web Auction 20).

Roman Provincial
BITHYNIA. Prusa ad Olympum. Caracalla, 198-217. Diassarion (Bronze, 24 mm, 5.57 g, 12 h). AYT K M AYP ANTΩNINOC Ce KA Laureate head of Caracalla to right. Rev. ΠPOYCAEΩN Ajax the Telamonian, nude but for helmet and balteus, falling on his sword; before, a rocky outcropping; his shield on ground line before him. RG 102. SNG Copenhagen 596. SNG von Aulock 873. Cornell 100. Waddington 102. Rare and interesting mythological type. Well centered and clear. About very fine.
From an American collection.

Base d’asta: 100 CHF. Risultato: 220 CHF.

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Aiace era considerato da Omero "il baluardo degli Achei". Addestrato dal centauro Chirone, era noto come il secondo più grande guerriero della mitologia greca dopo Achille.

Dopo la morte di Achille, Aiace e Odisseo combatterono contro i Troiani per recuperare il corpo dell'eroe. Dopo la sepoltura, i due uomini cercarono di contendersi l'armatura divina di Achille, forgiata da Efesto. Per evitare uno spargimento di sangue, Odisseo propose di permettere agli altri re di decidere chi fosse degno di ricevere l'armatura.

A entrambi gli eroi fu concessa l'opportunità di proporre il proprio caso. Aiace era sicuro di vincere grazie alle sue magnifiche gesta in battaglia. Tuttavia Aiace non poteva competere con l'eloquenza della retorica di Odisseo. Dopo che l'armatura fu assegnata a Odisseo, Aiace se ne andò in preda al dolore e alla rabbia.

Colpito dalla follia, Aiace cercò di uccidere i compagni greci che lo circondavano. Dopo aver riconosciuto la sua follia, cadde sulla spada e morì.

Quando in seguito Odisseo si recherà nell'oltretomba, Aiace continuerà a manifestare la sua rabbia rifiutandosi di parlargli.

La spada in questa scena è l'arma che fu assegnata con onore ad Aiace da Ettore dopo che questi l'aveva affrontato in singolar tenzone per un pareggio. Il suo scudo fu realizzato da Tychius di Hyle. Era fatto di sette pelli di vacca, uno strato di bronzo e viene descritto grande come un muro di cinta.

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Medaglione di Settimio Severo (Thyateira, Lidia) che raffigura al rovescio Efesto seduto su un cippo inghirlandato mentre rifinisce col martello un elmo corinzio posto su una bassa colonna, e Atena, in piedi con lancia e scudo, che tocca la sommità della colonna (CNG 90).

LYDIA, Thyateira. Septimius Severus. AD 193-211. Æ Medallion (43mm, 42.92 g, 6h). Asiaticus Hermogenes, strategus. Laureate, draped, and cuirassed bust right / Hephaestus seated left on wreathed cippus, putting finishing touches with hammer on a Corinthian helmet set on low column, while Athena, standing left and holding spear and shield, touches top of column. SNG München -; SNG von Aulock -; BMC -; Waddington 7067; CNG 69, 1010 (same dies). VF, attractive dark brown patina. Extremely rare.

From Group CEM.

CNG 90, Lot: 1011. Estimate $2000. Sold for $4500.

Come racconta Omero (Iliade 18), l'armatura di Achille andò perduta quando, ancora imbronciato nella sua tenda, Achille permise al suo compagno Patroclo di indossarla mentre incitava i Greci a una battaglia nelle pianure sotto Troia. Troppo sicuro di sé, Patroclo incontrò Ettore in un combattimento testa a testa e l’eroe troiano, avendo scambiato Patroclo per Achille, lo uccise brutalmente e trascinò via il suo cadavere ancora corazzato come trofeo di guerra. La ninfa del mare Teti, madre di Achille, convinse il dio Efesto a costruire una nuova armatura tra cui uno scudo molto decorato.

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Medaglione di Commodo (Thyatira, Lidia) con il rovescio simile a quello del bronzo di Settimio Severo (CNG 70).

LYDIA, Thyatira. Commodus. 177-192 AD. Æ Medallion (43mm, 49.61 g, 6h). T. Aurelius Barbarus, strategus. Laureate, draped, and cuirassed bust right; c/m: laureate and draped bust right within oval incuse / Hephaestus seated left on wreathed cippus, putting finishing touches with hammer on a Corinthian helmet set on low column, while Athena, standing left, holding spear and shield, touches top of column; EPI CTPA TIT-OV AVP-HLIOV BAPBAPO in legend. For coin type: cf. SNG Copenhagen 600 (Rape of Persephone; same obv. die); BMC Lydia 82; for c/m: Howgego 93. Fine, black olive and brick-red patina with lighter gray-green overtones. Rare and attractive mythological type. ($750)
Sale: CNG 70, 21 September 2005, Lot: 556. Estimate $750. Sold For $1300.

As related by Homer (Iliad 18), Achilles’ armor was lost when, still sulking in his tent, he allowed his companion Patroclus to wear it while he spurred the Greeks into a battle on the plains below Troy. Overconfident, Patroclus met Hector in single combat. Mistaking Patroclus for Achilles, the Trojan hero Hector brutally killed him and dragged off Patroclus’ still-armored corpse as a war prize. Achilles’ mother, the sea nymph Thetis, persuaded the god Hephaestus to construct a new set of armor, among which a highly decorated shield was included.

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Bronzo di Filippo I (Galatia, Ancyra) che raffigura al rovescio Efesto seduto su uno sgabello, con martello nella mano destra e pinze nella sinistra che tengono un oggetto sopra l’incudine; in piedi, davanti a lui, un ciclope col martello visto di spalle, e dietro l’incudine Atena in piedi con scudo nella mano siistra e la destra sollevata (Gorny & Mosch 249).

RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN
GALATIEN. ANCYRA. Philippus I., 244 - 249 n. Chr. AE Großbronze (20,78g). Unter dem Ersten Archonten Zoilos, der zum zweiten Mal dieses Amt bekleidet. Vs.: ΑΥΤ Κ Μ ΙΟΥΛ ΦΙΛΙΠΠΟΣ ΑΥΓ, drapierte und gepanzerte Büste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: Ε ΠΟ ΑΡ ZΟ−[Ι]ΛΟΥ ΑΡΧ Α ΤΟ Β ΑΓΚΥΡΑΝΩΝ, Hephaistos auf einem Hocker n. r. sitzend, mit einem Hammer in der erhobenen R., in der L. Zange, die einen Gegenstand auf dem vor ihm stehenden Amboss hält, r. der vom Rücken aus gesehene Kyklops mit Hammer. Hinter dem Amboss Athena mit Schild n. l. stehend, die R. erhoben.

Schwarze Patina, vz

Estimate: 1500 EUR. Price realized: 3200 EUR.

Il rovescio di questa moneta raffigura una scena tratta dall'Iliade di Omero (libro 18) riguardo alla battaglia di Troia: Il dio zoppo Efesto, seduto a sinistra, e il Ciclope, in piedi a destra, stanno forgiando una nuova serie di armature e armi per l'eroe Achille. Il suo amico Patroclo aveva indossato in segreto l’armatura e le armi di Achille e purtroppo fu ucciso dal principe troiano Ettore che le rivendicò come bottino. La madre di Achille, Teti, implorò gli dei olimpici di fornire al figlio nuove armi e armatura e la sua richiesta fu accolta. Atena appare qui come dea protettrice di Achille. La scena deriva probabilmente da un modello scultoreo.

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Bronzo uniface (Pergamo, Misia) al tempo di Massimino I, Aurelio Nilo magistrato, dal dritto bianco e al rovescio la raffigurazione di Tyche in piedi, con in mano una cornucopia e nell’atto di sacrficare su un altare, e una figura femminile (Andromaca?) in piedi davanti a lei; a sinistra una pelta(?) (CNG 67).

MYSIA, Pergamum. Time of Maximinus I. 235-238 AD. Æ 42mm (46.74 gm). Aurelius Nilus, magistrate. Obverse blank / Tyche standing left, holding cornucopiae and sacrificing over altar, female figure (Andromache?) standing before her; pelta (?) to left. SNG France 2273 var. (pelta in between figures); BMC Mysia pg.160, 339 var. (same); SNG Copenhagen -; SNG von Aulock -. Near VF, rough dark green patina. Rare and unusual. ($300)

Estimate $300. Sold For $625.

Il magistrato Nilus è noto per altre emissioni a nome di Massimino I e Massimo, la maggior parte delle quali ha il dritto parzialmente o totalmente cancellato. Questo pezzo e gli esemplari simili di Parigi e Londra sembrano essere stati battuti intenzionalmente in modo uniface. Non c'è traccia di alterazione del dritto e la forma del piatto suggerisce che in origine fosse unilaterale. Forse Nilo ordinò di trattenere le matrici del dritto, in attesa che il caos nel cuore dell'impero si risolvesse? Un altro interrogativo è sollevato dalla figura femminile in piedi accanto a Tyche. BMC riporta Demetra con un punto interrogativo, mentre Paris la definisce semplicemente una "divinità femminile". L'identificazione dell'oggetto nel campo come una pelta (scudo) suggerisce una possibilità. Andromaca, moglie troiana di Ettore, fu assegnata come bottino di guerra a Neottolemo, figlio di Achille. Il loro figlio Pergamo fu l'eponimo fondatore di Pergamo, e in seguito la sua tomba si trovava in quella città. Tyche offre un sacrificio alla madre del fondatore della città.

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Bronzo di Valeriano I (Koropissos, Cilicia) che raffigura al rovescio Perseo, nudo, in piedi a sinistra, che tiene il falcetto nella mano sinistra e stringe la destra con quella di Andromeda, in piedi a destra, che tiene nella mano sinistra un oggetto circolare di identificazione incerta (Nomos, Obolos Web Auction 14).

Roman Provincial
CILICIA. Koropissos. Valerian I, 253-260. (Bronze, 27 mm, 10.62 g, 11 h). AYTOKP KAICAPA [ΠOV ΛI] OYAΛEPIANOC Laureate, draped, and cuirassed bust of Valerian to right. Rev. KOPOΠEICEΩN THC KIHTΩN On the right, Perseus, nude, standing left, holding harpa in his left hand and clasping his right with the right hand of Andromeda, draped and on the left, standing right, holding an uncertain circular object in her left hand. SNG France 775. SBG Levante -. Very rare, and with a fascinating mythological reverse. Very fine.
What can the object in Andromeda's hand be? Could it be that the engraver has her carrying the mirror Perseus used to defeat the Medusa?

Cosa può essere l'oggetto nella mano di Andromeda? È possibile che l'incisore le abbia fatto portare lo specchio con cui Perseo ha sconfitto la Medusa?

Base d’asta: 50 CHF. Risultato: 600 CHF.

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Bronzo di Marco Aurelio (Pergamo, Misia), che raffigura al rovescio un satiro seduto sul cippo, con nebris; sul piede destro è raffigurato Dioniso giovane che danza e, sotto il piede, a terra, un lagobolon (Leu Numismatik, Web Auction 11).

Roman Provincial
MYSIA. Pergamum. Marcus Aurelius, 161-180. Tetrassarion (Bronze, 34 mm, 23.20 g, 1 h), T. Claudius Aristeos, strategos. AY KAI M AYPHΛI ANTΩNЄINOC Laureate, draped and cuirassed bust of Marcus Aurelius to right, seen from behind. Rev. [ЄΠΙ CΤΡΑ Τ] ΚΛΑΥ ΑΡΙCΤЄΟΥ ΠЄΡΓΑΜΗΝΩΝ Β / ΝЄΟΚΟΡΩΝ Satyr seated left on cippus, wearing nebris; on his right foot, youthful Dionysos dancing to right; beneath satyr's foot on ground, lagobolon. RPC online IV.2 3232.10 (this coin, uncleaned). SNG Paris 2123-4. Very rare. An impressive example with an interesting mythological scene. Somehwat smoothed and with some corrosion on the reverse, otherwise, very fine.
From the collection of Jean-Pierre Righetti, inv. no. 86 (with collector's ticket), ex Lanz 154, 11 June 2012, 356.

Base d’asta: 200 CHF. Risultato: 380 CHF.

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Bronzo pseudo-autonomo della koinon di Tessaglia che raffigura al dritto la testa di Achille con elmo attico crestato e decorato con Pegaso e al rovescio un cavallo che cammina verso destra (Leu 12).

Roman Provincial
THESSALY. Koinon of Thessaly. Pseudo-autonomous issue. Hemiassarion (Bronze, 16 mm, 2.33 g, 6 h), Oul. Nikomachos, magistrate, circa 123-125. ΑΧΙΛΛΕYΣ Head of Achilles to right, wearing crested Attic helmet decorated with Pegasos on the bowl. Rev. CTPA ΝΙΚΟΜΑΧΟΥ Horse walking right. BCD Thessaly I 1410 (same dies). Burrer 152. RPC III 459. Rare. An attractive example of this mythologically interesting issue. Very fine.
From a Swiss collection, formed before 2005.

Base d’asta: 50 CHF. Risultato: 150 CHF.

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Altro esemplare

Bronzo pseudo-autonomo della koinon di Tessaglia che raffigura al dritto la testa di Achille con elmo attico crestato e decorato con Pegaso e al rovescio un cavallo che cammina verso destra (Leu Web Auction 19).

Roman Provincial
THESSALY. Koinon of Thessaly. Pseudo-autonomous issue. Assarion (Bronze, 17 mm, 2.37 g, 3 h), Ulpius Nikomachos, strategos, time of Hadrian, circa 123-125. ΑΧΙΛΛΕΥΣ Head of Achilles to right, wearing crested Attic helmet decorated with Pegasos. Rev. NIKOMAXOY Horse prancing right. BCD Thessaly II 956.2. Burrer 152 (A41/R126). RPC III 459. Rare and in exceptional condition for the issue. Somewhat smoothed, otherwise, nearly extremely fine.

Base d’asta: 75 CHF. Risultato: 750 CHF.

Imbattuto nei combattimenti diretti, saldo nelle sue amicizie, rapido nell'ira e acerrimo nemico, Achille fu il più grande eroe greco della guerra di Troia, riuscendo ad avere la meglio sul troiano Ettore e segnando così il destino di Troia stessa. Poiché il padre di Achille, Peleo, era il re di Ftia in Tessaglia, non sorprende che i Tessali rivendicassero Achille come una sorta di eroe "nazionale" e che il Koinon tessalico lo commemorasse debitamente sulle proprie monete. La scelta di collocare Achille sulle monete del Koinon può essere anche legata al famoso filellenismo di Adriano. Dopo tutto, la guerra di Troia unì per la prima volta i greci più disparati sotto un unico vessillo contro un nemico comune, prefigurando la successiva resistenza greca contro la Persia e i tentativi di Adriano di creare una grande lega di città greche, il cosiddetto Panhellenion, nel 131 o 132.

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Bronzo di Caracalla con corona e veste da demiurgo, che raffigura al rovescio Perseo a sinistra con in mano il falcetto, ed Eracle, a destra con in mano clava e pelle di leone, che sorreggono un busto drappeggiato di Caracalla (Leu Numismatik, Auction 7).

Roman Provincial
CILICIA. Tarsus. Caracalla, 198-217. Hexassarion (Bronze, 35 mm, 22.00 g, 12 h), 215-217. ΑΥΤ•ΚΑI•Μ•ΑΥΡ•CЄΥΗΡΟC•ΑΝΤΩΝЄΙΝΟC• / Π - Π Bust of Caracalla to right, wearing crown and garment of the demiourgos. Rev. ΑΝΤΩΝΙΑΝΗ•CЄΥH•ΑΔ // ΤΑΡCΟΥ // A / M K / Γ B Perseus, on the left and holding harpa, and Herakles, on the right and holding club and lion skin, holding a draped bust of Caracalla to left. SNG Levante 1069. SNG Paris 1539. SNG von Aulock 6019. Sharply struck and unusually attractive for this interesting issue, with an exceptionally attractive obverse. Minor smoothing on the reverse, otherwise, extremely fine.
From the collection of Jean-Pierre Righetti, inv. no. 74 (with collector's ticket), ex Lanz 153, 12 December 2011, 502.

Base d’asta: 500 CHF. Risultato: 1.600 CHF.

Caracalla è qui raffigurato con l'abito tipico dei demiurghi, letteralmente "artigiani", che erano un gruppo di funzionari della città di Tarso. Come altri imperatori Caracalla sembra essere stato incluso nei loro ranghi in occasione della sua visita alla città nel 215. Il rovescio, invece, mostra Perseo ed Eracle, i mitologici fondatori di Tarso, che tengono insieme un busto dell'imperatore, celebrandolo così come rifondatore della città ed elevandolo a livello di semidio.

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Bronzo di Gordiano III (Adrianopolis, Tracia) che raffigura al rovescio Dioniso con il tirso nella mano destra, sdraiato a sinistra sul dorso di una pantera che cammina verso destra (Leu 16).

Roman Provincial
THRACE. Hadrianopolis. Gordian III, 238-244. Triassarion (Bronze, 27 mm, 8.13 g, 1 h). AYT K M ANT ΓOPΔIANOC AYΓ Laureate, draped and cuirassed bust of Gordian III to right, seen from behind. Rev. AΔPIANO-ΠOΛEITΩN Dionysos, holding thyrsos in his right hand, reclining left on the back of a panther walking to right. Varbanov 4002. Youroukova 482 (V231/R468). A lovely example of this mythologically interesting type. Some corrosion, otherwise, very fine.
Ex Naumann E-Auction 39, 3 January 2016, 488.

Base d’asta: 50 CHF. Risultato: 130 CHF.

Il tirso in mano a Dioniso era un bastone rituale attributo a lui e ai seguaci del suo culto, sormontato da una pigna e avviluppato da edera e pampini di vite con annodate a volte delle bende di lana (simbolo di consacrazione), di simbolismo chiaramente fallico. Ne Le Baccanti di Euripide si afferma che da esso scaturiva miele; esso quindi rappresenta la forza vitale del dio che viene instillata nella vegetazione, negli animali e negli uomini.

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Bronzo pseudoautonomo di Cotiaeum, Frigia, che raffigura al rovescio Ganimede portato in cielo da una grande aquila (= Zeus) ad ali spiegate che lo stringe da dietro, in piedi a sinistra, nudo tranne che per il berretto frigio, che tiene un lagobolon nella mano sinistra e alza la destra sopra di sé per accarezzare il becco dell'aquila (Nomos 24).

Greek
PHRYGIA. Cotiaeum. Pseudo-autonomous issue, circa 200-230s. Diassarion (Bronze, 22 mm, 6.43 g, 7 h). ΔΗ - ΜΟC Bearded head of Demos to right, with light drapery over his far shoulder. Rev. Β / ΚΟΤ - ΙΑ/ΕΩ - Ν Ganymede, borne away by a large eagle (= Zeus) with spread wings who clasps him from behind, standing left, nude but for his Phrygian cap, holding a lagobolon in his left hand and raising his right above him to stroke the eagle's beak. Martin, Demos et al. Kotiaion 4.1 = SNG Copenhagen 315 (same dies, but B omitted or misread as K). Very rare and with a most interesting mythological scene on the reverse. Dark brown patina. About extremely fine.

From an English collection, originally acquired prior to circa 2000.

Base d’asta: 2.000 CHF. Valutazione: 2.500 CHF. Risultato: 3.000 CHF.

È nota la storia dell'infatuazione di Zeus per il pastore troiano Ganimede: vedendolo e rimanendo affascinato dalla sua bellezza, Zeus si trasformò in aquila e portò il giovane dalle sue greggi sul monte Ida al monte Olimpo. La scena si trova su alcune emissioni provinciali romane, principalmente da Ilio e Dardano nella Troade, ma nessuna di esse mostra esattamente questa versione: qui Ganimede è in piedi sull'attenti a gambe unite, con ancora in mano il lagobolon da cacciatore e il berretto frigio, ma accarezza piuttosto affettuosamente il becco dell'aquila. Presumibilmente Ganimede deve aver capito che la sua sorte non sarebbe stata quella del solito membro del suo stormo quando viene portato via da un'aquila!

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Bronzo pseudoautonomo (Callatis, Mesia Inferiore) al tempo di Antonino Pio o Marco Aurelio con Demetra al dritto e i Dioscuri a cavallo in corsa verso destra al rovescio (Numismatik Naumann 116).

Roman Provincial Coins
MOESIA INFERIOR. Callatis. Pseudo-autonomous. Time of Antoninus Pius or Marcus Aurelius (138-180). Ae.
Obv: Veiled and draped bust of Demeter right; grain ears to right.
Rev: ΚΑΛΛΑΤΙΑΝΩN. The Dioscuri on horses rearing right.
RPC IV.1 online 7643; SNG Copenhagen 181; BMC 9.
Condition: Very fine. Weight: 6.42 g. Diameter: 23 mm.

Base d’asta: 80 EUR. Valutazione: 100 EUR. Risultato: 150 EUR.

Un bronzo “ipermitologico” per la presenza al dritto di Demetra, secondo Esiodo sorella di Estia, Era, Zeus, Poseidone e Ade, e al rovescio dei Dioscuri, mitici figli di Zeus di nome Castore e Polluce, generati insieme con Elena dall’uovo di Leda, congiuntasi con Zeus trasformato in cigno. Compivano le loro gesta sempre uniti: Castore domatore di cavalli, Polluce valente nel pugilato. Quando Castore fu ucciso dagli Afaridi, Polluce pregò il padre Zeus che mandasse la morte anche a lui, ma Zeus gli concesse di rinunciare a metà della propria immortalità in favore del fratello. Così i due vissero insieme alternativamente un giorno nell’Olimpo e un giorno nel regno dei morti.

In questo potrebbe esserci una corrispondenza con Persefone, la figlia di Demetra rapita da Ade che ogni anno ritornava presso la madre fra la primavera e l’autunno come dispensiera di fecondità per la terra e trascorreva l’altra parte dell’anno nel regno dei morti, di cui era sovrana.

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Ricordo d’aver letto da qualche parte che un utente era interessato al bronzo di una zecca dell’Italia Meridionale con i Dioscuri al galoppo sul rovescio.

Questa emissione anonima di Luceria di Puglia, in provincia di Foggia, potrebbe essere il bronzo di interesse (CNG 64).

Anonymous. Circa 211-208 BC. Æ Quincunx (25.34 gm). Luceria in Apulia mint.
Estimate $3000
Anonymous. Circa 211-208 BC. Æ Quincunx (25.34 gm). Luceria in Apulia mint. Laureate head of Apollo right; L behind / Dioscuri riding right; ••••• in exergue. Crawford 97/11; Sydenham 179. Good VF, green patina with touches of red highights. Extremely rare. ($3000)

Sale: CNG 64, 24 September 2003, Lot: 765. Estimate $3000. Sold For $2500.

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Questo bronzo di Siracusa ha un rovescio simile al precedente e la stessa divinità al dritto, rivolta però a sinistra (CNG 59).

SICILY, Syracuse. Fifth Republic. 215-212 BC. Æ 22 mm (9.65 gm). Laureate head of Apollo left / Dioskuroi riding right; A above, T below. Calchiatti II 205 var. (other letters or placements); SNG Copenhagen 889 var. (T A below horses). Nice VF, brown patina, choice for this issue.

CNG 59, Lot: 6. Estimate $150. Sold for $175. 

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Bronzo di Adriano con i Dioscuri a cavallo, al galoppo verso destra (Roma Numismatics 77).

Roman Provincial
Hadrian Æ 25mm of Lacedaemon (Sparta), Laconia. AD 123-129. ΑΥΤΟ KAICΑΡ [ΤΡΑΙ] ΑΔΡΙΑΝΟC CΕΒΑC, laureate, draped and cuirassed bust to right, seen from front / ΛΑΚΕΔΑΙΜΟΝΙѠΝ, the Dioscuri on horseback to right, each holding a spear; star above each in upper field. RPC III 335; BCD Peloponnesos 937; BMC 73; SNG Copenhagen 610. 10.27g, 25mm, 4h.
Very Fine. Rare.
From the collection of Z.P., Austria.

Base d’asta: 60 GBP. Valutazione: 100 GBP. Risultato: 400 GBP.

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Bronzo di Julia Mamea con i Dioscuri in piedi, uno di fronte all’altro, ciascuno con in mano una lancia e le briglie del cavallo (Leu 4).

Roman Provincial
PISIDIA. Ariassus. Julia Mamaea, Augusta, 222-235. Tetrassarion (Bronze, 27 mm, 10.33 g, 7 h). IOYΛIA MAMЄA CЄBA Diademed and draped bust of Julia Mamaea to right. Rev. APIACCЄ/ΩN The Dioscuri standing facing one another, each holding spear and bridle of horse; above, star-in-crescent. SNG Paris -. SNG von Aulock -. Von Aulock, Pisidien II, 477 (same dies). Extremely rare, apparently the third known example. An interesting issue with a lovely bluish patina and a very attractive reverse. Slightly rough, otherwise, good very fine.
Ex Classical Numismatic Group 53, 15 March 2000, 1119 (with original ticket).

Base d’asta: 350 CHF. Risultato: 500 CHF.

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Bronzo di Antonino Pio con la dea Luna velata (Elena) in piedi, di fronte, tra i Dioscuri che tengono ciascuno la lancia e le briglie del cavallo (Numismatik Naumann 112).

Roman Provincial Coins. PISIDIA. Codrula. Antoninus Pius (138-161). Ae. Obv: ΑVΤO ΚΑΙСΑΡ ΑΝΤΩΝЄΙΝOС. Laureate head right. Rev: ΚΟΔΡΟVΛЄΩΝ. Veiled Moon-goddess (Helena) standing facing between Dioscuri, each holding spear and bridle of horse. RPC IV.3 online 7306 (2 specimens). Very rare. Condition: Very fine. Weight: 10.04 g. Diameter: 26 mm.

Base d’asta: 40 EUR. Valutazione: 50 EUR. Risultato: 240 EUR.

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Nella mitologia greca Elena, figlia di Zeus e Leda, era la donna più bella del mondo, superata in questa veste solo dalla dea Afrodite. Fu sposata con Menelao, re di Sparta, prima di essere rapita da Paride, principe di Troia, che scatenò la guerra di Troia tra Greci e Troiani.

Leda, moglie del re di Sparta Tindaro, generò i gemelli Castore e Polluce, Clitennestra ed Elena, ma Elena e Polluce erano in realtà i figli di Zeus che giacque con Leda sotto forma di cigno. Da questa unione Leda depose un uovo dal quale emersero i due divini figli.

Secondo la leggenda, la straordinaria bellezza di Elena ispirò innumerevoli passioni e quando fu in età da matrimonio, tutti i capi della Grecia cercarono la sua mano e la loro rivalità minacciava di inghiottire la Grecia. Su suggerimento di Ulisse, Tindaro, il padre di Elena, sacrificò un cavallo, fece montare tutti i pretendenti sulla sua pelle perché giurassero solennemente che chiunque di loro fosse stato scelto, sarebbe stato aiutato da tutti insieme se mai qualcuno avesse cercato di rubargli la moglie.

Elena sposò Menelao, divenendo così regina di Sparta, e gli diede una figlia di nome Ermione. Diversi anni dopo, mentre Menelao era assente per recarsi a Creta, il principe troiano Paride arrivò a Sparta e incantò la bella Elena. Secondo alcune versioni, la sedusse per l'intervento di Afrodite e la convinse a scappare con lui, oppure la rapì e la portò a Troia. La dea Afrodite gli aveva infatti concesso l'amore della donna più bella del mondo in seguito al giudizio di Paride, che coinvolse il pomo della contesa. Furioso per questo affronto, Menelao andò da suo fratello Agamennone, il più potente dei re greci, e i due organizzarono una grande spedizione per andare a Troia, distruggere la città e recuperare Elena. Secondo il giuramento fatto poco prima del matrimonio di Elena, tutti gli ex corteggiatori furono costretti a partecipare alla guerra che si stava preparando.

https://it.frwiki.wiki/wiki/Hélène_(mythologie)

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Bronzo di Filippo I con i Dioscuri in piedi, di fronte, una stella sopra le loro teste, che tengono entrambi una lancia e le briglie del cavallo (Leu 20).

Roman Provincial
PISIDIA. Verbe. Philip I, 244-249. Hexassarion (Bronze, 36 mm, 27.25 g, 12 h). ΑΥ•Κ•Μ•ΙΟΥΛΙ ΦΙΛΙΠΠΟC•ЄΥ•CЄΒ• Laureate, draped and cuirassed bust of Philip I, seen from behind. Rev. ΟΥЄΡΒΙΑ/ΝΩΝ Dioscuri standing facing, both holding spear and bridle of horse; above their head, star. RPC VIII online ID 28648 ( this coin ). Very rare. Somewhat smoothed and with minor scratches, otherwise, very fine.
From the collection of Peter Weiss, Gorny & Mosch 276, 19 April 2021, 413 and ex van der Dussen 24, 1 June 1995, 3273.

Base d’asta: 200 CHF. Risultato: 750 CHF.

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