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Inviato

I 192esimi di statere dovrebbero esistere, ma se ne conoscono pochissimi.

E' in asta Leu questo presunto 192esimo di statere: https://leunumismatik.com/en/auction

Sembrerebbe essere una contraffazione dell'epoca, con "cuore" in argento. Cosa ne pensate? @numa numa tu cosa ne dici?

01285q00.jpg

IONIA. Uncertain. Circa 600-550 BC. 1/192 Stater (Subargentum, 4 mm, 0.07 g), a contemporary plated imitation. Rosette with central pellet. Rev. Cruciform incuse with pellet in center and in each arm. Cf. Heritage 231925 (2019), 63058 (differing reverse and 1/96 stater). Cf. Leu Web Auction 18 (2022), 1290 (silver hemitetartemorion with similar design). SNG Kayhan -, cf. 740 (silver hemitetartemorion with similar design). Weidauer -. Extremely rare and of great numismatic interest. Breaks in plating, otherwise, very fine.
This is a highly interesting coin in several ways. First, as an 1/192 stater, it is both the smallest as well as the rarest recorded electrum denomination. Secondly, close examination under a microscope reveals that the coin consists of a silver core plated with a thin layer of electrum - thus, not even the tiniest of the early precious metal issues were safe from fraud and deception!

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Inviato

I 192esimi di statere dovrebbero esistere, ma se ne conoscono pochissimi.

Specialmente quelli di 0,06 g come questo esemplare dell’Asia Minore, 600-550 a. C. (collezione ANS).

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Inviato

Della stessa “stazza” questo esemplare battuto alla Triton XIII dodici anni fa.

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New Discovery: The Smallest Electrum Denomination

IONIA, Uncertain. Circa 625-600 BC. EL 1/192 Stater (0.06 g). Milesian standard. Geometric type. Indistinct design / Incuse square punch. Cf. SNG Kayhan 691 = Rosen 356 = Vismara, Arcaica 122; otherwise unpublished. Good VF. Extremely rare electrum denomination, apparently the second known.

Sale: Triton XIII, 4 January 2010, Lot: 190. Estimate $1000. Sold For $4750.

Giovenale firma con inglese e tedesco ok.jpg


Inviato

Ho appena assistito poche settimane fa ad una conferenza di Van Alfen sui nominali greci più’ piccoli esistenti e ho posto proprio la domanda se le frazioni da 1/192mo di statere siano effettivamente esistite. Sembrerebbe di si e i pesi da 0.06 in giu’ dovrebbero appartenere a tali frazioni.

 

in letteratura conosco quella della collezione Khaiam e ricordo alcune frazioni descritte come tali vendute da NFA alla fine degli anni Ottanta.

riguardo l’esemplare Leu segnalato da Matteo esso riprende esattamente il tipo dell’hemitetartemorion , anche presente nella medesima asta al n1290, del quale tra l’altro ho un esemplare anch’io.

confrontate pero i pesi tra i due esemplari. 

resto un po’ perplesso sulla suberatura del tipo in argento - sara’ antico o moderno ? Quien sabe..

magari nei prossimi giorni mi leggo qualche altra cosa in materia


Inviato (modificato)
3 ore fa, numa numa dice:

Ho appena assistito poche settimane fa ad una conferenza di Van Alfen sui nominali greci più’ piccoli esistenti e ho posto proprio la domanda se le frazioni da 1/192mo di statere siano effettivamente esistite. Sembrerebbe di si e i pesi da 0.06 in giu’ dovrebbero appartenere a tali frazioni.

 

in letteratura conosco quella della collezione Khaiam e ricordo alcune frazioni descritte come tali vendute da NFA alla fine degli anni Ottanta.

riguardo l’esemplare Leu segnalato da Matteo esso riprende esattamente il tipo dell’hemitetartemorion , anche presente nella medesima asta al n1290, del quale tra l’altro ho un esemplare anch’io.

confrontate pero i pesi tra i due esemplari. 

resto un po’ perplesso sulla suberatura del tipo in argento - sara’ antico o moderno ? Quien sabe..

magari nei prossimi giorni mi leggo qualche altra cosa in materia

Interessante la conferenza di Van Alfen, non ne ero a conoscenza. Saranno pubblicati degli atti? Mi pare di ricordare (ma devo verificare) che proprio Van Alfen fosse d’accordo con Kraay nel sostenere che le prime monete fossere troppo “grandi” (e, quindi, di valore elevato) per poter essere utilizzate in transazioni quotidiane. In questa conferenza ha proposto un’idea diversa?

Tornando alla moneta in questione, qualche perplessità mi rimane. Il fatto che sia un suberato potrebbe, in prima battuta, giocare a favore dell’autenticita, ma potrebbe anche essere una tattica truffaldina...

Per quanto riguarda la tipologia, ne ho una anche io, ovviamente in argento, dal peso di 0,08g. Ne avevo parlato qui: 

Quella al lotto 1290 mi pare sia un po’ alta di peso per essere 1/192 di statere, visto che il peso teorico dello corrispondente statere sarebbe di 24,96g (0,13x192).

Modificato da Matteo91
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Inviato (modificato)

Van Alfen ha parlato in una Long Table dell’ANS una conf on line riservata ai soci ANS. Purtroppo non penso ci sia una registrazione. 
 

riguardo i pesi, credi ci sia un errore in quello del frazionale d‘argento lot 1290 riportato come hemitetartemorion dalla Leu. Il peso di questi frazionali si aggira attorno agli 0.08 gr. E non 0.12/0.13 come riportato.. per quello dicevo .. occhio ?

Modificato da numa numa
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Inviato
12 ore fa, Matteo91 dice:

Mi pare di ricordare (ma devo verificare) che proprio Van Alfen fosse d’accordo con Kraay nel sostenere che le prime monete fossere troppo “grandi” (e, quindi, di valore elevato) per poter essere utilizzate in transazioni quotidiane. In questa conferenza ha proposto un’idea diversa?

Corretto

il valore intrinseco di questi minuscoli frazionali era comunque elevato. Mi sembra di ricordare, ma dovrei verificare, che fosse pari ad una giornata di salario. Quel che e’ certo e’ che i frazionali ( dall’obolo in giu’) non erano affatto rari, ce ne sono pervenuti  quantità industriali, quindi ( magari non necessariamente proprio i piu piccoli in assoluto) giocavano un ruolo non marginale nell’economia monetaria dell’epoca. 


Inviato
10 ore fa, numa numa dice:

Corretto

il valore intrinseco di questi minuscoli frazionali era comunque elevato. Mi sembra di ricordare, ma dovrei verificare, che fosse pari ad una giornata di salario. Quel che e’ certo e’ che i frazionali ( dall’obolo in giu’) non erano affatto rari, ce ne sono pervenuti  quantità industriali, quindi ( magari non necessariamente proprio i piu piccoli in assoluto) giocavano un ruolo non marginale nell’economia monetaria dell’epoca. 

L'articolo di cui parlavo non è in realtà un articolo, ma una serie di slide, dal titolo "Archaic Small Change and the Logic of Political Survival", disponibile su Academia.edu: https://www.academia.edu/11692097/Archaic_Small_Change_and_the_Logic_of_Political_Survival

Questa è la prima slide, nella quale sono contrapposte le visioni di Kraay e di Kim:

Cita

"In his seminal 1964 article, “Hoards, small change and the origin ofcoinage,” Colin Kraay argued that “few parts of the Greek world in the sixth and fifthcenturies B.C. were equipped with a sufficient range and volume of low value coins tocater to the needs of daily retail trade. Where the denominations existed, they appear inquantity so small that they can have made little impression on the total currency.” Newfinds over the last fifty years have challenged that picture, making it certain that morearchaic and classical authorities were in fact producing small change, sometimes in greatvolume. In a much cited paper from 2001, Henry Kim outlined this new picture arguingthat small change was far more prevalent than Kraay had realized, and at a earlier date,thus contributing greatly to a deeper and more meaningful monetization of archaiceconomies. Picking up on Sitta von Reden and Leslie Kurke’s cultural historical studiesof early coinage, Kim also explored the socio-political ramifications of small change,suggesting that its abundance meant that coinage was not restricted exclusively to thedomain of the elites, but that coin use percolated on through to the lower strata of society,where its use signaled significant socio-political changes. My purpose here is reexamine the evidence for early small change, making use ofan extensive database of archaic coinage that I have recently compiled. I demonstrate thatKraay was not, in fact, too far off the mark. In the second part of the paper, I address thesocio-political ramifications of small change, but from the perspective of politicalsurvival. I ask: does “catering” to daily retail needs mean catering to a particular segmentof society, and if so, why?

Kraay non disponeva dei dati di cui disponiamo oggi, tuttavia mi pare che Van Alfen tenda comunque a concordare con lui, piuttosto che con la visione di Kim. 

Per quanto mi riguarda, tendo a preferire la visione di Kim: l'esistenza di frazionali minuscoli, fino al 192esimo di statere, al limite dell'utilizzabilità, testimonierebbero il tentativo, quasi esasperato, di includere quante più persone possibili nell'economia monetaria dell'epoca. 

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