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IGNORED

Mezzo denario?


Risposte migliori

33 minuti fa, Franco123 dice:

Si è molto probabile che sia un mezzo denaro di  Federico. Peccato che manchi tutta la legenda marginale. Cmq la testa dell'aquila è girata a sinistra e non a destra come quella della scheda. 

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A mio parere è un falso probabilmente d'epoca ma falso o non si tratta di moneta.

L'aquila stilizzata assomiglia più alle aquile dei tarì che non di quelle dei denari. La croce è molto spessa. Inoltre forse mi inganno con le foto ma il tondello che è solo la porzione centrale è di grandi dimensioni per essere un mezzo denaro.

posto un mezzo denaro anche se molto rovinato di Enrico IV se si paragona al denaro si nota il tondello centrale molto più piccolo.

Vediamo se qualcun altro si trova d'accordo con me.

Ciao Mauro

 

28Mir1.JPG

28Mir2.JPG

Modificato da Numi 62
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Argento in percentuale abbastanza alta.

Comunque dal bordo ha l'impressione che la parte dove c'erano le scritte si sia spezzata.

Modificato da Franco123
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3 ore fa, Numi 62 dice:

A mio parere è un falso probabilmente d'epoca ma falso o non si tratta di moneta.

L'aquila stilizzata assomiglia più alle aquile dei tarì che non di quelle dei denari. La croce è molto spessa. Inoltre forse mi inganno con le foto ma il tondello che è solo la porzione centrale è di grandi dimensioni per essere un mezzo denaro.

posto un mezzo denaro anche se molto rovinato di Enrico IV se si paragona al denaro si nota il tondello centrale molto più piccolo.

Vediamo se qualcun altro si trova d'accordo con me.

Ciao Mauro

 

28Mir1.JPG

28Mir2.JPG

Sarebbe bello fosse un falso d'epoca perché sarebbe ancora più raro, però mi chiedo con una percentuale d'argento così alta aveva senso?

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Anni fa ne ho avuta una simile, anzi forse l'avrò ancora da qualche parte. A mio modesto parere potrebbe essere una tessera in argento, del periodo di Federico II. Almeno ricordo che la mia fu così definita dal commerciante che me la cedette.

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  • 10 mesi dopo...

Ritorno su questa discussione per esprimere il mio parere. Credo si tratti di un denaro di Enrico VI e Costanza per diversi motivi: intanto il contenuto di argento che sembra alto in linea con il periodo; poi la forma della croce che, come già è stato scritto, appare più spessa, e quella dell’aquila i cui tratti sono tipici dei denari Enriciani. Inoltre, come @azaad in passato mi fece notare , non è raro trovare denari “tosati” probabilmente direttamente all’epoca ai fini di creare dei mezzi. Specialmente nel caso di alto contenuto di argento come nel periodo di Enrico e nella prima fase di Federico II.
Allego due esempi di denari tosati del periodo delle nozze di Federico II con Costanza.
 
https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEC/1

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Buon giorno, 

personalmente concordo con quanto scritto da @Federicus.

Dovrebbe trattarsi di un denaro di Enrico VI tosato o tagliato con forbici, per creare un nominale mancante alla circolazione monetaria dell'epoca o, secondo alcuni, presente in quantità ridottissime: il quarto di denaro 

Il peso di 0.2 g è infatti in linea con il peso teorico che dovrebbero avere tali monete: il denaro infatti pesava era coniato al piede del trappeso, ossia 0.89 g, e 0.2 è grossomodo equivalente ad un quarto. Il diametro della moneta oggetto della discussione, 9 mm, è quello tipico del cerchio interno del denaro. Il mezzo denaro in mio possesso ha un diametro del cerchio interno di soli 6 mm, e quindi non poteva essere la base della moneta ritagliata. 

Non è la prima moneta che vedo tagliata in questo modo, ne sono note anche e soprattutto per Federico II. In particolare la prima emissione post-riforma con aquila è quella che più comunemente si ritrova in queste condizioni (https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2I/7). Le monete che ho avuto modo di visionare dal vivo avevano evidenti segni di taglio per la rimozione della parte esterna al cerchio interno.

Una di queste è stata esitata in asta ACR nel 2015, non venendo però accettata dal mercato. 

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1300&lot=1043

Ovviamente la domanda che dovremmo porci è se questi ritagli siano coevi al periodo di circolazione della moneta o fatti recentemente per creare la particolarità numismatica (purtroppo le due ipotesi non si escludono a vicenda).

Qualora si avesse conferma del ritrovamento in contesto archeologico di tali "quarti", le conseguenze sarebbero numismaticamente interessanti.

Si avrebbe infatti l'evidenza archeologica che le emissioni Sveve non erano adeguate alle necessità della circolazione minuta nel sud Italia. 

Ricordiamo infatti che prima degli Svevi, con i Normanni, circolava il follaro dal valore nominale di circa 1/60 o 1/72 di tarì (ce ne volevano 60 o 72 per avere in cambio un tarì). Sotto la dinastia Siculo - Aragonese post Vespro, il denaro era parificato (mediamente) a 1/120 di tarì (ossia 120 denari valevano un tarì).

Con gli Svevi (ma sarebbe più corretto dire dopo la riforma del 1220 di Federico II), il più piccolo nominale comunemente circolante, il mezzo denaro, valeva 1/32 di Tarì. Al denaro era stato infatti imposto un valore di 1/16 di Tarì (16 denari d'argento cambiavano un tarì d'oro).

L'esistenza di nominali di taglio minore prima e dopo l'epopea Sveva lascia quindi supporre che il commercio al dettaglio necessitasse di una monetina di taglio e valore inferiore al mezzo denaro Svevo, e rende plausibile che qualcheduno, vinto dalla necessità, la creasse artificialmente con una bella sforbiciata.

Il fatto che la creazione di quarti sia verosimile non vuol dire che sia avvenuta davvero. Per esempio, risulta difficile da spiegare cosa farebbe l'intagliatore con la parte tagliata per non avere una perdita economica di ben 3/4 di denaro, o se queste monete così ridotte potevano avere un potere liberatorio, e via dicendo.

Per questo il ritrovamento in contesto archeologico sarebbe di estremo interesse scientifico/numismatico al fine di potere contestualizzare la moneta o artefatto che dir si voglia e poter aggiungere un tassello al puzzle della circolazione monetaria in età sveva nel Sud Italia.  

   

Modificato da azaad
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Supporter

Noi collezionisti di sveve dovremmo metterci d'accordo prima. Io sono il secondo offerente all'asta e purtroppo ho contribuito negativamente al prezzo finale. Però io la prendevo come doppione. 

Bella moneta! Bravo. È la più bella uscita sul mercato negli ultimi anni. 

Per verificare la tua ipotesi bisognerebbe confrontare i conii delle varie emissioni.   

 

Modificato da azaad
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Grazie per le risposte non avevo preso in considerazione una tosatura volontaria ma più tosto una rottura involontaria. Sicuramente sarà stato volutamente tosato per il motivo del argento a percentuale più alta del soliti denari.

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