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Stilicho

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DE GREGE EPICURI

Molto ben scritto e molto interessante. E' quasi superfluo aggiungere che la scritta "Hoc signo victor eris" è sempre associata all'immagine dell'augusto (o cesare) che regge un labaro col cristogramma ; non mi pare esista la stessa scritta associata al solo grande cristogramma (tipo quelli di Magnenzio, Decenzio o più rari di Costanzo 2°): è prevista insomma la presenza sia del simbolo, che della persona cui il messaggio è rivolto.

Interessante anche la scritta SALVATOR REIPUBLICAE sul solido di Vetranio. SALVATOR  esiste in latino, accanto al più comune SERVATOR, ma è molto meno usato e prevale soprattutto nel latino tardo e poi in quello ecclesiastico (SALVATOR MUNDI, ecc.) ,da cui poi l'italiano SALVATORE.

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Supporter

@gpittini

Innanzi tutto grazie per l'apprezzamento e per il tuo intervento.

Interessante la tua osservazione sul Chi/Rho.

Altro aspetto da sottolineare e' come il riferimento al sogno di Costantino I avvenga sulle monete così tardi, addirittura dopo quasi 15 anni dalla sua morte. 

Quel termine Salvator sul solido di Vetranio mi ha fatto tanto pensare, non credo avesse in quel contesto un significato prettamente cristiano. Anche perchè non capisco che motivo avesse di ribadirlo Vetranio, considerando che sia Costanzo II che Magnenzio erano cristiani.

Forse voleva ribadire l'importanza del ruolo, ovvero non solo di chi "vince", ma addirittura "salva" lo stato dal nemico.

Questo il mio pensiero.

Buona serata da Stilicho

 

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Non aggiungo nulla al discorso, ma devo farti i complimenti per la disamina: pur conoscendo molto bene le fasi storiche che hai trattato, il taglio numismatico e l’ottima capacità di sintesi l’hanno resa una lettura avvincente e super interessante! ?

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Supporter

Grazie!

Ho gradito molto il tuo apprezzamento.

Per me e' stata una occasione per studiare ed approfondire.

Condividere tutto ciò con voi e' molto gratificante.

Buona serata da Stilicho

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Complimenti @Stilicho, è sempre un piacere leggere i tuoi post.

Vorrei sottolineare il possibile significato dell'utilizzo del dativo: si tratta di una dedica che identifica SIMBOLICAMENTE Vetranio come destinatario e non come soggetto nella decisione della coniazione. Questo soggetto era invece idealmente Costanzo II: tale impostazione della legenda sottolinea la volontà di Vetranio di porsi un gradino sotto rispetto a Costanzo Ii

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Supporter

@Ross14

Sono davvero contento che la discussione ti sia piaciuta e per le parole di gradimento.

Trovo molto interessante la tua osservazione circa l'uso del dativo nella legenda di dritto. Fondamentalmente emerge un Vetranio che, magari pur volendolo, non riusciva a staccarsi dalla sua subordinazione a Costanzo II.

Insomma, come si diceva: io vorrei....non vorrei....ma se vuoi....

Grazie per il tuo contributo!

Ciao da Stilicho

 

 

 

 

Modificato da Stilicho
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DE GREGE EPICURI

@Ross14@StilichoGuardate però che il nome latino di Vetranio non è Vetranius,-ii bensì Vetranio,-onis. Per cui Vetranio non è un dativo ma un nominativo.

Il che non modifica la sostanza di tutto quello che è stato detto.

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Supporter
2 minuti fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

@Ross14@StilichoGuardate però che il nome latino di Vetranio non è Vetranius,-ii bensì Vetranio,-onis. Per cui Vetranio non è un dativo ma un nominativo.

Il che non modifica la sostanza di tutto quello che è stato detto.

Ma sai che non lo sapevo?

Ottimo, ho imparato una cosa nuova! 

E in effetti, pensandoci, viene chiamato anche Vetranione.

Grazie mille!

Buona serata da Stilicho

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Il 29/1/2022 alle 21:46, Stilicho dice:

Altro aspetto da sottolineare e' come il riferimento al sogno di Costantino I avvenga sulle monete così tardi, addirittura dopo quasi 15 anni dalla sua morte. 

Anni fa, agli inizi della mia frequentazione sul forum, mi ero interessato molto ai primi simboli cristiani sulla monetazione costantiniana. Interessi confluiti in diverse discussioni sul forum e in uno scritto/catalogo poi pubblicato.

Uno degli aspetti che più mi avevano interessato, era proprio l’ambiguità religiosa di Costantino: la sua cristianita non trova mai spazio come protagonista sulle sue monete (a eccezione del rarissimo e controverso rovescio con il labaro che trafigge il serpente): esistono soltanto alcuni simboli, talvolta di non facile lettura e non univocamente riconosciuti come cristiani (penso al “presunto” Iota-Chi di alcune emissioni).

Il cristianesimo troverà spazio solo con i suoi successori, probabilmente come mezzo di propaganda in un mondo sempre più “cristianizzato” e di affermazione della propria discendenza da un grande imperatore. 

Molto interessante e ben scritto il tuo post :)

Matteo

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Awards

Supporter

@Matteo91

Innanzi tutto sono felice che la mia discussione ti piaccia e di questo ti ringrazio.

Sì, anche secondo me vi e' un evidente uso propagandistico sì del messaggio cristiano, ma in  rapporto alla figura di Costantino I, la cui eredità rappresenta, come ho detto, una sorta di pedigree (se così si può dire). Quella che nell'articolo di Dearn  ho visto indicata come "constantinian legacy".

Mi farebbe piacere leggere il tuo lavoro: dove e' possibile reperirlo?

Buona giornata da Stilicho

 

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1 ora fa, Stilicho dice:

@Matteo91

Innanzi tutto sono felice che la mia discussione ti piaccia e di questo ti ringrazio.

Sì, anche secondo me vi e' un evidente uso propagandistico sì del messaggio cristiano, ma in  rapporto alla figura di Costantino I, la cui eredità rappresenta, come ho detto, una sorta di pedigree (se così si può dire). Quella che nell'articolo di Dearn  ho visto indicata come "constantinian legacy".

Mi farebbe piacere leggere il tuo lavoro: dove e' possibile reperirlo?

Buona giornata da Stilicho

 

Ciao,

l'articolo è stato pubblicato in AA.VV. Quaderno di Studi XI-2016, con il titolo "I simboli cristiani nella monetazione costantiniana: ruolo politico ed aspetti evolutivi". 

Segnalo anche alcune discussioni interessanti sul forum: 

https://www.lamoneta.it/topic/117453-labari-segni-cristiani-diversi/

https://www.lamoneta.it/topic/102001-costanzo-e-il-labaro-cristiano/

 

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Awards

Supporter

@Matteo91

Grazie! Leggerò con interesse e piacere.

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Il 29/1/2022 alle 19:21, Stilicho dice:

Una notte di qualche mese fa, mentre navigavo in rete alla ricerca di qualche FEL TEMP REPARATIO per la mia collezione, mi sono imbattuto in questa moneta proposta (non in asta) da un venditore professionale:

image.png

Questa era la descrizione del venditore:

image.png

Alt! mi sono detto: qualcosa non quadra….

Non proprio….

Da una semplice osservazione, pur con i limiti dell’ora tarda e dello schermo ridotto del mio cellulare, notavo chiaramente che  la testa sul dritto era nuda, priva di un diadema o di una corona. Quindi, non poteva trattarsi di Costanzo II, un augusto. Poi il rovescio: una tipologia che nulla aveva a che vedere con una FEL TEMP REPARATIO….

Ma ormai era notte fonda, il sonnifero cominciava finalmente a fare effetto e poche ore dopo la sveglia mi avrebbe riportato alla routine quotidiana.  Pertanto, memorizzata la pagina web, rimandavo tutto al giorno dopo.

E finalmente mi addormentavo pensando alla moneta.  Un po’ come quando la mamma da piccolo mi diceva: se non riesci a dormire, pensa ad una cosa bella!

Tornato dal lavoro, tempo di entrare in casa, con somma gioia di mia moglie che voleva fare un giro in centro, mi piazzavo davanti al PC e riguardavo la moneta. Dopo averla grosso modo identificata decidevo di acquistarla considerando il prezzo a mio giudizio non eccessivo di 28.5 euro spese comprese (pur con una  conservazione effettivamente non eccelsa) e considerato anche il fatto che, è vero, non era un FTR, ma comunque era un rovescio “costantiniano” che mi mancava.

Dopo una quindicina di giorni il corriere suonava alla mia porta.

Quando giunge a casa una nuova  moneta è sempre una emozione. Tu sai già cosa arriverà, ma quando arriva….

Ho aperto la busta con estrema cautela, quasi avessi paura di farle male. Ho preso la moneta e dopo averla girata e rigirata sul palmo della mia mano sinistra mi sono messo a studiarla per cercare di arrivare ad una corretta classificazione.

Ed ecco, quindi, come credo di averla identificata.

Peso: 5.04 grammi

Diametro max: 22.34 mm

AE2

D/: D N CONSTANTIVS IVN NOB C; lettera A dietro la testa di Costanzo Gallo.

R/: HOC SIG-NO VICTOR ERIS; III in campo sinistro

Esergo: ASIS

Dovrebbe essere la RIC VIII Siscia 306, ma il RIC prevede che dopo ASIS ci sia un crescente, che qui, onestamente, non vedo.

Esiste anche una  variante “not in RIC” con il dot dopo ASIS:

image.png

Una altra possibilità potrebbe essere la RIC VIII Siscia 312, ma prevede un dot ASIS dot (ancora peggio).

Io, onestamente, sulla mia moneta dopo e prima di ASIS (pur guardando con la lente ad ingrandimento) non vedo nulla (anche se la moneta e' un po' deboluccia in quel punto).

Ecco, per chiarire meglio,  un estratto del RIC:

image.png

Legenda:

H: HOC SIG-NO VICTOR ERIS

G8: D N CONSTANTIVS IVN NOB C

D1: testa nuda, busto drappeggiato e corazzato

Si tratta quindi di una emissione di Siscia per Costanzo Gallo e di un rovescio (per me appassionato di età costantiniana) per niente banale: HOC SIGNO VICTOR ERIS.

Per prima cosa, una ripassatina su chi era Costanzo Gallo.

image.png

 

Come si può vedere, Costanzo Gallo era figlio di Giulio Costanzo, a sua volta fratellastro di Costantino I, in quanto figlio di suo padre Costanzo Cloro e di Teodora, la sua seconda moglie. Ed era anche cognato dello stesso Costanzo II  in quanto Costanzo II aveva sposato una sorella di Costanzo Gallo di cui non si conosce il nome e lo stesso Costanzo Gallo avrebbe poi  sposato la sorella di Costanzo II, ovvero Costantina.

Uh cavolo! In questa Beautiful mi sto perdendo…poi io già ci capisco poco o niente  di parentele…

Comunque sia, Costanzo Gallo fu Cesare di Costanzo II dal 15 marzo 351 al 354 d.C. e questo e’ un dato che ha importanza per la nostra discussione. Quanto ai dettagli della sua biografia (per quanto comunque interessanti),  vi lascio libertà di cercare in rete in quanto ciò esula un po’ dalla nostra discussione.

Ma ora veniamo al rovescio (la parte per me più interessante) in cui e’ rappresentata una animata scena di “incoronazione” in appena 22 millimetri circa di diametro. Un piccolo quadretto, insomma.

Vi e’ rappresentato l’imperatore in tenuta militare stante a sinistra, con un labaro con Chi/Rho nella mano destra ed uno scettro nella mano sinistra, rappresentato mentre una Vittoria alata,  stante a sinistra, gli pone una corona sul capo mentre regge un ramoscello nella mano sinistra.

Questa tipologia di rovescio fu coniata su modulo AE2 dal 350 alla fine 351/inizio 352 nelle zecche di Siscia e Sirmio.

Le autorità emittenti furono, oltre a Costanzo Gallo, ovviamente Costanzo II e, in particolare, Vetranio.

Ora, di Costanzo Gallo abbiamo detto qualcosa, Costanzo II direi che lo conosciamo…E Vetranio?

Facciamo un piccolo passo indietro.

Il 18 gennaio del 350 d.C. Magnenzio si ribellò a Costante e lo uccise. In breve tempo estese il suo controllo su gran parte dei territori che erano stati possesso di Costante stabilendo il suo dominio su Britannia, Gallia, Nord Africa ed Italia. Non caddero nelle sue mani solo le diocesi orientali dell’Illyricum, ovvero Dacia e Macedonia dove, tra l’altro, avevano sede le due importanti zecche di Siscia e Tessalonica.

In quel tempo Costanzo II era impegnato in Oriente nella guerra contro i Sasanidi e quindi impossibilitato a muoversi prontamente in difesa della legittima autorità imperiale nei territori che erano stati del fratello. Secondo alcune fonti, a quel punto,  intervenne Costantina (figlia di Costantino I e quindi sorella di Costanzo II) che chiese a Vetranio (un vecchio generale di Costantino I e comandante proprio delle truppe dell’Illirico dove lei si trovava in quel momento) la sua disponibilità ad  assumersi ufficialmente il compito di difendere l’autorità imperiale. Vetranio accettò e, ottenuto il riconoscimento formale di Costanzo II,  si fece proclamare augusto. Costanzo  avallò quella decisione nella convinzione di trovare così, una volta eliminata la minaccia orientale, un valido alleato nella guerra contro Magnenzio; pertanto, dopo la nomina,  fornì a Vetranio il denaro necessario per finanziare la lotta e la difesa delle province ancora non occupate dall’usurpatore, nell’attesa di iniziare una vera campagna di riconquista.  Secondo altre fonti, tuttavia, non e’ escluso però che quella  fosse in  realtà una vera propria rivolta militare promossa dalle truppe dell’Illirico capeggiate proprio da Vetranio, il quale si sarebbe abilmente servito della presenza di parenti di Costanzo II  (Costantina, per l’appunto) nella regione dove esercitava il suo comando militare per assicurarsi comunque la benevolenza dell’imperatore legittimo. Vetranio, pur dichiarandosi leale a Costanzo II e pur cercando di essere conciliante con lui, avrebbe poi addirittura  tentato di accordarsi con Magnenzio, cosa che indurrebbe  a pensare che entrambi facessero conto fin dall’inizio di spartirsi il potere ai danni di Costanzo II e che comunque, dietro alla decisione di Vetranio, ci sia un vero tentativo di usurpazione.

E le monete cosa ci dicono? Ho provato, seguendo la traccia proprio  del rovescio HOC SIGNO VICTOR ERIS, a cercare di dare una mia interpretazione dei fatti.

In un primo momento (siamo nel gennaio del 350, poco dopo l’inizio della rivolta di Magnenzio), le HOC SIGNO VICTOR ERIS furono coniate proprio da Vetranio nella zecca di Siscia sotto il nome di Costanzo II, in segno di deferenza nei suoi confronti. Quindi, le monete furono sì battute da Vetranio, ma presentano sul dritto proprio Costanzo II, con la sua legenda tipica D N CONSTANTIVS P F AVG:

image.png

Questa e’ una moneta della prima emissione, identificata dalla A nel campo sinistro del dritto.

Quelle della seconda emissione, oltre alla A, hanno anche una stella nel campo destro, sempre del dritto:

image.png

Ma perché questo rovescio HOC SIGNO ERIS? La scelta, con questa legenda molto evocativa che tutti conosciamo,  non e’ ovviamente casuale. E’ una chiara allusione alla vittoria di Costantino su Massenzio al Ponte Milvio e questa e’, forse, l’unica vera volta che vediamo comparire (in una forma un po’ diversa dal classico “In hoc signo vinces”) la famosa frase che l’imperatore avrebbe visto in sogno prima della battaglia decisiva. Come Costantino I aveva sconfitto il tiranno Massenzio, così Costanzo II avrebbe sconfitto il nuovo tiranno Magnenzio (chiaramente con l’aiuto di Vetranio). E’  esplicitamente una sorta di omaggio di Vetranio a Costantino I (la legenda) ed alla sua discendenza  (Costanzo II sul dritto), con il chiaro intento di essere considerato parte integrante della grande famiglia costantiniana. Anzi, forse queste monete si possono leggere come il desiderio di Vetranio di governare in collegialità con Costanzo II, seppure in maniera subordinata.

Le monete, quindi, parrebbero far propendere verso l’ipotesi che Vetranio avesse agito nell’interesse di Costanzo II piuttosto che come mero usurpatore.

Tuttavia, ad un certo punto, Vetranio avrebbe cominciato a prendere contatti con Magnenzio insieme al quale avrebbe cercato di scendere a patti con Costanzo II richiedendo l’approvazione ed il riconoscimento da parte dell’ augusto “ufficiale” per una spartizione a tre del potere. E’ probabile che quando i suoi rapporti con Costanzo II si incrinarono, Vetranio iniziasse a battere moneta  a nome proprio, tipo questa HOC SIGNO VICTOR ERIS, sempre a Siscia:

image.png

Questa moneta e’ particolare, secondo me.

Ora sul dritto non c’e’ Costanzo II, ma lo stesso Vetranio con  la barba e la legenda dedicatoria (quindi più evocativa) al dativo che lo identifica comunque come augusto: D N VETRANIO  P F AVG .

Caratteristica e’ però  la testa laureata, non diademata come dovrebbe essere con un augusto.

La distinzione tra corona diademata e laureata non e’ sempre facile. Due elementi utili a differenziarle possono essere, nel caso della semplice corona laureata, la mancanza della gemma frontale e la presenza di un nodo prima dei laccioli che la chiudono dietro il collo.

Come interpretare questo elemento? Forse ancora come un segno di subordinazione, come una sorta di apertura, una strizzatina d’occhio, come si dice, a Costanzo II. Quasi come se volesse lascarsi una porta aperta, una via di salvezza (come poi, in effetti, avvenne). Mia madre direbbe: teneva due piedi in una scarpa.

Del resto, in questo periodo, Vetranio fece coniare nelle zecche sotto il suo controllo monete con la sua effigie sul dritto e con rovesci tipo una VICTORIA AVGVSTORVM che parrebbero andare  proprio nello stesso senso (tra l’altro -non casualmente credo- silique):

image.png

Nello stesso periodo, però,  Vetranio fece coniare anche questo solido a Tessalonica, altra zecca che in quegli anni era finita sotto il suo controllo:

image.pngimage.png

La moneta e’ interessante da analizzare nella sua complessità (oltre che nella sua bellezza).

Qui l’effigie di rovescio e’ la stessa della tipologia HOC SIGNO VICTOR ERIS, ma la legenda cambia, ovvero SALVATOR REI PVBLICAE, con questo strano termine “salvator”. Il mio pensiero e’  che  si tratti di un sorta di omaggio in primis a se stesso (ovviamente) nella lotta per il potere, ma anche a Costantino I, lui sì “salvatore” certo dello stato dal tiranno Massenzio, se si ipotizza che in questa fase Vetranio fosse alleato di Magnenzio contro Costanzo II. Verrebbe nuovamente ribadita la sua fedeltà alla dinastia costantiniana, un vero pedigree. Non sembrerebbe più, però, un omaggio  a Costanzo II. Anche se, anche in questo caso, si può notare come manchi sempre il diadema, sostituito da una corona laureata.

Da rimarcare, in questo senso, anche i rovesci tipo CONCORDIA MILITVM, VIRTVS EXERCITVM (sic!). Io non penso che rappresentino il desiderio di Vetranio di unire le sue forze con quelle di Costanzo II, quanto piuttosto la volontà chiedere ai soldati il loro appoggio a lui nella nuova lotta che si apprestava ad intraprendere, esaltandone le qualità forza d’animo e di fedeltà. Oltre che di mera forza.

Ecco, a proposito, una mia recente acquisizione, una CONCORDIA MILITVM:

image.pngimage.png

Certo che questo rapporto tra Vetranio e Costanzo mi ricorda quella canzone di Battisti: io vorrei….non vorrei….ma se vuoi.

Voi cosa ne pensate?

Costanzo II, dopo aver stipulato una pace coi Sasanidi, scese nei Balcani e ad Heraclea si incontrò con gli ambasciatori di Magnenzio e di Vetranio. Magnenzio ribadì la sua posizione di intransigenza (la guerra continuava); invece Vetranio, dopo alcuni tentennamenti, prima che si arrivasse allo scontro armato,  si riconciliò con Costanzo II sottomettendosi al suo volere, sperando forse di conservare la porpora e, soprattutto, la vita.  Era ormai vecchio e, non avendo mai avuto reali capacità di comando, forse aveva perso le sue ambizioni; o forse questo era ciò che realmente voleva sin dall’inizio, pur con incertezze e tentennamenti. Alla fine, in una pomposa cerimonia ufficiale ad eserciti schierati, Vetranio fu destituito da Costanzo II il 25 dicembre del 350 passando a vita privata in Bitinia fino alla sua morte.

Anche questo atteggiamento, per così dire, remissivo di Vetranio mi fa pensare che in realtà lui avesse inizialmente agito proprio in difesa di Costanzo II e non come usurpatore. Trovo invece un po’ strano il comportamento di Costanzo II che, alla fine, concesse a Vetranio di avere salva la vita. Costanzo II, in effetti, non si era mostrato così tenero nella “guerra di successione” che era scoppiata alla morte del padre Costantino I  e che probabilmente fu ordita da lui stesso, fino al massacro di tutti i possibili rivali suoi e dei suoi fratelli diretti.

Con la deposizione di Vetranio, Costanzo II aveva ancora il grosso problema della usurpazione di Magnenzio. Per fronteggiarla al meglio, pensò di farsi aiutare dal cugino Gallo che il 15 marzo del 351 venne nominato cesare con il nome di Costanzo Gallo, ad indicare il forte legame che li univa (e che sarebbe stato sancito anche da due matrimoni, come detto).

Ed ecco una HOC SIGNO VICTOR ERIS coniata da Costanzo II a Siscia dopo la deposizione di Vetranio:

image.png

image.png

Queste monete coniate a Siscia dopo la caduta di Vetranio appartengono alla terza serie, identificata dalla presenza di III nel campo sinistro del rovescio.

Per la cronaca, di Costanzo Gallo esiste anche un solido HOC SIGNO VICTOR ERIS coniato a Tessalonica. E’ l’unica moneta con questo rovescio coniata in questa zecca:

image.png

Ma non e’ finita:

Il rovescio HOC SIGNO VICTOR ERIS , come detto, fu inizialmente coniato solo a Siscia. Tuttavia, nell’agosto del 351, la zecca di Siscia finì nelle mani di Magnenzio e da allora il tipo venne coniato nella zecca di Sirmio che fu aperta con le maestranze in fuga da Siscia, come può essere apprezzato dalle affinità stilistiche tra le monete coniate nelle due zecche.

Ed ecco due esemplari da Sirmio: il primo per Costanzo II ed il secondo per Costanzo Gallo:

image.png

image.png

L’aspetto, per così dire, iconografico del rovescio HOC SIGNO ERIS, nonostante la moneta sia stata battuta per pochi anni, non si perse nel tempo, almeno per quanto riguarda le effigi.

Lo ritroveremo con Arcadio che tra il 395 ed il 401 emise per se stesso e per Onorio bronzi AE3 con la tipologia VIRTVS EXERCITI.

La differenza sta nel fatto che l’imperatore ha una lancia anziché un labaro, poggia la mano sinistra su uno scudo anziché tenere uno scettro ed ha la testa girata indietro verso la Vittoria che lo incorona.

Ecco un esemplare per Arcadio:

image.png

Ed una per Onorio:

image.png 

Per approfondire  questo ultimo interessante punto  (che esula però dalla nostra discissione)  vi invito caldamente a leggere questa bella discussione del nostro Poemenius: 

Molte delle cose che ho scritto le ho tratte dai testi che ho letto. Alcune cose sono una mia interpretazione (in questi casi l’ho segnalato). Ho voluto, più che altro, fornire spunti di riflessione.

Naturalmente, sono benvenuti commenti, correzioni, suggerimenti.

Fonti:

-          Il nostro forum

-          RIC Vol VIII

-          Wildwinds

-          Dearn: The coinage of Vetranio (che vi allegherò in calce per approfondimento)

-          Maraval: I figli di Costantino; 21 Editore

Buona serata da Stilicho

 

 

THE COINAGE OF VETRANIO (Articolo di Dearn).pdf 2 MB · 2 downloads

image.png

image.png

Uno dei più lunghi post che ho letto per intero e con piacere.  Grazie Stilicho. 

 

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@dareios it

Grazie, mi e' davvero gradito leggere che ti sia piaciuto. In effetti, e' un po' lungo, ma non ho voluto spezzarlo per non perdere il "fil rouge": mi sembrava importante. Ho cercato, però, di renderlo più agevole nella lettura e, a come vedo, dovrei esserci riuscito ?.

Ciao da Stilicho

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Su questo periodo ho trovato molto interessante la lettura del libro di Pierre Maraval, I figli di Costantino, 2015. Soprattutto per la storia del regno di Costanzo II.

Arka

Diligite iustitiam

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Supporter
1 ora fa, Arka dice:

Su questo periodo ho trovato molto interessante la lettura del libro di Pierre Maraval, I figli di Costantino, 2015. Soprattutto per la storia del regno di Costanzo II.

Arka

Diligite iustitiam

Infatti, anche io l'ho trovato molto interessante e scritto anche in maniera molto chiara; per di più di agile e lettura, cosa non scontata per i testi di storia antica.

Grazie per il tuo commento.

Stilicho

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@Ade73

Una bella moneta! Complimenti!

Dalla A sul dritto e sul rovescio e dalla assenza della stella nel campo destro del dritto deduco che debba trattarsi di una moneta della prima emissione, coniata da Vetranio per Costanzo II

Grazie per aver contribuito alla discussione.

Stilicho

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32 minuti fa, Stilicho dice:

@Ade73

Una bella moneta! Complimenti!

Dalla A sul dritto e sul rovescio e dalla assenza della stella nel campo destro del dritto deduco che debba trattarsi di una moneta della prima emissione, coniata da Vetranio per Costanzo II

Grazie per aver contribuito alla discussione.

Stilicho

Grazie Stilicho!! Mi fa immenso piacere poter collaborare con i pochi mezzi a mia disposizione!! ?

Devo ammettere che invidio tanto la vostra preparazione e conoscenza: siete pazzeschi!! Ed è veramente una grande opportunità di crescita leggere i vostri post. 

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