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Inviato

Buongiorno a tutti e un buon anno (speriamo) , chiedo un V/S aiuto per identificare questa monetina dal peso di gr. 1,19 e diam. 12 mm.

grazie anticipato a tutti, saluti

F.P.

piccola 1111.jpg

piccola 1 retro112.jpg


Inviato
18 ore fa, fapetri2001 dice:

Buongiorno a tutti e un buon anno (speriamo) , chiedo un V/S aiuto per identificare questa monetina dal peso di gr. 1,19 e diam. 12 mm.

grazie anticipato a tutti, saluti

F.P.

piccola 1111.jpg

piccola 1 retro112.jpg

è una Salus e per stile certamente della zecca di Roma. c'è una discreta probabilità che sia Teodosio II coniato da Giovanni , RIC 1912 o simili....

legenda al dritto con a destra -VS

saluti

Alain

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Supporter
Inviato (modificato)

Questa bella moneta di @fapetri2001 (a proposito: e' tua?) e la annotazione del nostro @Poemenius  mi hanno spinto a rivedere alcuni miei appunti su questo periodo travagliato della storia romana. Mi e' stato utile per comprendere perchè sarebbe stata coniata a Roma una moneta con discreta probabilità a nome di Teodosio II da Giovanni Primicerio (o Johannes).

In Occidente il generale di Onorio Flavio Costanzo iniziò ad esercitare sempre più influenza sul debole imperatore arrivando a sposarne la sorella  Galla Placidia. Flavio Costanzo era un uomo brutto, pragmatico, rozzo e calcolatore, ma capace di organizzare efficientemente le poche risorse dell’impero d’Occidente. Dall’unione nacquero due figli, Giusta Grata Onoria e Valentiniano che poi diventerà imperatore come Valentiniano III. Nel 421 Flavio Costanzo fu associato da Onorio al trono d’Occidente  con il nome di Costanzo III e Galla Placidia divenne augusta dell’impero e cioè imperatrice. Fu un periodo breve e relativamente tranquillo per Galla Placidia, che preferì dedicarsi a sviluppare la sua profonda religiosità lasciando le decisioni amministrative al marito che , però morì improvvisamente pochi anni dopo. Galla Placidia, nuovamente vedova, si trovò in una situazione assai difficile. Infatti, dovette difendersi dai tentativi incestuosi del suo fratellastro Onorio e lottò duramente per cercare di impedire che uno tra i generali dell’esercito d’occidente potesse divenire tanto potente da prendere il potere effettivo al punto di occupare il trono a scapito del figlio Valentiniano. Uno di questi generali era Castino. Alla morte di Costanzo III, Castino era stato elevato al rango di magister militum con l'incarico di condurre una campagna militare contro i Vandali in Spagna; gli fu affiancato come secondo in comando il generale Bonifacio che era a capo di un grosso contingente di Goti. Il motivi della designazione di Bonifacio non sono noti. Tuttavia, questi, nella sua successiva carriera, fu un fedelissimo di Galla Placidia ed è probabile pertanto che fosse stato nominato secondo in comando proprio su suo consiglio, affinché agisse da contrappeso a Castino. Purtroppo, disporre di due comandanti carismatici e antagonisti non è mai stata una strategia vincente e le cose infatti non andarono secondo i piani. La campagna iniziò male, con Bonifacio che abbandonò Castino dopo una una serie di divergenze  fuggendo in Africa. Castino ottenne alcuni successi temporanei ma, dopo aver improvvidamente scelto di affrontare i Vandali in una battaglia campale, fu abbandonato anche dai contingenti dei Goti non soddisfatti del suo comando e fu sconfitto fino alla ritirata. Questa del 422 fu la prima grande vittoria vandala sui Romani. La responsabilità della sconfitta dovrebbe essere attribuita alla condotta sconsiderata di Castino, ma ci sono dubbi in proposito. Se infatti fosse vero, ci si sarebbe aspettati una punizione del generale romano al suo ritorno in patria di cui però non abbiamo notizia e anzi Castino appare come uno dei protagonisti della politica romana anche in seguito. Castino sostenne che la sua disfatta era il risultato di un complotto ordito contro di lui da Galla Placidia, dai Goti e ovviamente dallo stesso Bonifacio. Del resto, è legittimo sospettare che Galla Placidia abbia operato attivamente per provocare il fallimento dell’operazione spagnola, poiché intendeva evitare che Castino raggiungesse un potere tale da insidiare le legittime aspettative del figlio Valentiniano. Certo, però,  non è facile immaginare che abbia deliberatamente causato una sconfitta così grave per l’impero; è più probabile, invece, che volesse solo mettere in difficoltà Castino.

In questa occasione anche i rapporti tra Galla Placidia ed Onorio si inasprirono, probabilmente perché l’imperatore si era schierato dalla parte di chi sosteneva l’opinione del complotto. Onorio credette addirittura che la sorella stesse tramando contro di lui quindi arrivò a firmare un bando contro Galla Placidia che decise pertanto di fuggire insieme con il figlioletto Valentiniano a Costantinopoli presso la corte di Teodosio II che nel frattempo era succeduto ad Arcadio. Lì però l’accoglienza fu tiepida: in molti non le perdonavano il matrimonio con il barbaro Ataulfo che aveva rischiato di inquinare il sangue romano. Ma la sua personalità forte e determinata la fece tornare presto nelle grazie della corte imperiale fino al momento in cui fu raggiunta dalla notizia della morte di Onorio che non aveva lasciato eredi al trono d’occidente dando così il via alla lotta per la sua successione.  Il magister militum Castino avrebbe voluto che l'imperatore d'Oriente  Teodosio II accettasse il ruolo di  imperatore unico. Questa sarebbe stata per lui la situazione ideale che gli avrebbe consentito di divenire di fatto la vera eminenza grigia dell’Occidente. Invece Galla Placidia stava facendo pressione su Teodosio II affinché riconoscesse il diritto al trono di suo figlio Valentiniano (che aveva allora solo quattro anni). Se Valentiniano fosse diventato imperatore, Galla Placidia sarebbe diventata padrona dell’Occidente e per Castino il futuro sarebbe diventato fosco.  Allora Castino, in combutta con il Senato di Roma,  elevò al trono d’Occidente un certo Giovanni Primicerio. (423), Il primo atto di Giovanni Primicerio fu l’invio di una ambasceria a Costantinopoli per ricevere il riconoscimento ufficiale da Teodosio II, ma senza esito. Castino, nominato fin da subito primo ministro, rimase in cauta attesa, ma sapeva che se l’Oriente non avesse accettato l’investitura di Giovanni ci sarebbe stata quasi di certo una guerra civile. Purtroppo per Giovanni, anche la profonda animosità tra Castino e Bonifacio ebbe ripercussioni negative. Non fu una sorpresa che Bonifacio si rifiutasse di accettare la proclamazione di Giovanni a imperatore, dichiarando la sua lealtà a Teodosio II, a Galla Placidia ed a Valentiniano. Bonifacio passò subito ai fatti e, in qualità di comes Africae, decise di tagliare i rifornimenti di grano dall’Africa all’Italia. Teodosio II, nominato Cesare Valentiniano, mandò un corpo di spedizione a Ravenna per difendere il principio dinastico e i diritti del giovane sovrano. Giovanni Primicerio inviò allora un suo generale, Ezio, presso gli unni per chiedere il loro aiuto nella contesa, ovviamente dietro pagamento di un ingente compenso. Ezio, ottimo ufficiale e con un’ottima tradizione di servizio amministrativo e militare alle spalle, intavolò proficue trattative con gli unni che conosceva bene per essere stato in gioventù loro ostaggio e per i quali provava rispetto e fiducia.  Gli Unni infatti fornirono ad Ezio un grosso contingente da spedire in difesa di Giovanni Primicerio. Tuttavia, i rinforzi arrivarono troppo tardi. I soldati dell’esercito d’oriente, raggiunta l’Italia, vinsero Giovanni Primicerio che fu catturato quindi ucciso (425). Ezio, persa la causa di Giovanni, perseguì la propria. Galla Placidia, con gli Unni alle spalle, poteva solo negoziare: accettò infatti con riluttanza di pagare la loro ritirata e di affidare ad Ezio un comando militare di alto grado (magister militum per Gallias) per consentirgli di combattere vittoriosamente contro i barbari presenti in Gallia al fine di ottenere un rapido ripristino della autorità romana. Tuttavia, nonostante le vittorie e il guadagno di credito ai suoi occhi, Galla Placidia non dimenticò mai che Ezio che aveva sostenuto Giovanni contro suo figlio: i due sarebbero rimasti avversari politici e lei non avrebbe esitato a manipolarlo tentando di intralciare le ambizioni non solo di Ezio, ma di qualunque generale che avesse mostrato segnali di diventare troppo potente ai suoi occhi. Galla Placidia e Valentiniano partirono quindi per Roma dove il 23 ottobre 425 il ragazzo fu proclamato Augusto d’Occidente con il nome di Valentiniano III sotto la tutela della Augusta madre. Sebbene quello di Augusta non fosse un titolo di reggenza ufficiale, in pratica fu lei a governare. 

Ma questa e' una altra storia.

Spero di non avervi annoiato e di aver fatto cosa utile.

Buona festa a tutti da Stilicho

Modificato da Stilicho
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Inviato
6 ore fa, Stilicho dice:

Questa bella moneta di @fapetri2001 (a proposito: e' tua?) e la annotazione del nostro @Poemenius  mi hanno spinto a rivedere alcuni miei appunti su questo periodo travagliato della storia romana. Mi e' stato utile per comprendere perchè sarebbe stata coniata a Roma una moneta con discreta probabilità a nome di Teodosio II da Giovanni Primicerio (o Johannes).

In Occidente il generale di Onorio Flavio Costanzo iniziò ad esercitare sempre più influenza sul debole imperatore arrivando a sposarne la sorella  Galla Placidia. Flavio Costanzo era un uomo brutto, pragmatico, rozzo e calcolatore, ma capace di organizzare efficientemente le poche risorse dell’impero d’Occidente. Dall’unione nacquero due figli, Giusta Grata Onoria e Valentiniano che poi diventerà imperatore come Valentiniano III. Nel 421 Flavio Costanzo fu associato da Onorio al trono d’Occidente  con il nome di Costanzo III e Galla Placidia divenne augusta dell’impero e cioè imperatrice. Fu un periodo breve e relativamente tranquillo per Galla Placidia, che preferì dedicarsi a sviluppare la sua profonda religiosità lasciando le decisioni amministrative al marito che , però morì improvvisamente pochi anni dopo. Galla Placidia, nuovamente vedova, si trovò in una situazione assai difficile. Infatti, dovette difendersi dai tentativi incestuosi del suo fratellastro Onorio e lottò duramente per cercare di impedire che uno tra i generali dell’esercito d’occidente potesse divenire tanto potente da prendere il potere effettivo al punto di occupare il trono a scapito del figlio Valentiniano. Uno di questi generali era Castino. Alla morte di Costanzo III, Castino era stato elevato al rango di magister militum con l'incarico di condurre una campagna militare contro i Vandali in Spagna; gli fu affiancato come secondo in comando il generale Bonifacio che era a capo di un grosso contingente di Goti. Il motivi della designazione di Bonifacio non sono noti. Tuttavia, questi, nella sua successiva carriera, fu un fedelissimo di Galla Placidia ed è probabile pertanto che fosse stato nominato secondo in comando proprio su suo consiglio, affinché agisse da contrappeso a Castino. Purtroppo, disporre di due comandanti carismatici e antagonisti non è mai stata una strategia vincente e le cose infatti non andarono secondo i piani. La campagna iniziò male, con Bonifacio che abbandonò Castino dopo una una serie di divergenze  fuggendo in Africa. Castino ottenne alcuni successi temporanei ma, dopo aver improvvidamente scelto di affrontare i Vandali in una battaglia campale, fu abbandonato anche dai contingenti dei Goti non soddisfatti del suo comando e fu sconfitto fino alla ritirata. Questa del 422 fu la prima grande vittoria vandala sui Romani. La responsabilità della sconfitta dovrebbe essere attribuita alla condotta sconsiderata di Castino, ma ci sono dubbi in proposito. Se infatti fosse vero, ci si sarebbe aspettati una punizione del generale romano al suo ritorno in patria di cui però non abbiamo notizia e anzi Castino appare come uno dei protagonisti della politica romana anche in seguito. Castino sostenne che la sua disfatta era il risultato di un complotto ordito contro di lui da Galla Placidia, dai Goti e ovviamente dallo stesso Bonifacio. Del resto, è legittimo sospettare che Galla Placidia abbia operato attivamente per provocare il fallimento dell’operazione spagnola, poiché intendeva evitare che Castino raggiungesse un potere tale da insidiare le legittime aspettative del figlio Valentiniano. Certo, però,  non è facile immaginare che abbia deliberatamente causato una sconfitta così grave per l’impero; è più probabile, invece, che volesse solo mettere in difficoltà Castino.

In questa occasione anche i rapporti tra Galla Placidia ed Onorio si inasprirono, probabilmente perché l’imperatore si era schierato dalla parte di chi sosteneva l’opinione del complotto. Onorio credette addirittura che la sorella stesse tramando contro di lui quindi arrivò a firmare un bando contro Galla Placidia che decise pertanto di fuggire insieme con il figlioletto Valentiniano a Costantinopoli presso la corte di Teodosio II che nel frattempo era succeduto ad Arcadio. Lì però l’accoglienza fu tiepida: in molti non le perdonavano il matrimonio con il barbaro Ataulfo che aveva rischiato di inquinare il sangue romano. Ma la sua personalità forte e determinata la fece tornare presto nelle grazie della corte imperiale fino al momento in cui fu raggiunta dalla notizia della morte di Onorio che non aveva lasciato eredi al trono d’occidente dando così il via alla lotta per la sua successione.  Il magister militum Castino avrebbe voluto che l'imperatore d'Oriente  Teodosio II accettasse il ruolo di  imperatore unico. Questa sarebbe stata per lui la situazione ideale che gli avrebbe consentito di divenire di fatto la vera eminenza grigia dell’Occidente. Invece Galla Placidia stava facendo pressione su Teodosio II affinché riconoscesse il diritto al trono di suo figlio Valentiniano (che aveva allora solo quattro anni). Se Valentiniano fosse diventato imperatore, Galla Placidia sarebbe diventata padrona dell’Occidente e per Castino il futuro sarebbe diventato fosco.  Allora Castino, in combutta con il Senato di Roma,  elevò al trono d’Occidente un certo Giovanni Primicerio. (423), Il primo atto di Giovanni Primicerio fu l’invio di una ambasceria a Costantinopoli per ricevere il riconoscimento ufficiale da Teodosio II, ma senza esito. Castino, nominato fin da subito primo ministro, rimase in cauta attesa, ma sapeva che se l’Oriente non avesse accettato l’investitura di Giovanni ci sarebbe stata quasi di certo una guerra civile. Purtroppo per Giovanni, anche la profonda animosità tra Castino e Bonifacio ebbe ripercussioni negative. Non fu una sorpresa che Bonifacio si rifiutasse di accettare la proclamazione di Giovanni a imperatore, dichiarando la sua lealtà a Teodosio II, a Galla Placidia ed a Valentiniano. Bonifacio passò subito ai fatti e, in qualità di comes Africae, decise di tagliare i rifornimenti di grano dall’Africa all’Italia. Teodosio II, nominato Cesare Valentiniano, mandò un corpo di spedizione a Ravenna per difendere il principio dinastico e i diritti del giovane sovrano. Giovanni Primicerio inviò allora un suo generale, Ezio, presso gli unni per chiedere il loro aiuto nella contesa, ovviamente dietro pagamento di un ingente compenso. Ezio, ottimo ufficiale e con un’ottima tradizione di servizio amministrativo e militare alle spalle, intavolò proficue trattative con gli unni che conosceva bene per essere stato in gioventù loro ostaggio e per i quali provava rispetto e fiducia.  Gli Unni infatti fornirono ad Ezio un grosso contingente da spedire in difesa di Giovanni Primicerio. Tuttavia, i rinforzi arrivarono troppo tardi. I soldati dell’esercito d’oriente, raggiunta l’Italia, vinsero Giovanni Primicerio che fu catturato quindi ucciso (425). Ezio, persa la causa di Giovanni, perseguì la propria. Galla Placidia, con gli Unni alle spalle, poteva solo negoziare: accettò infatti con riluttanza di pagare la loro ritirata e di affidare ad Ezio un comando militare di alto grado (magister militum per Gallias) per consentirgli di combattere vittoriosamente contro i barbari presenti in Gallia al fine di ottenere un rapido ripristino della autorità romana. Tuttavia, nonostante le vittorie e il guadagno di credito ai suoi occhi, Galla Placidia non dimenticò mai che Ezio che aveva sostenuto Giovanni contro suo figlio: i due sarebbero rimasti avversari politici e lei non avrebbe esitato a manipolarlo tentando di intralciare le ambizioni non solo di Ezio, ma di qualunque generale che avesse mostrato segnali di diventare troppo potente ai suoi occhi. Galla Placidia e Valentiniano partirono quindi per Roma dove il 23 ottobre 425 il ragazzo fu proclamato Augusto d’Occidente con il nome di Valentiniano III sotto la tutela della Augusta madre. Sebbene quello di Augusta non fosse un titolo di reggenza ufficiale, in pratica fu lei a governare. 

Ma questa e' una altra storia.

Spero di non avervi annoiato e di aver fatto cosa utile.

Buona festa a tutti da Stilicho

Buonasera Stilicho,grazie per tutto quello che hai scritto, la moneta è di un n/s socio per il quale ogni tanto posto delle monete per la loro individuazione, un ringraziamento quindi anche da parte sua

saluti

F.P.


Supporter
Inviato

@fapetri2001.

Ma di nulla! Il vero ringraziamento (tuo e mio) va  a @Poemenius, una vera punta di diamante del nostro forum e non solo.

Stilicho 

  • Mi piace 1
  • Grazie 1

Inviato
9 ore fa, Poemenius dice:

è una Salus e per stile certamente della zecca di Roma. c'è una discreta probabilità che sia Teodosio II coniato da Giovanni , RIC 1912 o simili....

legenda al dritto con a destra -VS

saluti

Alain

Buonasera Poemenius,

grazie per  la preziosa indidicazione della moneta da me postata, ho provato a cercare il ric 1912 ma non lo trovo, sicuramente la mia scarsa conoscenza....

 saluti

F.P.


Inviato

vi faccio vedere una 1912 che a mio avviso è assai probabile

1912 forse onorio 1,29 g inasta 72 del 2018 lot 1187.jpg

  • Grazie 2

Inviato (modificato)
11 ore fa, Stilicho dice:

 Questa bella moneta di @fapetri2001 (a proposito: e' tua?) e la annotazione del nostro @Poemenius  mi hanno spinto a rivedere alcuni miei appunti su questo periodo travagliato della storia romana. Mi e' stato utile per comprendere perchè sarebbe stata coniata a Roma una moneta con discreta probabilità a nome di Teodosio II da Giovanni Primicerio (o Johannes).

Dopo aver letto tutto d'un fiato.......un piccolo contributo:

 

RIC_1912.jpg

Modificato da jukes19
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  • Grazie 2

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