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Inviato (modificato)

Dalla rete, così è descritto uno statere incuso di Metaponto ( AG - g. 7,95 ) con buone tracce di riconiatura .

 

001 INASTA 97 n. 9.jpg

Modificato da VALTERI
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Inviato

Avevo notato anch'io questo peculiare statere. Tuttavia più che una schiacciatura mi sembra di vedere al D/ la testa di un'aquila e lettere AK e al R/ (se non ho le allucinazioni ?) la chela di un granchio. Che si tratti della riconiazione su un didrammo di Agrigento? Cosa ne pensate?

akr ric.jpg

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Inviato
1 ora fa, dracma dice:

Avevo notato anch'io questo peculiare statere. Tuttavia più che una schiacciatura mi sembra di vedere al D/ la testa di un'aquila e lettere AK e al R/ (se non ho le allucinazioni ?) la chela di un granchio. Che si tratti della riconiazione su un didrammo di Agrigento? Cosa ne pensate?

akr ric.jpg

no, non ha le allucinazioni...:-)

si, è ricononiato su un Akragas 

grazie ad entrambi come sempre

skuby


Inviato

Buonasera,

Per la precisione il sottotipo venne battuto dall’accoppiamento di conii O90-R189, numero di catalogo del corpus della professoressa Westermark 275.

Allego l’immagine dell’esemplare raffigurato sulle tavole di The Coinage of Akragas, conservato al British Museum grazie alla donazione Lloyd del 1946.

 

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Si possono notare ancora sia le tracce della piccola testa al rovescio sotto al granchio, nonché la piccola frattura (?) a sinistra del segmento prima della chela dell’arto sinistro del granchio.

 

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Inviato

Grazie per la precisazione @Archestrato, in questo modo possiamo implementare con un ulteriore esemplare i casi di riconiazione finora noti. E certo è che tra Crotone e Metaponto non so chi abbia fatto più incetta di tondelli di Akragas......, un fenomeno già evidenziato da Garraffo ma che appare ultimamente ancora più marcato.

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Inviato

Stavo dimenticando, per completezza, che a suo tempo quando notai l’esemplare postato in apertura avevo anche potuto individuare alcuni stateri metapontini provenienti dagli stessi conii ribattuti sul didrammo akragantino.

Dall’asta Hirsch 368 al lotto 3019, dove veniva classificato come Noe I 234.

 

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https://www.numisbids.com/n.php?lot=3019+&p=lot&sid=4931



Un altro esemplare proveniente dall’asta Triton XXI di CNG lotto 315, ex vendita Ratto del 26-04-1909 lotto 855 (quest’ultimo riferimento viene però connesso ad una vendita sempre di Ratto del 13-05-1912 lotto 234 su numisbids, qualcuno conosce dove stia la verità?)


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https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=349471

 

https://www.numisbids.com/n.php?lot=315&p=lot&sid=2322


Inviato (modificato)
28 minuti fa, dracma dice:

Grazie per la precisazione @Archestrato, in questo modo possiamo implementare con un ulteriore esemplare i casi di riconiazione finora noti. E certo è che tra Crotone e Metaponto non so chi abbia fatto più incetta di tondelli di Akragas......, un fenomeno già evidenziato da Garraffo ma che appare ultimamente ancora più marcato.

Considerato che alcuni esemplari coniati ad Akragas pesavano intorno agli otto grammi o poco meno, nonostante presentassero anche buone conservazioni, mentre il peso medio dei didrammi tardo arcaici di questa zecca era molto vicino (se non superiore in alcuni esemplari) allo standard teorico di poco oltre gli 8,7 grammi del sistema ponderale attico-euboico, mi chiedo se certe specifiche emissioni non avessero già in origine come destinazione finale il mercato magno greco..

Ma la mia naturalmente è solo un’illazione non suffragata da dati o dalla conoscenza di studi in merito, qualora ve ne fossero.

Modificato da Archestrato

Inviato

E tanto per avere un'idea dell'entità del fenomeno, guarda quante riconiazioni registra Garraffo per la coppia Noe 234. E parliamo del lontano 1984.......

 

garraffo.jpg

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Inviato

se coniata su moneta di Akragas mi chiedo come mai la chela sia impressa in basso quando nella moneta di Agrigento si trova in alto. 


Inviato (modificato)
23 minuti fa, dux-sab dice:

se coniata su moneta di Akragas mi chiedo come mai la chela sia impressa in basso quando nella moneta di Agrigento si trova in alto. 

Che si tratti del didramma agrigentino evidenziato in precedenza (nella fattispecie leggermente decentrato)  è chiarito dalla visibilità anche della testa al di sotto del granchio

Cattura.PNG

Modificato da King John
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Inviato

La posizione residua della chele verso il basso, potrebbe indicare che la moneta di Agrigento era particolarmente decentrata .

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Inviato
1 ora fa, dux-sab dice:

se coniata su moneta di Akragas mi chiedo come mai la chela sia impressa in basso quando nella moneta di Agrigento si trova in alto. 

Come correttamente indicato da @King John e @VALTERI  i coni di D/ e di R/ non sono in asse ma decentrati. Basta pertanto far ruotare leggermente la moneta e l'immagine del granchio (con relativa testina sottostante) apparirà più chiara (v. immagine allegata). Diciamo che in questo caso, per fortuna, i sottotipi hanno lasciato tracce abbastanza evidenti.

 

meta def.jpg

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