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IGNORED

Doge Marino Grimani: Scudo della croce da lire sette (o 140 soldi) - variante inedita?


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Supporter
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Buon pomeriggio e Buona Befana!!
 

Si tratta di uno scudo della croce da 124 soldi coniato sotto il dogado di Marino Grimani.

A distanza di qualche tempo, con il proposito (sic!) di (ri)catalogare il parco monete, imbattendomi con altro esemplare in collezione del Grimani della medesima tipologia (ma con caratteristiche diverse), mi sono maggiormente soffermato sull’esemplare per il quale coinvolgo il Forum.

Le caratteristiche di questo esemplare sono:

a) che presenta al D/ una legenda (quantomeno per le lettere) diversa nel finale rispetto agli esemplari similari: MARINVS GRIMANO DVX VE quando dalla bibliografia da me consultata (in primis, Papadopoli e CNI) il finale di tale legenda è VENET o VENETV o VENE o VEN.

b) che presenta una sigla del Massaro: FI che non corrisponde ad alcuna delle conosciute iniziali di massari che, sempre sulla base di quanto consultato, avrebbero coniato esemplari dello scudo. Queste sigle sono indicate nel Papadoli, quale: AM (ma senza il trattino orizzontale della A), AR (ma senza il trattino orizzontale della A), AT (ma senza il trattino orizzontale della A), FG, GV, MD, MV, SC, SM, ZE, ZFL.

Pare poi che non esiste un Massaro all’argento (o all’oro) che abbia una simile sigla.

Quindi: di cosa si tratta? di una variante inedita sfuggita? di una contraffazione, imitazione o simile?

Ho pensato quindi di mettere in campo questa discussione, senza però non evidenziare la caratteristica di questo Dogado propio in rapporto al numero di massari che, a quanto sembra, si sono succeduti nel coniare gli scudi da 140.

Grazie in anticipo.

Domenico

 

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Modificato da Oppiano
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Inviato (modificato)

L'esemplare sembra autentico, per quanto giudichiamo una foto. Il VE si spiega con lo scarso spazio rimasto nel comporre la legenda sul conio. Ovviamente resta il massaro FI. Non sarebbe il primo caso di massaro sconosciuto, il CNI ne ha parecchi. C'è una traccia di ribattitura vicino alla sigla, ma la seconda lettera sembra proprio una I. Comunque è un tassello in più per la conoscenza dell'attività della zecca di Venezia.

Arka

Diligite iustitiam

Modificato da Arka

Supporter
Inviato

Una legenda simile (con VE finale) la ritroviamo nella monetazione del Grimani solamente in alcuni esemplari di sesino o doppio quattrino (cfr. Joseph Appel, 1824).

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Inviato (modificato)

Anche a me la moneta sembra autentica. E il massaro sembra proprio FI, anche perché non potrebbe essere una sigla diversa battuta male. Moneta molto interessante da studiare con più attenzione! Come giustamente scrive Arka la VE è probabilmente dovuta alla mancanza di spazio. Cosa che comunque non sono riuscito a trovare su nessun altro scudo che ho guardato oggi. 

Modificato da DOGE82

Supporter
Inviato (modificato)

Sul fronte della contraffazione dello scudo della croce, ho trovato un riferimento nel Montenegro (pag. 860).

In questo caso, si tratta però di un esemplare di Pietro Grimani con sigla FP: PETRVS GRIMANI DVX VENETIAR.

Nel Catalogo Papadopoli-Castellani non sono riportate info utili su tale fronte e neanche per il Cigoi.

Modificato da Oppiano

Supporter
Inviato

Delle contraffazioni dello scudo della croce si conoscerebbe soltanto la zecca di Correggio, che presenta uno scudo a nome del Doge Francesco Contarini.

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Supporter
Inviato

Buona Befana :P

Siamo proprio "alle corde"..... nulla di quanto ho consultato mi ha dato risposte differenti dalle vostre; io sono dell'idea di ascriverlo come variante con Massaro sconosciuto.

In assenza di documenti scritti è l'unica risposta che posso dare per uno scudo originale con tali particolarità; i motivi di questa "meteora" di Massaro sono tanti e tutti ipotizzabili, forse è stato un IF che ha effettuato una sostituzione per poco tempo, oppure allontanato dal lavoro perché incapace o truffaldino, ovvero caduto in infermità o morte? Chi lo sa ....

saluti

luciano

 


Supporter
Inviato (modificato)

Un punto di riflessione interessante che appoggia la tesi della presenza di Massari ad oggi non ancora classificati.

Durante la vendita all’asta Baranowski di Milano dell’11/12/1929 e giorni successivi, relativa alla collezione numismatica dell’Ing. Arturo Cuzzi di Trieste e di altri amatori, fu presentato a nome del Doge Marino Grimani, sotto il Lotto n. 762, due esemplari di scudo della croce di cui uno con sigla GE, sigla non presente nel Corpus e nel Papadopoli.

Questa sigla GE non comparirebbe nell’elenco dei Massari all’argento per il periodo del dogado Grimani.

Si potrebbe pertanto sostenere l’ipotesi che l’esemplare di cui alla presente discussione possa essere effettivamente ricondotto ad un Massaro FI “inedito” il quale abbia portato il proprio estro forse pure con la variante finale diversa.

Salvo poi non escludere l’ipotesi, non del tutto remota ma da suffragare con documenti, che alcuni Massari in quel particolare frangente storico non utilizzassero degli alias non individuati, facendo credere che il manufatto fosse da ascriversi ad altro Massaro.

Un piccolo passo in avanti…

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Modificato da Oppiano
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Supporter
Inviato

Ricapitolando, abbiamo:

a) un esemplare con sigla Massaro FI ; e

b) un esemplare con sigla Massaro GE ,

entrambi da ricondurre al doge Marino Grimani, ed entrambi inediti per tale caratteristica essendo le sigle non censite dal Papadopoli o dal CNI.

Chissà se esistono ulteriori esemplari….

Saluti,

Domenico

  • Mi piace 1

Inviato

@Oppiano Come dicevo sopra, mentre il periodo medievale ha avuto uno sviluppo rilevante negli ultimi 100 anni, la monetazione di Venezia dal '500 in poi è ferma al Papadopoli. Questo perché è difficile dire qualcosa di più di quanto già detto in precedenza e perché i casi come questo di Grimani non sono molti.

Adesso con le aste in rete è più facile cercare esemplari, magari qualcuno prende l'iniziativa e comincia a farlo...

Arka

Diligite iustitiam

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  • Grazie 1

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