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Fiorino segno cappello MIR 4-23 ? asta Nomisma 64


ghezzi60

Risposte migliori

Buona Sera,

 

nell’asta Nomisma 64 appena conclusa, tra le altre era offerta questa moneta: Lotto 463 Firenze Repubblica …..Fiorino con simbolo cappello… modesta ondulazione del tondello…

La moneta in questione si presenta, a mio parere, diversa rispetto a quanto mi aspetterei da un Fiorino di IV tipo, seppur tardo. Sottoposto a un esame più approfondito emergono ulteriori caratteristiche che lo avvicinerebbero più alle serie degli anni successivi che a quella cui dovrebbe appartenere: molti particolari stonano e sono difformi se lo confrontiamo con Fiorini con segno cappello “normali”.

Per altro da un rapido controllo in quello che resta del mio archivio, ho trovato per questa stessa moneta, a partire dal 2010 almeno cinque apparizioni in asta, questo non sminuisce il valore della moneta, ma forse non ha saputo soddisfare il desiderio di coloro che se la sono aggiudicata nei vari passaggi.

Fra i diversi particolari che mi hanno colpito spiccano la “fisionomia” del Santo, la forma della croce assile, il bottone sul petto del Santo che si presenta cavo, vari punzoni difformi e non compatibili con gli originali e per finire, evidentissima la forma della A di IOHANNES al rovescio che ho riscontrato in altre occasioni. Non ho trovato corrispondenze con i punzoni utilizzati nella Zecca di Firenze anche considerando il periodo successivo a quello della presumibile coniazione.

Non posso esprimere un parere categorico, sollevo dubbi. Tutto questo resta un mio parere personale, sicuramente discutibile, supportato se vogliamo da evidenze morfologiche e stilistiche non marginali.

Per quanto riguarda la rarità, probabilmente queste possibili imitazioni, con diffusione limitata rispetto agli originali, sono più rare dei Fiorini cui fanno riferimento, sono però altro rispetto a questi.

La moneta ripropone un tema più volte affrontato, anche riferito ad ambiti e periodi storici diversi, la differenza tra originale, imitazione, falso e copia; le stesse definizioni possono avere valore e significato diverso se si tratta di “monete” contemporanee o meno all’originale, ma poi se vogliamo sottilizzare anche il termine “originale” si potrebbe prestare a “distinguo” non marginali; una moneta coniata utilizzando i coni originali, dalla stessa autorità emittente, con gli stessi materiali, in modo più o meno ufficiale, indistinguibile dall’originale vero, come la definiamo? (a parte il risvolto truffaldino dell’operazione).

In questo caso, sempre a mio parere, le cose potrebbero essere più semplici, dovremmo essere nella seconda decade del 1300, la moneta copia il fiorino con il segno cappello, dall’aspetto risulterebbe circolata, quella che viene indicata come modesta ondulazione del tondello è il risultato di un “raddrizzamento” del tondello dopo una verifica della duttilità del materiale effettuato piegandolo, prova empirica della bontà della moneta, se ha effettivamente circolato e non è stata ritirata come falso doveva essere corretta come peso e come titolo. In questo caso ha sicuramente avuto dignità di “moneta”; come considerarla è legato alla sensibilità individuale.

Evito di allegare cinque immagini della stessa moneta, elenco i soli riferimenti alle aste (se servisse, non sarebbe un problema farlo) allego quella dell’asta appena terminata che è quella con risoluzione maggiore, allego anche un paio di esempi di Fiorini con segno cappello “canonici”.

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Nell’ordine le aste dovrebbero essere:

a   1)       Asta Kunker 171 del 23-06-2010 lotto 5210

b   2)      Asta Hess Divo 320 del 26-10-2011 lotto 815

c   3)       Asta Nomisma 61 del 29-10-2019 lotto 800

4   4)      Asta Aurora 21 del 17-04-2021 lotto 18

e   5)      Asta Nomisma 64 del 18-12-2021 lotto 463

 

Per quanto riguarda gli esempi "canonici", provengono nell’ordine dall’asta CNG 81 del 20-05-2009 e dall’asta E Live Negrini del 14-11-2017.

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Allego anche l’immagine di una moneta, con caratteristiche che richiamano quella in esame, meritevole di studio e approfondimento.

Segue nel prossimo intervento a causa del limite per il caricamento di immagini

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L’immagine è stata reperita on line dal sito Comptoire des Monnaies, un venditore Francese. Moneta che sembrerebbe circolata, anche questa è stata piegata e raddrizzata, chiaramente non ho avuto la possibilità di vederla “de visu”. Da evidenziare, tra gli altri particolari, la forma della A al rovescio di IOHANNES.

Sarebbe importante per queste e per le altre imitazioni verificare le caratteristiche del metallo per escludere possano essere state create con scopi meno nobili di quelli dell’uso come monete.

 

Cordialità

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Buongiorno @ghezzi60

la lettera A che indica ed il volto di san Giovanni sono veramente differenti anche dai fiorini più tardi che ricordo, la parentela stretta è con l'ultima moneta che ha mostrato, non con i fiorini con segno cappello "canonici".

A questo punto avrei tante di quelle domande..

quanti Mastri Adamo saranno stati operativi in quegli anni? Oppure queste monete potrebbero provenire da una zecca ufficiale, anche se di una città minore, impegnata a sfruttare la popolarità del fiorino di Firenze? E ancora: siamo sicuri che monete con "tre carati di mondiglia" non abbiano comunque circolato? Anche pensando agli scarsi mezzi che all'epoca dovevano avere per appurare la lega del circolante..  Temo che neanche una persona con la sua preparazione abbia tutte le risposte..

Le chiedo però se abbia riscontrato discrepanze così marcate tra fiorini con lo stesso segno solo sulla IV serie, oppure anche su esemplari successivi?

un saluto

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Buona Sera,

Sarei felice di poter fornire una risposta alle domande che si pone, a quelle e a molte altre che cercando di approfondire gli argomenti spuntano numerose.

Per iniziare una precisazione, mi interesso della Repubblica di Firenze ma in particolare fino al periodo della peste con il centro di interesse nel periodo tra la fine del 1200 e il primo quarto del 1300. Non ho una preparazione migliore di quella di chiunque si dedichi con passione ai suoi interessi, ho il vantaggio che avendo un campo di studio limitato mi risulta agevole raccogliere e ordinare le informazioni.

Le Sue domande sono pertinenti e fondamentali per cercare di capire il fenomeno della proliferazione di tutti quei “Fiorini”, li avevo definiti “diversamente autentici” in un mio vecchio intervento.

Il fenomeno della falsificazione delle monete nasce presumibilmente con la nascita delle monete; è ragionevole supporre si sia diffuso in relazione al Fiorino contestualmente al crescente successo della moneta, certamente quando agli inizi della sua diffusione era scarsamente accettato nessuno avrebbe pensato di falsificarlo. Per quanto riguarda i falsi, realizzati per frodare sul titolo o in metallo vile dorato, il fenomeno era noto, i cambiavalute e i saggiatori controllavano peso e titolo rimuovendo i falsi dal circolante, la giustizia faceva il suo corso in particolare se i falsari erano persone comuni, diversamente era meno categorica.

Le imitazioni hanno più di una spiegazione possibile, non va scordato il fatto che la Repubblica di Firenze “coniava in proprio”, l’imperatore, unica autorità che formalmente avrebbe potuto concedere il diritto a coniare moneta, a causa del mancato sostegno di Firenze ai suoi piani concede a Opizzino Spinola e al Marchese del Monferrato il diritto di coniare Fiorini come quelli di Firenze. Altro importante filone di imitazioni ha come giustificazione lo sfruttamento della fama di una moneta affermata che era accettata ovunque da parte di Entità Statali e Signori meno affermati.

A Firenze questo era noto, cambiavalute e saggiatori conoscevano il “problema”, anche nell’ambiente della Zecca si faceva quasi dell’umorismo prendendo in giro l’intagliatore dei ferri, probabilmente artefice di coni non particolarmente riusciti, affermando che molte imitazioni erano confrontabili con quelle ufficiali per la scarsa qualità.

Il fatto che circolassero e fossero accettate indica la loro bontà in termini di titolo e peso.

Per quanto riguarda la presenza di imitazioni di fiorini di serie successive (sempre secondo il mio parere personale) allego alcuni esempi. Presumo le imitazioni seguano la diffusione e il gradimento di una moneta sul mercato, a un certo punto le monete auree di riferimento sono cambiate. Almeno fino agli anni della peste presumo ne circolassero diversi.

Allego alcuni esempi fino al periodo della peste. Ne esistono anche di successivi, non ho conoscenze sufficienti per poter essere categorico, inoltre ritengo che nella serie XX non tutti i segni siano effettivamente di Firenze.

Purtroppo non so darle risposte più precise, alcune conclusioni sono mie convinzioni personali, le autorità monetarie dell’epoca certamente non diffondevano notizie in merito.

 

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Per chiudere una mia riflessione, forse un mio dubbio, realizzare falsi per frodare i collezionisti è più difficile che non creare ex novo delle imitazioni dove anche errori di stile e particolari grossolani si autogiustificano, difficile discriminare queste monete se sono realizzate riconiando vecchie monete, una analisi fine del metallo consentirebbe invece di escludere quelle realizzato con oro affinato con metodi moderni.

 

Ho quasi solo interrogativi, poche risposte e un numero ancora minore di certezze. In questa situazione è difficile fornire risposte adeguate.

 

Cordialità

 

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Supporter

Molto interessante, in effetti la differenza di stile salta all'occhio, difficile capire così se sono imitazioni coeve o altro.

Saluti Marfir

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Buona Sera,

Ho visto solo in ritardo il risultato per questa moneta raggiunto in asta. La moneta è gradevole, malgrado il peso risulti calante, presenti i postumi di una piegatura che traversa la moneta (indicata modesta ondulazione del tondello), visibile la traccia al rovescio tra ore 3 e ore 9, il grading attribuito sia a mio parere un pochino largo ha raggiunto la somma non irrilevante di Euro 2700 + diritti. Sono decisamente poco aggiornato, non mi sarei aspettato una cifra simile per una imitazione della IV serie. A dire il vero neppure per un Fiorino originale di questo tipo in questo stato.

Cordialità

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comunque, anche considerando le ultime tendenze del mercato, anche considerando che i fiorini sono ricercati spesso all'estero (come mi diceva un commerciante fiorentino tempo fa), la cifra raggiunta dall'esemplare in questione fa rimanere a bocca aperta..

se poi consideriamo che ci son fondati motivi per considerarla una moneta "diversamente originale"..

un saluto

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  • 7 mesi dopo...

Buonasera, mi accodo al discorso, molto curioso di sapere altro su questo simbolo.Per quanto riguarda la forma della a di IOHANNES, se al rovescio come mostrata, è indicatore di falso?

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Supporter

No non falso, un recente studio ha evidenziato che sono state fatte imitazioni non firmate dei fiorini di Firenze, questo del post potrebbe essere uno di questi. Quindi non falso ma non proveniente dalla zecca di Firenze.

Saluti Marfir 

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Anche il punto a destra vicino il cappello(nel primo esempio) non si trova su tutti gli esemplari.Parlo da neofita, però ho notato questa differenza.Anche lo stile del cappello è molto diverso

 

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Schermata 2022-07-30 alle 10.32.23.png

Modificato da ErbivoroResinoso
dimenticato delle foto
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Buona sera,

presumo di ripetere annotazioni e concetti che non sono né nuovi né irragionevoli, di una moneta esistono originali, coniati dalla autorità emittente, con titolo di metallo, peso e caratteristiche iconografiche specifiche.

In genere le monete di successo più di tutte le altre attirano coloro che tentano di approfittare del successo riscontrato dal nominale in questione.

Consideriamo inoltre come ancora nella prima parte del 1300 il Fiorino fosse al contempo “moneta” e “merce”

Lo sfruttamento del successo del Fiorino poteva avvenire in modo “onesto” coniando monete imitative corrette in peso e titolo copiando l’originale oppure “barando” sul contenuto in oro della moneta usando tutti gli espedienti disponibili dal titolo più basso al piombo dorato… in questo caso parliamo di falsi.

Tra le imitazioni, fondamentalmente diverse dai falsi, potevano essere coniate in modo anonimo, utilizzando le stesse legende del fiorino originale o riportare al diritto l’indicazione dell’emittente in luogo della legenda FLORENTIA.

La presenza nelle imitazioni di particolari e caratteristiche che si ripetono sulle diverse monete sta a significare come la realizzazione di queste monete fosse una attività non improvvisata, anzi ha tutte le caratteristiche di una attività economica strutturata e consolidata.

Non consideriamo in questo caso le imitazioni che differivano per le immagini impresse sulla moneta.

Queste probabilmente sono le possibili variazioni sul tema.

Riguardo alla punteggiatura nella legenda, in particolare al rovescio, doveva essere uno dei modi per distinguere i vari lotti di metallo impiegati nella coniazione.

Non ne ho la certezza, ho evidenza di un caso di monete con lo stesso conio che si presentano chimicamente diverse tra loro. Potrebbe essere un caso di cattiva realizzazione della lamina da cui erano ritagliati i fedoni.

Parlare di punteggiatura su un Fiorino imitativo è una contraddizione in termini.

 

Cordialità

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