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Solidarietà agli studenti pestati


ARES III

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3 ore fa, ARES III dice:

Un altro ragazzo morto sotto l'alternanza scuola-lavoro

https://www.repubblica.it/cronaca/2022/09/16/news/venezia_incidente_sul_lavoro_18enne_muore_schiacciato_da_una_lastra_di_metallo-366005745/

Non si può morire per adempiere all'obbligo formativo. 

 

In momenti di crisi come questo le aziende tagliano ogni tipo di costo, tra cui i primi sono quelli relativi alla sicurezza sul lavoro. Gli incidenti aumenteranno non ci sono soluzioni purtroppo. È ovvio che è profondamente sbagliato, ma tant’è. 

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@Scudo1901 io capisco le dinamiche di un'attività, sono i nostri politici che non c'è l'hanno presente: le aziende italiane non sono ancora adatte a dei minori privi di una qualche formazione ed educazione alla sicurezza. Anche se gli incidenti posso capitare sempre e a chiunque (anche all'addetto più presto esperto), un'azienda italiana non è il luogo più adatto alla formazione: se non c'è la garanzia della sicurezza (e questo lo sappiamo tutti benissimo) allora perché obbligare dei minori ad andarci ?

In teoria dovrebbe essere un'esperienza che arricchisce il patrimonio culturale dello studente, ma ad oggi , purtroppo, i rischi sono maggiori rispetto ai benefici (anche perché non tutti gli incidenti vengono alla luce o spiattellati dalla stampa...).

Modificato da ARES III
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L'alternanza scuola lavoro all'italiana è un abominio che va estirpato il prima possibile.

Se concettualmente è condivisibile come idea la sua attuazione pratica è un vero disastro umano e sociale.

Non si può obbligare nessuna persona a fare un lavoro NON RETRIBUITO e SENZA RIMBORSO SPESE con il pretesto di una "fantomatica" formazione e questo vale sia per i ragazzi dell'alternanza scuola lavoro sia per gli universitari obbligati ai tirocini curricolari prima (porto ad esempio degli allievi infermieri negli ospedali che in alcune realtà universitarie fanno anche i turni di notte...ma mi risulta che chi prima chi dopo un po' tutte le categorie universitarie siano costrette a vario titolo) e sbeffeggiati poi con ridicole proposte di tirocini extra-curricolare da 500/600 Euro una volta che si è già laureati  (e per quanto riguarda le professioni sanitarie si è già professionisti avendo superato un esame di Stato e si è pure iscritti ad un ordine e ad albo quindi non si capisce che ulteriore tirocinio dovrebbe fare una persona ma ok...)

A questo punto una provocazione: perchè non trovare un pretesto qualsiasi per condannare tutti i ragazzi dai 16 ai 19 anni a 2-3 mesi di servizi sociali...???

Dai, tanto qualcosa si trova sicuro... Mica saranno così virtuosi...  Li si segue al sabato sera... Taaaac. Arresto condanna per direttissima e servizi sociali in base al percorso di studio. Fatto.

Un giusto motivo per sfruttare il lavoro.... Scusate per RIEDUCARE questi ragazzi attraverso il lavoro e poi se qualcuno muore schiacciato in qualche fabbrica: "Beh è morto mentre scontava la pena a 3 mesi per........". Giusto. Capita. Nessuna pietà per i delinquenti. Ineccepibile... 

Oddio però ripensandoci l'alternanza scuola lavoro è veramente eccezionale come istituto: è veramente formativo!

Mette subito in chiaro agli studenti e senza tanti fronzoli come sarà il loro futuro lavorativo in Italia: precario, poco remunerato e se va bene uno dei 1200 morti all'anno sul lavoro sarà il loro collega e se va male..........beh. Peccato. Condoglianze... -_- 

 

PS Scusate, ma le notizie di queste giovani vittime mi fanno incazzare veramente tantissimo

 

Modificato da uzifox
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1 ora fa, ARES III dice:

@Scudo1901 io capisco le dinamiche di un'attività, sono i nostri politici che non c'è l'hanno presente: le aziende italiane non sono ancora adatte a dei minori privi di una qualche formazione ed educazione alla sicurezza. Anche se gli incidenti posso capitare sempre e a chiunque (anche all'addetto più presto esperto), un'azienda italiana non è il luogo più adatto alla formazione: se non c'è la garanzia della sicurezza (e questo lo sappiamo tutti benissimo) allora perché obbligare dei minori ad andarci ?

In teoria dovrebbe essere un'esperienza che arricchisce il patrimonio culturale dello studente, ma ad oggi , purtroppo, i rischi sono maggiori rispetto ai benefici (anche perché non tutti gli incidenti vengono alla luce o spiattellati dalla stampa...).

 

È così purtroppo, è proprio così. È tipico delle crisi l’aumento dei morti sul lavoro. Lo dicono le statistiche. Un vero abominio! ?

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Ciao, la violenza è una pratica da condannare sempre sia quando viene praticata dallo Stato che dai cittadini, senza se e senza ma. Sia quando è messa in atto da ideologie di destra (avete citato l'assalto alla sede della CGL di Roma) che quando è provocata da appartenti ad ideologie di sinistra come i centri sociali. Come ho già detto in un'altra discussione fortunatamente, grazie all'educazione dei miei genitori, mi sono sempre tenuto lontano da queste ideologie che tanto male hanno fatto ed ancora fanno in tante parti del mondo (ribadisco come ho fatto in un altra discussione che non temo smentita su questa mia affermazione, se poi qualcuno volesse cimentarsi in questo è convincermi del contrario... Ma la vedo dura per lui... In circa quarant'anni non c è riuscito nessuno, quindi...). Che dire sulle morti sul lavoro che purtroppo stanno colpendo anche i nostri figli a causa di una legge a dir poco incomprensibile sull'alternanza scuola lavoro. D'accordo su tutto quanto molti degli intervenuti hanno espresso. Purtroppo in Italia, da un punto di vista della sicurezza sul lavoro ne abbiamo di strada da fare. Siamo il paese che in Europa vanta il più alto numero di morti sul lavoro (circa 1500 all'anno, da sempre non solo in questi anni di crisi, praticamente una guerra con le sue vittime che si combatte nella nostra Italia). Una piaga di inciviltà che può essere curata solo con una vera concertazione ed intervento serio da parte dello Stato, degli imprenditori e delle parti sociali per far sì che chi esce di casa per provvedere al suo fabbisogno e quello della propria famiglia poi, vi faccia anche ritorno. 

ANTONIO 

 

 

 

 

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Il 19/2/2022 alle 12:28, ghezzi60 dice:

Sono stato e sono imprenditore con dipendenti, sono da sempre contrario agli stage gratuiti e al sistema scuola lavoro impostato nei termini attuali. Sulla carta ottimo, nella pratica, sorvoliamo.

Chi lavora deve essere pagato, la formazione ha dei costi molto alti per le aziende, la presenza di minorenni sui luoghi di lavoro presenta, a meno non si tratti di lavoro di ufficio, profili di rischio elevati.

Ho avuto e formato dipendenti minorenni, in funzione dell’inserimento in organico, erano dipendenti ed erano regolarmente pagati.

 

E ti fa molto onore. 

Ma ho visto molti "imprenditori" farsi prima letteralmente in quattro per accaparrarsi il tirocinante di turno e poi sfregarsi le mani e ridacchiare soddisfatti per avere uno o più lavoratori che: "non ci costano niente" (E che spesso non si possono neanche lamentare perchè ovviamente si trovano tra l'incudine dell' istituzione scolastica che non vuole assolutamente contrariare l'imprenditore che gli risolve il problema di dover per forza piazzare questi ragazzi e il martello del datore di lavoro che se si mette male potrà sempre dire che il ragazzo è svogliato, non si impegna, non è proattivo...non è resiliente e menate varie...Tanto a chi pensate che crederà il Preside o chi per lui al ragazzo o all'imprenditore?)   

Modificato da uzifox
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  • 3 mesi dopo...

Questo ha dell'incredibile: lo Stato obbliga i minorenni a fare gli stage e poi li assicura direttamente ....

 

Nessun risarcimento per il 18enne morto durante uno stage

La denuncia dei genitori. La norma lo prevede solo per i capifamiglia

Nessun risarcimento sarà corrisposto dall'Inail ai genitori di Giuliano De Seta, lo studente 18enne di Ceggia morto il 16 settembre scorso, durante il periodo di alternanza scuola-lavoro, sotto una lastra di acciaio dal peso di una tonnellata e mezzo.

Questo perchè la norma lo prevede soltanto nel caso lo stagista sia anche "capofamiglia".

    Il ragazzo studiava in un istituto superiore di Portogruaro e si trovava in azienda come stagista e non come operaio della Bc Service, con sede a Noventa di Piave, quando è avvenuto l'incidente. Il processo nei confronti delle quattro persone indagate per l'accaduto - il titolare della ditta, Luca Brugnerotto, Anna Maria Zago, la preside dell'Itis Da Vinci di Portogruaro, il responsabile della sicurezza Sandro Boron e il tutor Attilio Sguerzi - è stato programmato per il 10 marzo.
    I genitori, che hanno voluto rendere pubblica la questione legata all'Inail, nel dolore della tragedia, hanno in ogni caso la possibilità di ottenere un risarcimento assicurativo.

https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/pmi/2023/01/05/ansa/nessun-risarcimento-inail-per-18enne-morto-in-stage_068f534d-399f-4571-9f16-92fb8ae642e2.html

 

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