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IGNORED

Roma, il Natale e le sue monete


Risposte migliori

Inviato

Bella discussione @Quintus !

Colgo l'occasione per porgere i miei auguri per un Felice Die Natalis!

Saluti

Illyricum

?


Supporter
Inviato

Grazie @Quintus

Auguri di un sereno Natale per tutti noi. 

Stilicho 


Inviato
38 minuti fa, Quintus dice:

Roma, il Natale e le sue monete
Ovvero
Dies Natalis Solis Invicti
Il Giorno di Nascita del Sole Invitto

Sol Invictus, cioè “Sole Invitto” era il nome religioso usato per indicare diverse divinità nel tardo Impero romano come El-Gabal, Mitra e Sol. Ma il sole era già adorato a Roma come Apollo e come Elios.

IL SOLSTIZIO D’INVERNO

Il solstizio d'inverno nel calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre e celebrava le nozze della notte più lunga con il giorno più corto ovvero la rinascita del mondo. Il termine solstizio viene dal latino solstitium e significa “sole fermo”, questo perché il sole visto nell’emisfero nord della terra nei giorni dal 22 al 24 dicembre, sembra fermo in cielo.  Questo fenomeno è tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In questo periodo il sole raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale facendo si che la notte raggiunga la massima estensione e il giorno la minima, dando luogo alla notte più lunga ed il giorno più corto dell’anno. Dopo il solstizio il giorno torna gradatamente ad aumentare e la notte a diminuire fino a quando, durante il solstizio d’estate in giugno, si verifica l’opposto con il giorno più lungo e la notte più corta dell’anno. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21 o 22 dicembre, ma per l’apparente inversione del moto solare diventa visibile dal 3° o 4° quarto giorno successivo. Il sole nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole di luce e calore per tornare luminoso ed “invincibile” sulle tenebre. Il 25 dicembre il sole rinasce, ha il nuovo “Natale” dell'anno.

ALLE ORIGINI, DIO SOL

Il solstizio d’inverno era celebrato già dai nostri antenati: a Stonehenge in Gran Bretagna, in Irlanda, in Francia, in Iran, ed in Val Camonica, in Italia, già in epoca pre e proto storica. Il 25 dicembre è associato alla nascita o festa di parecchie divinità antecedenti al Cristo che hanno ispirato la festa cristiana.
Mosaici e affreschi raffiguranti immagini di Iside seduta con in braccio Horus che porta la corona solare sul capo, pare abbiano ispirato molte immagini della Madonna col Bambino. Mentre il culto di Mitra fu il culto più “concorrenziale” al cristianesimo e con il quale troviamo molte similitudini a partire dal fatto che Mitra, in alcuni miti, era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”. Così come a Babilonia nel 3.000 a.C. veniva festeggiato Shamash, il Dio Sole babilonese, successivamente la Dea Ishtar con il figlio Tammuz, considerato l’incarnazione del Sole. Anche Ishtar era rappresentata con un'aureola di 12 stelle come la Madonna e con il bambino tra le braccia, bambino che sarebbe poi morto per  risorgere dopo tre giorni. Nei giorni del solstizio d’inverno si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “la festa delle donne selvagge”, dove veniva celebrato il Dio che “rinasceva” bambino dopo essere stato fatto a pezzi. Ed era anche il giorno natale di Ercole e di Adone.
Il Dio Mitra, identificato come Sol Invictus dai militari romani tra i quali era un culto molto diffuso, nacque da una donna vergine nel solstizio d’inverno, fu adorato dai pastori, ebbe dodici discepoli, fu ucciso da una lancia che trapassò il suo costato, e risorse dopo tre giorni. Oggi Natale e Capodanno rappresentano due ricorrenze distinte festeggiate il 25 dicembre ed il 1° gennaio ma per i Romani le due date coincidevano, perché il Natale era il “NATALIS SOLIS INVICTI” che segnava il ciclo dell'anno nuovo.

ROMA, IL DIO SOL

Il culto del Sole Invitto giunse a Roma con l'imperatore Elagabalo (vi sono emissioni monetali del Sole anche antecedenti, dell'epoca di Caracalla) che tentò di imporre il culto di Elagabalus Sol Invictus, il Dio-Bolide solare della sua città, Emesa, in Siria. Elagabalo fece costruire un tempio dedicato alla nuova divinità sul Palatino.

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Antoniniano di Caracalla con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 215 d.C.

Con la morte dell'imperatore nel 222 il culto cessò di essere praticato a Roma, anche se molti imperatori continuarono ad essere ritratti sulle monete con l'iconografia della corona radiata solare per circa un secolo. Il Sol Invictus, inoltre, compare come divinità subordinata associata al culto di Mitra e a volte è confuso col culto di Elios o di Apollo. Il termine Invictus compare anche riferito a Mitra stesso e al Dio Marte nelle iscrizioni private dei devoti.

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Sesterzio di Elagabalo con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 220 d.C.

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Sesterzio di Alessandro Severo con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 223 d.C.

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Antoniniano di Filippo II, figlio di Filippo l'Arabo con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 247 d.C.

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Antoniniano di Claudio II il Gotico con il SOL al rovescio.  Coniato ad Antiochia nel 268-270 d.C.

AURELIANO, SOLI INVICTUS

Nel 272 l’imperatore Aureliano sconfisse la principale nemica dell'impero, Zenobia del Regno di Palmira, grazie al provvidenziale aiuto della città stato di Emesa, arrivato giusto quando le milizie romane stavano per ritirarsi. L'imperatore raccontò di una visione, del Dio Sole di Emesa che interveniva per rincuorare le truppe in difficoltà nel corso della battaglia, nulla di strano, a Costantino apparve una croce nel cielo che lo spronava a combattere e prometteva la vittoria. Pensiero comune è che quella di Aureliano fu un'abile mossa politica, perché visto che il culto del Sole era presente in tutte le regioni dell'impero ognuno poté scegliersi la propria fede. Nel 274 Aureliano trasferì a Roma i sacerdoti del Dio Sol Invictus e statalizzò il culto del Dio Sole di Emesa, indossando nelle cerimonie una corona a raggi ed edificando un tempio sulle pendici del Quirinale con un nuovo ordine di sacerdoti: i Pontifices Solis Invicti. Le spese dei culti ufficializzati erano pagate dallo stato, mentre le altre religioni, ugualmente rispettate convissero ufficialmente con queste. La religione cristiana, unica a non essere beneaccetta, non fu perseguitata come religione ma solo perché i suoi seguaci volevano cancellare tutte le altre religioni romane, comprese quelle di stato. La festa del Sole diventò il culto più importante in Roma verso la fine del III sec. a causa dell'influenza delle tradizioni orientali.

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Antoniniano di Aureliano con il SOL al rovescio. Coniato a Tripoli nel 273 d.C.

AURELIANO, DIES NATALIS SOLIS INVICTI

Aureliano consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274 e istituì la festa chiamata Dies Natalis Solis Invicti, Giorno di nascita del Sole Invitto, facendo del Dio-Sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso una corona a raggi. La festa del Dies Natalis Solis Invicti divenne sempre più importante in quanto celebrata alla fine dei Saturnalia. I Saturnalia si prolungavano dal 17 al 25 Dicembre e finivano con le Larentalia o festa dei Lari, le divinità tutelari incaricate di proteggere raccolti, strade, città e famiglia. I Saturnalia, celebrazione religiosa dedicata al Dio Saturno, dapprima divinità agraria latina, protettrice della semina e delle sementi venne poi assimilato al Dio greco Cronos, sposo di Rhéa, la “Terra”.

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Antoniniano di Aureliano con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 275 d.C.

COSTANTINO, DA DIES NATALIS SOLIS INVICTI AL NATALE CRISTIANO

Anche l'imperatore Costantino, in qualità di Pontifex Maximus dei romani, era un seguace del Dio Sole. Raffigurò il Sol Invictus sulla sua monetazione ufficiale utilizzando però l'iscrizione SOLI INVICTO COMITI, Al compagno Sole Invitto, definendo quindi il Dio Sol come un compagno dell'imperatore stesso.

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Follis di Costantino con il SOL al rovescio. Coniato a Treveri nel 310-313 d.C.

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Follis di Costantino con il SOL al rovescio. Coniato a Siscia nel 317 d.C.

Con un decreto del 7 marzo 321 Costantino stabilì che il primo giorno della settimana (il giorno del Sole, Dies Solis) doveva essere dedicato al riposo:
“Nel venerabile giorno del Sole, si riposino i magistrati e gli abitanti delle città, e si lascino chiusi tutti i negozi. Nelle campagne, però, la gente sia libera legalmente di continuare il proprio lavoro, perché spesso capita che non si possa rimandare la mietitura del grano o la semina delle vigne; sia così, per timore che negando il momento giusto per tali lavori, vada perduto il momento opportuno, stabilito dal cielo.”
La celebrazione del Sole Invitto proprio il 25 dicembre è testimoniata nel Chronographus anni 354 (Il Cronografo del 354 è un calendario illustrato per l'anno 354, opera del calligrafo Furio Dionisio Filocalo e offerto a o commissionato da un aristocratico romano di nome Valentino) insieme alla testimonianza del Natale cristiano. La prima testimonianza della celebrazione del Natale cristiano successiva al Chronographus anni 354 risale al 380 grazie ai sermoni di san Gregorio di Nissa.
La festa del Natale di Cristo, infatti, non è riportata nei più antichi calendari delle festività cristiane e veniva celebrata in date estremamente differenti tra loro. Durante il regno di Licinio, per esempio, la celebrazione si svolse il 19 dicembre che molto probabilmente era la data più prossima al solstizio astronomico nel calendario allora in vigore.
Nel 330 Costantino, contrariamente a ciò che si racconta, visto che mai si convertì al cristianesimo, ufficializzò per la prima volta la festa della natività di Gesù con un decreto, la festività fu fatta coincidere con la festa pagana della nascita di Sol Invictus così il Natale Invitto divenne il Natale Cristiano.
Nel 337 papa Giulio I ufficializzò la data del Natale per conto della Chiesa cattolica come riferisce Giovanni Crisostomo nel 390:
“In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu definitivamente fissata in Roma.” (_ Liberamente tratto da diverse fonti su Internet _)

Ave e Felice Dies Solis Natalis!

Quintus

 

Ciao, ho letto con molto interesse questo tuo bel post(molto didattico per me che mi dedico ahimè, per adesso, ad uno studio storico molto superficiale) e che mi permetterà di integrare la scheda storica di un mio antoniniano di Gordiano lll con il Sol al rovescio (Zecca di Antiochia). Auguri sinceri di sereno Natale. Grazie e alla prossima?.                      ANTONIO 

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