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Graxa


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Ciao a tutti, chiedo cortesemente se qualcuno ha delle informazioni storico numismatiche, a riguardo dei bronzi di Graxa (Calabria), del tipo come sotto descritto:

D/Conchiglia (con e senza globetti)

R/Aquila con ali aperte su fulmine a dx, leggenda ΓΡΑ

...esistono pesi e diametri diversi, con globetti ai lati della conchiglia e senza, oppure con simboli a lato dell'aquila...ho trovato date molto discordanti tra di loro, se qualcuno mi può aiutare....

Grazie dell'attenzione...

Marco

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Ciao a tutti, chiedo cortesemente se qualcuno ha delle informazioni storico numismatiche, a riguardo dei bronzi di Graxa (Calabria), del tipo come sotto descritto:

D/Conchiglia (con e senza globetti)

R/Aquila con ali aperte su fulmine a dx, leggenda  ΓΡΑ

...esistono pesi e diametri diversi, con globetti ai lati della conchiglia e senza, oppure con simboli a lato dell'aquila...ho trovato date molto discordanti tra di loro, se qualcuno mi può aiutare....

Grazie dell'attenzione...

Marco

220822[/snapback]

Ti segnalo il seguente contributo:

A.SICILIANO, Le emissioni monetali a legenda GRAXA-GRA, in Il territorio Brindisino dall’età messapica all’età romana, Atti del IV Convegno di Studi sulla Puglia Romana (Mesagne, 19-20 gennaio 1996), Galatina 1998, pp. 151-158.

E aggiungo:

...Dall'analisi epigrafica e dall'aspetto alfabetico dei toponimi trascritti sull'ostrakon, si è stabilito come l'abbreviazione del toponimo "Graxa" non sia in alfabeto greco, ma in un alfabeto greco arcaico del tipo in uso a Taranto. Dietro questa scoperta quindi, si nasconde la data di quella che fu certamente la prima parlata tarantina con tutte le sue peculiarità linguistiche, cioè quelle di tipo lessicale, morfologico, fonetico e di intonazione.... tratto da http://www.belsalento.com/Mappa%20di%20Sol...lSalentocom.htm

Purtroppo al momento non so' dirti altro. :whome:

Ciao

Kainon

:whome:

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Ciao Marco, lo sai che la Calabria è la mia passione... :wub:

Graxa è, come tante altre zecche Calabresi, molto misteriosa, sia come ubicazione che come monetazione... :)

L'ubicazione è tutt'ora sconosciuta, sebbene si possa ritenere poco più a nord dell'antica Brundisium, nei dintorni dell'odierna Fasano, ma verso il mare, rispetto a quest'ultima che sorge oggi sulle pendici delle Murge.

Probabilmente verso Egnazia, importante porto della zona.

Anche la monetazione è piuttosto "incerta"... :(

Diciamo che sono molte le analogie con le monetazione della stessa zona e dello stesso versante, probabilmente per culture simili.

Come a Brindisi, intorno al 200 a.C. diminuiscono i pesi dei nominali, probabilmente per una più completa "romanizzazione" e quindi per qualche riforma legata alla Repubblica Romana.

Tant'è che in entrambe le monetazioni (Graxa e Brindisi), cambiano notevolmente anche gli stili, pur rappresentando gli stessi soggetti.

Diciamo che lo stile ellenistico lasciò il posto a uno stile decisamente più romano... :)

L'esemplare che tu hai mostrato, con i due globetti ai lati della conchiglia, viene generalmente classificato come un sestante di periodo post 200 a.C.

I pesi per quanto riguarda le datazioni, sono abbastanza stabili, seppur con qualche minima variazione, anche se come ti dicevo ci fu una brusca riduzione di peso nella monetazione della zona... :(

Generalmente nel periodo precedente non viene dato un valore conosciuto alla moneta, ma viene riconosciuta genericamente come bronzo, o al limite AE....e diametro e con un peso variabile tra i 2,2 e i 2,5 grammi.

Successivamente lo stesso esemplare perde circa un grammo di peso e viene identificato il più delle volte, come sestante quando al dritto sono presenti i due globetti e comunque puoi già benissimo vedere le differenze stilistiche di cui parlavo.

Dopodichè per ogni periodo ci sono le varianti per simboli nel campo, legenda etc....

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L’identificazione del sito di Graxa è ancora incerta e le ipotesi sono state molteplici. L. Tondo attribuì le emissioni a legg. GRAXA e GRA al centro etrusco di Gravisca; Sestini, invece, pensò a Graia Callipolis, sulla costa ionica; Stazio optò per la direttrice Taranto-Brindisi e propose l’identificazione del sito con l’odierna località di Muro Maurizio, presso Mesagne; Siciliano, invece, propende per un centro da ricercare nell’area tra Fasano ed Egnazia.

Le emissioni, esclusivamente in AE, sono quasi tutte caratterizzate dal segno di valore ed appaiono pertanto riconducibili all’ambito romano; la tipologia e i caratteri alfabetici, invece, sono di chiara matrice greca. Le emissioni a nome di questa zecca sono state ripartite in 3 serie, di cui la prima /III sec. a.C.?) priva del segno di valore, la seconda (fine III-II sec. a.C.) agganciabile alla fase unciale ridotta, la terza ( II sec - 91 a.C. ca.) alla semiunciale (o alla unciale ridotta; segni di valore OOO per il quadrans e OO per il sextans).

La moneta che hai postato, con conchiglia/aquila su fulmine, appartiene alla III serie ed è probabilmente un sextans. Ne esiste anche una variante con al D/ KPH e al R/ stella; crescente.

Ti consiglio, oltre all’ottima segnalazione di Arthas, la lettura del seguente articolo: A. SICILIANO, Le zecche della Messapia, in I Messapi (Atti del XXX Convegno di Studi sulla Magna Grecia - Taranto-Lecce 1990), Taranto 1991, pp. 224-253 e in part. pp. 237-240.

Ciao :)

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