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Falcone e Borsellino : la miglior commemorazione è agire


magicoin

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Il 5/1/2022 alle 17:40, viganò dice:

Nonostante quanto già detto da @talpa (o forse proprio per questo) qualcuno sostiene ancora che l'eliminazione del contante sarebbe inutile nell'azione di contrasto alle varie forme di malavita... Certamente un simile provvedimento non sarebbe esaustivo ma fatico a comprendere le ragioni della sua pretesa inutilità...

Di questo abbiamo già parlato molto in vari thread. La questione non è l'inutilità ma la pericolosità: oltre alle questioni di privacy l'abolizione completa del contante ci sottoporrebbe a un'eccessiva dipendenza dai sistemi informatizzati per il commercio, situazione molto pericolosa perchè aumenterebbe troppo la nostra vulnerabilità alle azioni di guerra informatica. Non se ne parla molto ma è un aspetto da non sottovalutare.    

Modificato da ART
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16 ore fa, ART dice:

Di questo abbiamo già parlato molto in vari thread. La questione non è l'inutilità ma la pericolosità: oltre alle questioni di privacy l'abolizione completa del contante ci sottoporrebbe a un'eccessiva dipendenza dai sistemi informatizzati per il commercio, situazione molto pericolosa perchè aumenterebbe troppo la nostra vulnerabilità alle azioni di guerra informatica. Non se ne parla molto ma è un aspetto da non sottovalutare.    

Osservazioni importanti e condivisibili. Sul concetto di "guerra informatica" credo siano state attivate e coordinate professionalità specifiche in grado di prevenire queste situazioni ... poi tutto può essere ... ma credo cha valga la pena di correre il rischio. Della privacy sinceramente poco m'importa anche perché già oggi con tessere varie e cellulari siamo potenzialmente schedabili su ogni tipo di gusto (senza andare a prendere chissà cosa, con le tessere punti dei supermercati abbinate a mail, telefoni ecc. si potrebbe capire se Mario Rossi preferisce la pasta o il riso....) e su ogni tipo di spostamento; quindi il discorso perde un pò di mordente, specie se comparato ai benefici che deriverebbero alla collettività dall'obbligo del pagamento elettronico.

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22 ore fa, viganò dice:

@talpa

Mi permetto di dissentire circa l'ultimo intervento e non certo perché ritenga che le sue osservazioni siano fuori luogo, sia ben chiaro...

Credo però che occorra un approccio più pratico alla questione poiché è senz'altro vero che il dark web e le cripto celano ogni genere di malaffare ma questo non deve diventare una scusa per non contrastare i fenomeni che con la moneta cartacea proliferano (ad esempio, tra i tanti, lo spaccio di strada e l'evasione fiscale), altrimenti un male giustifica l'altro e il circolo vizioso non potrà mai essere interrotto. 

Il discorso sui condizionamenti culturali è di fondo condivisibile ma del tutto insufficiente ad affrontare il problema. In primo luogo perché si rischia di andare a sbattere contro la tesi propagandata dai c.d. sociologi secondo la quale, dimenticando completamente l'esistenza del libero arbitrio, se uno è un ladro non è colpa sua ma della società e via dicendo... In secondo luogo perché ogni attività di prevenzione della malavita (e quelle culturali lo sono per antonomasia) non ha speranza di successo senza concrete e attuali azioni di contrasto alla malavita (che passano anche dal controllo dei movimenti di denaro dei malfattori).

La maggior centralizzazione dei poteri, infine, a mio giudizio, non porterebbe ad alcuna "onnipotenza" bensì a una maggior efficacia dell'attività dello Stato, a un minor clientelismo, a una miglior selezione della classe dirigente. La pandemia dovrebbe aver insegnato a tutti che il regionalismo non funziona (per le Regioni a Statuto speciale lo si sapeva già :)) ma continuiamo pure a parlare a vanvera di "territori", "politica vicino al cittadino" e altre amenità allorquando sono solamente i Signori Sindaci a dare concretezza a questi concetti. Inoltre, e concludo, non ho evidenza di molti Ministri o Prefetti tratti in arresto mentre esiste copioso elenco di Presidenti di Regione, Presidenti di Provincia, Enti locali di varia natura e assessori vari che hanno concluso la carriera in galera....

 

Certamente i sistemi "tecnici" e pratici di contrasto alle mafie devono necessariamente esistere, ma è illusorio pensare possano contrastare quel fenomeno al punto da risolverlo, nel migliore dei casi possono arginarlo per un po'... 

Lei è scettico sui cosiddetti sociologi, io invece lo sono sul cosiddetto libero arbitrio, ritengo sia un concetto assai sopravvalutato, la maggior parte degli individui umani obbedisce a tutta una serie di condizionamenti e schemi di comportamento basati su diversi tipi di bisogni fisici e psichici, cose molto ben note ai teorici della politica e del potere, ragion per cui se i principi su cui si basa un sistema comunitario si imperniano su determinati "valori" (avidità, competizione, materialismo) ne discende un contesto estremamente favorevole allo sviluppo di certi fenomeni sociali come le organizzazioni criminali, non è questione di "colpe" sociali, ma semplicemente di contesto, se si vuole uccidere un agente patogeno più efficacemente bisogna alterare il contesto in cui si trova e renderlo per lui inospitale, certo è più difficile che accontentarsi di colpire i singoli individui, ma quest'ultima soluzione non risolverà mai il problema... 

Sul problema dell'accentramento di nuovo abbiamo diversi scetticismi e punti di vista, nel mio modo di vedere non c'è mafia peggiore di una burocrazia e di una classe politica con pieni poteri, soprattutto in Italia come ben dimostra la nostra storia, tra regimi autoritari, servizi segreti deviati e accordi stato-mafia... 

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@talpa

Il libero arbitrio è quello che permette all'enorme maggioranza degli Italiani, di qualunque origine siano e a prescindere dai contesti, di essere delle persone oneste che campano con il proprio lavoro. Poi ci sono gli "altri" che con tutti gli argomenti da Lei indicati ci marciano parecchio: scusi la franchezza e non la prenda come una polemica nei suoi confronti che è persona garbatissima, ma le colpe (e i reati) hanno sempre un nome e un cognome sennò il "contesto", i "valori", la "società" e via dicendo costituiscono nulla più che eterni salvacondotti... Poi come ho già detto, e torno all'origine della discussione, occorrono azioni di carattere generale e incisive quale potrebbe essere l'eliminazione del contante.

Sul discorso dei poteri, io invece credo che non ci siano elementi peggiori che i vari capetti locali: più poteri hanno, più danni fanno... Non fosse altro per i criteri di selezione pessimi... Le Regioni credo possano essere un buon esempio, da nord a sud...

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4 minuti fa, viganò dice:

@talpa

Il libero arbitrio è quello che permette all'enorme maggioranza degli Italiani, di qualunque origine siano e a prescindere dai contesti, di essere delle persone oneste che campano con il proprio lavoro. Poi ci sono gli "altri" che con tutti gli argomenti da Lei indicati ci marciano parecchio: scusi la franchezza e non la prenda come una polemica nei suoi confronti che è persona garbatissima, ma le colpe (e i reati) hanno sempre un nome e un cognome sennò il "contesto", i "valori", la "società" e via dicendo costituiscono nulla più che eterni salvacondotti... Poi come ho già detto, e torno all'origine della discussione, occorrono azioni di carattere generale e incisive quale potrebbe essere l'eliminazione del contante.

Sul discorso dei poteri, io invece credo che non ci siano elementi peggiori che i vari capetti locali: più poteri hanno, più danni fanno... Non fosse altro per i criteri di selezione pessimi... 

Si figuri, nessuna polemica, stiamo solo confrontando diversi punti di vista. 

Sul merito colpe, sicuramente i reati devono avere nomi e cognomi, ma i fenomeni sociali, e le organizzazioni criminali lo sono, hanno basi di sviluppo che vanno ben oltre i singoli individui, non si tratta di cercare salvacondotti ma semplicemente di capire le cause più profonde di un fenomeno, gli esempi storici esemplificano bene il problema, combattere le mafie con semplici mezzi repressivi o "tecnici" può colpire alcuni individui ma non il fenomeno, gli individui vengono sostituiti, persino quelli in carcere in molti casi trovano ancora il modo di incidere, quelli uccisi sanno che i loro parenti e sodali riceveranno "indennizzi ", molto spesso gli individui colpiti sono bassa manovalanza o capi del " reparto militare" dell'organizzazione, raramente vengono presi gli esponenti al più alto livello, gli "imprenditori"e i "politici", ben mimetizzati all'interno delle strutture economiche e di potere legali, ergo è come combattere un'idra, non importa quante teste si taglino, saranno sostituite... E questo accade persino quando intere organizzazioni vanno in rovina, il cartello di Medellin cadde e al suo posto ascese quello di Cali... La stessa Colombia decadde da centro dominante del traffico di coca, ma il traffico è più prospero che mai in Messico... E gli esempi che si potrebbero fare sono infiniti... 

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6 ore fa, viganò dice:

Osservazioni importanti e condivisibili. Sul concetto di "guerra informatica" credo siano state attivate e coordinate professionalità specifiche in grado di prevenire queste situazioni ... poi tutto può essere ... ma credo cha valga la pena di correre il rischio.

Mi creda, si possono attivare e coordinare tutte le professionalità specifiche che vogliamo ma evitare attacchi e danni in conflitti seri è impossibile. Ormai non parliamo più di gruppi di hacker mercenari ma di quello che è uno dei domini consolidati della guerra moderna, con tanto di reparti e personale specializzati e dedicati esclusivamente a quello. E' chiaro fin dal 2007, epoca della cosiddetta "Web War One"... adesso siamo nel 2022.

 

6 ore fa, viganò dice:

Della privacy sinceramente poco m'importa anche perché già oggi con tessere varie e cellulari siamo potenzialmente schedabili su ogni tipo di gusto (senza andare a prendere chissà cosa, con le tessere punti dei supermercati abbinate a mail, telefoni ecc. si potrebbe capire se Mario Rossi preferisce la pasta o il riso....) e su ogni tipo di spostamento; quindi il discorso perde un pò di mordente, specie se comparato ai benefici che deriverebbero alla collettività dall'obbligo del pagamento elettronico.

Questo è un altro discorso troppo lungo, ma deve tenere presente che la questione privacy va ben al di là delle preferenze di Mario Rossi in tema di cibo. Con la massa di dati riversati nei database (o rubati) si fa molto di più: si rilevano ed analizzano aspirazioni, paure e reazioni di interi popoli, dati preziosi da sfruttare a fini di manovra non solo economica ma anche e soprattutto politica.

 

Mi dia retta, è saggio lasciare l'alternativa del contante. Anche limitato a bassi importi ma che continui ad esserci un'alternativa d'emergenza.

Modificato da ART
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Alla fine solo il tempo ci darà le risposte...?

Io resto convinto del fatto che non c'è cyber war o privacy che tenga ... il malaffare e l'economia sommersa sono due delle peggiori zavorre che rallentano lo sviluppo dell'Italia ... e tutto ciò che crei loro delle difficoltà dovrebbe avere la priorità assoluta ... 

 

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