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Inviato

Da Efeso un bel cistoforo di Claudio con Agrippina II : al rovescio la statua di culto nell'antico santuario cittadino .

Da una recentissima asta, unisco uno statere di oro di circa 170 prima con al rovescio la stessa statua .

Il cistoforo passerà a Gennaio in asta New York Sale LIV al n. 219 .

001 N.Y.Sale LIV n.219.jpg

002 N.Y.Sale LIV n. 219.jpg

003 Num.Naumann 110 n. 359.jpg

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Inviato (modificato)

 ... e per confronto allego l'immagine della Diana (Artemide) Efesia "polimaste" in alabastro del II secolo, trovata negli scavi di Villa di Adriano a Tivoli, (testa mani e piedini sono un restauro integrativo del Valadier ) copia dell'originale efesino e attualmente conservata all'archeologico di Napoli. Da notare la quadruplice fila di mammelle ( da cui appunto "polimaste" ) con riferimento alla fertilità, abbondanza e vita.

Altra interpretazione delle protuberanze arrotondate, a mio avviso poco fondata, sarebbe quella di vederci dei testicoli di toro....  

Io preferisco immaginarmela come la fontana nei giardini della Villa d'Este di cui alla seconda foto 

Un cordiale saluto,

Enrico

Statua_di_Artemide_efesia.jpg

462px-VdE_Diana_efesina_1020103_Portrait.jpg

Modificato da vitellio
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Inviato

Io invece propendo per l'ipotesi testicoli o scroto bovini .

Se avessero voluto raffigurare delle mammelle avrebbero saputo farlo benissimo e perfettamente riconoscibili ,con capezzoli ,areole ecc.

Il canone è decisamente arcaico ,VI -V sec .a.C ,vista anche la fissità ,la frontalità e la ieraticità del soggetto.

Anche la truculenza ,per noi,del culto ne denuncia l'arcaicismo .

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Inviato

Carissimo Adelchi,

pur conoscendo le versioni a cui tu accenni, che non sono ipotesi in sè disprezzabili, come  altre ancora ( uova, come simbolo generativo, al pari dei testicoli e delle mammelle) ancora  propendo  su quella delle mammelle, per 3 motivi :

a)  se ne parla in una  fonte dell'epoca ( non escludo che ce ne siano altre  ma non ne sono a conoscenza).

Si tratta di un passo dell'Octavius  di Marco Minucio Felice, apologeta cristiano, che la scrisse intorno al 197 d.C , sostanzialmente coevo a questa statua (che è copia romana di originale efesino che, se conforme a quest'ultima,  faccio fatica a pensare fortemente arcaica, data la ridondanza di elementi decorativi ed orpelli vari, ci vedo piuttosto uno spiccato influsso orientale)  e che doveva essere a conoscenza delle tradizioni, quantomeno romane.

 Mi riferisco a questo passo Diana interim est alte succincta venatrix, et Ephesia est mammis multis, et uberibus extructa, et Trivia trinis capitibus et multis manibus horrifica" 

Passo  che descrive le tre principali raffigurazioni di Diana : come  Diana cacciatrice "profondamente succinta" (agili e corte vesti da cacciatrice) ( foto 1),  come Diana Efesia dalle molte mammelle ( in discussione) e come Trivia, spaventosa  dalle tre teste  e molte mani.

Mammis multis , dunque " dalle molte mammelle"

 Ho volutamente tralasciato "et uberibus extructa" che così scritto vorrebbe significare  " e costruita con poppe", in quanto vi è una secolare e fondata diatriba  sulla corruzione del termine Verubus ( giavellotti ) nel termine uberibus  ( poppe)  , con riferimento alle due verghe lanceolate che in talune raffigurazioni complete sorreggono la statua ( foto 2  ).

b) la statua è vestita, non in topless...  quindi purtroppo niente areole e capezzoli al vento.... ?

c)  a parziale completamento del punto b) il materiale  della statua ( la parte d'epoca, quindi non la testa le mani e i piedini) è in alabastro giallo, come la veste gialla che Zeus le donò a sua richiesta, quindi interamente vestita in giallo, mammae  comprese ...

Un cordiale saluto, ?

Enrico

Dianea.jpg

all004.jpg

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Inviato (modificato)

Caro Vitellio ,non mi aspettavo niente di meno da una persona intelligente quale evidentemente tu sei.

Premetto che la mia posizione riguardo all'identificazione delle appendici presenti sulla statua non ha dignità superiore a nessun'altra.

Vorrei però farti notare che la fonte che tu citi è cristiana e quindi ,probabilmente ,non molto ferrata sull' iconografia pagana della divinità principale di Efeso e quindi già pregna (la fonte ) della  sessuofobia tipica del cristianesimo che gli ha fatto vedere e identificare erroneamente ciò che non capiva ( è tipico della mente umana cercare di ottimizzare sempre ,in base alle proprie conoscenze ,anche quando queste sono lacunose ,traendo conclusioni a volte errate ).

Quanto alla statua in se stessa è chiaro che è una rielaborazione di secondo sec d.C e quindi orientalizzante ,piena di orpelli come era nel gusto di quei luoghi tendenti al medioriente ,di un archetipo di stile quantomeno severo se non addirittura arcaico , una variazione sul tema praticamente .

Naturalmente la mia è una posizione personale ,di chi ha voluto leggere tra le righe delle fonti che tu hai giustamente citato ,guardando un po' più in là , magari sbagliando ma volendo i metterci un po' del mio..

Poi si fa pour Parler...

 

Modificato da Adelchi66
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Inviato (modificato)

Ancoro più carissimo Adelchi, 

ti ringrazio delle gentili parole e devo dire che discutere e parlare amabilmente esprimendo le proprie idee e tesi è una delle cose migliori della vita secondo me, soprattutto se fatto con persone gentili, colte e beneducate come te. E' un piacere dell'anima che non deve essere turbata da irrigidimenti, ostilità, insulti e quant'altro ogni tanto si possa leggere in qualche tread di questo nostro bellissimo Forum.

Premesso questo e senza voler scivolare in tortuose ed infinite discettazioni sul cristianesimo delle origini, vorrei ricordare che Marco Lucio Minuzio sembra citare correntemente gli scrittori per lui antichi, quali Cicerone, Varrone, Seneca, anche in maniera più precisa di Tertulliano, africano come probabilmente anche lui.  E' uomo molto colto, di ceto alto e  coinvolto come avvocato nell'attività forense, vive a Roma, egli stesso è uno dei tre personaggi del suo libro, in funzione di giudice della contesa tra un pagano e un cristiano. 

Appartiene dunque a quel ceto dirigente che non vorrebbe disequilibrare la società romana costruita attraverso secoli di commistione culturale greco-romana con sommovimenti religiosi bruschi e oltremodo rivoluzionari.

 Se ne è discusso e se ne discuterà per sempre se il cristianesimo nelle sue origine fosse sessuofobico ma, a mio modesto avviso,  sono semmai state le epoche successive a trasformare una iniziale idea di regolazione della sessualità/ amore in una negazione della sessualità... ovviamente tema spinoso e di difficile perimetrazione. 

Comunque sia, M. Lucio Minuzio scrive in una epoca in cui certamente la iconografia  della Diana Efesia è ben presente e diffusa, oserei dire popolare... e parecchi reperti che la raffigurano, tra cui numerose monete ( anche di epoca adrianea), sono giunti a noi , quindi credo conosca bene  ciò di cui parla e di cui è colto contemporaneo.

 

Piuttosto, se dovessi  addentrarmi nella discussione della arcaicità troverei terreno fertile nel discorso di cosa effettivamente ci fosse alla base del culto di Diana Efesia.

Una Diana così distinta dai canoni iconografici italici in veste di Amazzone... sembra assodato che tragga le sue origini dalla Dea Madre in connubio con la Potnia Theron....  e qui andremmo veramente addietro nel tempo, forse con riti e simbologia ben differente da quella del II secolo dopo Cristo... aprendo quindi le porte a una trasformazione di simbologia tra una cosa e un'altra dalle forme tondeggianti...

Come ulteriore punto ( direi d)  a quanto detto nel post precedente, aggiungerei che le rotondità sono comunque poste nell'area mammaria femminile tipica...  ma  forse con riferimento a quella produzione iconografica dell'originario mito, di cui ben poco sappiamo.

 Un cordialissimo saluto,

Enrico

 P.S. questi pour parler  mi piacciono molto ...

Modificato da vitellio
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Inviato

Rimango sempre affascinato dal fatto che, partendo da una moneta, si giunga a questi livelli di cultura, che stimolano noi neofiti a continuare a studiare.

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Inviato (modificato)

Ragionando sulla datazione della statua originale e del tempio che presumibilmente la ospitava, si potrebbe considerare che l' edificio, ricostruito già al tempo di Creso per una precedente distruzione, è poi dolosamente distrutto, pare in cerca di fama, da Erostrato nel 356 a.C. ed ancora ricostruito tra fine IV - inizio III a.C., con fronte ottastilo e non tetrastilo come riduttivamente raffigurato nel cistoforo di Claudio che segue .

una buona giornata

3001 Claudio cistoforo.jpg

Modificato da VALTERI
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Inviato

Il tempio di Efeso era una delle meraviglie del mondo antico, distrutto definitivamente per motivi religiosi.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
4 ore fa, Arka dice:

Il tempio di Efeso era una delle meraviglie del mondo antico, distrutto definitivamente per motivi religiosi.

Arka

Diligite iustitiam

Si pur non essendo  intriso di cultura e studi classici, se non ricordo male al grido di "ecco la punizione per i pagani.." mentre la terra tremava tutta ...con il sacerdote del tempio crollante che sommessamente e devoto diceva " Grande è Diana degli efesini.....".....ahh che pagine di storia..


Supporter
Inviato

Ciao 

bella e interessante discussione, io propendo per teoria dei testicoli, e concordo con @Adelchi66 sul fatto che ci sia stata un'interpretazione religiosa cristiana, è anche da capire. Ho visto più volte da vicino le statue di Artemide conservate al museo di Selcuk  che ospita i reperti di Efeso, e penso siano servite da modello per le copie, e osservando bene oltre alla forma anche come sono posizionate, non portano a pensare a dei seni, poi la vera interpretazione penso che la sapessero solo i sacerdoti e gli scultori dell'epoca. Se non vi dispiace vi posto alcune foto delle suddette statue, ho ridotto il formato.

Silvio

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  • Grazie 1

Inviato

Effettivamente è parecchio ridondante , poco o niente a che vedere con l'iconografia greca.

Probabilmente siamo di fronte ad un sincretismo che fonde religione greca e orientale con dei substrati autoctoni che ci sfuggono ,sicuramente ogni rilievo ha un significato ,che per noi resta oscuro.


Inviato

Complimenti da parte mia per i contenuti ma anche, sopra ogni cosa, per il clima disteso ed amichevole dalla discussione. NOn solo ma è una discussione "cross over" dove non si parla solo di lega, conservazione, pesi, diametri ma anche di statuaria, di Mito. Questo è ciò che auspico sia la Sezione , una sorta di agora dove trovarsi a discutere di monete come testimoni della Storia senza tensioni o nervosismi. E dove approfondire qualche dettaglio specie dal punto di vista storico. Numismatica e Storia sono legate indissolubilmente. Non si può studiare l'oggetto "moneta" senza sapere cosa c'è dietro.

Cita

Che dire … è un piacere leggervi.

Cita

Rimango sempre affascinato dal fatto che, partendo da una moneta, si giunga a questi livelli di cultura, che stimolano noi neofiti a continuare a studiare.

Questi sono i commenti che come Curatore sono molto lieto di leggere. Un clima disteso predispone alla lettura e magari anche all'intervenire. Inoltre il secondo commento rimarca ancora una volta ciò che spesso affermo (ed ho fatto anche qualche riga sopra): "dietro l'oggetto 'moneta' vi è Storia, fatta di persone e delle loro vite, del tutto simili a noi ma inserite in un contesto socio-culturale e storico diverso dal nostro".

Grazie amici!

Illyricum

;)

 

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Inviato

Unisco alcuni stralci da un vecchio manuale, con le note su Artemide che probabilmente in Efeso, pur greca, conservava tuttavia caratteristiche pre-elleniche .

Vale poi anche, con lo stesso manuale, pensando alla sopra citata caratteristica di 'Trivia' , ricordare la commistione a volte tra Artemide ed Ecate .

 

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Inviato
15 minuti fa, Illyricum65 dice:

Complimenti da parte mia per i contenuti ma anche, sopra ogni cosa, per il clima disteso ed amichevole dalla discussione. NOn solo ma è una discussione "cross over" dove non si parla solo di lega, conservazione, pesi, diametri ma anche di statuaria, di Mito. Questo è ciò che auspico sia la Sezione , una sorta di agora dove trovarsi a discutere di monete come testimoni della Storia senza tensioni o nervosismi. E dove approfondire qualche dettaglio specie dal punto di vista storico. Numismatica e Storia sono legate indissolubilmente. Non si può studiare l'oggetto "moneta" senza sapere cosa c'è dietro.

Questi sono i commenti che come Curatore sono molto lieto di leggere. Un clima disteso predispone alla lettura e magari anche all'intervenire. Inoltre il secondo commento rimarca ancora una volta ciò che spesso affermo (ed ho fatto anche qualche riga sopra): "dietro l'oggetto 'moneta' vi è Storia, fatta di persone e delle loro vite, del tutto simili a noi ma inserite in un contesto socio-culturale e storico diverso dal nostro".

Grazie amici!

Illyricum

;)

 

Ciao, sono totalmente d'accordo su tutto quanto da te affermato e principalmente che collezionismo è quindi studio delle monete e lo studio della Storia del periodo che si intende collezionare siano due cose inscindibili, sopratutto per le monete classiche(a mio modesto parere) . Permettimi però di fare una mia considerazione, che non vuole essere assolumente polemica anzi. Tutto dipende anche da chi colleziona le monete, c'è chi predilige più la parte storica e lo studio di essa acquistando poi monete da pochi euro attorno alle quali sviluppa i suoi studi storici, chi si focalizza solo sul collezionismo(anche da investimento) e magari si interessa solo superficialmente di storia ed altri che magari coniugano studi storici e collezionismo da investimento facendo entrambe le cose. Io personalmente mi sono avvicinato da poco alla nostra comune passione e tutto il mio tempo(ahimè sempre troppo poco ma purtroppo le giornate durano solo 24 ore?) ho deciso, almeno per i primi anni a dedicarlo principalmente allo studio delle monete che sono oggetto della mia passione, per cercare di capire cosa acquisto(visto che comunque le devo inserire in collezione) ed anche se sono monete di valore molto modesto é importante per me che siano autentiche. Rimediare allo studio superficiale della Storia è una cosa che si può sempre fare(per me ci vorrà ancora tempo e mi dedicherò solo a quello tra qualche annoi, magari ricatalogando ed arricchendo le schede storiche da me già redatte?) ma ad una moneta non autentica, cosa triste ma da mettere in preventivo, inserita in collezione purtroppo non c'è possibilità di rimediare. Ma ritornando a noi è proprio per la mia conoscenza molto molto superficiale della storia che seguo sempre con molto interesse ed attenzione queste didattiche e tranquille discussioni che mi arricchiscono e mi fanno crescere, percui non posso fare altro che ringraziarvi e salutarvi con una     Alla prossima ?.                                    ANTONIO 


Inviato (modificato)

 

 

Modificato da modulo_largo

Inviato

Sebbene per anni ho visto in quelle appendici delle mammelle, come Enrico,  e nonostante mi affascinasse questo punto di vista giustificato dall idea di Artemide collegato al tema della fertilità ed abbondanza, devo dire che in effetti ho letto ultimamente che quelle appendici rappresentassero sacche scrotali di tori, che nella precedente statua lignea, probabilmente in legno scuro , erano reali e riempite di miele, offerto dai fedeli alla dea, che in alcune rappresentazioni veniva raffigurata come un'ape,  ed il simbolo della stessa efeso nelle monete era un'ape,  cosi come bassorilievi di api erano inserite  nelle vesti della statua:

artemide efesia  

 

 

moneta-di-efeso-300x143.jpg  

 

artemide-ape.jpg  

 

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Inviato

Per comprendere la Diana Ephesia e le sue relazioni con l’Artemide di Efeso credo si debba fare un passo indietro.

Sappiamo che nel 356 a.C. il tempio arcaico andò nuovamente distrutto, questa volta a seguito dell’incendio perpetrato da Erostrato, secondo la tradizione nella stessa notte in cui nacque Alessandro Magno (Plut., Alex. 3, 5-6) il quale, come ci ricorda la tradizione, dopo la vittoria del Granico (334) visitò Efeso per offrire un contributo alla ricostruzione del tempio. Contributo che gli Efesini rifiutarono in modo alquanto “elegante” adducendo la motivazione secondo la quale “non spettava ad un dio ricostruire il tempio di un’altra divinità” (Strab. 14, 641). Alla realizzazione del nuovo Artemision, annoverato tra le sette meraviglie del mondo, di cui era la più imponente secondo Antipatro di Sidone (II-I sec. a.C.), parteciparono illustri artisti tra cui Skopas, che realizzò le sculture sulle colonne (Plin., NH 36, 95), e Prassitele, che secondo Strabone decorò l’altare. Sappiamo inoltre che il tempio godeva del diritto di asylia (Tac., Ann. 3, 61).

Rilievo di un rocchio di colonna (columnae caelatae) del tempio tardo-classico, rinvenuto nei primi scavi ottocenteschi e conservato presso il British Museum di Londra (https://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Artemide_(Efeso)#/media/File:Column_drum_Ephesus.JPG)

image.png

 

A discapito del prestigio di cui il monumentale santuario dovette godere sin da tempi remotissimi, la statua di culto, fino almeno all’età ellenistica, sembrerebbe non proprio aderente ai canoni secondo i quali viene raffigurata sulle monete di età romana (dal II-I sec. a.C. e almeno fino a Gallieno) e sui medaglioni della provincia d'Asia di Claudio e di Adriano.

In età romana si afferma infatti una nuova iconografia della divinità, cd. polymastos, che specie nel II sec. d.C. assumerà forme particolarmente barocche - come ben documentano le statue esposte nel museo di Selçuk postate -  e che si caricherà di caratteri simbolici di particolare evidenza nella propaganda di Mitridate VI (88 a.C.). La diffusione dei culti orientali in età imperiale poi favorirà un’ampia circolazione di questa iconografia della dea (Diana Ephesia) in ampie porzioni dell’impero romano.

image.png

 

Ma tornando all’immagine di culto primordiale, che si riteneva “caduta dal cielo”, sopravvissuta e custodita a discapito delle molteplici ricostruzioni del tempio, essa altro non era che uno xoanon, un cilindro di legno nero con parti aggiunte d'avorio e d'oro, rastremato in basso e con sembianze umane soltanto nella parte superiore del corpo. Lo avrebbe accertato autopticamente, in età neroniana, il governatore d’Asia Licinio Muciano secondo quanto riferito da Plinio (NH 16, 213):

Maxime aeternam putant hebenum et cupressum cedrumque, claro de omnibus materiis iudicio in templo Ephesiae Dianae, utpote cum tota Asia extruente CXX annis peractum sit. convenit tectum eius esse e cedrinis trabibus. de simulacro ipso deae ambigitur. ceteri ex hebeno esse tradunt, Mucianus III cos. ex iis, qui proxime viso eo scripsere, vitigineum et numquam mutatum septies restituto templo…….[…..].

Che si trattasse di uno xoanon è peraltro suggerito dalla stessa fisionomia della statua anche in epoche più tarde, dove appare rigida e con parte posteriore liscia – simile alle mummie egizie -  in quanto in origine era posizionata in senso verticale in modo da non poter cadere. Certo è che si trattava di un'immagine che rispondeva più ad esigenze cultuali che a preoccupazioni estetiche: l’immagine non brilla certamente per armonia scultorea ed è assente qualsiasi struttura plastica.

 

Statuette in avorio rinvenute nel deposito di fondazione dell’Artemision di Efeso

(da Akurgal, AJA 66/1962)

  image.pngimage.png

 

Che gli elementi presenti sulla statua fossero seni, sacche scrotali di tori (forse ripieni di miele e offerti alla dea), uova di struzzo, ghiande o altro, essi simboleggiano in ogni caso una natura primordiale della dea riconducibile a quella della Gran Madre Cibele – che a sua volta ha origini remotissime e minoiche in particolare - signora della natura, della fertilità, degli animali (potnia theron), come documenta il corteggio di cervi, tori, leoni, grifoni, sfingi, api, sirene raffigurati nelle rigide squadrature dell’ependytes, che tuttavia sono creature originarie dell'Oriente e che rievocano i caratteri primordiali di una dea che, non dimentichiamolo, non è di origine greca e che “naturalizzava concetti più asiatici che greci” e che solo successivamente sarà assimilata dai Greci ad Artemide e, in progresso di tempo, alla Diana (Ephesia) dei Romani. Non a caso la tradizione pone il tempio di Diana sull’Aventino – divinità già venerata in epoca primordiale sul lago di Nemi come Diana Nemorensis -  in stretta relazione con quello di Artemide ad Efeso.

Al mondo della natura rimandano peraltro la collana con elementi fusiformi della dea da cui pendono ghiande e la ghirlanda di fiori e bacche. Le stesse protuberanze (seni?) non sono peculiari solo dell’Artemide efesia ma si ritrovano, ad esempio, quali elementi caratterizzanti del cd. Zeus di Labraunda.

 

https://explore.psl.eu/fr/decouvrir/expositions-virtuelles/zeus-la-double-hache-le-sanctuaire-de-labraunda/les-cultes

image.png           image.png

 

La stessa corona turrita che dà forma al polos, dettaglio che caratterizza una variante iconografia della statua di culto, costituisce un elemento non greco e simboleggia che la dea, come Cibele, sovrintendeva al benessere del suo popolo, così come le due Nikai spesso raffigurate sul pettorale.

https://arachne.dainst.org/entity/1076312/image/5585618?fl=20

image.png

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Inviato

DE GREGE EPICURI

E' inevitabile, ma un po' triste, che oggi dell'Artemision di Efeso rimanga solo questo:

PIC_4868.JPG

PIC_4869.JPG

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Inviato

Hai pienamente ragione. Di tanto splendore restano solo poche e malinconiche rovine. E pensare che numerose epigrafi attestano presso l'Artemision una potente corporazione di argentieri (con i quali si scontrò l'apostolo Paolo) che a quanto pare si era arricchita fabbricando modellini del tempio in argento (nonché statuette della dea) e vendendoli ai pellegrini a guisa di souvenir. Chissà quanti ne circolavano.

https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1001072154

Inkedargentieri_LI.jpg


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