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Inviato

In realtà sui giornali polacchi si parla di un riallenamento della Polonia nella UE. E addirittura di adottare l'euro... Cosa assolutamente improbabile prima del 26 febbraio.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
1 minuto fa, Arka dice:

un riallenamento della Polonia nella UE

Non credo che quelli di Bruxelles si ammorbidiscono più di tanto e casseranno le varie sanzioni o magari approveranno il PNRR... speranze vaghe... finché non ci saranno persone gradite (cioè cambio di governo) tutto questo non avverrà...

 

6 minuti fa, Arka dice:

adottare l'euro..

Non conviene al momento economicamente: avendo il controllo sulla politica monetaria , soprattutto per un paese a vocazione di investimenti esteri, si possono fare molte più manovre... finché i redditi polacchi non arriveranno ad un livello simile a quelli occidentali la vedo dura....poi tutto può essere.

La Polonia è un Paese molto esteso, con 40 milioni circa di abitanti e si differenza dagli altri piccoli paesi del vecchio blocco socialista (come quelli Baltici o la Slovenia che hanno già adottato l'€ ) perché ha un'economia più grande e più impostata, che potrebbe trovare degli ostacoli se adottasse oggi l'Euro.


Inviato

Lo zloty ha sofferto molto nei primi giorni di guerra e questo ha fatto pensare... Il riallenamento può esserci anche con l'attuale governo, perché siamo in una situazione molto particolare. L'aria sta cambiando...

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
6 ore fa, Arka dice:

Lo zloty ha sofferto molto nei primi giorni di guerra e questo ha fatto

Dalla Bce 10 miliardi alla Polonia per difendere lo zloty. All'Ungheria 4 miliardi

Francoforte ha annunciato una linea swap con la banca centrale di Varsavia finalizzata a rafforzare la valuta polacca. Prorogate sino a gennaio del 2023 anche le operazioni di "pronto contro termine" con Budapest, Albania, Macedonia del Nord e San Marino, "nel contesto di maggiori tensioni geopolitiche innescate dall'invasione russa dell'Ucraina"

La Bce scende in campo con misure miliardarie a sostegno di alcune banche centrali di Paesi fuori dall'area dell'euro, tra cui Polonia e Ungheria. Obiettivo della mossa è sostenere questi Stati, alla luce dell'incertezza collegata all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, cominciata il 24 febbraio. La misura più rilevante è quella che riguarda il Paese presieduto da Andrzej Duda, principale area di approdo dei profughi in fuga dalla guerra che poprio qualche giorno fa ha accolto il leader degli Stati Uniti, Joe Biden.

Ebbene, la Banca centrale europea ha annunciato di avere concordato con Narodowy Bank Polski, ossia l'istituto centrale polacco, "una linea swap preventiva per fornire liquidità in euro alle istituzioni finanziarie in Polonia". Da ricordare che una linea di swap in valuta rappresenta un accordo tra due banche centrali per lo scambio delle rispettive monete di riferimento. Nella pratica, grazie all'accordo, Narodowy Bank Polski potrà "prendere in prestito fino a 10 miliardi di euro dalla Bce, in cambio di zloty polacchi".

L'operazione, in altri termini, si propone di rafforzare la valuta di Varsavia, penalizzata dall'inizio della guerra in Ucraina. Basti pensare che lo zloty, che scambiava a 4 dollari prima del conflitto, il 7 marzo si è spinto fin quasi a 4,6 per trattare oggi poco sotto 4,2. Copione simile sull'euro: la valuta polacca scambiava poco sopra 4,5 subito prima della conflitto, che l'ha poi spinta fino a quasi 5 all'inizio di marzo e a 4,65 oggi.

La Bce ha, inoltre, deciso di estendere le linee temporanee bilaterali "repo", ossia tecnicamente "pronti contro termine", nei confronti delle banche centrali di Ungheria, Albania, Macedonia del Nord e Repubblica di San Marino. Nel dettaglio, l'ungherese Magyar Nemzeti Bank potrà prendere in prestito fino a 4 miliardi di euro dalla Bce, mentre si scende a 400 milioni ciascuna per Bank of Albania e National Bank of the Republic of North Macedonia, e a 100 milioni per Central Bank of the Republic of San Marino. "Grazie a una linea repo - precisa una nota della Bce - una banca centrale può prendere in prestito euro fino a un certo ammontare in cambio di un adeguato collaterale denominato in euro". 

Tali linee bilaterali, aggiunge l'istituzione di Francoforte guidata da Christine Lagarde, sono state prorogate fino a gennaio del 2023, insieme con lo swap alla Polonia. Sarebbero dovute scadere proprio a marzo del 2022, perché erano state pensate nel 2020 per risolvere eventuali problemi di liquidità in euro legati alla diffusione della pandemia del Covid-19. "Nel contesto di maggiori tensioni geopolitiche innescate dall'invasione russa dell'Ucraina - spiega la Bce - queste linee sono state pensate per prevenire effetti di contagio nelle economie e nei mercati finanziari dell'area euro".

Nel frattempo, l'agenzia Reuters ha riferito che la Bce sarebbe pronta a realizzare un programma per permettere a milioni di rifugiati ucraini di cambiare la valuta locale, la grivnia, a patto che l'Unione Europea fornisca a Francoforte una garanzia per coprire il rischio.

https://www.repubblica.it/economia/2022/03/30/news/dalla_bce_10_miliardi_alla_polonia_per_difendere_lo_zloty_sostegno_da_4_miliardi_per_lungheria-343278121/

 


Inviato

Altrimenti c'è sempre il metodo rublo: si obbligano tutti i clienti stranieri che commerciano in Polonia a pagare solo in zloty e non più in € o USD aprendo due conti correnti in Polonia.....solo che la forza persuasiva e contrattuale non è la stessa della Russia....


Inviato

Se l'India rinnega l'Occidente

Biden e il suo governo si ritrovano spesso di questi tempi a contare i propri alleati e tra quelli di cui sta diventando difficile fidarsi ricorre spesso il nome dell'India.

Biden e il suo governo si ritrovano spesso di questi tempi a contare i propri alleati e tra quelli di cui sta diventando difficile fidarsi ricorre spesso il nome dell'India. Non è più un sospetto. La sorpresa magari c'è stata quando Nuova Delhi, con Pechino e Riad, si è astenuta all'Onu sulla mozione di contro Putin per l'invasione in Ucraina. Adesso c'è solo irritazione. Il premier Narendra Modi ha ricevuto con tutti gli onori il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Non è stata chiaramente solo una visita di cortesia. Mosca punta molto sull'India per rompere il suo isolamento internazionale. È una sponda importante, economica e diplomatica. La prima mossa riguarda gas e petrolio, da vendere a prezzo di saldo, pagando se non in rubli almeno in rupie, con uno sconto mai visto e una fornitura di almeno quindici milioni di barili. L'idea di pagare con la moneta indiana servirebbe a non violare le sanzioni. È di fatto un trucco. Washington non l'ha presa affatto bene e ha detto chiaramente, con le parole del vice presidente per la sicurezza Daleep Singh (anche lui in visita nel subcontinente), che ci sarebbero conseguenze. L'altra intesa riguarda invece le trattative di pace. Lavrov ha indicato il governo indiano come mediatore privilegiato, dando così all'India un ruolo strategico e allo stesso tempo ridimensionando l'Europa in una guerra che si combatte davanti alle porte di casa. C'è chi ha anche notato il diverso approccio di Modi con Liz Truss, ministro degli Esteri britannico che è stata liquidata con una pacca sulla spalla e nessuna promessa. È chiaro quindi che l'India punti a smarcarsi dall'orbita occidentale, tutto questo nonostante il Quad, il trattato strategico e militare tra Usa, India, Australia e Giappone per contenere le ambizioni cinesi nel quadrante Indo-Pacifico. È proprio la distensione con Pechino che preoccupa Washington. Il clima è cambiato. Le schermaglie sul confine himalayano sono un fresco ricordo. Nuova Delhi teme che gli Stati Uniti non siano poi così affidabili nel difendere i propri alleati e così sta spegnendo le tensioni con la Cina. Non ha condannato, solo per fare un esempio, la posizione cinese su Taiwan, Xinjiang e Hong Kong. E a Pechino piace il silenzio indiano su temi per cui riceve pressioni dall'Occidente. È qui allora il nucleo di una diversa strategia che la guerra in Ucraina sta rendendo sempre più evidente. Cosa accade se Cina, Russia, India e Arabia Saudita, così diverse tra loro, si allineano in una sorta di fronte anti occidentale? Non sarebbe un'alleanza militare o economica, ma una resistenza culturale all'ordine mondiale che si è sviluppato dopo la fine della Guerra Fredda. È una rivoluzione copernicana.

https://www.ilgiornale.it/news/politica/se-lindia-rinnega-loccidente-2022829.html

 

 


Inviato

 

3 ore fa, ARES III dice:

Altrimenti c'è sempre il metodo rublo: si obbligano tutti i clienti stranieri che commerciano in Polonia a pagare solo in zloty e non più in € o USD aprendo due conti correnti in Polonia.....solo che la forza persuasiva e contrattuale non è la stessa della Russia....

 

C'è una terza via per la Polonia... l'adozione dell'euro. ?

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
1 ora fa, Arka dice:

l'adozione dell'euro. ?

Fra 10 anni, al meno....


Inviato

No, no. La Polonia potrebbe farlo in poco tempo, rispettando tutte le richieste del caso. 

Sono i contrari che vedono sempre difficoltà insormontabili e i sovranisti che vedono i pochi vantaggi immediati e non vedono i grandissimi pericoli a lungo termine.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
Quote

Cosa accade se Cina, Russia, India e Arabia Saudita, così diverse tra loro, si allineano in una sorta di fronte anti occidentale? Non sarebbe un'alleanza militare o economica, ma una resistenza culturale all'ordine mondiale

Una resistenza culturale non viene costruita artificialmente sulla base di un fronte « anti », a prescindere dalla parola dopo « anti ». Richiede un minimo di valori condivisi. Non mi sembra così ovvio per quanto riguarda Cina, Russia, India e Arabia Saudita.
Fra dieci secoli, al meno…


Inviato (modificato)
On 3/30/2022 at 12:05 AM, Brios said:

È fondamentalmente un circo. Si prega di dare un'occhiata alle foto e capire che venite ingannati come bambini.
Questa non è l'uniforme dei soldati russi. E per nazionalità sono zingari moldavi.

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Quote

Dopo che le foto degli zingari adolescenti sono state mostrate sul forum e le hanno chiamate esercito russo, tutto può essere fatto. Non ha senso parlare di sciocchi e bugiardi.

Una piccola goccia nell’oceano di informazioni false, ma si tratta davvero di prigionieri russi del 423mo reggimento fucilieri motorizzati della guardia Yampolskaia.

Sulla stemma si legge ямпольский, altra stemma di questo regimento:

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Si legge anche Вооруженные силы России = Forze armate russe

Foto che si ritrovano su numerosi siti di diversi paesi, e che nessuno descrive come zingari o moldavi. 

Ho scelto un sito russo, l’unico che mette in dubbio la realtà delle foto: 

https://m.123ru.net/yampol/313148064/

Traduzione del testo: « Secondo il CSK, alcuni soldati del reggimento dei fucilieri motorizzati di Yampol sono stati arrestati. Con loro, le armi sono state trovate e confiscate - fucili d'assalto Kalashnikov, munizioni, coltelli a baionetta. In quali circostanze i militari sono stati catturati non è segnalato. Si noti che non è possibile verificare l'identità dei combattenti rappresentati nella foto per ovvi motivi. Oltre a una certezza assoluta, non si può affermare che si tratti veramente di soldati russi e non di attori mascherati. »

Attori mascherati, come i feriti dell’assalto all’ospedale di Mariupol? Ma non si parla in ogni caso di « zingari moldavi » , se Brios ha qualche indizio da darci in merito? O si tratta del suo solito modo di screditare il suo interlocutore? 

Bastava dire che queste foto contravengono alla 3a convenzione di Ginevra del 1949 relativa al trattamento dei prigionieri di guerra.

(Articoli 12, 13 e 14)

« I prigionieri di guerra devono essere trattati sempre con umanità. (…)I prigionieri di guerra devono parimente essere protetti in ogni tempo specialmente contro gli atti di violenza e d’intimidazione, contro gli insulti e la pubblica curiosità. »

@Saturno:

Quote

Per esempio, che si dice sul  mancato rilievo, o della totale omissione del discorso del Santo Padre sull’aumento delle spese militari, da parte di alcuni media giovedì 24 marzo ?

In merito alle dichiarazioni del Papa, fa il suo dovere, ma bisognerebbe leggere il suo messaggio in modo più ampio e non appropriarsene a fini politici. 

« Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato ». La guerra in Ucraina è « pazzia », « crudele e insensata che come ogni guerra rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi. C'è bisogno di ripudiare la guerra luogo di morte, dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono ». « Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l'umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell'uomo prima che sia lei a cancellare l'uomo dalla storia.»

Ci si sarebbe potuto aspettare a un discorso simile da parte del patriarca di Mosca Kirill. Invece nel suo triste sermone della « domenica del perdono » (!) ha fatto di questa invasione una guerra santa e « metafisica », con giudizio moralistico contrapponendo la cultura corrotta dai modelli di vita peccaminosi, portata avanti dall’Occidente, e un Oriente difensore della vera fede e dei valori cristiani.

Se bastasse uccidere i peccatori per sconfiggere il peccato… Ma forse Kirill ha dimenticato che siamo tutti peccatori? 

“la guerra in Ucraina è una sorta di crociata contro i Paesi che appoggiano i diritti omosessuali”, e lo spartiacque sarebbe i paesi che organizzano parate gay (!), facendo di tutti gli omosessuali dei capri espiatori di ciò che sta succedendo, un giudizio che ricorda le ore più nauseabonde della storia. 

Kirill farebbe bene di attenersi alla parola del Vangelo. « Beati i costruttori di pace perché saranno chiamati figli di Dio ».

Sempre in Russia la lotta alle poche voci dissenzienti s’intensifica. Non ci si accontenta più della minaccia di 15 anni di reclusione, ora si fa appello alla delazione dei cittadini che si oppongono alla guerra. Le loro conversazioni possono essere registrate a loro insaputa, poi trasmesse alle autorità competenti. La lettera Z è dipinta su le porte delle loro case per esporli alla vendetta popolare e alle rappresaglie. 

Nonostante il rischio, qualche coraggiosa manifestazione in alcune città russe: 170 persone arrestate.

Novaja gazeta, l’ultima voce di una stampa indipendente, che si riserviva  ancora “il diritto di dire alle persone ciò che non vogliono sentirsi dire” (Orwell, nella sua definizione della libertà di stampa), si è spenta dopo diversi richiami da parte del Roskomnadzor. 

E nello stesso tempo i cittadini vengono esposti senza tregua a notizie false:

-« Mostruosa provocazione » da parte di soldati neo nazisti ucraini, accusati dell’attacco della centrale di Zaporija. I soldati della guardia russa hanno finalmente potuto evitare una catastrofe nucleare spegnendo l’incendio intenzionalmente acceso dai sabotatori ucraini. Questo attacco potrebbe ripetersi… (Generale Igor Konashenkov, ministero russo della Difesa ) Una tesi ripresa a ripetizione da Rossia 24, l’unico canale d’informazione accessibile ai russi. 

-Mariupol rasa al suolo dagli stessi ucraini, ne ho già parlato (#772)

-Documenti trovati attestano che prima dell’invasione l’Ucraina stava per attaccare la Crimea. (Rossia 1)

-neo nazisti ucraini braccati edificio per edificio nelle città insediate, da soldati che « risparmiano, riscaldano e nutriscono » la popolazione (Rossia 24)

La Russia non merita più nemmeno il suo 150° rango (150/180, nella classifica mondiale del 2021), probabilmente si ritroverà nel 2022 da qualche parte tra Libia e Iran…

https://rsf.org/en/ranking_table

Un paese governato da « talebani» nel senso indicato da @fagiolino: convinti di essere nel giusto e non ammettendo che altri la pensino diversamente. Ma è più facile denunciare da talebano un’utente di buona fede su un forum dove le insulti non si contano più.

 

Modificato da Vietmimin

Inviato
53 minuti fa, Arka dice:

vantaggi immediati

Se si è un hub produttivo, conviene poter esercitare il controllo sulla moneta e sulla politica monetaria: la cosiddetta "svalutazione" interna, per poter esportare ed essere più competitivi rispetto ad altri competitor.

Comunque sono necessari:

1- una modifica della Costituzione della Repubblica di Polonia, procedura lunga e che richiede la maggioranza parlamentare dei 2/3

2- aderire all'AEC II

3- permanervi per al meno 2 anni , mantenendo tutti i criteri 

Facendo il conto della serva: 3 anni sarebbe il minimo, se tutto andasse bene a ritmi frenetici.


Inviato (modificato)
58 minuti fa, Vietmimin dice:

Una resistenza culturale non viene costruita artificialmente sulla base di un fronte « anti »

E perché no?

Sparta e Atene contro la Persia; Austria, Prussia, Russia e Inghilterra contro Napoleone; Europei contro i boxer cinesi; la resistenza in Italia; USA-UK-URSS contro la Germania.... 

Di casi c'è ne sono a bizzeffe....

Un'alleanza non necessita del requisito della durata ma dello scopo.

Quindi perché "denigrare" questa probabile coalizione? Anche perché la società occidentale ha esportato con la forza i suoi ideali, senza che ci fosse richiesto, dunque questo è più che sufficiente per coalizzarsi.

tornado.gif

Modificato da ARES III

Inviato
6 minuti fa, coinzh dice:

L'europa vuole i processi all'aja.

Allora non facciamo gli ipocriti, e dichiariamo guerra alla Russia... se abbiamo i cosiddetti!

Chissenefrega del mondo e scateniamo una guerra mondiale! Occhio che però non abbiamo le materie prime ne siamo autosufficienti sul piano alimentare!

 

Basta con le solite dichiarazioni ad effetto, ma vuote nei contenuti e prive di sostegno giuridico.

Spesso la lunga è più rapida dell'intelletto....e si muove in autonomia!

 


Inviato

Che l'europa dovrebbe smettere con gli acquisti energetici dalla russia sono d'accordo. Non lo fa perche' le fa comodo.


  • ADMIN
Staff
Inviato
56 minuti fa, coinzh dice:

Che l'europa dovrebbe smettere con gli acquisti energetici dalla russia sono d'accordo. Non lo fa perche' le fa comodo.

 

Sicuramente a breve neanche può.


Inviato
33 minuti fa, incuso dice:

Sicuramente a breve neanche può.

Potere e' volere. Se tutti avessimo 5 gradi in meno in casa e certe industrie consumatrici di gas venissero fermate si puo'.


Inviato
2 ore fa, ARES III dice:

Facendo il conto della serva: 3 anni sarebbe il minimo, se tutto andasse bene a ritmi frenetici.

Fra 3 anni e i 10 della tua prima ipotesi c'è una bella differenza... Comunque speriamo di poter ridiscutere la questione nel 2032. ☺️

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
14 minuti fa, coinzh dice:

tutti avessimo 5 gradi in meno in casa e certe industrie consumatrici di gas venissero fermate si puo'.

Questa fa ridere, scusatemi!

Non è la questione di mettersi una maglia in più!

Il problema sono le industrie: se non diamo il gas queste chiudono, poi si perderanno posti di lavoro ma non solo da quelle industrie , piuttosto dall'intero indotto. Non so perché certi politici facciano certe affermazioni: sono false, stupide ed impraticabili! A meno che non vogliamo spendere miliardi in sussidi, ma poi questi chi li paga se la popolazione non produce?

La bacchetta magica ancora non l'hanno brevettata!


Inviato
1 minuto fa, Arka dice:

Fra 3 anni e i 10

3 anni è quasi impossibile!

10 anni , calcolando le questioni burocratiche interne, il convincimento della popolazione, le tempistiche europee....

Personalmente non sono contrario all'Euro, ma come l'abbiamo conosciuto in Italia mi preoccupa ( raddoppio dei prezzi 1.000 Lire= 1€, quando 1.000 Lire sarebbero dovute diventare 0,52 €). In Austria c'è stato un aumento di 1/3, in.....

L'adozione dell'Euro purtroppo produce un'inflazione di fatto....


Inviato

14.44 Ucraina, Anonymous pubblica i nomi di 120 mila soldati russi in guerra

Gli hacker di Anonymous hanno rilasciato in rete la lista di 120 mila soldati russi che partecipano all'aggressione contro l'Ucraina. "Tutti i soldati che partecipano all'invasione militare devono essere puniti perché colpevoli di crimini di guerra", si legge nel comunicato di Anonymous.

 

Ora si capisce che Anonymous ha cittadinanza USA.... però quei soldatini sono partiti di propria iniziativa o li hanno inviati ? 

Allora processiamo "Tutti i soldati che partecipano all'invasione" ma di tutte le guerre del mondo, e facendo due conti gli americani sono sul podio...

 


Inviato

In Italia si è voluto sfruttare l'introduzione dell'euro per aumentare certi prezzi. E anche la mancanza di monete di valore in lire ebbe il suo peso. Fu un problema dell'Italia, non dell'euro. 

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
12 minuti fa, Arka dice:

Fu un problema dell'Italia, non dell'euro. 

Non solo: ti assicuro che in Austria ci furono aumenti fino a 1/3. Ma poi in Finlandia, Belgio, Olanda, Grecia, Portogallo, .... perché i furbi stanno dappertutto, non solo nel Belpaese, anche se gli aumenti qui sono stati i più alti!


Inviato (modificato)

Biden soffia sul fuoco, Ue in sofferenza, Putin ci marcia....

E il Cremlino aspetta che in Europa finisca la “sbornia da bourbon americano” per “una via d’uscita” 

https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/04/02/news/biden_soffia_sul_fuoco_ue_in_sofferenza_putin_ci_marcia-9096429/

Perché Biden sente il bisogno di gettare benzina sul fuoco? (A. Puccio)

https://www.farodiroma.it/perche-biden-sente-il-bisogno-di-gettare-benzina-sul-fuoco-a-puccio/

 

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Modificato da ARES III

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