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Una accattivante, piuttosto rara 1/3 di siliqua da Costantinopoli, con bella testa anepigrafe al diritto .

Passerà a metà Gennaio in asta Rauch 113 al n. 262 .

001 Rauch 113 n. 262.jpg

002 Rauch 113 n. 262.jpg

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Inviato (modificato)

Questa bella moneta proposta da Valteri mi ha spinto ad un approfondimento, a beneficio mio personale, ma spero anche di altri utenti, visto che si trattava di una tipologia di moneta costantiniana  che non conoscevo.

Ho quindi trovato su Academia.edu (in free download) un articolo a firma di Lars Ramskold dal titolo “Coins and medallions struck for the inauguration of Constantinopolis 11 May 330” che parla in maniera estesa di questa tipologia di emissioni.

Costantino era ben consapevole della importanza che la fondazione di Costantinopoli avrebbe avuto negli sviluppi storici e religiosi successivi. Testimonianza di ciò sarebbe proprio l’ampio numero di serie di monete e medaglioni coniati per l’occasione. Oltre all'ampio numero di medaglioni aurei, ci sono molte emissioni in argento e bronzo che furono coniate proprio per l’occasione. Ci sono grandi medaglioni di argento che rispecchiano i tetradrammi ellenistici e poi molti tipi di monete in argento e bronzo di piccole dimensioni ed anepigrafe, cosa che rende talora difficile una precisa datazione e interpretazione. Al riguardo dei bronzi, ci fu addirittura la completa sostituzione della monetazione bronzea circolante con le nuove monete celebranti Roma, Costantinopoli e l’Esercito: tutti dovevano sapere della nascita di una nuova città che sarebbe stata la “Nuova Roma”.

L’articolo analizza tutte le emissioni (con eccezione di quelle auree), ma io, per ovvi motivi, mi sono focalizzato brevemente sulle piccole emissioni argentee (per chi vorrà approfondire allegherò l’articolo in calce alla discussione).

Il capitoletto che ci interessa e’ intitolato “Small silver medalettes” e qui  mi fermo sul termine “medalettes”. Come si può tradurre? Potrebbe trattarsi un po’ come i nostri 2 euro commemorativi?

Sono monetine del diametro di circa 10-12 mm e del peso di circa 1 grammo, un po’ proprio come la moneta in oggetto. Molto piccole, quindi. Ho trovato interessante che non si parli di “frazioni di siliqua”. Del resto, il termine “siliqua”, se non erro, e’ una definizione moderna, in quanto in antichità il termine “siliqua” identificava il peso di un seme.

Queste monetine d’argento sono assenti nel RIC nonostante fossero già state descritte verso la metà dell’800 e fossero parte integrante della nota collezione Trau.

Si caratterizzano per la assenza di legende e presentano  da una effigie femminile al dritto e una P (forse intesa come la lettera Rho, iniziale di Roma) o una K (dalla iniziale greca di Costantinopoli).

L’effigie di dritto dovrebbe rappresentare Roma o Costantinopoli, ma alcuni ci hanno visto anche alcune figure femminili tipo Elena, Teodora o Fausta (acconciatura particolare, collana di perle, orecchini…); ma qualcuno ci ha anche visto un giovanissimo imperatore, probabilmente uno dei figli di Costantino.

Non vado oltre in quanto l’argomento e’ piuttosto complesso per me mie conoscenze/competenze e se vorrete approfondire potrete leggere gli articoli in calce a questo post.

Buona serata da Stilicho.

Coins_and_Medallions_struck_for_the_Inau.pdf

catalogue_of_1_3_siliqua.doc

Modificato da Stilicho
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