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Il tema dei ritratti mi è molto caro, continuo a ruota con questo ritratto per Napoli, sempre di Filippo II, che campeggia al D/ di un mezzo ducato “populor securitati”.


Filippo II (1554-1598), Re
Mezzo ducato s.d., sigle IBR
Ag - 14.92g
Pennuti-Riccio 5; MIR 160

N.

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Modificato da niko
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Bel post!

Proseguo con la zecca della mia città.

Modena - Ercole II d'Este 1534-1559 - 10 soldi o Bianco in argento. 

Volto del duca volto a destra in abito corazzato. In legenda: hercules II dux mutinae. Rif. Mir 645

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Modificato da gallo83
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13 ore fa, niko dice:

Il tema dei ritratti mi è molto caro, continuo a ruota con questo ritratto per Napoli, sempre di Filippo II, che campeggia al D/ di un mezzo ducato “populor securitati”.


Filippo II (1554-1598), Re
Mezzo ducato s.d., sigle IBR
Ag - 14.92g
Pennuti-Riccio 5; MIR 160

N.

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L'espressività di questo tondello è molto simile al ritratto che ho postato per la zecca di Cagliari. Il volto è stato disegnato per sottolineare la fermezza, il potere e l'incorruttibilità di Filippo II, di conseguenza anche l'obbligo di obbedienza. I ritratti erano secondo me progettati con lo scopo propagandistico di tenere tutti i territori sparsi sotto controllo diffondendo una certa inquietudine.

Il busto di Ercole II non si nota molto bene in corrispondenza del volto, tuttavia è possibile intravedere una certa passività ed indifferenza. Direi che emana uno stato d'animo "monumentale".

Vorrei complimentarmi per i due busti postati, davvero eccelsi!

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2 ore fa, Philippus IX dice:

L'espressività di questo tondello è molto simile al ritratto che ho postato per la zecca di Cagliari. Il volto è stato disegnato per sottolineare la fermezza, il potere e l'incorruttibilità di Filippo II, di conseguenza anche l'obbligo di obbedienza. I ritratti erano secondo me progettati con lo scopo propagandistico di tenere tutti i territori sparsi sotto controllo diffondendo una certa inquietudine.

Il busto di Ercole II non si nota molto bene in corrispondenza del volto, tuttavia è possibile intravedere una certa passività ed indifferenza. Direi che emana uno stato d'animo "monumentale".

Vorrei complimentarmi per i due busti postati, davvero eccelsi!

Senza approfondire troppo la figura di Filippo II, traggo da Wikipedia: “Filippo II fu il più potente monarca europeo in un'epoca di conflitti e guerre religiose, l'unico dotato di risorse tali da poter mantenere un notevole esercito professionale e, anche alla luce di ciò, la sua figura è divenuta un controverso argomento storico. Infatti, come fanno notare alcuni studiosi, anche prima della sua morte i suoi sostenitori avevano cominciato a tessere un'immagine del re gentiluomo, ricco di virtù e animato da una sincera pietà cristiana, quanto i nemici lo avevano dipinto come un mostro fanatico e dispotico.

Passando oltre, bellissimo ritratto di Ercole II (così come il R/... visto su altri lidi ?), i rilievi bassi, appena accennati, ricordano forse mi ricordano i conî di Cellini per il mezzo giulio toscano. 
Su @gallo83 raccontaci qualcosa di questo Duca.

comunque bella discussione @Philippus IX, magari se ne potrebbero aprire altre per i secoli successivi prossimamente... per ora continuiamo con il ‘500.

Detto questo, giusto per rimanere in Emilia, in attesa di altri contributi... 

Paolo III (1534-1549), papa 
Bianco
Ag - 5.49g
MIR 905/1


N.

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Modificato da niko
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Offro modesto contributo a questa interessante discussione - anche se sconfiniamo nel 600 - con un ritratto di uno dei regnanti più disgraziati e bistrattati della storia, il povero Carlo II di Spagna, morto a soli cinque giorni dal compimento del 39mo compleanno il giorno di Ognissanti dell’anno 1700. Colpito da mille malattie fu soprannominato “lo Stregato”. Durante la dominazione spagnola di Milano ecco un Filippo 1676 in sontuosa conservazione dove il D rende omaggio allo sfortunato sovrano, nato da consanguinei, con i soliti lunghi capelli e dove si intuisce appena il famoso mento degli Asburgo, appuntito e prominente, conseguenza di una mascella deformata.

 

 

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Modificato da Scudo1901
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Modificato da Scudo1901
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Supporter
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Per controbilanciare gli imponenti ritratti di Filippo II e i suoi piani egemonici, mi permetto di uscire dai confini nazionali e contribuire con un modesto schilling di Elisabetta I...

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Modificato da Andrea Costa
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Inviato
1 ora fa, niko dice:

Senza approfondire troppo la figura di Filippo II, traggo da Wikipedia: “Filippo II fu il più potente monarca europeo in un'epoca di conflitti e guerre religiose, l'unico dotato di risorse tali da poter mantenere un notevole esercito professionale e, anche alla luce di ciò, la sua figura è divenuta un controverso argomento storico. Infatti, come fanno notare alcuni studiosi, anche prima della sua morte i suoi sostenitori avevano cominciato a tessere un'immagine del re gentiluomo, ricco di virtù e animato da una sincera pietà cristiana, quanto i nemici lo avevano dipinto come un mostro fanatico e dispotico.

Passando oltre, bellissimo ritratto di Ercole II (così come il R/... visto su altri lidi ?), i rilievi bassi, appena accennati, ricordano forse mi ricordano i conî di Cellini per il mezzo giulio toscano. 
Su @gallo83 raccontaci qualcosa di questo Duca.

comunque bella discussione @Philippus IX, magari se ne potrebbero aprire altre per i secoli successivi prossimamente... per ora continuiamo con il ‘500.

Detto questo, giusto per rimanere in Emilia, in attesa di altri contributi... 

Paolo III (1534-1549), papa 
Bianco
Ag - 5.49g
MIR 905/1


N.

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Questa discussione ha lo scopo di vedere la moneta ed il contesto storico in cui è stata prodotta attraverso i busti dei sovrani raffigurati. Proprio per questo partirei sempre dalla raffigurazione dei busti. Secondo me l'espressività dei volti è un elemento molto importante, se pensate è l'unica immagine che quotidianamente circolava di un certo regnante, perciò si prestava senz'altro molta attenzione su come realizzarla.

Certo, si potrebbe prima o poi andare anche a vedere come il ritratto si evolve nelle epoche successive, però prima concluderei il Cinquecento che indubbiamente è stato il periodo più ricco a livello ritrattistico. Il busto del pontefice Paolo III testimonia tutto ciò in maniera perfetta.

Grazie!


Inviato

Ciao a tutti,

complimenti a @Philippus IX per l'idea del thread! Da collezionista di monete papali, mi permetto di "intromettermi" (anche perché lo ha fatto anche @niko:D) presentando il ritratto di

papa Gregorio XIII (1572-1585), al secolo Ugo Boncompagni di Bologna che è senza ombra di dubbio uno dei papi più importanti dell'età moderna soprattutto per quanto riguarda l'attuazione della Riforma cattolica e la riforma apportata al calendario che prende il suo nome. Sotto il suo pontificato infatti venne indetto e festeggiato l'anno giubilare 1575, uno dei giubilei che videro maggiore partecipazione e affluenza di fedeli a Roma. Gregorio XIII, che venne eletto con uno dei conclavi più brevi dell'intera storia del papato (durato meno di tre giorni), è stato anche coinvolto in eventi oscuri e deplorevoli come la celeberrima "notte di San Bartolomeo" compiuta nella notte tra il 23 e il 24 agosto 1572 dalla fazione cattolica ai danni degli ugonotti a Parigi, dove secondo le stime moderne morirono tra 5.000 e 30.000 persone, compresi donne e bambini. Quando Gregorio XIII apprese la notizia del massacro, fece cantare un Te Deum di ringraziamento, coniare una medaglia con la propria effigie per ricordare l'evento e commissionò al pittore Giorgio Vasari una serie di affreschi raffiguranti il massacro, tuttora presenti nella Sala Regia dei Palazzi Vaticani. 

Sotto il pontificato di Gregorio XIII la riforma cattolica, che fino ad allora era stata condotta sostanzialmente solo in Italia e in Spagna, si sviluppò con rapidità e organicità in tutti i paesi cattolici. Con Gregorio XIII le missioni si svilupparono moltissimo giungendo fino in estremo oriente e molte sue monete lo ricordano.

Monumenti insigni sorsero a Roma per suo volere, come ad esempio, nel 1580 il palazzo del Quirinale, nel 1583 (la corte papale vi si trasferì nel 1605 con Papa Paolo V), la Cappella Gregoriana nella Basilica di San Pietro e nel 1584, con il suo appoggio, venne portata a termine la chiesa del Gesù, chiesa madre dei Gesuiti. Trasformò anche alcuni edifici antichi in opere per l'utilità comune; le Terme di Diocleziano, ad esempio, nel 1575 furono riadattate a granaio.

Eccolo in due testoni della mia raccolta, moneta che prende questo nome proprio perché rappresentava il ritratto del regnante. Il primo coniato ad Ancona e il secondo a Roma.

Michele

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Inviato (modificato)
7 ore fa, Philippus IX dice:

Questa discussione ha lo scopo di vedere la moneta ed il contesto storico in cui è stata prodotta attraverso i busti dei sovrani raffigurati. Proprio per questo partirei sempre dalla raffigurazione dei busti. Secondo me l'espressività dei volti è un elemento molto importante, se pensate è l'unica immagine che quotidianamente circolava di un certo regnante, perciò si prestava senz'altro molta attenzione su come realizzarla.

Certo, si potrebbe prima o poi andare anche a vedere come il ritratto si evolve nelle epoche successive, però prima concluderei il Cinquecento che indubbiamente è stato il periodo più ricco a livello ritrattistico. Il busto del pontefice Paolo III testimonia tutto ciò in maniera perfetta.

Grazie!

Assolutamente, per questo son partito dal ritratto di Filippo per un altro dei suoi domini. È interessante anche vedere come in un territorio differente l’interpretazione del volto cambi. Mi vien facile il collegamento con lo sfortunato Carlo II postato da @Scudo1901pensiamo alle diverse interpretazioni delle coniazioni napoletane, siciliane, sarde e milanesi dove si può notare declinato in modi differenti, più o meno fedelmente, con ritratti più o meno “brutti”.

Detto questo l’austerità del nostro Filippo non è in dubbio, il messaggio è chiaro.

... Detto questo grazie anche a Michele aka Zuolo per il suo esempio (ne attendo altri ?)  - ottima conservazione di entrambe le monete! 

Ps. Credo che questa discussione possa valicare i limiti della divisione in sezioni del forum e delle rubriche speciali...

Grazie a tutti per i vostri post!

N.

Modificato da niko

Inviato

Adesso vi porto nella culla del 500 dove tutta l'arte ebbe praticamente fiore, la culla del Rinascimento, Firenze, Cosimo I su piastra da 7 lire.

Saluti

Fofo

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Inviato

Per poi continuare con il suo successore Francesco dei Medici, questa famiglia era tra le più facoltose al mondo e si poteva permettere di spendere molti fiorini per la ricerca di pittori,scultori e artisti che potessero far durare nei secoli la bellezza dell arte a Firenze e nel Granducato di Toscana.

Piastra da 7 lire.

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Inviato (modificato)
18 ore fa, Philippus IX dice:

Questa discussione ha lo scopo di vedere la moneta ed il contesto storico in cui è stata prodotta attraverso i busti dei sovrani raffigurati. Proprio per questo partirei sempre dalla raffigurazione dei busti. Secondo me l'espressività dei volti è un elemento molto importante, se pensate è l'unica immagine che quotidianamente circolava di un certo regnante, perciò si prestava senz'altro molta attenzione su come realizzarla.

Certo, si potrebbe prima o poi andare anche a vedere come il ritratto si evolve nelle epoche successive, però prima concluderei il Cinquecento che indubbiamente è stato il periodo più ricco a livello ritrattistico. Il busto del pontefice Paolo III testimonia tutto ciò in maniera perfetta.

Grazie!

Non sottovalutiamo pero’ il Quattrocento quando il ritratto fisiognomico venne effettivamente introdotto.

Se il Cinquecento e’ ricchissimo di ritratti - rapidamente adottati da tutte le grandi case e monarchie europee - lo dobbiamo proprio a questa innovazione epocale. In precedenza non vi erano se non rarissimi ritratti fisiognomici e solamente  molte raffigurazioni convenzionali ( figura del sovrano con corona ma senza tratti personali che potessero distinguerlo e renderlo riconoscibile). 

Modificato da numa numa
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Inviato

Fratello di Francesco, Ferdinando I piastra da 7 lire Firenze 1594..

Nel 1400 a Firenze vi era la Repubblica niente ritratti..ma da inizio 500 ecco il rinascimento sulle monete.

Saluti

Fofo

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Inviato
8 ore fa, numa numa dice:

Non sottovalutiamo pero’ il Quattrocento quando il ritratto fisiognomico venne effettivamente introdotto.

Se il Cinquecento e’ ricchissimo di ritratti - rapidamente adottati da tutte le grandi case e monarchie europee - lo dobbiamo proprio a questa innovazione epocale. In precedenza non vi erano se non rarissimi ritratti fisiognomici e solamente  molte raffigurazioni convenzionali ( figura del sovrano con corona ma senza tratti personali che potessero distinguerlo e renderlo riconoscibile). 

Senz'altro @numa numa, concordo pienamente che il Quattrocento fu il periodo embrionale della ritrattistica moderna su moneta. Tuttavia la mia scelta è caduta in primis sul Cinquecento per l'espressività artistica maggiore che si sviluppa in tale periodo. Il fine è, quindi, quello di vedere più ritratti possibile per avere un vasto confronto sulle scelte dei diversi connotati elaborati nelle varie zecche della penisola. Ne mancano ancora parecchie, solo per citarne alcune, Milano, Messina, Torino, Parma e Piacenza ecc.

Io mi focalizzerei su questo periodo, il quale è già molto vasto. Dopodiché , certo, si potrebbe andare a ritroso, analizzando le origini, oppure avanti, osservando l'evoluzione.

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Inviato (modificato)

per Torino posso mettere questo testone di Filiberto II circa 1498.

 

 

testo filib--.jpg

Modificato da dux-sab

Inviato (modificato)

Partecipo con un ritratto asburgico da Graz, quello giovanile del futuro imperatore Ferdinando II. La moneta è del 1614 

ma lui nacque nel 1578, quindi rientra nella categoria...?

ferd1614.jpg

Modificato da Fratelupo
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Inviato
Il 23/1/2022 alle 21:53, niko dice:

Detto questo grazie anche a Michele aka Zuolo per il suo esempio (ne attendo altri ?)  - ottima conservazione di entrambe le monete!

Colgo l'invito dell'ottimo @niko per proseguire con il ritratto di un altro importante pontefice del '500: papa Sisto V (1585-1590), introducendolo con alcune note biografiche tratte dal libro "I papi: storia e segreti" di Claudio Rendina. 

"É senz'altro una favola la notizia secondo la quale il cardinale Felice Peretti si fosse presentato in conclave, curvo e malandato, appoggiandosi alle stampelle, per convincere i colleghi a scegliere in lui una candidatura di passaggio o comunque una persona priva di energia, facilmente domabile dalla Curia... Nato a Grottammare nelle Marche, il 13 dicembre 1521 era di umili origini e da piccolo aiutò il padre al lavoro nei campi badando ai maiali. A nove anni entrava già tra i Minori della vicina Montalto, mostrando subito grandi doti e bruciando le tappe della carriera, fino ad essere nominato cardinale dal Pio V. Appena eletto papa, cominciò col fare sapere che non avrebbe tollerato azioni di banditismo; pena di morte per quanti portassero armi a corte e per nobili e ambasciatori che impiegassero il diritto di asilo verso i banditi, ostacolando le azioni della polizia. A Roma si instaura di dunque il regime di polizia: gli sbirri entrano nelle case dei potenti e basta un sospetto per finire sulla forca. La riorganizzazione degli uffici della Curia romana all'insegna della rigida severità fu una delle misure più importanti prese di Sisto V, riuscendo a dare al collegio cardinalizio quella struttura che ha sostanzialmente conservato fino ad oggi. Il ristabilimento dell'ordine dello Stato della Chiesa era la premessa ai provvedimenti che Sisto V prese poi anche per l'interesse dei sudditi; infatti incremento l'attività agricola, riuscendo a prosciugare temporaneamente una parte delle paludi pontine. Pane per tutti, anche se la riorganizzazione delle finanze pontificie comportò nuove tasse e gabelle. Gli ingenti mezzi finanziari resero possibile l'incremento delle arti e delle scienze in un grande sviluppo edilizio di Roma. Oltre alla restaurazione dell'acquedotto di Alessandro Severo, papa Sisto V mutò radicalmente il quadro urbanistico della città, creando nuove ed ampie strade, erigendo gli obelischi in Piazza del Popolo e davanti alle basiliche di S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Pietro al centro di quella piazza sul cui sfondo svettava, ormai ultimata, la cupola michelangiolesca. Questo papa di ferro "er papa tosto" come passò alla storia, fu stroncato dalla malaria, ma non volle curarsi seguendo il consiglio dei medici. Morì il 27 agosto 1590 mentre su Roma si abbatteva un violento temporale. La gente disse che il papa aveva stretto un patto col diavolo, grazie al quale era salito così in alto e una volta finito il tempo concordato il Maligno veniva a prendersi la sua anima nel bel mezzo dell'uragano".

Eccolo ritratto in due testoni della mia collezione, il primo per Roma, il secondo per Bologna.

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Altro ritratto a finire del 500, piastra da 7 lire di Firenze Ferdinando I Medici 1599..siamo giá nel Barocco.

Conio del Mola al diritto e del Mazzafirri al rovescio.

Saluti

Fofo

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Modificato da fofo
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Inviato (modificato)

Grazie a tutti!

proseguo anch’io, vi porto in Piemonte... 

Messerano

Pier Luca II Fieschi (1528-1548)
Testone
Ag - 9.13g
Ravegnani Morosini 3

N.

 

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Modificato da niko
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Inviato

Che galleria d'arte! Guardando ed osservando tutta la carrellata di ritratti, mi sembra che con il passare dei decenni, soprattutto nella seconda metà del XVI secolo, i busti tendono a rispecchiare sempre di più i tratti fisionomici dei personaggi raffigurati, nel contempo si nota un maggiore pathos esteticamente ricercato e sempre più impregnato di naturalismo privo di idealizzazione. Si passa quindi da una ritrattistica sommaria, lineare e sbozzata ad un'espressione artistica più elaborata ed affettiva che cerca di interagire con il popolo in maniera più o meno marcata. Devo poi sottolineare che la plasticità dei rilievi è ormai alle stelle.


Inviato

Buonasera, intorno alla metà del cinquecento venne coniato a Napoli questo Mezzo Scudo di Carlo V, ritratto imponente e carico di espressività. Ritratto barbuto e fiero, con corona di alloro, su busto corazzato e riccamente ornato. Possiamo notare come venga evidenziato il famoso “mento Asburgico”, difetto in realtà, che però viene abilmente mostrato dall’incisore come un segno di virilità.

image.thumb.jpeg.a1cf78f7040a69558c3af2c8b86ba811.jpeg

(Numismatica Ranieri, asta battuta n.6 del 2014)

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Inviato

Nella zecca di Cagliari verso la fine del Cinquecento abbiamo invece una forte e progressiva regressione stilistica che è visibile anche nell'aspetto dei tondelli, maltagliati e sommariamente ribattuti su pezzi usurati e calanti da 8 reales spagnoli provenienti da varie zecche anche coloniali. Potete quindi immaginare che trovare un busto ben conservato diventa un'impresa assai ardua e difficile.

Vorrei mostrarvi un ritratto abbastanza buono di Filippo II su un maltagliato da 5 reali (MIR Sardegna, 49), di cui ne esistono parecchie varianti, coniato su un 4 reales spagnolo.

DSC02583 b.JPG

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Inviato (modificato)

.

Testone II Tipo Carlo II (1504-1553)

D/ 'CAROLVS 'DVX' SAB' II Semibusto del Duca imberbe, con berretto in posizione obliqua, volto destra, ed intersecante la leggenda in basso.

R/: + NILDEST' TIMENTIBVS' DEVM' B'B' (Benedetto Bacod, zecchiere) Scudo sabaudo sormontato da nodo Savoia, e da anellino; ai lati FE - RT

T/ liscio.

Argento , 30 mm. , gr. 9,90 / 8,1 Zecca di Bourg

Mir Savoia 339 , Biaggi 293 , Simonetti 18 , Ravegnani Morosini 8

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Modificato da piergi00
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